Questa è la storia di Franco Basaglia, nato nel 1924, figura rivoluzionaria che ha dimostrato che i 'pazzi' potevano vivere fuori dagli istituti e che ha lottato per il superamento degli ospedali psichiatrici. Ma è anche la storia di Rosa, coetanea di Basaglia, una giovane donna nata e cresciuta non lontano da lui, che viene investita da un'auto e che da quel momento combatte con le crisi epilettiche e con la malattia mentale. Rosa per tutta la vita affronta il manicomio, l'elettroshock, l'uso massiccio di psicofarmaci, l'assenza di diritti civili, lo stigma. «Cento giorni che non torno», ripete a una delle figlie che la va a trovare in manicomio di nascosto, perché una madre internata è una vergogna. Le due vite di Franco e Rosa corrono parallele in un secolo in cui l'approccio alla malattia mentale cambia profondamente. Con l'approvazione della legge 180 si apre una stagione di speranze, ma l'iniziale entusiasmo lascia spazio presto alla lotta delle famiglie con servizi pubblici sottodimensionati, alla preoccupazione per i Tso violenti, alla diffusione di un 'manicomio chimico'. Valentina Furlanetto ci accompagna, con la lucidità della cronista e la sensibilità della scrittrice, in un viaggio tra dolore, vergogna, voglia di libertà.
Alla fine del 2017 un algoritmo di intelligenza artificiale ha collezionato una serie di vittorie schiaccianti a scacchi scegliendo mosse che la mente umana non è nemmeno in grado di assimilare o utilizzare. Qualche anno più tardi, i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno annunciato la scoperta di un nuovo antibiotico ottenuto grazie all'aiuto dell'intelligenza artificiale, che era riuscita a individuare proprietà molecolari sfuggite alla concettualizzazione e alla classificazione degli scienziati. L'intelligenza artificiale sta conquistando sempre più terreno nella ricerca, nella medicina, nell'istruzione e in molti altri campi. Ma con quali conseguenze? Secondo l'ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, l'ex amministratore delegato di Google Eric Schmidt e l'informatico e decano del MIT Daniel Huttenlocher, presto l'umanità si ritroverà a imboccare un sentiero molto pericoloso, poiché l'IA sta cambiando il pensiero, la conoscenza, la percezione, la realtà e, di conseguenza, il corso della storia. Nonostante la velocità con cui avanza e progredisce, l'IA non è infatti governata da principi e concetti morali che la contengano e le diano dei limiti, sicché la sua rivoluzione può assumere pieghe inaspettate e condurre a esiti imprevedibili. Interrogandosi sui prossimi scenari possibili, tre fra i pensatori più autorevoli e lucidi di oggi riflettono così sull'intelligenza artificiale e su come stia trasformando il nostro modo di sperimentare la realtà, la politica e le società in cui viviamo. In queste pagine, Kissinger, Schmidt e Huttenlocher non spiegano soltanto cos'è l'intelligenza artificiale, ma cosa rappresenta: un terreno di gioco fondamentale che determinerà gli assetti geopolitici futuri.
In principio venne la A dei femminili, poi l'asterisco per essere più inclusivi, infine la scwha in nome della fluidità. La famiglia non è più soltanto famiglia, non è solo allargata, ora è queer. E il sesso non si chiama più sesso, bensì genere. Ma i generi quanti sono? Uno, nessuno, centomila, tanto si può sempre cambiare. L'utero invece, oggi come ieri, "è mio e me lo gestisco io", però all'occorrenza si può anche affittare. Il male nel mondo è causato dal patriarcato, ma guai a parlare di peccato. Quando si parla di donne c'è una sola voce socialmente accettabile, se si vuole essere considerati dalla parte giusta della storia. Eppure, c'è un'altra campana, che forse, per una volta, varrebbe la pena ascoltare.
