La fede in Dio Padre, in Gesù Cristo e nella Chiesa. Un percorso di riflessione per i singoli e le comunità.
Non si può fare a meno della fiducia-fede, dell'atto del credere, da cui possono nascere comunione, fedeltà e amore. La patologia che oggi affligge l'Occidente è affievolimento dell'atto del credere, venir meno della fiducia in se stessi e negli altri, nel futuro e nella terra. Credere, fare fiducia è diventato faticoso e raro. Il discorso sulla fede, allora, non riguarda solo i cristiani o i cosiddetti credenti: debitori come siamo di una certa visione manichea che separa credenti e non credenti, siamo incapaci di individuare i temi brucianti che riguardano tutti gli uomini e che determinano i rapporti degli uni con gli altri. Eppure, per tutta la vita, ci domandiamo se il vivere ha un senso, se si può credere, fare affidamento su una parola, su Qualcuno. Per Enzo Bianchi i cristiani hanno una grande responsabilità: avendo come prima vocazione quella alla fede, essi possono infondere negli altri quella fiducia-fede di cui fanno l'esperienza senza vantare alcuna superiorità su quanti non riescono ad accogliere il dono della fede nel Dio di Gesù Cristo. Ciò che dovrebbe stare davanti a noi come l'urgenza prima è la consapevolezza che "si passa dalla morte alla vita amando i fratelli" (cfr. lGv 3,14): ma questa verità va conosciuta, accolta, creduta.
Descrizione dell'opera
Nella nostra società la presenza e la testimonianza cristiane sono messe a dura prova: si vive ormai come se Dio non esistesse. Per questo è quanto mai difficile e arduo per l'uomo di oggi non solo credere, ma anche vivere da cristiano.
In tale contesto, «il servizio migliore, il regalo più grande, più bello che si possa fare a una persona sia proprio aiutarla a ritrovare la fede, quell'unica vera, quella in Gesù Cristo. Un servizio che le permetta, poco a poco, di alzare il capo e dire: "Credo Signore! Aumenta la mia fede!"» (dalla prefazione di Flavio Roberto Carraro, vescovo emerito di Verona).
L'autore prende per mano il lettore e lo conduce passo passo nelle verità del Credo, illustrandole attraverso le Scritture. Nell'Anno della fede, uno strumento prezioso, dal linguaggio semplice e dallo stile gradevole, dedicato a ogni credente e a chi desidera ritrovare il dono della fede, per professarla «con rinnovata convinzione».
Sommario
Prefazione (F.R. Carraro). Introduzione. I. IO CREDO IN UN SOLO DIO. 1. Io credo. 2. Credo in un solo Dio, Padre onnipotente. 3. Creatore di tutte le cose visibili. 4. Creatore di tutte le cose invisibili. II. CREDO IN GESÙ CRISTO FIGLIO DI DIO. 5. Gesù si è dichiarato Figlio di Dio. 6. Le profezie accreditano che Gesù è inviato da Dio. 7. I miracoli attestano che Gesù è Figlio di Dio. 8. La sua risurrezione ne dà garanzia assoluta. III. CREDO CHE IL FIGLIO DI DIO SI È FATTO UOMO. 9. Gesù uomo. 10. Gesù modello. 11. Gesù maestro. 12. Gesù figlio di Maria. IV. CREDO NELLO SPIRITO SANTO. 13. Credo nello Spirito Santo. 14. Lo Spirito Santo nei Vangeli. 15. Lo Spirito Santo negli Atti degli Apostoli. 16. Lo Spirito Santo nelle Lettere di san Paolo. V. CREDO LA CHIESA. 17. Credo la Chiesa: una-santa-cattolica-apostolica. 18. Professo un solo battesimo. 19. Aspetto la risurrezione dei morti. 20. E la vita del mondo che verrà.
Note sull'autore
SAMUELE DURANTI, grossetano, sacerdote cappuccino, è laureato in Lettere moderne all'Università di Firenze e insegna nei Seminari minori e al liceo scientifico Salutati di Montecatini (Pistoia), dove è vicario della parrocchia di san Francesco. Autore di numerose pubblicazioni di carattere agiografico, francescano ed evangelico, collabora ai periodici Toscana Oggi, Eco delle Missioni, Risveglio Francescano e alla collana «Franciscus» delle Edizioni Porziuncola.
Tommaso d'Aquino è il teologo della grazia. Egli l'ha posta al cuore della sua opera più importante, la Summa Theologiae. Il presente libro fa emergere il contesto nel quale l'Aquinate la colloca, le prospettive con cui ne parla, e il suo rapporto con l'agire morale.
Contenuto
Il «Simbolo di fede», il «Credo», racchiude, come in uno scrigno, la fede della Chiesa. Sin dall’antichità è stato scolpito nei sarcofagi, dipinto nelle pareti delle chiese e raffigurato nei grandi cicli musivi delle prime basiliche cristiane. L’autore conduce la riflessione sui singoli articoli del «Credo» esplorando alcune opere d’arte che nei secoli hanno mostrato il mistero creduto, celebrato e annunziato dalla Chiesa. Una proposta e un invito per mettersi alla scuola degli artisti che nella loro arte si sono resi sensibili all’azione della grazia e si sono confrontanti con il messaggio cristiano.
