Che cos'è la filosofia? Rispondendo a questa domanda Ermanno Bencivenga, noto professore e studioso, afferma provocatoriamente che è un gioco. Un'attività ludica straordinariamente seria, però, dal momento che invece di usare pedine, carte o altri strumenti ha a che fare con la vita e la morte, con il bene e il peccato, con il tempo e l'eternità. Anziché raccontarci l'ennesima storia della filosofia, Bencivenga ci propone così di diventare protagonisti e di praticare il gioco della filosofia. Come? In modo semplice, partendo da casi tratti dalla vita quotidiana. Ampliando il percorso dell'edizione precedente con nuovi capitoli, sull'estetica e la riflessione politico-sociale, l'autore ci insegna ad aprire la mente alla domanda, al dubbio, al quesito filosofico. Il risultato è un libro stimolante e ricco di spunti, capace di innescare e alimentare il meccanismo della ricerca.
Lo studio analizza un'articolazione sia storica sia teorica della nozione di rappresentazione essenziale nella filosofia moderna e quasi paradigmatica nella filosofia contemporanea. E prova, soprattutto, a progettare una visione alternativa. La visione che sintetizza la contemporaneità filosofica considera la rappresentazione non una possibilità di ingresso all'oggetto di riferimento, ma un oggetto di riferimento a sé, e ha il potere, tra l'altro, di dare una visibilità particolare ad altri quesiti filosofici cruciali: la relazione tra empiria e verità, il quesito sulla fondazione, la nozione di verità e gli statuti della rappresentazione scientifica e della rappresentazione artistica. Lo studio analizza il significato radicale della nozione di rappresentazione, la sua genesi moderna attraverso l'empirismo britannico del Seicento e del Settecento, il suo sviluppo sia attraverso Kant sia attraverso gli empiristi logici, ispirati da Wittgenstein e in dialogo critico con Cassirer, e il suo risultato contemporaneo, in particolare la filosofia analitica, in confronto critico sia con il pragmatismo sia con la fenomenologia.
In questo volume sono raccolti gli atti del Convegno dell'AIES tenutosi a maggio 2007 sul rapporto tra fenomenologia e neuroscienze.
Il testo raccoglie i contributi del seminario interdisciplinare organizzato dalla cattedra Gloria Crucis che ha lo scopo di approfondire il significato della Passione di Cristo per l'uomo d'oggi.
Qual è la verità del corpo? Qual è il ruolo del corpo nella comprensione della realtà che ci circonda? Ecco alcuni degli interrogativi cui questo libro risponde con il contributo di molti specialisti.
Gli Autori di questo volume (Fabrizia Abbate, Marcelino Agís Villaverde, Luigi Aversa, Francesca Brezzi, Giovanna Costanzo, Attilio Danese, Giulia Paola Di Nicola, Claudia Dovolich, Antoine Garapon, Catherine Goldenstein, Domenico Jervolino, Peter Kemp, Giuseppe Martini, Maria Teresa Russo), curato da Daniella Iannotta, sono accomunati da una profonda e lunga frequentazione filosofica con quello che definiscono a piùriprese il Maestro: Paul Ricoeur.I loro contributi, intesi come una sorta di colloquio ideale con il noto filosofo francese, intendono mostrare, da un lato, il legame che unisce il piano della convinzione con quello etico – che di essa sta a fondamento – e, dall’altra, come nell’orizzonte etico dell’agire il «giusto» determini la qualità buona dell’azione stessa. Le loro riflessioni hanno sempre, come punto di partenza, un brano di Ricoeur, inedito in lingua italiana, che rappresenta la griglia su cui si muovono e si intrecciano i vari contributi.
Daniella Iannotta è docente di Etica della Comunicazione e di Filosofia del Linguaggio presso l’Università degli Studi Roma Tre e di Semiotica presso la Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA) di Roma. I suoi interessi rientrano nell’ambito della fenomenologia-ermeneutica, con particolare attenzione a problematiche di tipo linguistico-morale-teologico. Dal 1990 ha curato la traduzione delle più importanti opere di Paul Ricoeur, tra le quali ricordiamo: Il Giusto 1 (Cantalupa [To] 2005), Il Giusto 2 (Cantalupa [To] 2007), Vivo fino alla morte. Seguito da Frammenti (Cantalupa [To] 2008). Ha pubblicato inoltre numerosi saggi, tra i quali L’alterità nel cuore dello stesso (Milano 1993), Percorsi dell’esistenza (Torino 1996), Frammenti di lettura (Roma 1998), Essere. Parola. Immagine (Cantalupa [To] 2000), La comunicazione fra simbolo e immagine (Cantalupa [To] 2004) e ha curato i volumi Labirinti dell’apparenza (Cantalupa [To] 2001) e Pensare la differenza. Incontri (Cantalupa [To] 2004).
Maria Zambrano (Vélez-Màlaga 1904- Madrid 1991) mostra che morte e risurrezione, cuore del cristianesimo, riguardano non solo la vita di Dio, ma anche l'esistenza delle sue creature.
Un bilancio critico su L'evoluzione creatrice di Bergson, un classico della filosofia del '900, a cento anni dalla pubblicazione.
Riflessioni sul mondo e sulle responsabilita' dell'uomo in un'epoca di cambiamento. Questo è un testo eclettico, poliedrico, ma principalmente filosofico. Certamente non è un minitrattato di storia, nè di economia, nè di politica, nè di sociologia e nemmeno di scienza o teologia, anche se tratta di tutto questo. Vuole offrire una riflessione sul momento storico attuale e sull'uomo che vive e agisce in esso.
Un saggio sul poema di Parmenide e sull'eredita' che questo lascia ai posteri.
Raccolta epistolare del carteggio di Etienne Gilson con Augusto Del Noce, tenuto tra il 1964 e il 1969.