Il malessere delle nuove generazioni è evidente: sono giovani fragili e stressati, bulli (o peggio) e bullizzati, con disturbi dello sviluppo e disagi psicologici, oggi più che mai. E non è colpa della chiusura sociale causata dalla pandemia, perché i dati prima del 2020 erano già preoccupanti. Sarà colpa dei "genitori Peter Pan"? Sarà colpa della scuola? Sarà perché i ragazzini sono spaventati dall'incertezza del futuro? In una società che li sessualizza precocemente, subiscono abusi attinenti la sfera sessuale; la pornografia, la pedofilia e la pedopornografia non solo non vengono combattute con efficacia, ma sono oggetto di un tentativo ideologico di normalizzazione. Forse, però, sono addirittura più gravi i danni che subiscono attraverso gli schermi dei telefonini, dei tablet e dei computer. E poi, quanta parte del disagio giovanile dipende dai falsi miti sulla droga "leggera" (che in questo libro vengono smantellati uno a uno)? Il rimedio a tanto malessere e a tanto ingiusto dolore innocente sta anche nella riscoperta, nella valorizzazione, nella protezione della famiglia. Nel mettere a fuoco - anche attraverso riflessioni di buon senso e dati e studi consultabili in letteratura - ciò che fa male ai nostri ragazzi, speriamo di invogliare gli educatori a una riflessione più ampia sulla sofferenza delle nuove generazioni, andando oltre i problemi materiali ed economici, che certamente ci sono. Per guardare con gli occhi del cuore, capaci di vedere oltre la realtà oggettiva che è fatta di dati e notizie di cronaca inquietanti. Per guardare dove sta la speranza. Ciascuno di noi può contribuire alla ricostruzione di quello che è andato distrutto. Ma innanzitutto bisogna rendersi conto di che cosa manca e dove sta il problema. Possiamo e dobbiamo farlo. Per amore dei nostri figli (Francesca Romana Poleggi).
Dal Polo Nord a Capo Horn, dal Sahara all'Himalaya, dalle giungle tropicali agli arcipelaghi del Pacifico, le storie di donne e di uomini che, mettendosi in viaggio, hanno cambiato la loro vita e a volte anche la nostra Muoversi sul nostro Pianeta e, negli ultimi decenni, anche fuori di esso, è una delle grandi esperienze della nostra specie. Migrazioni, esplorazioni, traversate: dalla prima uscita dall'Africa al turismo spaziale, da Erodoto ai tour operator, ciò che chiamiamo viaggio è incessantemente mutato attraverso i tempi nella sua dimensione culturale e simbolica. Franco Brevini, studioso ma anche viaggiatore di lungo corso, ci guida tra viaggi reali e fantastici, cammini di fede e imprese mercantili, vacanze, pedestrian tour, mode esotiche. Una lettura che ci mette in contatto con la nostra natura di viaggiatori, invitandoci a spingere la nostra immaginazione un poco più in là, a mescolarci al mondo, a esplorare le frontiere della lontananza.
Sono il tessuto connettivo delle nostre comunità e donano senso al mondo. Ma nella società contemporanea, le narrazioni risultano effimere e inefficaci. La loro onnipresenza non è che un sintomo, e un segnale d'allarme. Le narrazioni sono in crisi da tempo. Da bussole capaci di dare senso all'esistenza collettiva sono ormai diventate una merce come tutte le altre. Ridotte ad ancelle del capitalismo, si trasformano in storytelling e lo storytelling, ormai ubiquo, scade nella pubblicità, nel consumo di informazioni. L'accumulo di notizie ha preso, insomma, il posto delle storie. Dati e informazioni, però, frammentano il tempo, ci isolano e ci bloccano in un eterno presente, vuoto e privo di punti di riferimento. A diventare impossibile è la felicità stessa. Perché la vita, con tutti i suoi imprevisti, inciampi, tentativi ed errori, incontra la pienezza solo quando può essere condivisa e tramandata all'interno di una narrazione collettiva. «Vivere è narrare. L'essere umano, in quanto animal narrans, si distingue dagli altri animali per il fatto che narrando realizza nuove forme di vita. La narrazione ha la forza del nuovo inizio. Lo storytelling, di contro, conosce solo una forma di vita, quella consumistica» (Byung-Chul Han).
