Proclamata “Dottore della Chiesa” da Benedetto XVI il 7 ottobre 2012, Ildegarda di Bingen (1098-1179) è la quarta donna insignita di questo titolo dalle origini del cristianesimo; questo volume propone un’ampia raccolta dei suoi scritti spirituali. I brani antologizzati, tradotti o rivisti dal curatore, Pierre Dumoulin, in una veste linguisticamente moderna, mettono in luce il carattere profetico del pensiero della badessa, e sono ancora oggi di grande attualità. I testi sono estratti dalle sue tre opere principali: Scivias, Liber vitae meritorum e Liber divinorum operum.
Pierre Dumoulin (nato nel 1961) è sacerdote della Diocesi di Monaco e rettore dell’Istituto Teologico di Tbilisi (Georgia). Da circa quindici anni partecipa all’Università estiva “Santa Ildegarda”, nel dipartimento del Var (Francia meridionale), e ogni anno organizza ritiri sulla spiritualità della santa. Ha registrato tramissioni televisive e radiofoniche sull’argomento. Nel luglio 2011 è intervenuto al Congresso Internazionale su santa Ildegarda a Gand (Belgio).
Quella che si è soliti chiamare «fede cristiana» trae origine da una matrice israelitica, gesuana e pasquale. Tre tappe di un percorso complesso,
ma affascinante e coinvolgente per riscoprire come il Dio della fede cristiana si identifichi con un uomo crocifisso, anagraficamente identificabile come Gesù di Nazaret, anche se poi dichiarato risorto (ma in quanto crocifisso) da comunità che esplicitano in maniera diversificata
il contenuto cristologico della fede pasquale. Dietro una variegata trama di testi, si scorge il volto del Dio del Vangelo, il Dio di Gesù Cristo: un Dio sorprendente e imprevedibile. Una fede così sfocia nella contemplazione, e richiede nient’altro che umiltà, ringraziamento, e lode.
Ecco dunque una piccola summa della fede di Israele, di Gesù e della Chiesa primitiva. Agostino di Ippona afferma che «se la fede non è pensata, è
come se non ci fosse»: queste pagine vorrebbero contribuire a ripensarla per appropriarsene in modo nuovo.
L’AUTORE
Romano Penna, nato a Castiglione Tinella (CN), sacerdote della Diocesi di Alba, è Ordinario di nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense. È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali ricordiamo: Lo Spirito di Cristo (1976); L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane (1991) e, presso le Edizioni San paolo, L’apostolo Paolo, Studi di esegesi e teologia (1991); Paolo di Tarso, Un cristianesimo possibile (1994); Una fede per vivere (1992).
Ci sono tanti modi di accostarsi ai Padri della Chiesa e altrettanti sono i modi di giudicarli. Questo volume riesce non soltanto a far conoscere culturalmente i Padri della Chiesa, ma anche a farsi contagiare dal loro modo di accostarsi al testo biblico.
San Gregorio Magno, in particolare, ha fatto scuola per tutte le generazioni successive di credenti occidentali nell’approccio alla Scrittura. Basti ricordare alcune delle sue massime più felici:“Le parole di Dio lievitano in parallelo con la crescita di chi le accosta” oppure:“Possiamo trovarci fuori dal tempo in cui sono avvenute le cose descritte dai libri ispirati, ma non fuori dal mistero in essi contenuto”. Egli è riuscito a rendere popolare la convinzione agostiniana che scopo di tutte le Scritture ispirate è quello di rendere l’uomo stesso una Scrittura vivente. Da cui la bellissima massima: Viva lectio vita honorum, cioè leggere la vita stampata sul volto dei buoni è come leggere la Scrittura ispirata divenuta vita.
Perché Gesù ha costituito il gruppo dei Dodici? In modo chiaro e competente l’autore analizza testimonianze bibliche e patristiche così da recuperare il senso originario di questa scelta decisiva di Gesù. Solo successivamente qualificati come «apostoli», la loro istituzione costituisce da parte di Gesù un gesto profetico rispondente all’attesa del popolo di Dio: radunare tutte le tribù di Giacobbe. Così inizialmente i Dodici rappresentano il rinnovato popolo di Dio. L’evento inaspettato della risurrezione e l’esperienza trasformante dello Spirito hanno prodotto un po’ alla volta il superamento dei confini di Israele: le dodici tribù diventano le nazioni. Alcuni membri del gruppo dei Dodici si lanciano in prima persona nel lavoro missionario. Così, si giustificano l’identificazione sistematica dei Dodici con gli apostoli operata da Luca e la missione di testimonianza universale che il Risorto aveva affidato loro.
