Descrizione
Un'educazione tradizionalmente intesa è inefficace per correggere figli ormai arrivati alla pubertà. Tuttavia, anche quando i teenager trascorrono la maggior parte del tempo con i coetanei, anche quando si mostrano ribelli e a volte incomprensibili, genitori e famiglia possono ancora svolgere un ruolo di enorme importanza per loro. I primi anni dell'adolescenza infatti regalano ai ragazzi e ai rispettivi genitori la meravigliosa possibilità di trasformare la loro relazione in modo tale da rendere possibile ciò che fino a quel momento non lo è stato. Spetta certo ai genitori dirigere tale cambiamento. Ma cosa significa "dirigere" un adolescente? Come sempre, quando si tratta di assumere una leadership, "dirigere" significa relazionarsi all'altro, essere disposti a comprendere il suo punto di vista, e non comando, controllo e pretesa d'obbedienza. Non imporre o manipolare, ma accompagnare, essere a disposizione. Dopo alcuni consigli generali, Jesper Juul prende spunto dallo scambio di corrispondenza con genitori o ragazzi che si sono rivolti a lui in cerca di aiuto, per trattare e suggerire possibili soluzioni a problematiche tipiche degli anni dell'adolescenza, tra le quali i problemi a scuola, la capacità di assumersi la responsabilità di se stessi e della comunità, il rapporto con l'alcol, punizioni e conseguenze, comunicazione e fiducia.
Scritto con la totale collaborazione del Dalai Lama, questa affascinante e aggiornata biografia coglie nello stesso tempo il personaggio pubblico e il perdurante mistero che si cela dietro uno dei più importanti capi spirituali del mondo. Nel 1997 il giornalista indiano Mayank Chhaya fu autorizzato dal Dalai Lama a scrivere della sua vita e dei suoi tempi. Pur non essendo egli stesso un buddista, Chhaya ha condotto oltre una dozzina di interviste individuali con il Dalai Lama a McLeod Ganj, nel nord Himalayano dell'India, sede del governo tibetano in esilio. In questo libro, Chhaya presenta un ritratto profondo e penetrante di una figura di grande interesse per milioni di persone in tutto il mondo. L'autore scrive del Tibet e della tradizione buddista da cui il Dalai Lama è emerso, aiutando i lettori a comprendere il contesto in cui si sono formate le sue credenze, la sua politica, i suoi ideali. Ne dipinge la vita in esilio e i vari ruoli che il Dalai Lama ha dovuto assumere per i suoi seguaci. Getta luce sul complicato conflitto tra Cina e Tibet e offre una visione penetrante dello scontento crescente e dilagante tra i giovani tibetani, frustrati dall'approccio non-violento all'occupazione cinese, che il Dalai Lama continua a sostenere.
L'educazione del bambino ai cibi sani parte necessariamente dalla famiglia in cui è nato: a questo scopo il libro passa in rassegna i temi e le problematiche più importanti o frequenti che determinano un rapporto sano ed equilibrato dei bimbi con il cibo, sia da un punto di vista affettivo sia nutrizionale. In primo luogo, l'autrice presenta un modo nuovo e naturale di condurre lo svezzamento da un'alimentazione al 100% lattea a quella del resto della famiglia. L'assunto di base è che il bambino sa decidere cosa e quanto mangiare, purché gli si propongano cibi sani e soprattutto si dia il buon esempio. Il libro si divide in due parti di natura teorica: la prima affronta le implicazioni delle nostre scelte alimentari per noi e i nostri figli e analizza il significato, anche affettivo, del cibo per i bimbi piccoli; la seconda parte entra nel vivo dei problemi concreti legati all'educazione alimentare dei più piccoli a partire dai 6 mesi in su: dall'introduzione dei cibi complementari alla scelta dei tipi di alimenti, dal rifiuto del cibo o di un cibo particolare a semplici regole per rendere più naturale l'alimentazione della famiglia. La terza parte invece costituisce un vero e proprio ricettario con tante ricette golose e nutrienti, tutte collaudate, a partire dalle pappe fino a piatti invitanti e buoni per tutta la famiglia. Il tutto pensato e proposto con la consapevolezza dei problemi di tempo e organizzativi della donna di oggi, non più solo "regina del focolare".
