C.S. Lewis, grande studioso del Medioevo e romanziere fantascientifico, si trovò a un certo punto della sua vita a essere, come egli stesso osservò con affilata ironia, «forse il più depresso, il più riluttante convertito d’Inghilterra». Ma che cosa lo aveva obbligato a passare da una posizione di cauto agnosticismo alla fede? Il cristianesimo così com’è, cioè quel nucleo irriducibile in cui si intrecciano pensiero, emozione e gesto – e che sta dietro a tutte le disparate divergenze dottrinali, a tutte le dispute ecclesiastiche. È questo il nucleo che rende «naturalmente cristiano» chiunque sia nato in Occidente negli ultimi duemila anni.
Come raccontare, come rendere evidente tutto ciò? C.S. Lewis volle usare la massima immediatezza, obbligandosi a parlare nel modo più semplice delle cose ultime. E il risultato fu una riuscita impressionante. Così queste conversazioni radiofoniche, che risalgono agli anni Quaranta, sono rimaste ineguagliate: soprattutto per la perspicuità con cui rendono palpabili i più ardui problemi teologici, mostrandoceli nella loro vera natura di possenti cunei conficcati nella circolazione della nostra mente. Da essi, che lo vogliamo o no, non possiamo prescindere: e allora, insinua Lewis, tanto vale che ce ne lasciamo illuminare.
Comprende quattro quaderni in cui, uno dei direttori spirituali di Padre Pio, ha descritto le estasi, la misteriosa malattia, le apparizioni diaboliche, le prove e le tentazioni del Santo.
L'autore raccoglie in questo volume le sue riflessioni sul rapporto del cristianesimo con la letteratura e la cultura, sull'etica, sul soggettivismo, sul linguaggio della religione, la teologia. In queste pagine c'è tutta la vita di Lewis espressa in pensieri, dubbi, timori, speranze.
L'autore di questo agile libro illustrato, con rapide pennellate, esibisce il curriculum di Giovanni XXIII, mettendone in rilievo la semplicità, la pietas, il felice inserimento nel contesto familiare, parrocchiale, diocesano e negli spazi via via dilatati della Chiesa universale. Aiuta a intravedere la realtà profonda della sapienza del cuore, che fu all'origine di tutta la vita di Papa Giovanni: vocazione, corrispondenza alla chiamata, disponibilità a tutto osare e a tutto soffrire per Cristo e con Cristo; e invita a riconsiderarne la testimonianza luminosa che suscitò tanto consenso e a trarne incoraggiamento al ben vivere e al retto operare.
Thomas Merton (1915-1968) è considerato uno dei più importanti scrittori americani cattolici del ventesimo secolo. Monaco trappista, maturò un profondo interesse per le culture e le religioni del Sud-Est asiatico, particolarmente per lo zen, volendo promuovere il dialogo Oriente Occidente in chiave pacifista.
Da dove nasce l'abitudine di scambiarsi regali natalizi? I regali di Natale nella forma attuale sono "inventati" attorno al XIX secolo. Quest'uso tuttavia è solo apparentemente recente, poiché si radica nell'antica Roma. È nelle strenae l'origine dei doni, in Strenia, la dea della salute, festeggiata con derrate alimentari che simboleggiavano l'abbondanza nel cuore dell'inverno. Ma nel XIX secolo, il Natale diventa in Occidente una festa della famiglia, slittando dal sacro al profano: nato per i bambini, il regalo viene esteso agli adulti e diventa occasione di ritessitura dei legami familiari.
Gli autori hanno inteso con questo libro rendere di nuovo vive l'esperienza e la voce di Thomas Merton anche per il lettore odierno, che forse si accosta a lui per la prima volta. In questo testo si evidenziano anche gli aspetti più attuali del suo messaggio culturale e spirituale. Ripercorrendone gli scritti, il volume intende lasciar emergere la bellezza e la paradossalità dell'esistenza ricca e complessa di Thomas Merton, che è stato maestro nella vita spirituale di diverse generazioni di cristiani nel mondo, e profeta anticipatore del nostro tempo. Soffermandosi su alcuni nodi tematici relativi alla vita e all'attività monastica e letteraria da lui svolta, il volume intende elaborare un approfondimento critico e offrire una chiave di lettura.
Il percorso spirituale della giovane ebrea olandese (che ha trovato Dio nell'orrore della Shoah) con lo schema degli antichi Padri: dal mondo esterno a quello interiore e di qui a Dio.
Agile e completa antologia del monaco scrittore Thomas Merton (1915-1968): un maestro spirituale molto amato per la sua capacità di scrivere in modo profondo e suggestivo. Egli stesso considera la scrittura come opportunità di pensiero, di preghiera, di vita. Dalle sue pagine emerge un uomo continuamente in ricerca, che attraverso l’incontro con tutto ciò che è umano giunge a scoprire il segreto dell’amore di Dio, il mistero del suo volto misericordioso e vicino a ogni creatura.
Destinatari
Tutti.
Autore
ANTONIO RAMINA, frate minore conventuale, laureato in lettere all'Università di Padova e in teologia presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale (Milano), insegna teologia spirituale e spiritualità francescana alla Facoltà teologica del Triveneto.
La storia è quella di papa Giulio II che, una volta morto, cerca di varcare le porte del paradiso ma viene respinto da san Pietro. Furibondo, cerca di convincere il più antico collega che la sua idea di Chiesa è vecchia e superata, cerca di "convertirlo" agli ideali della forza, del denaro, del potere. Ma, nonostante lo minacci con le sue armate, dal paradiso rimarrà fuori. Al di là della caricatura personale, un Giulio II ubriacone, omosessuale e sifilitico ricavato in parte dalla vox populi del tempo, l'aspetto più sovversivo del dialogo è lo svelamento della degradazione del papato come istituzione. È ovvio che un uomo prudente in termini di ortodossia come Erasmo poteva essere orgoglioso del suo pamphlet in comunicazioni private ma non poteva permettersi di firmarlo, e che quando i suoi ex amici luterani prendono lo Iulius come un libro-bandiera per le proprie battaglie si impegnerà a fondo per negarne la paternità. Ma i moderni filologi, tra i quali eccelle Silvana Seidel Menchi, glielo riattribuiscono a distanza di circa cinque secoli in maniera inoppugnabile. La storia di questo libello, che la curatrice ripercorre nel saggio introduttivo, attraversa gli anni cruciali della Riforma e incrocia tutti i protagonisti della grande battaglia teologico-culturale che ha forgiato l'Europa all'inizio della modernità.
La vita di Etty Hillesum si può racchiudere in uno stupendo verso di Rilke: "Anche se non vogliamo Dio matura". Una vita assai breve, caduta come seme nel solco della storia il 30 novembre 1943, nel campo di concentramento di Auschwitz. Per lunghi anni questo seme è rimasto ben custodito, praticamente sconosciuto fino a quando - nel 1981 - il suo fittissimo diario ed alcune lettere sono stati raccolti, pubblicati e tradotti in varie lingue. Per la forza e l'audacia con cui ha vissuto il suo tempo, Etty è così divenuta inconsapevolmente maestra. Queste pagine, scandite su quaranta tappe, le stesse di un insolito ma coinvolgente cammino quaresimale, conducono alla scoperta del suo amore maturo, adulto che avverte la pienezza donandosi al mondo, nonostante l'urto traumatico con la violenza estrema. Difficile trovare, nella nostra esperienza contemporanea, una introspezione così profonda nel mistero della vita da lei avvertito come enigma: "Siamo noi stessi a derubarci da soli. Trovo bella la vita, e mi sento libera. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. La vita è difficile ma non è grave".