Destinatari
Tutti.
Autore
FRANCESCO BRANCATO è docente di teologia dogmatica presso lo Studio teologico S. Paolo di Catania (Facoltà teologica di Sicilia). Collabora con diverse riviste scientifiche ed è autore di diverse pubblicazioni tra cui vanno ricordate: "La questione della morte nella teologia contemporanea. Teologia e teologi", Firenze 2005; "Il De novissimis dei laici. Le «realtà ultime» e i filosofi italiani contemporanei", Firenze 2008; "Creazione ed evoluzione. La grammatica di un dialogo possibile", Troina 2009; con S. Natoli, "Dialogo sui novissimi", Troina 2009; "L’ombra delle realtà future. Escatologia e arte", Assisi 2011; "Incontrarsi alla fine", Edizioni Messaggero, Padova 2012; "La materia vivente", Edizioni Messaggero, Padova 2013.
Ai miracoli credono solo i cattolici e i fedeli di qualche altra religione? Magari solo quelli più semplici e ingenui? No. Il miracolo, che comporta un superamento o una sospensione di una legge naturale, non è di per sé una realtà contraria alla ragione e al pensiero scientifico, come dimostrano le riflessioni e le testimonianze di tanti filosofi e scienziati, molti dei quali protagonisti di appassionanti ricerche sulla Sindone, la Tilma della Vergine di Guadalupe, le guarigioni di Lourdes, le profezie di Fatima o gli straordinari miracoli eucaristici (quello di Lanciano su tutti). Questo libro non nasce dalla semplice curiosità verso fatti "strani", né dal bisogno di giustificare la fede in Dio tramite la ricerca di segni evidenti ed eclatanti, ma piuttosto vuole mostrare come la realtà soprannaturale non sia meno vera di quella naturale, perché "l'essenziale è invisibile agli occhi" (Antoine de Saint-Exupéry), e perché, per dirla con Wittgenstein, "il senso del mondo dev'essere fuori di esso". Prefazione di Massimo Gandolfini.
Questo volume contiene una serie di riflessioni sul Credo della Chiesa Cattolica, attraverso le quali l'Autore conduce il lettore nell'universo di Dio, nella sua rivelazione al mondo, nella sua storia con gli uomini e il creato, nella grande tradizione della Chiesa. Grazie ad una esposizione chiara, gioiosa e ragionata, il libro rappresenta un invito per tutti i cristiani (laici e consacrati) a conoscere meglio il Credo della propria fede, affinché siano incoraggiati a comunicarla e testimoniarla con la propria condotta di vita, in comunione con la Chiesa e in sintonia con le esigenze della società contemporanea.
In questo quattordicesimo volume delle Catechesi di Benedetto XVI sono presenti le riflessioni sul tema della fede, su come approfondirla e rafforzarla.
Dario Vitali spiega la formula del Credo: «Aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà». Affronta così le questioni dell’esito finale della vita del singolo e del mondo intero a partire dagli interrogativi degli uomini di oggi. La fede cristiana senza il rimando alla vita eterna è incomprensibile e irrilevante e questo libro si offre come portale d’ingresso a un mistero che non può mai essere esaurito. Il desiderio
è quello di mostrare la bellezza del mistero che ci attende, insondabile nella sua profondità, ma che, proprio per questo, spinge il nostro sguardo – quello interiore – oltre questa storia, sulla vita in Dio che non può essere dimostrata, ma solo e sempre creduta.
L'autore
Dario Vitali, nato a Edolo il 29 agosto 1956, è presbitero della diocesi di Velletri-Segni; ha conseguito i titoli accademici in teologia sotto la guida di Zoltan Alszeghy. Per lunghi anni
ha unito al ministero pastorale come parroco di San Giovanni Battista in Velletri l’insegnamento negli Istituti di Scienze Religiose di Latina e Velletri e presso l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni (Fr). Attualmente è professore ordinario di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana e professore invitato presso l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni. Delle sue opere
si possono ricordare: Sensus fidelium. Una funzione di intelligenza della fede, Brescia 1993; in collaborazione con F. Lambiasi, Lo Spirito santo, mistero e presenza. Per una sintesi
di pneumatologia, Bologna 2005; Chiara di Montefalco. Un pellegrinaggio della memoria, Lecceto 2008; Lumen Gentium. Storia, commento, recezione, Roma 2012; Popolo di Dio, Assisi 2013. Collabora con diverse riviste quali Gregorianum, Rassegna di Teologia, Rivista del Clero Italiano, Presbyteri.
