Sono passati oltre quarant'anni dalla pubblicazione della grammatica ebraica "Introduction to Biblical Hebrew" di T.O. Lambdin. L'edizione italiana risponde al bisogno di un vasto pubblico - composto soprattutto da studenti e appassionati di lingua ebraica - desideroso di avere un accesso più agevole a un'opera diventata ormai un classico per lo studio dell'ebraico biblico. Il fatto stesso che l'Introduction abbia conosciuto numerose ristampe e traduzioni, e continui ancora oggi a essere adottata come libro di testo in diverse e qualificate istituzioni, ne testimonia i grande valore. In quanto strumento di base, non si propone di abbracciare ogni possibile questione, ma di offrire un solido fondamento per eventuali passi successivi. I contenuti coprono all’incirca le lezioni di un corso di studio annuale e mirano ad abilitare gli utenti alla lettura e alla comprensione personale dei testi narrativi della Bibbia Ebraica. Le discipline linguistiche insegnano che la condivisione di uno stesso codice è il primo, necessario elemento per un’autentica comunicazione; ebbene, conoscere il codice linguistico dell’ebraico biblico può costituire il primo fondamentale passo per un incontro autentico, e favorire quello scambio comunicativo grazie al quale non solo noi leggiamo la Scrittura, ma in qualche modo anche la Scrittura legge noi, postulando una risposta interpretativa e operativa insieme.
La chiarezza della Guida allo studio del greco del Nuovo Testamento si manifesta nei risultati che derivano dalla sua utilizzazione. Non essendo richiesta, né prevista, alcuna precomprensione della materia, l’utente si ritrova accompagnato, passo passo, fino a padroneggiare una disciplina che difficilmente si sarebbe figurato così ricca di spunti e suggestioni. Il lettore si scopre introdotto in un territorio che non consiste solo nel patrimonio che per convenzione definiamo «greco biblico» ma è alla radice di un processo, storico-culturale oltre che religioso, durato venti secoli. In altre parole, una lettura integrale della Guida può costituire la chiave di accesso a un mondo di cui non tutti immaginano l’esistenza, che non consiste soltanto negli scritti che formano il Nuovo Testamento, bensì rappresenta la struttura portante della civiltà di cui siamo eredi e continuatori.
In allegato: Soluzioni degli esercizi, a cura di Agnes Linder.
Il libro vuole essere una risorsa pratica per gli studenti che desiderano approfondire la propria conoscenza del greco del Nuovo Testamento oltre il livello introduttivo. Di ogni argomento grammaticale si fornisce una breve spiegazione, seguita da diverse citazioni bibliche che illustrano l'uso linguistico in questione. La scelta del materiale e le modalità di presentazione sono frutto dell'esperienza dell'autore nell'insegnamento del greco attico e della koinè in vari contesti accademici. L'auspicio dell'autore è che il profitto che potrà derivare dall'uso di questo manuale fornisca un'ulteriore conferma del valore di un'analisi grammaticale precisa e ben fondata all'interno del complesso lavoro dell'esegesi biblica.
Questa grammatica è uno strumento di conoscenza semplice e lineare per chi voglia avvicinarsi alla lingua ebraica antica e, in particolare, per chi è cultore delle scienze bibliche. Dopo una prima parte di introduzione storica, il libro s divide in tre grandi sezioni: fonetica, morfologia e antologia. Quest'ultima è ampia e varia, sia nei generi letterari scelti, sia nell'importanza del contenuto. La precede un esempio pratico di traduzione e analisi utile a guidare i primi passi degli studenti.
L'originalità di questa Grammatica della lingua ebraica consiste nel mettere in luce la continuità e le differenze tra l'ebraico biblico e l'ebraico contemporaneo. Gli esempi semplici e le espressioni tratte dalla conversazione quotidiana, cui fa costante riferimento questa grammatica, rendono particolarmente agevole e appassionante lo studio di questa lingua antica e ancora oggi viva. Dopo una parte riservata alla Fonologia segue quella sulla Morfologia, dotata di alcune osservazioni sintattiche. Una terza parte contiene gli Esercizi di traduzione dall'ebraico e dall'italiano. Seguono i Paradigmi verbali, e una Sezione antologica di brani tratti dalla Bibbia e di pezzi in ebraico moderno elementare. Infine, un agile Glossario potrà permettere al principiante di trovarsi a proprio agio nella comprensione e traduzione dei testi proposti. Questo volume contiene le nozioni per un primo approccio alla lingua ebraica; senza dilungarsi in approfondimenti specialistici, non tralascia però indicazioni utili a penetrare maggiormente nella mens della lingua ebraica e dei testi che la esprimono.
Sono note le non poche difficoltà teoriche e pratiche cui da decenni va incontro la realizzazione dell’autorevole invito rivolto dal Concilio Vaticano II: «Si promuova molto una congrua conoscenza delle lingue della Sacra Scrittura e della Tradizione». A tale desiderio e necessità vuole rispondere Theotókos, questo originale tentativo di introdurre allo studio del greco biblico-patristico facendone cogliere la bellezza e assaporare il gusto. Lo studente percorre un viaggio ideale e avvincente, punteggiato di soste e dialoghi, e quasi senza accorgersene, assimila vocaboli isolati e in contesto, espressioni e intere frasi o proposizioni. Il sussidio ha cura di proporre non solo l’apprendimento dei vocaboli, ma introduce progressivamente lo studente alle regole grammaticali e, dove richiesto o opportuno, alle nozioni fondamentali di sintassi che permettono di progredire nella conoscenza e nella percezione gustosa e gratificante della lingua greca (G. Claudio Bottini, ofm, Preside emerito dello Studium Biblicum Franciscanum – Gerusalemme).
