L'opera che tieni tra le mani invita a leggere in chiave discepolare uno dei libri emblematici della Bibbia: il Vangelo di Marco. La sua lettura introduce in un'autentica esperienza della sequela di Gesù. È certo che rievocando questa esperienza, verificherai subito che la tua situazione è molto differente da quella di quei discepoli. Probabilmente non ti guadagni la vita pescando con strumenti rudimentali in un piccolo lago, e neanche parli la lingua che parlavano quei pescatori... Ma molto probabilmente condividi con loro l'esperienza di essere stato chiamato o chiamata da Gesù e la gioia di stare con lui. Inoltre, sai quanto sia difficile in alcune occasioni perseverare in questa sequela. Quindi, anche se il mondo che incontrerai leggendo questo Vangelo ti risulterà a volte un poco sconosciuto, non ti sarà difficile identificarti con il cammino che percorsero quei primi seguaci di Gesù.
SOMMARIO:
L’ira di Caino (pag. 4)
Dionisio Candido
Un Mosè adirato? (pag. 10)
Michelangelo Priotto
«Non darò sfogo alla mia ira» (OS 11,9). L’ira mutata in tenerezza (pag. 15)
Guido Benzi
«L’iracondo mostra stoltezza» (PR 14,29). L’educazione e la cura (pag. 20)
Sebastiano Pinto
Discepoli di un maestro mite: la sfida evangelica dello stile che disarma la violenza (pag. 25)
Rosalba Manes
L’ira dell’agnello. La prospettiva paradossale dell’Apocalisse (pag. 31)
Claudio Doglio
Quando l’ira entra in scena (pag. 37)
Riccardo Battocchio
L’ira. La gratuità come antidoto (pag. 41)
Valentino Bulgarelli
Dall’aggressività alla nonviolenza (pag. 45)
Rosella De Leonibus
Dio rinuncia alla sua onnipotenza per fare essere l'uomo come altro da sé e come suo partner: è questo l'impensabile dell'Occidente, pensato narrativamente solo dalla Bibbia, che nelle pagine di questo libro torna a risuonare con una proposta ermeneutica alternativa e un linguaggio inedito appassionante. Il titolo del libro allude a questo impensabile alla cui luce vengono ridisegnati i vari "volti" di Dio e ripensati i grandi temi della Bibbia. Si propone così una nuova teologia biblica che prende le distanze dall'ellenizzazione del Dio ebraico-cristiano e apre a un umanesimo e a un'antropologia incentrati sulla gratuità, sul perdono e sulla giustizia. L'approdo ultimo è il volto di Dio come Amore e come Dio del silenzio, poiché la parola definitiva di fronte a Dio è il silenzio adorante e operante. Ciò non esclude - anzi esige - la parola di Dio e su Dio, ma la sottrae alla tentazione dell'idolatria che la perverte.
Prendendo lo spunto dalla nota promessa dell'Apocalisse ("Al vincitore darò una pietruzza bianca, sulla quale c'è scritto un nome nuovo": 2,17), Ferruccio Ceragioli rilegge gli incontri di alcuni uomini e di alcune donne con Gesù per scoprire come nella loro storia sia avvenuto il dono di questa pietruzza bianca, cioè di una nuova identità. Nelle loro esistenze possiamo trovare le tracce di Gesù, e scoprire così quelle orme preparate per noi, grazie alle quali possiamo seguirlo e incontrarlo. Un libro per imparare a leggere nelle pieghe dei racconti evangelici, pensato per la meditazione orante sul vangelo, che stimola a vivere la grande avventura della fede e dell'amicizia con Gesù.
Un percorso biblico che, partendo dalla nascita della paura ("ho avuto paura perché sono nudo" Gen 3,10), ripercorre figure e strategie di speranza nella Bibbia, fino a Gesù e al suo annuncio di libertà e di futuro nuovo. La riflessione sui temi biblici è proposta quasi come una lectio divina a due voci, maschile e femminile, da Ermes Ronchi, frate dei Servi di Maria, e Marina Marcolini, docente universitaria di letteratura italiana, perché la Sacra Scrittura parli parole di vita piena, perché la Parola risuoni più ampia e profonda, più ricca di tonalità e colori diversi, liberata da ogni sequestro maschile o ecclesiastico, e riprenda a scorrere dentro il torrente della vita.