Il libro prende in considerazione il decimo comandamento – «Non desiderare la roba d’altri» –, al centro del quale c’è il rapporto tra l’uomo e la proprietà. Ciò che si condanna non è la proprietà in sé, ma piuttosto la brama di avere sempre di più, che induce chi ha maggiori disponibilità economiche a soddisfare senza troppi scrupoli le proprie ambizioni a danno di chi non ha strumenti per tutelarsi. In positivo, il comandamento può essere inteso come un invito a uscire dalla schiavitù consumista e a non misurare il proprio valore e la propria felicità in base a ciò che si possiede. Peculiarità di questo volume (come degli altri della collana) è la pluralità delle prospettive: la norma divina è considerata non soltanto dal punto di vista strettamente religioso, ma anche da quello letterario, filosofico, etico e sociologico. Un punto di vista inedito è poi quello cinematografico, che prende le mosse dai film che compongono il Decalogo del regista polacco Krzysztof Kies'lowski (1941-1996). Il testo è scritto a più mani da autori competenti nelle singole discipline.
L'autore
Pier Paolo Frigotto, laureato in lettere e in giurisprudenza, ha insegnato italiano e latino presso alcuni licei in provincia di Verona e di Vicenza. Ha all’attivo numerosi progetti scolastici in diversi settori (mediometraggi, cortometraggi, spot, documentari)
per i quali ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti. Attualmente è dirigente scolastico dell’«Istituto Comprensivo n. 2» di Arzignano (VI).
Tra gli autori
Marco Vannini, studioso di mistica speculativa, ha curato l’edizione italiana delle opere, tedesche e latine, di Meister Eckhart e di altri autori della mistica speculativa germanica: Taulero, Anonimo Francofortese, Sebastian Franck, Valentin Weigel, Daniel von Czepko, Angelus Silesius, nonché di altri grandi esponenti della mistica come: Margherita Porete, Jean Gerson, Fénelon, Madame Guyon, ai quali ha dedicato numerosi studi. Per Paoline ha curato il volume Meister Eckhart. I Sermoni (20052).
"L'autrice esplora la struttura profonda della vita trinitaria cogliendo 'la kenosi d'amore vissuta dalle tre divine Persone nei loro rapporti l'una verso le altre, e nei confronti di noi loro creature. È di qui - sulla traccia, soprattutto, di autori come Sergej Bulgakov - che prende ispirazione il saggio di Tiziana Longhitano. Con una peculiarità accentuata: quella di voler penetrare, con la sensibilità sofiologica consentanea al 'genio femminile', nel significato non solo teo-logico e, dunque, in divinis, ma anche e di conseguenza antropologico ed ecclesiologico e, dunque, nella nostra vita, della kenosi quale forma Christi dell'esistenza cristiana. E ciò, da un lato, rileggendo l'intera Tradizione della Chiesa, in Oriente come in Occidente, per rilevarvi la presenza e l'efficacia crescente di questa coscienza; e, dall'altro, via via evidenziandone le ricadute nella delineazione dello stile della vita." (Dall'Introduzione di Piero Coda)
Questo libro parla di Dio Padre partendo dalla nostalgia e dalla ricerca del Suo volto, riscontrabile nei vari scenari del nostro presente: gli scenari del cuore, che muovono dal senso di angoscia presente nel cuore di tanti verso l’incontro con l’abbraccio benedicente di Chi amandoci ci renda liberi dalla paura; gli scenari del tempo, in cui in vista dell’emancipazione da ogni dipendenza, reale o presunta, si è di fatto costruita una società senza padri; e infine l’orizzonte dell’eterno, alla cui luce la vita appare come una sorta di pellegrinaggio verso il Padre Madre, accogliente nell’amore per sempre. In rapporto a quest’attesa , Bruno Forte delinea i tratti della rivelazione del Padre, che la storia della salvezza ci offre.
Il volume fa parte della collana “Alle radici della fede”, curata da Enzo Bianchi e composta da sette libri, scritti da sette grandi autori, che per loro riflessioni prendono spunto dalle verità di fede del Credo.
Bruno Forte, dottore in teologia, è stato fino al 2004 Ordinario di teologia dogmatica nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. È membro dei Pontifici Consigli per la Cultura, per l’Unità dei Cristiani e per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Per due quinquenni ha fatto parte della Commissione Teologica Internazionale della Santa Sede. Nel 2004 Giovanni Paolo II lo ha nominato Arcivescovo Metropolita di ChietiVasto. Delle sue opere ricordiamo la Simbolica Ecclesiale (Edizioni San Paolo) in otto volumi e la Dialogica (Morcelliana) in quattro volumi. Fra i testi di esercizi spirituali (tutti pubblicati dalle Edizioni San Paolo) segnaliamo: I gradi dell’amore. Nel Cantico dei Cantici (2007), Sotto il sole di Dio. L’Apocalisse e il senso della storia (2008), Alla scuola di Paolo per vivere di Cristo. Esercizi spirituali sulla Lettera ai Romani (2009), I Salmi delle ascensioni. Un cammino spirituale (2010), La lettera dell’amore. Esercizi spirituali sulla 1a Giovanni (2011), La porta della fede (2012) e Dialogo e annuncio (2012).