Storica rivista dell'Ateneo dei cattolici italiani, "Vita e Pensiero", sin dalla fondazione nel 1914, si è proposta come autorevole luogo di confronto e dibattito per la cultura del Paese. Nella consapevolezza che quella che stiamo vivendo è per tutti una stagione ricca di opportunità e rischi, da affrontare con coraggio intellettuale e gusto per la ricerca del vero, dal 2003 "Vita e Pensiero" è stata ripensata nell'impostazione grafica e nel lavoro redazionale. Oltre a temi quali lo sviluppo tecnologico ed economico, il progresso delle neuroscienze e della genetica, i nuovi paradigmi della politica e delle relazioni internazionali, l'evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa, dedica una particolare attenzione all'attualità, ospitando articoli e interventi di docenti dell'Università Cattolica e di significative voci "esterne", capaci di offrire chiavi di lettura originali sui fenomeni sociali e culturali di oggi e di domani.
Talvolta si coltiva un’immagine della preghiera come astrazione dal mondo che consente di entrare nei cieli rarefatti della mistica e incontrarvi l’insondabile mistero divino. Le cose, almeno per la preghiera cristiana, non stanno così: i salmi, che ne sono il modello, lo dimostrano con suggestiva sovrabbondanza. Questi centocinquanta componimenti poetici ci parlano di uno stare ‘davanti a Dio’ fatto dei molteplici toni e colori dell’esperienza umana, di quella terra con cui sono impastati i figli di Adamo. I registri che risuonano nei salmi sono infatti quelli della lode, del ringraziamento, della benedizione, ma insieme anche quelli della domanda smarrita, dell’invocazione e perfino dell’invettiva. Essi ci insegnano a superare il mutismo dei nostri sentimenti nel colloquio con Dio, offrendoci una sorta di lessico e di grammatica della preghiera. La verità dell’esperienza umana, con tutte le sue durezze e i suoi interrogativi senza risposta, non viene mai dissimulata attraverso quella prospettiva spiritualizzante o edificante che sempre fa tornare i conti della vita. Nello stesso tempo, i salmi attestano che questi molti modi di stare davanti a Dio sono accomunati da una radicale, e talvolta nuda, fiducia in Lui. La tensione così disegnata è all’origine del fascino che queste preghiere tutt’oggi continuano a esercitare. Bruno Maggioni nei suoi rapidi commenti alla prima parte del libro dei salmi (è in programma un secondo volume a completamento per il 2002) mostra di essere in piena sintonia con lo spirito che li anima. Questi sobri suggerimenti di lettura conducono fino alla soglia del salmo. Tocca al lettore varcarla.
Bruno Maggioni è nato nel 1932 a Rovellasca (Como) e dal 1955 è sacerdote della diocesi di Como. Ha studiato teologia e scienze bibliche all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. è docente di Esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica. è autore di numerose pubblicazioni, tra cui: Il vangelo di Giovanni (Assisi 1985); Il racconto di Marco (Assisi 1985); Il racconto di Matteo (Assisi 1986); Uomo e società nella Bibbia (Milano 1991); La vita nelle prime comunità cristiane (Roma 1991); Le parabole evangeliche (Vita e Pensiero, Milano 1992); I racconti evangelici della Passione (Assisi 1994); Padre nostro (Vita e Pensiero, Milano 1995); La pazienza del contadino (Vita e Pensiero, Milano 1996); La brocca dimenticata (Vita e Pensiero, Milano 1999); Davanti a Dio. I salmi 76-150 (Vita e Pensiero, Milano 2002).
Storica rivista dell'Ateneo dei cattolici italiani, "Vita e Pensiero", sin dalla fondazione nel 1914, si è proposta come autorevole luogo di confronto e dibattito per la cultura del Paese. Nella consapevolezza che quella che stiamo vivendo è per tutti una stagione ricca di opportunità e rischi, da affrontare con coraggio intellettuale e gusto per la ricerca del vero, dal 2003 "Vita e Pensiero" è stata ripensata nell'impostazione grafica e nel lavoro redazionale. Oltre a temi quali lo sviluppo tecnologico e economico, il progresso delle neuroscienze e della genetica, i nuovi paradigmi della politica e delle relazioni internazionali, l'evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa, dedica una particolare attenzione all'attualità, ospitando articoli e interventi di docenti dell'Università Cattolica e di significative voci "esterne", capaci di offrire chiavi di lettura originali sui fenomeni sociali e culturali di oggi e di domani.
