"In queste pagine diventiamo spigolatori e spigolatrici, come Rut, la moabita della Bibbia, per raccogliere dai vangeli tutti quegli accenni che ci parlano dell'uso che Gesù ha fatto dei sensi e delle membra del suo corpo umano per far colare nel mondo, come da altrettanti pori, il balsamo e il profumo della misericordia del Padre. Alla fine, dopo aver conosciuto i sensi, i sentimenti e le passioni di Gesù, non ci resterà che ascoltare l'invito che l'apostolo Paolo rivolge ai fedeli di Filippi: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù!" (Fil 2,5)." (tratto dalla Presentazione)
Questo piccolo libro contiene due scritti di Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto: il primo è la lettera pastorale per l'Anno Santo della Misericordia (2015-2016), intitolata La misericordia, cuore del Vangelo, anima della Chiesa; il secondo è il messaggio per la Quaresima dello stesso anno, dal titolo Dio di misericordia, Trinità d'amore. Due testi che dal cuore del Pastore vorrebbero raggiungere il cuore di quanti gli sono affidati, tali da parlare però a chiunque avverta il bisogno di incontrare e sperimentare il dono che cambia la vita: l'amore misericordioso del Dio tre volte Santo, rivelato e reso accessibile da Gesù, il Figlio eterno fattosi uomo per amore nostro. Una nota sul linguaggio biblico della misericordia e due preghiere, una per chiedere il dono della misericordia, l'altra per domandare il dono della fede, completano il piccolo libro.
La misericordia rende il mondo meno freddo, lo tratta con pazienza e rende la Chiesa capace di scaldare il cuore. Oggi tutti siamo chiamati ad annunciare che Dio è misericordia. A proclamare che non il male ma il bene avrà l’ultima parola. La misericordia è un’arte. Dio è il vero Artista a cui bisogna rivolgersi per imparare ad amare. Certo, la misericordia ha bisogno della verità per non cadere nel soggettivismo, ma anche la verità ha bisogno di misericordia per non scivolare in una sterile autoreferenzialità: in principio vi è sempre la misericordia e l’amore infinito di Dio. Allora è possibile affermare che in Cristo “Misericordia e verità si incontreranno”.
Misericordiamo è molto più di un cammino formativo costruito sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Misericordiamo è il canto di gioia di chi incontra Gesù, il Verbo per eccellenza, e lo coniuga attraverso il servizio verso gli ultimi. Siamo quelli che percorrono le strade della nuova evangelizzazione perché il Vangelo è un tesoro troppo prezioso per non essere annunciato e condiviso. Andiamo verso coloro che sono ai margini perché sul loro volto riconosciamo il volto del Signore. Diamo, dunque, quanto abbiamo ricevuto perché - e ne siamo davvero convinti - c'è più gioia nel dare che nel ricevere! Il sussidio Misericordiamo dell'Unitalsi costituisce una proposta formativa articolata su tre piani differenti: la dimensione spirituale, la dimensione di riflessione e introiezione personale e una terza parte che potremmo definire esperienziale. In questo Anno della Misericordia ci piace nuovamente giocare con le parole e con i loro significati, riempiendoli di nuovi sensi.
In questi otto secoli, ormai, che ci separano dalla vicenda umana e spirituale di Celestino, tanti sono i messaggi che molti hanno cercato di mettere in evidenza ripercorrendo la storia del Santo Eremita divenuto Papa. Si è parlato, giustamente, di invito per la Chiesa a un perenne rinnovamento, a essere più spirituale, meno legata al potere terreno. Si è parlato di messaggio, per tutti, a una santità radicale. Ma forse il messaggio più forte e più attuale é proprio quello legato alla grande indulgenza che Celestino volle lasciare con la Perdonanza, piccolo giubileo che anticipava di pochi anni il grande giubileo del 1300.