"Da un passato lontano negli anni ma molto vicino per le problematiche affrontate ci giungono questi pensieri dei Padri della Chiesa sull'arte di studiare. Ho idealmente raccolto le voci dei Padri in diversi capitoli che corrispondono a tanti momenti della vita di uno studente: dal metodo di studio alla disciplina, dalla necessità degli esercizi agli stili di apprendimento, dalle virtù che devono animare la sua attività a come deve alimentarsi... I temi attraversano con estrema fluidità tutte le sezioni, essendo l'apprendere stesso un'attività integrale in cui disciplina e valori, metodo e applicazione, sono a loro volta parti di un unico che si sostanzia nella persona dello studente." (Lucio Coco)
Il Direttorio spirituale (Praxis cultus interni) fu scritto a Milano nel 1590 e destinato all’uso pratico dei formatori e di coloro che si applicano al cammino di perfezione. Ma è uno strumento utile anche per chi si trova nella necessità di riprendere vigore spirituale, particolarmente per coloro che percorrono la “via purgativa”. La fonte della dottrina esposta nell’opera è costituita in primo luogo, naturalmente, dagli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
Achille Gagliardi (1538 o 1539 1608), gesuita della seconda generazione, teologo, predicatore e soprattutto direttore spirituale, fu autore di una ponderosa produzione ancora in gran parte inedita. Con il Breve compendio di perfezione cristiana ebbe un influsso decisivo sul cardinale Pierre de Bérulle; attraverso di lui, la sua dottrina ebbe un peso determinante sulla spiritualità francese e non solo. Fu riscoperto nel sec. XIX ad opera di Jan Philip Roothaan, preposito generale fra il 1829 e il 1853, che dispose la pubblicazione di alcuni suoi scritti sulla dottrina spirituale della Compagnia di Gesù.
«L’Asceticon del monaco Isaia si presenta come una piccola summa della sapienza dei Padri del deserto. Così come accade per le altre grandi raccolte di detti e sentenze di questi solitari, gli Apophthegmata Patrum, ricorrono in esso in maniera non ordinata i temi tipici delle spiritualità monastica fiorita nel deserto egiziano nel IV-V secolo. I suoi insegnamenti perciò vertono sull’osservanza delle regole monastiche sia per quel che concerne gli spazi comuni sia la solitudine della cella; toccano le relazioni tra confratelli, trattano della necessità della vigilanza e del discernimento, dell’umiltà e della pazienza, virtù che possono essere alimentate e nutrite mediante il ricorso continuo a Dio nella preghiera, nella meditazione e, attraverso la lectio, nel confronto con le Sacre Scritture. Continuamente il monaco è istruito da Isaia, egli viene guidato nella sua crescita personale e orientato nella sua vita interiore tanto che questo libro, benché esso e il suo autore fossero poco conosciuti nell’Occidente cristiano, viene consigliato insieme agli opuscoli di Efrem e di Nilo ai maestri dei novizi della Compagnia di Gesù (cfr. Institutum Societatis Iesu, t. 3, Florentiae, 1893, p. 121; DiSp III, 833) proprio per la natura di direttorio spirituale che assumevano le sue istruzioni ed esortazioni.» (Dall’introduzione di L. Coco.)
Destinatari
Studiosi, ricercatori e storici.
L’ autore
Lucio Coco, studioso di letteratura cristiana antica, è autore di importanti lavori sulla tradizione patristica. Ha curato tra l’altro l’edizione integrale dei Detti dei Padri del deserto (Piemme, 1997). Si è dedicato con particolare attenzione allo studio dei testi di Evagrio Pontico, pubblicando in prima edizione italiana per le Edizioni San Paolo il trattato A Eulogio: sulla confessione dei pensieri e consigli di vita (2006) e per l’editrice Città Nuova le Sentenze del monaco egiziano (2010). L’Asceticon, una piccola summa della sapienza dei Padri del deserto.
