"Questa è la prima parola che vorrei dirvi: gioia! Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall'aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti!". (Omelia alla Domenica delle palme, 24 marzo 2013) Una parola al giorno del papa venuto "dalla fine del mondo", una iniezione di speranza per ogni giorno dell'anno.
Camminare è, fin dagli inizi del suo pontificato, il verbo più frequentemente usato da papa Francesco. Il "camminare" riassume infatti, nella visione ecclesiale di Francesco, l'immagine stessa della Chiesa che esce da se stessa, dalle proprie mura interne ed esterne, per andare incontro al popolo di Dio e al mondo; della Chiesa evangelizzatrice e in stato di missione permanente, che sente la responsabilità e la gioia di questo cammino; della Chiesa che non ha paura della strada e di ciò che può trovare camminando in mezzo alla gente, specialmente là dove si alza più forte il grido dei poveri, degli emarginati e degli oppressi, nelle periferie dell'esistenza. Questa Chiesa, come ben dimostra il presente volume, si mette in cammino alla sequela di Gesù che, nel corso di tutta la sua vita pubblica, ha percorso in lungo e in largo le strade della Palestina, annunciando ad ogni uomo il Vangelo della salvezza. Un libro per comprendere la "nuova stagione ecclesiale" inaugurata da papa Francesco.
La felicità è il traguardo ideale che sta davanti a ognuno di noi, ma non esistono facili scorciatoie per raggiungerla. Papa Francesco, in un'intervista rilasciata a un giornale argentino, con la sua semplicità e il senso pratico delle cose, traccia un decalogo di suggerimenti che possono aiutare a vivere meglio.
Nell'annunciare l'Anno dedicato alla vita consacrata e in diverse occasioni, papa Francesco ha rilevato che la radicalità è richiesta a tutti i cristiani, ma i religiosi sono chiamati a seguire il Signore in maniera speciale. "Sono uomini e donne che possano svegliare il mondo - ha sottolineato - la vita consacrata è profezia". Dio, ha detto ancora, "ci chiede di uscire dal nido che ci contiene ed essere inviati nelle frontiere del mondo, evitando la tentazione di addomesticarle. Questo è il modo più concreto di imitare il Signore". I diversi testi di Francesco proposti da G. Vigini, vogliono offrire a sacerdoti, religiose/i e persone consacrate un contributo singolare per approfondire e meditare su tanti aspetti legati alla vita consacrata e su quello che la Chiesa si attende dalle persone consacrate per una nuova testimonianza del Vangelo nella società.
Papa Francesco ha portato aria nuova all'interno della Chiesa e ha scelto la strada del rinnovamento radicale di molte sue strutture. Questo appare evidente anche dalla scelta dei suoi principali collaboratori. A capo del gruppo di cardinali che devono consigliarlo nel governo della Chiesa universale, Francesco ha collocato Oscar Rodriguez Maradiaga, il primo cardinale nella storia dell'Honduras. Ma chi è questo personaggio molto attivo nel suo Paese e ben conosciuto in tutta l'America Latina? Quale impatto produrrà la sua azione sulla Chiesa, visto che dovrà fra l'altro occuparsi della riorganizzazione della Curia romana? Le interviste che Eric Valmir, corrispondente di Radio France a Roma, gli ha fatto in questi anni, inseguendolo in giro per il mondo, raccontano con efficacia e vivacità la vita e il pensiero di un uomo che parla sempre con estrema chiarezza e in modo franco e diretto. L'attenzione ai più poveri, l'ostinata ricerca del dialogo, il coraggio con cui contrasta i mali del continente latino-americano (narcotraffico, criminalità, corruzione) ma anche le disuguaglianze del mondo intero, rappresentano le coordinate del suo impegno instancabile nella sequela di Cristo. Non c'è dubbio che la sua presenza a fianco del pontefice avrà un peso non piccolo nel cammino futuro della Chiesa e del mondo cattolico.