Ciò che è veramente importante per noi tutti non è sapere quanto sia intelligente l'Intelligenza Artificiale, ma i danni che essa può portare alla nostra anima. Certo è che qualcosa di poco umano sta invadendo la nostra vita. E, per contrastarla, il modo migliore è rivolgere lo sguardo non al futuro, ma al passato, con un'incursione ragionata e ben documentata nel mondo classico. Tornare nell'Atene e nella Roma classica è, secondo i due autori di questo libro coraggioso e anticipatorio, un itinerario della mente che ha per destinazione la sapienza degli antichi. A essa dobbiamo attingere per i nuovi esercizi spirituali. L'unico vero sovranismo è quello della mente. Non dobbiamo temere la sostituzione etnica quanto piuttosto la sostituzione tecnica, ovvero la progressiva sottrazione di facoltà e abilità all'uomo in favore di apparati tecnologici, algoritmi e reti neurali. Dell'IA "di frontiera" non sono interessanti le sempre provvisorie acquisizioni, quanto piuttosto i già effettivi sconfinamenti nel santuario della nostra interiorità. Solo la resistenza psicologica e culturale e la forza dei classici della filosofia potranno renderci più forti e in grado (speriamo) di controllare l'IA.
La storia della nascita dell'alpinismo è raccontata secondo uno schema che si ripete uguale da due secoli. All'origine ci sarebbe la grande scoperta razionalista delle Alpi quali laboratorio della natura: una rivoluzione che avrebbe schiuso all'uomo territori inesplorati che le rozze popolazioni alpine popolavano di superstizioni. La passione settecentesca per l'alta montagna avrebbe quindi aperto la strada alla conquista cittadina delle cime e all'invenzione dell'alpinismo. "Controstoria dell'alpinismo" rovescia questo modo di guardare alle Alpi e alla storia della frequentazione delle terre alte. Ricostruendo decine di salite compiute tra Sei e Ottocento da cacciatori, raccoglitori di cristalli, artigiani, garzoni di monasteri, notabili di villaggi e religiosi, il libro documenta come l'alpinismo trovi le sue radici nella cultura e nella società alpina e i suoi 'inventori' nelle popolazioni che hanno abitato le nostre Alpi. La storia dell'alpinismo ne risulta riscritta dalle basi e tutti i suoi eventi fondatori assumono così una luce completamente diversa. A partire dall'assalto con scale e pioli al Mont Aiguille nel 1492 o dalla salita di Petrarca al Ventoux che è servita come archetipo alla rimozione dei montanari dalla storia dell'alpinismo.
L'autrice, giornalista e studiosa dell'antisemitismo contemporaneo, racconta le atrocità senza precedenti compiute da Hamas il 7 ottobre del 2023 contro il popolo ebraico e la cultura occidentale. Lo fa percorrendo giorno per giorno, da Israele, la storia del peggiore pogrom contro gli ebrei dai tempi della Shoah. Accanto agli orrori del 7 ottobre, un'ondata di antisemitismo è scesa in campo a fianco dei terroristi di Hamas; dopo che in Israele bambini, donne, giovani, anziani sono stati uccisi, smembrati, violentati, decapitati, dopo i rapimenti di massa, è esplosa la perversione dei diritti umani che inneggiando a Hamas di fatto sostiene il genocidio degli ebrei. Questo mentre Israele, come racconta Fiamma Nirenstein, combatte eroicamente una guerra di civiltà per tutti, pagando con la vita dei suoi soldati, e affronta il tormentoso problema degli ostaggi. L'odio di Hitler per gli ebrei ha distrutto l'Europa. Dove potrebbe portare, ora, l'antisemitismo travestito da difesa dei diritti umani amico di Hamas e di Teheran?