Questo libro si propone di offrire uno stimolo a chi è interessato ad approfondire la conoscenza dell’ermeneutica dei Padri e di Agostino in particolare, e vuole godere delle loro intuizioni nell’approccio al testo biblico. I Padri della Chiesa avevano un modo particolare di avvicinare la Parola, un metodo frutto del contesto storico, culturale, e ovviamente teologico e spirituale, in cui essi leggevano, studiavano, vivevano e spiegavano agli altri il libro, da tutti loro ritenuto ispirato, della Bibbia.
In Agostino, l’amore di Dio diventa l’obiettivo necessario e determinante di ogni utilizzazione e comprensione propria della Bibbia.
Si potrebbe perfino dire che esso è il criterio ermeneutico principe cui ogni altra regola esegetica o ermeneutica dovrà sottostare. Questo criterio è talmente determinante che Agostino ha potuto concludere: «Quando dunque l’uomo è sorretto dalla fede, dalla speranza e dalla carità e ritiene tenacemente queste virtù, non ha bisogno delle Scritture se non per istruire gli altri».
Destinatari
Studenti, ricercatori, religiosi.
Autore
Guido Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, è maestro dello studentato generale camaldolese. Professore straordinario di patrologia al Pontificio Istituto Orientale, insegna storia dell’esegesi dei Padri presso il Pontificio Istituto Biblico. Ha collaborato a diverse opere collettive e dizionari di teologia e spiritualità ed è direttore del trimestrale Vita Monastica. Con le edizioni san Paolo ha pubblicato La lectio divina nella vita dei credenti (2008).
Punti forti
Un autore noto nel suo campo di studi.
Settembre 2011, capitolo dei camaldolesi.
Testo fondamentale dell’ascetica cristiana perché insegna a ogni fedele come passare dall’uomo vecchio all’uomo nuovo in Cristo, indirizzandolo verso la patria che è nei cieli, non sulla terra.
Libro amato da grandi santi – tra i più vicini a noi Teresa di Lisieux e Giovanni XXIII – e ritenuto il più importante nella letteratura cristiana occidentale, secondo solo al Vangelo.
La presente edizione bilingue riproduce il testo latino meglio attestato con, a fronte, la traduzione italiana ormai classica di Ugo Nicolini.
Destinatari
Religiosi, studenti.
Punti forti
Un testo cardine per il cristianesimo, con testo latino a fronte e una traduzione ormai attestata come classica.
Gargano ricostruisce il quadro storico di un crocevia importante come Alessandria, sullo sfondo del quale si stagliano figure di notevole rilievo spirituale e fervono i “laboratori cristiani” dell’epoca, che caratterizzano la città e instaurano rapporti fecondi con il mondo ebraico, con quello pagano e con i grandi filosofi del retaggio greco.
Predecessore di Origene alla guida del didaskaleíon alessandrino, Clemente si misura con l’intellettualismo gnostico cercando di affermare una conoscenza delle verità di fede in sintonia con la tradizione della grande Chiesa. I rapporti che Clemente intrattiene con le Scritture consentono di comprendere meglio il rovello intellettuale e la dimensione di fede dell’esegesi di Origene. Gli insegnamenti che possiamo trarre oggi dalle sue letture bibliche, ciò insomma che possiamo evocare a sostegno della modernità dei trattati di Origene, non nascono da una presentazione accademica, dagli asserti autorevoli di un professore che non si cura di dimostrare le proprie tesi, bensí da un’analisi aderente ai testi, imperniata su una terminologia densa di significati, da una ricca citazione di brani proposti secondo una traduzione mirata e consapevole, con il sostegno dell’originale greco traslitterato.
Destinatari
Un volume che va oltre l’ambito accademico e diventa motivo di approfondimento della propria fede.