I territori della mistica si presentano talmente ampi e indeterminati da apparire a prima vista refrattari a qualunque tentativo di ricostruzione sistematica. Con la storia della mistica occidentale Kurt Ruh offre la prima sintesi complessiva di questo ambito di conoscenza del divino, strettamente correlato alla teologia e alla spiritualità. L'esperienza di Dio propria dei mistici avviene nel rapimento, nella visione, nell'estasi d'amore; posto in tal modo dinanzi ai "misteri che - afferma san Paolo - non è dato all'uomo di proferire", il mistico avverte tuttavia l'urgenza di comunicare ciò che ha provato, consegnandolo a un testo scritto. Nasce così una tradizione di straordinaria ricchezza, anche letteraria: "Ci sono lingue della mistica cristiana occidentale, c'è la lingua dei mistici, e c'è il linguaggio mistico". A questo riguardo la svolta decisiva si compie nel Medioevo centrale, quando, grazie soprattutto alla mistica femminile, avviene il passaggio dal latino ai volgari. La lingua e il linguaggio si forgiano invece nei secoli precedenti: sforzandosi di dire l'indicibile, i grandi "fondatori" creano categorie, una terminologia e uno stile destinati a durare nella storia religiosa dell'Occidente cristiano. In questo primo volume viene appunto ricostruito il percorso che da Dionigi Aeropagita a Agostino giunge, attraverso Gregorio Magno e Giovanni Eriugena, sino alle grandi scuole del XII secolo: i certosini; i cistercensi, con Bernardo di Clairvaux...
Questo primo volume degli "Scritti di Ugo Bianchi" - "Religions in Antiquity" - raccoglie contributi relativi a temi e problemi del cristianesimo antico. Con esso si realizza un progetto, formulato in anni lontani (1983) dallo stesso autore, che contemplava varie sezioni di cui l'ultima - "Christiana" comprendeva i saggi che costituiscono la prima metà del volume; a questi ne sono stati aggiunti altri, sulle medesime tematiche, che risalgono ad anni successivi. Precede i saggi un contributo di carattere metodologico ("Tipologia storica delle religioni e comparazione: il caso del dualismo"). "Ugo Bianchi, nel suo lungo itinerario scientifico che abbraccia alcune delle più significative aree del vasto panorama delle esperienze religiose della storia umana, non ha mai proposto una "teoria" interpretativa generale e onnicomprensiva di esse, quale molto spesso - con esiti e fortune diversi hanno fatto tanti storici delle religioni. Egli, al contrario, ha mostrato riserbo o vera e propria diffidenza nei confronti di tali "teorie" che il progresso della ricerca e la riflessione critica hanno sempre in varia misura smentito o ridimensionato. Di fatto, lo studioso ha costantemente riconosciuto la debolezza intrinseca di tali tentativi alla luce delle mobili e differenziate realtà che la storia ci consegna e che solo a prezzo di un'analisi comparativa condotta con duttilità e rigore..." (dall'Introduzione Giulia Sfameni Gasparro)
È ineludibile la necessità di una rinnovata e vitale cultura etica. L'etica, intesa come quella forma di riflessione che va in cerca di coordinate di senso per fare della vita un tempo buono, riesce a generare nuovi modi di esserci se sta in relazione con la qualità ontologica essenziale della condizione umana. Poiché essenziale è la dimensione della cura e poiché il nucleo della pratica di cura consiste nell'agire secondo virtù, Luigina Mortari sviluppa una filosofia dell'educazione all'etica delle virtù secondo il paradigma della cura.
Storica rivista dell'Ateneo dei cattolici italiani, "Vita e Pensiero", sin dalla fondazione nel 1914, si è proposta come autorevole luogo di confronto e dibattito per la cultura del Paese. Nella consapevolezza che quella che stiamo vivendo è per tutti una stagione ricca di opportunità e rischi, da affrontare con coraggio intellettuale e gusto per la ricerca del vero, dal 2003 "Vita e Pensiero" è stata ripensata nell'impostazione grafica e nel lavoro redazionale. Oltre a temi quali lo sviluppo tecnologico e economico, il progresso delle neuroscienze e della genetica, i nuovi paradigmi della politica e delle relazioni internazionali, l'evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa, dedica una particolare attenzione all'attualità, ospitando articoli e interventi di docenti dell'Università Cattolica e di significative voci "esterne", capaci di offrire chiavi di lettura originali sui fenomeni sociali e culturali di oggi e di domani.
"Particolarmente significativo è il risveglio di una riflessione etica attorno alla vita: con la nascita e lo sviluppo sempre più diffuso della bioetica vengono favoriti la riflessione e il dialogo - tra credenti e non credenti, come pure tra credenti di diverse religioni - su problemi etici, anche fondamentali, che interessano la vita dell'uomo". Con queste parole contenute in una delle ultime encicliche di Giovanni Paolo II (Evangelium Vitae, n. 27) si è voluto assegnare alla bioetica un compito che va al di là di una particolare visione religiosa e che interpella direttamente la ragione dell'uomo, chiamandolo a riflettere sull'intimo significato della sua stessa esistenza e dell'ambiente nel quale si trova. Il presente Manuale vuole essere innanzitutto uno strumento didattico, informativo e orientativo per quanti, studenti del Corso di laurea e dei Corsi di specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, intendano prepararsi a svolgere in modo coscienzioso e corretto la professione medica. Viene perciò offerta una impostazione chiara sui criteri etici di fondo, applicandola ad alcuni rilevanti e attuali problemi, scelti fra i più conosciuti e dibattuti nell'ambito dell'esercizio della medicina.