Perché nelle scuole studiamo greco e latino per leggere Platone e Tommaso d'Aquino, ma ignoriamo l'ebraico e ci accontentiamo di leggere la Bibbia in traduzione? Non studiando l'ebraico l'Occidente si preclude la piena comprensione di una delle fonti della propria vitalità, che deriva da una lingua matrice di sensi molteplici. E la lingua della Torah e dei profeti, del Talmud, della qabbalah e dei classici del pensiero ebraico, da Maimonide a Spinoza, da Rosenzweig a Buber, a Levinas. Questo "Dizionarietto" è uno strumento divulgativo ma rigoroso, dà accesso alle principali parole ed espressioni in ebraico, spiegate nel loro valore letterale ma anche nel contesto teologico e filosofico in cui sono state usate nel tempo. Da studiare o solo da consultare, illuminerà chiunque voglia conoscere una delle radici della cultura occidentale.
This book is intended as a practical resource for students who wish to advance their knowledge of New Testament Greek beyond the introductory level. In the discussion of each grammatical topic, a brief explanation is followed by several textual citations that illustrate the linguistic usage under examination. The selection of materials and the manner of presentation are the fruit of the author's experience in teaching Attic and Koine Greek in various academic settings. It is hoped that whatever profit may come to those who use this manual will provide further confirmation of the value of precise and well-informed grammatical analysis within the complex task of biblical exegesis.
Tradotta in inglese, francese, spagnolo, coreano e polacco, la "Guida allo studio dell'ebraico biblico" di Giovanni Deiana e Ambrogio Spreafico presenta una grammatica elementare dell'ebraico della Bibbia con esercizi, e relative chiavi, antologia di testi autoriali, vocabolario e sussidio audio online. Il presente volume contiene la Chiave degli esercizi e un'Analisi grammaticale della crestomazia.
Negli ultimi anni la lingua ebraica è uscita dal mondo accademico e ha raggiunto pubblici diversi: cristiani che vogliono conoscere le proprie radici religiose, storici, politologi e sociologi interessati allo studio del contributo ebraico nella formazione della società occidentale, persone affascinate dalla Bibbia come testo di riferimento costante per molta letteratura in diverse lingue. La sfida contenuta nel presente manuale è invitare gli studenti a lavorare su testi di epoche e stili diversi, all'insegna del metodo esegetico dei maestri, ovvero per analogia e confronto. La pubblicazione si rivolge a chi studia ebraico e ha già nozioni di grammatica, ma anche a chi desidera avvicinarsi alla conoscenza dell'ebraismo ed è ancora «in principio». A questo proposito sono riportate anche le traduzioni in italiano e, in appendice, un supplemento grammaticale.
L'aramaico comprende dialetti di una vasta area geografica e di varie epoche (fino al presente). Alcuni testi biblici sono scritti in uno di questi dialetti (Esd 4,8 - 6,18; 7,12-26, Dan 2,4 - 7,28, Ger 10,11, Gen 31,47). Questo corso è un'introduzione alla grammatica e alla lettura di tali testi. Il libro è pensato come sussidio per un corso semestrale di aramaico biblico. È suddiviso in dieci lezioni che introducono progressivamente nella grammatica di tale lingua. Ciascuna lezione è completata da un vocabolario di base e da esercizi. Gli esercizi riguardano alcuni versetti biblici, ripresi senza alcun cambiamento dal testo biblico (masoretico), che possono essere compresi e tradotti con le conoscenze acquisite fino a quel punto. Due lezioni complementari offrono alcune osservazioni sulla sintassi e degli esempi di altri testi aramaici (parole e frasi aramaiche del Nuovo Testamento, il Padre Nostro, un capitolo del Targum Onkelos, una lettera di Bar Kochba). Alla fine del libro è fornito un vocabolario completo con accenni sulla morfologia e l'etimologia delle singole parole. Il volume è frutto dell'insegnamento di aramaico biblico che l'Autore tiene presso lo Studium Biblicum Franciscanum a Gerusalemme da 15 anni. Si tratta, quindi, di un lavoro nato e sperimentato sul campo, anche con il contributo degli studenti, con le loro domande e osservazioni.
Attraverso un esame puntuale e sistematico di quattro termini usati frequentemente nell'Antico testamento e attinenti al concetto di bellezza, il volume cerca di fornire le premesse di carattere linguistico necessarie per sviluppare un discorso criticamente fondato sull'estetica dell'Antico Testamento. È quindi una trattazione di tipo fondamentalmente linguistico, che prende in considerazione tutte le occorrenze di detti termini, secondo uno schema costante, al fine di determinare i contesti possibili di ciascuno di essi, le sfumature di significato che nei vari casi vengono sottolineate e le connotazioni che vi sono implicate. Naturalmente si tratta solo di una parte del campo semantico della bellezza: molti altri termini potrebbero essere analizzati, ma quelli scelti presentano un alto grado di specificità ed una certa omogeneità semantica, come dimostrano i casi nei quali sono usati in parallelo reciproco. Il fenomeno della bellezza apparirà nell'Antico Testamento come un elemento non trascurabile soprattutto della concezione antropologica, anche se non mancano casi di applicazione a Dio, oltre che ad altre realtà naturali ed artificiali. In posizione periferica rispetto ad altre sfere di significato, quali ad esempio la moralità o la giustizia, la bellezza merita tuttavia di essere utilizzata come chiave per indagare il messaggio dell'Antico Testamento.