L’autore
Guido Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, è Procuratore Generale e Priore del monastero di San Gregorio al Celio. Professore straordinario di Patrologia al Pontificio Istituto Orientale, insegna Storia dell’Esegesi dei Padri presso il Pontificio Istituto Biblico. Presso la Pontificia Università Urbaniana insegna Teologia Sacramentaria Orientale e Teologia Spirituale. Ha fondato i “Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli”, di cui ha curato per circa venticinque anni la pubblicazione degli Atti, ed è stato per diversi anni direttore del trimestrale «Vita Monastica» e dirige l’edizione latino-italiana delle Opere di Pier Damiani. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato La lectio divina nella vita dei credenti (2008) e Il sapore dei Padri nell’esegesi biblica (2009).
Argomenti di vendita
Un volume rigoroso che si sottrae alla ricerca sofisticata degli studiosi e si rende fruibile da un pubblico più vasto. Due personalità emblematiche che, ancora oggi, possono offrirci preziosi spunti di riflessione.
Nuova edizione.
In questo libro l’autore delinea il ruolo che la Madre di Gesù è chiamata a svolgere «nella vita del cristiano, che consiste in sostanza nel riprodurre in lui l’immagine di Cristo». Spiega, inoltre, «in che cosa consiste la consacrazione a Gesù per mezzo della Vergine Maria: dono totale e impegno a vivere facendo costante riferimento a Maria, incontro personale con Cristo, cammino di maturità, di apertura ai fratelli, di sicura fedeltà e di libertà filiale». Costituisce un sussidio catechistico di pastorale mariana per il nostro tempo. Preludio o riassunto dell’altra opera di Montfor intitolata Trattato della vera devozione alla santa Vergine.
Destinatari
Un volume destinato a religiosi e semplici credenti che intendo approfondire il ruolo di Maria Madre di Gesù.
L’autore
San Luigi Maria Grignion da Montfort nacque a Montfort (Bretagna, Francia) il 31 gennaio 1673 e morì a Saint-Laurent-sur-Sèvre il 28 aprile 1716. Ordinato sacerdote nel 1700, si dedicò alla predicazione itinerante percorrendo diverse regioni della Francia nell’intento di rinnovare lo spirito cristiano tramite la «vera devozione» alla Madre di Cristo. Istituì scuole gratuite, eresse associazioni religiose, scrisse regolamenti e fondò congregazioni. Fu beatificato il 22 gennaio 1888 da Leone XIII e canonizzato da Pio XII il 20 luglio 1947.
Il volume punta ad accostare i lettori al modo di leggere la Bibbia dei Padri cristiani immediatamente successivi agli apostoli e agli autori del Nuovo Testamento. Non una semplice antologia di testi patristici, ma un aiuto a leggere quei testi con l’intento di scoprire l’atteggiamento interiore dei Padri della Chiesa, dediti alle ragioni della mente e del cuore.
L’attenzione dell’autore si sofferma sul modo di comprendere il testo ed emerge la situazione esistenziale, storica e personale, ma soprattutto l’esperienza di fede, con cui un determinato scritto biblico è stato studiato e compreso.
Da Giustino a Ippolito di Roma, il lettore è introdotto al gusto dell’esegesi biblica cristiana antica grazie a un’analisi scientificamente fondata e contestualizzata dei testi letti in una prospettiva di “teologia spirituale”.
Destinatari
Studiosi, studenti di teologia, Istituti di scienze religiose, membri di gruppi biblici.
Autore Guido Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, è professore straordinario di patrologia al Pontificio Istituto Orientale e insegna storia dell’esegesi dei Padri presso il Pontificio Istituto Biblico.Tra le sue opere ricordiamo: La teoria di Gregorio di Nissa sul Cantico dei Cantici. Indagine su alcune indicazioni di metodo esegetico, (1981); con Tomáš Špidlík, La spiritualità dei Padri greci e orientali (1983). Ha collaborato a diverse opere collettive e dizionari di teologia e spiritualità. È direttore del trimestrale «Vita Monastica». Ha pubblicato diversi libri che propongono una lectio divina del Nuovo Testamento e, con le edizioni san Paolo, un volume che ne illustra i tratti salienti e il metodo: La lectio divina nella vita dei credenti. Dopo Il sapore dei Padri della Chiesa nell’esegesi biblica, l’attuale è il secondo volume della collana “I Padri e le sacre Scritture”.