Come affrontare le sfide di questa nostra epoca sempre più precaria, in cui la lotta tra Bene e Male pare sul punto di raggiungere il proprio apice e ogni luce si estingue, avvolta dall'avanzare delle tenebre? Come si può evitare, in questi tempi bui, di domandarsi se sia ancora possibile un futuro per il genere umano? Per padre Livio una risposta a queste domande esiste, e risiede nella fortezza. Ma non bisogna confondersi: la fortezza non ha nulla a che fare con la forza fisica, la violenza o la prepotenza; è piuttosto, insieme alla prudenza, alla giustizia e alla temperanza, una delle quattro virtù morali sulle quali l'uomo è chiamato a costruire se stesso. Una qualità dell'anima, e quindi spirituale, necessaria e imprescindibile per affrontare quel cammino che è la nostra vita e che, per sua natura, è faticoso e colmo di insidie. Ma ognuno di noi, addestrandosi fin dall'inizio alla pratica di questa virtù, perseverando e guardando alla propria esistenza come a una missione da compiere, può trovare il sentiero per uscire dal labirinto delle illusioni e, grazie all'intelligenza e alla volontà che gli è stata donata, navigare attraverso il mare agitato dell'esistenza, senza affondare al primo temporale e aprendosi un varco al di là delle tenebre, verso l'eternità.
Sarebbe un errore considerare l'umiltà una virtù di dettaglio, come se fosse un ornamento prezioso, ma non necessario. Eppure, nonostante sia una caratteristica fondamentale del Figlio di Dio, essa non gode la fama di altre virtù ritenute più eccellenti. In realtà è il terreno sul quale crescono tutte le altre, tanto da poter dire che l'umiltà è la misura della santità. Infatti, se è vero che la carità è la regina di tutte le virtù, è per la presenza dell'umiltà che essa "non si gonfia", rischiando di corrompere se stessa. Il direttore di Radio Maria rileva la messa ai margini di questa virtù da un contesto sociale che esalta l'arroganza e l'arrivismo, ma mette in guardia anche dalla "falsa umiltà", quella di coloro che fanno finta di sminuirsi per fare carriera, per compiacere il potente di turno, per piegarsi servilmente agli interessi altrui e ottenere guadagni personali. Le riflessioni che si snodano nei vari capitoli hanno come scopo quello di portare il lettore nel santuario della propria interiorità, per conoscerne miseria e grandezza, per giungere a uno sguardo di verità su se stessi. L'uomo non è mai così grande come quando riconosce di essere un peccatore, guardando se stesso e gli altri con lo sguardo della compassione. Ma non è mai così in pericolo come quando si crede superiore ai suoi simili e si indurisce nell'incapacità di chiedere perdono. Solo la virtù dell'umiltà è la medicina che consente all'uomo di liberarsi dalla tirannia dell'"io" e di gustare la pace del cuore.
L'inizio di un viaggio, di una nuova avventura, porta con sé sempre tanto entusiasmo, tanta gioia, tante aspettative, perché si è consapevoli che ciò che si sta iniziando non ci lascerà "come prima". Ogni esperienza (positiva o meno che sia) ci aiuta a crescere e maturare. È uno degli aspetti più belli riguardanti un viaggio. Ci faremo aiutare dai miti e dai racconti: ogni tappa prevede la lettura di un racconto per poi lasciare entrare, in esso, Cristo con la sua luce e il mistero della sua presenza.
Il tema per il 2023 dell'Agendina della Vita cristiana coincide con quello per l'itinerario sinodale per la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, approvato da Papa Francesco il 24 aprile 2021: "Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione". Il percorso per la celebrazione del Sinodo si articola in tre fasi, concludendosi nel 2023: I. Fase diocesana (ottobre 2021 - aprile 2022); II. Fase continentale (settembre 2022 - marzo 2023); III. Fase della Chiesa Universale (ottobre 2023). Il Sinodo dei Vescovi è il punto di convergenza del dinamismo di ascolto reciproco nello Spirito Santo, condotto a tutti i livelli della vita della Chiesa, in un processo che coinvolge in sinergia il Popolo di Dio, il Collegio episcopale e il Vescovo di Roma, ciascuno secondo la propria funzione". Le preziose indicazioni del Santo Padre per un fruttuoso sviluppo sinodale, riportate in varie pagine dell'Agendina, sono utilissime per qualsiasi incontro ecclesiale (riunioni, meeting, tavole rotonde, convegni, congressi) a tutti i livelli.