I tre cantici che aprono il vangelo di Luca, quello di Maria (il Magnificat), di Zaccaria (il Benedictus) e di Simeone (che nella liturgia viene recitato come salmo di compieta), sono qui analizzati da un punto di vista originale e coerente fra loro: sono gli unici momenti in cui nel Nuovo Testamento si “canta” e non è un caso che siano all’interno del vangelo dell’infanzia di Luca, come un crescendo verso la consapevolezza della trasformazione della presenza di Dio nella storia: il culmine dei tre canti è la dichiarazione di Simeone, che afferma la propria fede ormai libera da un dio “padrone” e capace di ritrovarsi e attendere la salvezza di fronte alla presenza di un dio bambino.
La novità cristiana, anche rispetto al Primo Testamento, è qui adombrata.
L'Autore
Natale Benazzi è nato nel 1961 a Legnano. Vive a Milano. Teologo, collabora con l’Ufficio beni culturali della Conferenza Episcopale Italiana (ha curato, tra l’altro, l’antologia Arte e Teologia per i tipi di EDB, 2003). Nell’ambito della storia della Chiesa ha curato l’antologia Archivum. Documenti della storia della Chiesa dal I secolo a oggi (Piemme, 2000). Ha pubblicato tra l’altro: Il libro nero dell’inquisizione (Piemme,1998); Il caso del monastero indemoniato (Piemme, 2000); La Chiesa non risponde (Piemme, 2002); Il Natale del 1943. Esercizi di cristianesimo sulle lettere di Bonhoeffer da Tegel (Centro Ambrosiano, 2003); Dieci domande scomode a Gesù (Piemme, 2005).
Solitamente si ritiene che la difficoltà maggiore nel mettere in pratica ilVangelo consista nel fatto che esso è troppo lontano dal nostro vissuto quotidiano. Non potrebbe essere vero il contrario? Forse, in realtà, non riusciamo ad attuarlo nella nostra vita perché riteniamo di conoscerlo già, di averlo ascoltato e letto da sempre, e così non poniamo tutta la nostra attenzione nei suoi confronti. Questo libro – seguendo un’insolita ma efficace metodologia – aiuta a leggere il Vangelo come se lo prendessimo in mano per la prima volta, eliminando quei pregiudizi, sedimentati dentro di noi nel corso degli anni, che non ci permettono di entrare nella profondità del messaggio. Aiutati a cogliere, in alcuni noti brani evangelici, numerosi particolari che quasi sempre sfuggono, riusciremo a leggerli con occhi diversi, facilitando così la loro attuazione nella nostra vita quotidiana e ricevendo stimolo a nutrirci sempre più della Parola di Dio.
Destinatari
Tutti i cristiani.
Autpre
Don Pierluigi Plata è nato a Iseo (BS). È stato parroco nella sua Diocesi bresciana e, mentre esercitava il ministero pastorale, ha conseguito la Licenza e il Dottorato in Sacra Teologia. Ora è cappellano militare a Roma, dove è anche direttore spirituale del Seminario Maggiore dell’Ordinariato militare in Italia. Nel suo ministero sacerdotale ha sempre armonizzato concretezza pastorale, rigore teologico del Magistero e dimensione spirituale. Ha pubblicato L’ultima decisione dell’uomo. La proposta della Endentscheidungshypothese in Ladislaus Boros (Assisi 2005) e Pensieri durante un funerale (Milano 2009). Suoi contributi sono presenti in L’uomo e la parola. Pensiero dialogico e filosofia contemporanea (Trapani 2007); La parola giusta. Comunicazione tra etica ed ermeneutica (Trapani 2008) e Il Volto nel pensiero contemporaneo (Trapani 2010)