Ordine e storia è una delle opere filosofiche più complesse e originali della seconda metà del Novecento, un intreccio ambizioso e al contempo rigoroso di indagine storica e riflessione teorica. La sua prima traduzione italiana integrale, che qui presentiamo, si avvale inoltre, per ciascuno dei cinque volumi di cui l’opera è composta, di apparati di note di aggiornamento e di autorevoli contributi di approfondimento critico. In particolare questo primo volume, Israele e la rivelazione, viene arricchito da saggi di Peter J. Opitz, politologo e direttore del Voegelin-Archiv, Peter Machinist, assirologo e Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, filosofa. Mediante la «traccia dei simboli», Voegelin intende ricostruire una «storia delle esperienze d’ordine» delle diverse forme di società umana; un progetto che lascia trasparire sullo sfondo un confronto serrato con alcune questioni oggi ancora cruciali: basta il concetto di ‘civiltà’ a rendere ragione della complessità della storia? In che misura gli ordinamenti politici sono espressione di una determinata posizione antropologica? E ancora: le analisi storico-filologiche delle opere che hanno educato l’Occidente – dalla Bibbia a Omero, dai tragici a Platone e Aristotele – sono in grado di spiegarci tali opere facendo affidamento esclusivamente sui propri metodi? In questo primo volume si parte dalle civiltà del vicino Oriente Antico, per arrivare al ‘cuore dell’ordine’: Israele. L’eredità perenne di Israele consiste nell’aver spezzato l’ordine cosmologico delle civiltà in virtù dell’esperienza della trascendenza di Dio. Nel ripercorrere la storia del Popolo Eletto facendo tesoro dei guadagni delle scienze storiche, Voegelin ci offre una straordinaria, ricchissima lettura del testo biblico che diventa espressione dell’universale ‘dramma dell’essere’. La sua filosofia delle forme simboliche, applicata alle Scritture, ne illumina il carattere costitutivo di esperienza dell’ordine per un intero popolo. Il libro di Voegelin offre un contributo determinante non solo per il pensiero filosofico ma anche per quello politico. L’ampiezza della prospettiva sulla realtà gli consente di ripensare le scienze politiche e sociali tenendo presente un orizzonte concettuale e simbolico ben più esteso rispetto alla grande maggioranza delle correnti di pensiero moderne e contemporanee, reintroducendo, all’interno del discorso scientifico, gli apporti ‘classici’ dell’ontologia e della metafisica messi al bando dai multiformi approcci moderni di stampo positivistico.
Gli autori
Eric Voegelin (Colonia 1901 - Palo Alto, California, 1985) si formò a Vienna alla scuola di teorici del diritto di orientamento positivista guidata da Hans Kelsen. L’urgenza di penetrare la morfologia profonda del dilagante fenomeno del totalitarismo lo spinse allo studio della genesi delle idee politiche in senso filosofico. A partire dal 1938, l’esilio americano gli dette l’opportunità di dedicarsi a un’intensa disamina storica, dalla quale lentamente maturò una diagnosi teorica affatto convenzionale. Frutto di decenni di ricerca sono le due monumentali opere History of Political Ideas (in 8 volumi di pubblicazione postuma) e, soprattutto, i cinque volumi di Order and History (1956-1987). Dal 1958 al 1969 ricoprì a Monaco la cattedra di Teoria della politica già appartenuta a Max Weber. Rientrato negli Stati Uniti, concluse la carriera accademica presso la Stanford University. La pubblicazione dell’opera omnia di Voegelin è stata di recente completata presso la Missouri University Press. Le sue opere più note in Italia sono, fino a oggi, il fortunato ciclo delle Walgreen Lectures, tenute a Chicago nel 1951 (La nuova scienza politica, Torino 1968) e la prolusione inaugurale tenuta all’Università di Monaco (Il mito del nuovo mondo, Milano 1976).
Ripercorrere la storia del libro cristiano non vuol dire solo conoscere più approfonditamente autori e opere che hanno fatto dell'esperienza di fede la loro cifra spirituale e letteraria. Vuol dire anche comprendere da una prospettiva privilegiata lo sviluppo della cultura umana, nel quale il libro cristiano, nella varietà delle sue espressioni e delle sue forme, ha esercitato un ruolo dinamico e spesso insostituibile. A quest'impresa si è dedicato Giuliano Vigini, figura di spicco nel panorama dell'editoria italiana, in un'opera in tre volumi, in cui colloca il libro cristiano nei vari contesti religiosi, culturali ed editoriali in cui si è sviluppato e diffuso ed esamina le opere che maggiormente hanno illustrato questo cammino sotto il profilo teologico, spirituale e letterario. In questo primo volume si parte dalla letteratura biblica per arrivare alla metà del VI secolo, quando si conclude un grande ciclo della patristica e inizia un'epoca nuova. Per la portata che a vario titolo rivestono nella storia della nostra cultura, un particolare accento viene posto sul corpus biblico e sull'opera di Agostino. Il "Libro dei libri" occupa uno spazio e un'importanza senza confronti non solo nell'ambito spirituale, ma nella storia dell'editoria tout court, grande codice religioso, morale ed etico delle comunità di fede che lo hanno assunto come loro imprescindibile riferimento, è stato anche la fonte d'ispirazione primaria per tutta la cultura occidentale.