All'interno del volume viene esaminato il testo della Costituzione Dogmatica sulla chiesa Lumen Gentium, una delle quattro costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II promulgata da Papa Paolo VI il 21 novembre 1964. Attraverso il commento dell'autore è possibile rintracciare come il pensiero di Papa Francesco attualizzi l'insegnamento professato dalla suddetta Costituzione.
Il documento raccoglie la sintesi della riflessione fatta dai Vescovi di tutto il mondo, riuniti nella XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo, sul tema "La vocazione e la missione della famiglia nel mondo contemporaneo", sintesi consegnata a Papa Francesco per la redazione del documento finale. Il tema della famiglia, di grande attualità, in queste settimane ha richiamato in modo particolare l'attenzione dei media su diversi aspetti, fra cui l'ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti, in particolare alla Comunione, la questione delle convivenze e la posizione della Chiesa nei confronti delle persone omosessuali. Il testo è suddiviso in tre parti, ognuna a sua volta suddivisa in quattro capitoli: I Parte. La Chiesa in ascolto della famiglia: rivisita il contesto antropologico, culturale ed economico in cui la famiglia vive oggi, considerando vari aspetti della vita quotidiana, compresi temi molto cari a Papa Francesco, come l'equità, la povertà, l'ecologia in rapporto alla famiglia. II Parte. La famiglia nel piano di Dio: esplora l'ordinamento famigliare nella storia della salvezza, nel Magistero della Chiesa, nella tradizione cristiana, in rapporto alla Chiesa. III Parte. La missione della famiglia: ribadisce i temi essenziali della formazione, generatività, educazione, accompagnamento pastorale, evangelizzazione. Conclude la richiesta da parte dei Vescovi a Papa Francesco di un documento sulla famiglia e la preghiera alla Santa Famiglia...
Relazione finale a Papa Francesco della XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema della vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo che si è svolto a Roma dal 4 al 25 ottobre 2015.
La decisione di papa Francesco di dedicare alla misericordia un Giubileo straordinario è certo inattesa, ma del tutto coerente rispetto al profilo teologico e pastorale di Bergoglio. Il tema occupa infatti una posizione centrale nel suo magistero e si configura come uno snodo che incrocia le direttrici principali del pontificato: dalla necessità di una Chiesa in «uscita missionaria» all’appello a una pastorale in cui il rigore dei dogmi non comprometta la capacità di incontrare le persone nella concretezza della loro storia.
Per il papa la misericordia di Dio rappresenta il valore teologico di base, l’energia da cui parte l’azione salvifica, il contenuto centrale della buona notizia, ma anche l’atteggiamento e lo stile di vita del cristiano.
«Siamo ministri della misericordia grazie alla misericordia di Dio»: per Francesco questo è il primo criterio per identificare la fisionomia e il compito fondamentale del pastore, ma anche la prima chiave interpretativa di un pontificato proiettato con convinzione verso le periferie esistenziali.
Sommario
Introduzione. La misericordia: il messaggio più forte del Signore. Gesù mostra il volto di misericordia di Dio. Uscire da noi stessi sull’esempio del Padre misericordioso. Sempre vince la misericordia di Dio! Lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio. Il tempo della misericordia di Dio. Per una Chiesa comunità di misericordia. I giovani, inviati a testimoniare la misericordia di Dio. Per la Chiesa è il tempo della misericordia. «Misericordiando». Anzitutto ministri di misericordia. I poveri ci guidano a ricevere la misericordia di Dio. Con Maria verso la misericordia di Dio che scioglie i nodi. La nuova evangelizzazione deve usare il linguaggio della misericordia. Il ministero della misericordia. «La misericordia, la più grande delle virtù». «La nostra religione, che la misericordia di Dio ha voluto rendere libera». La Chiesa dev’essere il luogo della misericordia gratuita. Ascoltare il grido dei poveri. Nell’eucaristia il Signore riversa su di noi tutta la sua misericordia. A messa, bisognosi della misericordia di Dio. Il ministero di misericordia nella confessione. Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, testimoni della Divina Misericordia. Sacerdoti, non stancatevi mai di essere misericordiosi! «Dare il cuore ai miseri». La misericordia di Dio rinnova il mondo. La gioia dei consacrati, radicata nel mistero della misericordia. L’essenziale del vangelo è la misericordia. La misericordia di Dio guarisce gli sposi dal veleno del peccato. Il buonismo distruttivo e altre tentazioni. «La suprema norma di condotta dei ministri di Dio». La logica della misericordia, logica della Chiesa. La carezza della misericordia nell’incontro con Cristo. Il sacramento della riconciliazione come mezzo per educare alla misericordia. La Chiesa testimone della misericordia: annuncio del Giubileo straordinario. La Chiesa sia sempre segno e strumento della misericordia del Padre. Le piaghe di Gesù sono piaghe di misericordia.
Note sull'autore
Francesco, Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires, 1936), è papa dal 13 marzo 2013.