Fermare il tempo? Impossibile. Alle nostre velocità quotidiane non possiamo rallentarlo, ma c'è un tempo che possiamo fermare: è quello che passa senza che ci accorgiamo di vivere. Accorgersi di vivere significa ascoltarsi. Quante volte ci fermiamo ad ascoltare il nostro cuore, il nostro respiro? Quante volte ci fermiamo ad ascoltare le nostre emozioni, i nostri pensieri? Fermare il tempo significa non invecchiare. Non possiamo arrestare il crescere dell'età anagrafica, ma possiamo far molto per rallentare il crescere dell'età biologica, che corrisponde allo stato di efficienza dei nostri apparati organici, la circolazione, la respirazione, l'efficienza cognitiva, muscolare, articolare, renale, immunitaria. Come fare? Il cibo vero può aiutarci? E la meditazione? L'esercizio fisico? I microbi dell'intestino? Il cibo può influire sul benessere mentale? Quanto conta la colazione del mattino? E la masticazione? Perché mettiamo su pancia? Perché chi ha la pancia si ammala di più? Come fare dolci senza zucchero? Come liberare la propria energia vitale e raggiungere una condizione esistenziale di leggerezza? Ci sono cibi che influiscono sul sonno? Sulla sessualità? Sulla sterilità? Sulla fragilità degli anziani? Nel suo nuovo libro Franco Berrino traccia le istruzioni per alimentarsi con giudizio e non ammalarsi. Da cosa partire? Dalla scelta degli ingredienti che si portano in tavola. Mangiare una varietà di cibi naturali piuttosto che le manipolazioni industriali dei cibi è uno dei principali segreti per vivere più a lungo e felici. Lo spiega questo libro che raccoglie le «piccole dosi di saggezza» del medico e maestro riconosciuto della sana alimentazione. Un volume ricco di ricette e consigli di salute per accorgersi tutti i giorni della bellezza della vita.
"Questo è probabilmente l'ultimo libro che scrivo. Non pensavo di farlo, ma poi ho riflettuto che forse ne valeva la pena. Adesso vorrei dire anch'io quello che penso, le domande che mi pongo, le cose che ho compreso... È un libro che forse voglio scrivere anche per me stesso, oltre che per i lettori." Da tempo Piero Angela lavorava a queste pagine, frutto di un confronto - durato decenni - con il suo storico collaboratore Massimo Polidoro. Una conversazione, è il caso di dirlo, sui massimi sistemi: l'universo, la natura, l'uomo. Si parla di scienza insomma, che lo appassionava e che era tanto bravo a divulgare. "Pensa come uno scienziato", oltre a essere sempre stato il suo consiglio ai giovani, è anche la chiave di lettura e di comprensione del presente che viene loro offerta da questo libro. Ogni cosa della vita, ogni argomento può, anzi deve essere affrontato con la razionalità tipica del metodo scientifico. Ma allo stesso tempo non bisogna mai perdere la curiosità, l'umiltà e il senso di meraviglia. Solo così si capisce, e si cresce. "La meraviglia del tutto" è una lezione di vita che accompagna il lettore in un viaggio alle origini dell'uomo, questo "pezzetto di universo che ha acquisito la capacità di voltarsi indietro e di ricostruire la propria storia straordinaria". Ogni capitolo apre una porta che dà su porte successive, e la grande capacità narrativa di Angela cattura la curiosità del lettore e lo trascina nell'affascinante avventura della conoscenza. Questo libro non sarebbe stato possibile senza Massimo Polidoro, l'allievo che nel corso di trent'anni ha "interrogato" il maestro stimolandolo con le sue domande. Che sono poi le stesse che tutti noi ci facciamo. E a cui Piero Angela risponde con la chiarezza e l'onestà intellettuale che abbiamo sempre ammirato.
Come sarebbe guardare il mondo attraverso gli occhi di un gatto? Il legame tra l'uomo e questo animale è così speciale e di lunga durata che ci sembra di conoscerlo bene. In effetti, spesso i tratti che gli assegniamo sono umani e spieghiamo i suoi comportamenti sulla base dei nostri. E se invece non interpretassimo correttamente il modo in cui percepisce la realtà? In un racconto avvincente, Jessica Serra conduce un'esplorazione nella mente dei gatti, attingendo agli ultimi progressi dell'etologia e a innovativi test comportamentali per svelare il loro sorprendente mondo cognitivo: la percezione del tempo, il labirinto delle emozioni, l'istinto al servizio dell'intelligenza, persino la sensibilità alla musica (soprattutto rock!), le grandi doti terapeutiche e antidepressive e la fenomenale capacità di orientamento. Il risultato è un ritratto vivido della loro vita interiore che dischiude tutta la bellezza e genialità del mondo felino e ci fa comprendere gli enormi benefici della loro presenza nella nostra vita.