Sono uno cui è stata fatta misericordia, ripete spesso Papa Francesco, definendosi "un peccatore perdonato". Con l'indizione dell'Anno Santo della Misericordia, annunciata durante l'omelia della celebrazione penitenziale del 13 marzo 2015, Papa Francesco ha decisamente scosso la Chiesa, scatenando domande, riflessioni, interpretazioni sul perché di un Giubileo Straordinario. Eppure non dovrebbe essere strano, perché ogni giorno di più cresce per l'uomo moderno l'esigenza di sentirsi accolto, perdonato, nonostante le sue continue debolezze e il suo smarrimento. Sembra che Papa Francesco reputi un'urgenza assoluta di Dio manifestare la sua misericordia.
La Bolla d'indizione del Giubileo straordinario della misericordia inizia con queste parole: "Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre". Non possiamo parlare di misericordia senza parlare di Gesù. Senza credere in Gesù, il quale si avvicina ai peccatori con parole che sono colme di perdono e di amore, e senza credere nella sua tenerezza rivoluzionaria, non ha senso parlare di misericordia. La misericordia è l'atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Questo libretto rammenta, elencandole e meditandole, le opere di misericordia corporale, ricordando che alla fine della nostra vita saremo giudicati sull'amore; e le opere di misericordia spirituale, capaci di guarire le anime.
Il Giubileo è un periodo speciale per la remissione dei peccati, la riconciliazione dell’uomo con Dio e dell’uomo con i fratelli; è un tempo di grazia in cui seriamente si può mettere mano all’aratro della propria conversione. Nel cammino verso l’eternità beata, fatto di continue cadute e rialzate, di momenti di fragilità e di fortezza, ci viene in aiuto la Madre Chiesa offrendoci un’opportunità: l’indulgenza, che rimette dinanzi a Dio le pene temporali, potendo beneficiare del tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi.
L'indizione del Giubileo straordinario della Misericordia è una specialissima occasione per rivedere la nostra vita spirituale. È tempo, dunque, di approfondire la vita sacramentale in un atteggiamento di apertura alla grazia, per alimentare il nostro desiderio di Dio. Questo prezioso sussidio offre una spiegazione semplice e amorevole del Giubileo e ne illustra l'enorme opportunità di grazia. Ambisce a diventare un Vademecum per il fedele che desidera vivere bene il Giubileo comprendendone appieno il significato. Perché è così importante l'Indulgenza? Quali sono le condizioni per riceverla? Come prepararsi?
«Il mio nulla affonda nel mare della tua misericordia, o Padre di misericordia. Con la fiducia d’un bambino, mi getto tra le tue braccia per ricompensarti della diffidenza di tante anime».
La Coroncina alla Divina Misericordia è stata rivelata a Santa Faustina da Gesù Misericordioso, il quale ha promesso grazie senza numero a coloro che praticheranno il culto della Divina Misericordia. Si tratta della preghiera litanica devozionale più recitata nel mondo, da pregare alle tre del pomeriggio, nell’ora della misericordia. “In quell’ora - dice Gesù a Santa Faustina - non rifiuterò nulla all’anima che Mi prega per la Mia Passione”.
(con coroncina in legno in omaggio)
L'immagine che spesso si associa alla Misericordia di Dio è quella della paziente e comprensiva attesa di un "ritorno". Eppure i Vangeli sembrano raccontare qualcosa che somiglia più a un esodo che a un'attesa. Un principio creativo e vivificante messo in circolo da un "Dio in uscita" che apre strade e opportunità impensate. La pietra ribaltata del sepolcro è l'immagine presa in prestito dalla Pasqua per descrivere la Misericordia all'opera. Una riflessione che offre qualche spunto utile a riconoscere, sperimentare, praticare la Misericordia.
Il testo cerca di fornire alcune linee generali sulle motivazioni e le indicazioni che papa Francesco ha voluto dare a tutta la Chiesa attraverso l'indizione del Giubileo Straordinario. A partire della Bolla di indizione "Misericordiae Vultus", l'autore traccia un cammino di consapevolizzazione di questo evento, rimanendo fedele alle stesse parole del Papa.