L'economia di mercato - osserva il card. Marx - porta gradualmente a un miglioramento economico per tutti, ma solo in assenza di guerre e rivoluzioni politiche, cioè in condizioni tipiche ideali. Nel breve termine, invece, la sua "distruzione creatrice" colpisce con tutta forza, in determinati contesti, sotto forma di disoccupazione e di fallimenti per singoli individui e per interi gruppi. C'è quindi bisogno non solo di regole del gioco, ma anche di istituzioni forti, senza le quali non può esserci alcuna economia di mercato eticamente responsabile. "Abbiamo a che fare con varie persone che seguono ciascuna i propri interessi e, quando i loro interessi e il loro vantaggio sono predominanti, questo non porta al bene comune, ma solamente all'arricchimento di pochi". La tesi dell'autore è che nel processo di globalizzazione la morale non solo è una possibilità, ma è indispensabile per la sopravvivenza del mondo. Ed è un comandamento della ragione a suggerircelo.
"Cinquant'anni fa, nella solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, Paolo VI dichiarava chiuso il Concilio Ecumenico Vaticano II e con la sua fine iniziava e si sviluppava un'epoca nuova e feconda, i cui segni sono via via cresciuti e tutt'ora sono presenti e operanti nella vita e nella missione della Chiesa. Di questa novità ci si può rendere conto riaccostando con intelligenza e amore i documenti conciliari, rileggendoli sia in se stessi sia con una continua interrogazione e applicazione sul loro significato nel momento storico che stiamo vivendo." (Dalla postfazione di Dionigi Tettamanzi)
Il tema cruciale del libro è l'invenzione del capitalismo e dei suoi diversi "spiriti": quello protestante e quello cattolico. In particolare l'autore ricostruisce le ragioni storiche e filosofiche, di matrici nordiche, che hanno portato al capitalismo attuale. Perché il modello latino dell'economia sociale o civile ha avuto diversa sorte? L'idea smithiana di scambio economico come reciproca indifferenza e quella di mercato come luogo delle relazioni anonime e impersonali reggono ancora l'intero impianto dell'economia contemporanea. Si è passati dalla condanna dello "sterco del demonio o mammona" al culto del denaro, trasformato in una vera e propria religione. I capitalismi, però, non sono tutti uguali - o almeno non lo erano fino a un'epoca recente. L'Europa, in particolare, aveva generato una sua propria via al capitalismo. Un capitalismo sociale, un'economia di mercato civile che dobbiamo riscoprire di fronte ai fallimenti del capitalismo finanziario.
Il libro attraversa cinquant'anni di storia cogliendo nel magistero pontificio, intrecciato alle tormentate vicende storiche, politiche e sociali, l'avvio di una teologia nonviolenta, possibile e necessaria per salvare la dignità umana ed esprimere la nostra ancora inedita umanità. La pace nonviolenta è la gioiosa buona notizia (Evangelii gaudium) che indica la nuova frontiera dell'umanità. In essa molti già abitano aprendo cammini. In essa opera oggi un uomo che viene "dalla fine del mondo".
Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. […] Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.
Papa Francesco
(Laudato Si', 14)
Joshtrom Isaac Kureethadam è professore di filosofia della scienza all'Università Pontificia Salesiana e Direttore dell'Istituto di Scienze Sociali e Politiche. La sua pubblicazione più recente è Creation in Crisis: Science, Ethics, Theology, Orbis Books, New York 2014.
Il 2014 è stato, per la Dottrina Sociale della Chiesa, un anno ricco di anniversari. Il decimo del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, il quinto dell'enciclica sociale del Papa emerito Benedetto XVI, Caritas in vertiate, e il primo dell'Esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco che, con il capitolo quarto, è venuta ad arricchire il magistero sociale pontificio.
Il pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha pensato a questa coincidenza nello scegliere il tema dell'Assemblea plenaria del 2014 (1-3 ottobre). In questa breve pubblicazione, il lettore troverà i testi presentati in quell'occasione.
L'augurio del Pontificio Consiglio è che essi possano contribuire ad un aggiornamento sugli sviluppi del Magistero sociale di questi ultimi anni.
All'interno del presente volume l'autore analizza lo stato d'animo di centinaia di scrittori, antichi e moderni, davanti allo scorrere del tempo. "Il tempo è una delle grandi questioni metafisiche, che ha appassionato non solo tanti filosofi, scrittori e scienziati, ma anche ogni singolo uomo, perché coincide con la nostra stessa esistenza. Riflettere sul tempo significa riflettere sul senso della vita. Da una parte, il tempo è un "vile avversario"; dall'altra, è "la cosa più preziosa che l'uomo possiede", perché è "il prezzo dell'eternità". Si vorrebbe essere padroni del tempo manovrarlo, come si fa con le lancette dell'orologio, portandole avanti e indietro. Si desidererebbe che fosse reversibile, come il modo. Il presente non ci soddisfa mai e, per questo, ci si rifugia nel passato e nel futuro, evocando le cose di ieri o sognando le cose di domani. Tale tentativo di evasione impedisce di vivere pienamente i singoli attimi dell'oggi.
Documento per l'Indulgenza concessa dal Santo Padre Francesco per il Giubileo Straordinaria della Misericordia.