Il ruolo del padre si è allontanato drasticamente nel corso di una sola generazione dal modello mutuato dalla tradizione, talvolta rischiando di scivolare verso la figura un po' grottesca e un po' paradossale del "mammo". In realtà, questi "nuovi padri", privi di modelli passati cui ancorarsi, avvertono sempre più netto il bisogno di disegnarsi una nuova identità, che non sia una semplice deriva al maschile delle pratiche di comune appannaggio femminile. Questo libro, adottando l'espediente narrativo della restituzione del vissuto, anche emotivo, del diventare padri, informa sulle dinamiche individuali e di coppia determinate dalla genitorialità, fa riflettere su ciò che questa straordinaria esperienza comporta, suggerisce dei modi di interazione per trame il meglio, esplorando l'arco di tempo che va dal concepimento al primo anno di vita del figlio. Il racconto in prima persona, dal tono leggero e funzionale a favorire la dinamica del rispecchiamento da parte del lettore, si alterna a schede informative o d'approfondimento su temi specifici, che danno sostanza, supporto scientifico e conoscitivo a ciò che viene, in forma leggera e coinvolgente, veicolato altrimenti dalla narrazione. Dedicato alle future madri, che vorrebbero avere le idee più chiare di cosa passa per la testa dei futuri padri, e ai futuri padri che desiderano una "chiave di lettura" al maschile delle loro compagne, del nuovo venuto e di sé stessi.
Chi abitualmente si cura con l'omeopatia spesso impara a usarla per le comuni affezioni ed emergenze che si riscontrano nel quotidiano familiare. Certo nessuno può improvvisarsi terapeuta e sostituirsi al medico omeopata, però è del tutto legittimo che genitori adeguatamente preparati possano autonomamente intervenire per disturbi semplici e ricorrenti in seno alla propria famiglia. Allora nella propria borsetta omeopatica, può trovare spazio questo volumetto da conoscere e consultare con attenzione per intervenire quando se ne presenta l'occasione. A una prima parte di introduzione all'omeopatia, seguono in ordine alfabetico oltre sessanta temi di pronto soccorso comuni, che spaziano dalle affezioni delle vie respiratorie a quelle dell'apparato gastro-intestinale e urogenitale, dai più frequenti disturbi pediatrici ai disagi ricorrenti femminili, dalle sindromi nevralgiche e articolari alle forme infiammatorie. Il libro include al suo interno anche un'approfondita e ben strutturata Materia Medica Omeopatica.
L'educazione dei figli è sotto molti punti di vista un esperimento lungo una vita, che nessuno svolge senza commettere prima o poi qualche stupidaggine. Quello che ci richiede la vita non è comportarsi sempre in modo giusto o perfetto, ma riuscire a ricavare un senso da tutto il caos. E cos'altro ci offre una migliore possibilità di farlo, se non la vita quotidiana, così spesso caotica, con i figli? Di norma i manuali di pedagogia sono indirizzati alla soluzione di problemi, tuttavia, essi tralasciano spesso un punto importante: il problema non è (solo) legato al bambino. Siamo infatti noi genitori a essere responsabili dei nostri figli, e non il contrario. È quindi necessario che i genitori si confrontino prima di tutto con le proprie idee, emozioni, opinioni e convinzioni. Calma, attenzione e rispetto per ogni essere vivente nella sua unicità: è questo l'insegnamento fondamentale che il Dalai Lama offre ai genitori per affrontare serenamente la costruzione del rapporto con i figli e per fare di loro degli adulti integri, autonomi ed equilibrati. Applicando la filosofia dell'Estremo Oriente al tema dell'educazione, si riconosce la necessità di accettare i figli per quello che sono: individui unici. I due "esperti di famiglia" Anne-Barbel Köhle e Stefan Rieß spiegano ai genitori come guidare i piccoli in un futuro privo di paure, garantendo loro fiducia e sicurezza in se stessi. Il libro offre consigli pratici per affrontare con serenità situazioni più o meno critiche della vita quotidiana.
Se vediamo il significato emozionale e spirituale del nostri momenti difficili, allora possiamo contenere il dolore. Le delusioni e le abitudini ci sfidano a scoprire una fiducia reale, altrimenti, le nostre ferite possono facilmente diventare terribili e insopportabili. Forse diamo per scontato che non sia possibile avere fiducia o, se abbiamo esperienze di apertura e di fiducia, succede poi qualcosa che ci fa chiudere. Ma la caratteristica di una fiducia genuina è non dipendere dagli altri, né da qualcosa di esterno: è una profonda esperienza interiore di connessione col nostro essere e con l'esistenza. Il nostro livello di fiducia genuina è uno specchio della nostra coscienza ed è una qualità che possiamo sviluppare.