Giovanni della Croce (1542-1591), mistico e dottore della Chiesa, è diventato uno dei più grandi poeti spagnoli dentro un carcere, a Toledo. Rinchiuso in un buco oscuro destinato ad essere una latrina, le sue giornate sono buie come la notte. Che cosa ha fatto per non angosciarsi, deprimersi, impazzire o suicidarsi? In che modo schiva pericoli mortali e balza fino alle vette della genialità artistica? Come riempie di luminosità la sua notte oscura? Con la sua Attenzione piena ("Mindfulness") e la sua Attenzione amorosa, si concentra sull'Amore eterno, si lascia infiammare da Lui, fino a fiammeggiare e trasformare i suoi mali in brace d'amore.
Comincia il nuovo ciclo di commenti alle letture della domenica, delle Solennità e di alcuni momenti-forti dell'anno liturgico, per accompagnare il cammino di fede dei credenti attraverso la liturgia. Un discorso immediato, ma incisivo e provocatorio - che esprime la cordialità del rapporto che l'Autore riesce a stabilire con i suoi interlocutori (studenti, parrocchiani o amici) dà alla sua esperienza fascino nella semplicità, aiutando così il lettore ad accogliere la Sacra Scrittura nella propria vita come lo specchio su cui ci si deve riflettere se ci si vuole dire cristiani. Utile per uso personale di ogni credente, è altresì adatto per sacerdoti o per i gruppi liturgici che vogliano approfondire la Parola.
Come si sopravvive alla morte di una persona cara? Come si affrontano i giorni che seguono un funerale? E come si possono trovare motivi di speranza nel naufragio dell'assenza?Questo libro di rara delicatezza parla a coloro che hanno conosciuto un lutto e cercano di trovare in questa prova un modo per approfondire il senso dell'esistenza. A credenti convinti, praticanti regolari o occasionali, agnostici in ricerca, Philippe Baudassé offre la sua ventennale esperienza di lettura del Vangelo e di sostegno alle famiglie. Attento alle forme e alle fasi del dolore e orientato a offrire suggerimenti concreti, egli dipana i fili della fedeltà e della separazione, della colpa e del perdono, della preghiera e della pacificazione.L'autore non esita ad affrontare anche le peggiori tragedie: la morte di cui ci si sente responsabili, il suicidio che si sarebbe voluto impedire, la morte di un bambino, sempre scandalosamente incomprensibile.
La santa di Calcutta, che sempre abbiniamo al servizio e alla dedizione ai poveri, è stata una donna centrata su Maria, non a caso il sari bianco e blu, l'abito delle Missionarie, per attestazione stessa della fondatrice, è un preciso riferimento alla Madonna. In queste pagine è raccontato come dietro la devozione della piccola ragazza albanese che diventerà uno dei giganti del XX secolo, c'è una storia in cui Maria appare come guida nei momenti più difficili.
Spesso siamo coinvolti in vicende più grandi di noi e facciamo fatica a trovare il bandolo della matassa, a sbrogliare la vita e a renderla nostra, ad assumerci il compito di vivere appieno. Come si può vivere la propria vita, lasciar entrare in sé qualcosa dell'Amore, estirpare l'odio e il marciume, accogliere e dare riparo al dolore? Anche se ci sentiamo prigionieri di un gomitolo aggrovigliato è sempre possibile diventare un rocchetto di filo che viene lentamente srotolato. Tra queste due immagini si snoda il percorso proposto in queste pagine che hanno come matrice e guida il Diario di Etty Hillesum. Si tratta di imparare a «lavorare» alla propria pace interiore. È un compito a cui non ci si può sottrarre, perché, dovunque ci troveremo, dobbiamo esserci con tutto il nostro cuore. Ed Etty può essere l'ostetrica di molte anime.
L'autore ci porta attraverso i caldi ricordi di una lunga carriera "nelle nuvole" a cercare di capire l'indispensabile presenza dell'aria, con particolare attenzione alle mutazioni meteorologiche e alle variazioni climatiche. San Francesco vedeva l'aria, il vento, le stagioni, la meteorologia come strumenti attraverso i quali il Creatore dà vita a noi tutti: l'autore ci mostra come questa intuizione sia veritiera, ma anche come vi sia sempre più interazione tra l'azione dell'uomo e quello che accade "nell'aria".
La Terra è la minuscola e fragile zattera che ci traghetta nell'universo sconfinato e meraviglioso. Ma come la studiano gli scienziati? L'autore ci fa entrare nei loro laboratori con uno stile semplice, frizzante e autoironico. Oltre a raccontarci le sue ricerche per valutare lo stato di salute del pianeta, ci fa sorridere con le sue avventure sportive e ci fa riflettere con le sue considerazioni sull'ecologia integrale, ispirate a Francesco d'Assisi e a Francesco di Buenos Aires.