"Voglio una Chiesa povera per i poveri, ecco perché ho scelto di chiamarmi Francesco": con queste parole Jorge Bergoglio si è rivolto ai giornalisti nella sua prima udienza pubblica. "La Chiesa non ha natura politica, ma spirituale. È il santo popolo di Dio. Con le sue virtù e i suoi peccati. E al centro non c'è il papa. Cristo è il centro." La gioia e l'amore per i poveri, che hanno ispirato Francesco d'Assisi e che sono stati al centro della vita e dell'apostolato di Jorge Bergoglio in Argentina, sono i valori che dobbiamo comprendere e ricercare nella vita vissuta giorno per giorno, come relazione personale con Dio. In questi quattro esercizi spirituali, papa Francesco ci invita a meditare e riflettere sui valori fondamentali, nel silenzio della solitudine o in comunità, sull'essere felici "nel fare per gli altri", sulla ricerca delle tracce di Cristo nel mondo, per dare un nuovo senso alla nostra vita e alla nostra fede.
In questo libro si parla di un abbraccio: quello che Papa Francesco, Omar Abboud e Abraham Skorka si sono scambiati davanti al Muro del Pianto di Gerusalemme durante il primo viaggio del Pontefice in Terra Santa. Un gesto spontaneo e genuino compiuto da amici che da sempre condividono un dialogo fecondo pur professando fedi differenti, testimoniando una modalità unica di vivere l'esperienza religiosa. Antonio Spadaro indaga le ragioni profonde che hanno ispirato il viaggio di Bergoglio e, attraverso lo sguardo inedito di un ebreo e un musulmano che il Papa ha voluto vicini, ripercorre i gesti e le parole di quei giorni, segnati in Medio Oriente da tensioni crescenti: la visita al Santo Sepolcro, alla Moschea della Cupola e alla Grotta della Natività, l'incontro con i bambini dei campi profughi palestinesi e l'omaggio alle vittime dell'Olocausto al memoriale di Yad Vashem. Fino all'invito rivolto ai leader di Israele e Palestina: "Venite a pregare a casa mia". Scegliendo quella dell'amicizia e dell'empatia come strada privilegiata, Francesco ha scardinato tutti gli schemi, mostrando al mondo come per conquistare la pace non bastino accordi politici o diplomatici ma occorra un cambio di mentalità radicale che porti a non veder più nell'altro un nemico. Perché "la vita è un cammino, un cammino lungo, ma un cammino che non si può percorrere da soli. Bisogna camminare con i fratelli alla presenza di Dio".
Novena in preparazione al Natale per la meditazione personale o comunitaria con le riflessioni di Paolo VI e papa Francesco. Lo stile diverso dei due papi lascia emergere la sintonia del loro pensiero che genera un affascinante "dialogo ideale" attorno al mistero del Natale.
Natale è la festa della vita e della luce, ma non va celebrato in maniera sdolcinata né tantomeno consumista. In questa ricorrenza si manifesta l'annuncio più radicale del cristianesimo: Dio si fa carne, creatura, bambino, per salvare l'umanità tutta dal peccato. E di fronte a tale verità - scrive Jorge Mario Bergoglio - "non possiamo restare inamidati o rigidi". Bisogna destarsi da ogni torpore per cercare insieme, come comunità, la gloria di Dio. Ammirare il Bambino accompagnati dalle parole di papa Francesco significa riscoprire alcune parole antiche ma sempre nuove, valori che costituiscono l'ossatura della fede cristiana secondo la spiritualità ignaziana: silenzio, carità, fortezza, martirio... Dimensioni che possono impreziosire il tempo che ci porta ad incontrare il Bambino di Betlemme nutriti dalla fede di un'Attesa: "Il Signore è vicino. Il Signore verrà. Il Signore è buono e starà fra noi". Queste meditazioni di Bergoglio ci fanno cogliere lo spirito del Natale in un'accezione nuova, con la richiesta di un coraggio rinnovato e di una fede adulta. "Nel contemplare il presepe la grazia che ci verrà donata sarà la voglia di essere buoni" (J.M. Bergoglio - Francesco)
Francesco, Francesco, Francesco!!!
Quel grido si trasmise dal sagrato di San Pietro alla piazza, dalla piazza alla grande strada che la continua idealmente e da questa al Tevere e dal Tevere ai sette fatali Colli di Roma e al mondo intero. La Sede vacante era finita. Roma riaveva il suo vescovo e la Chiesa il suo papa… Francesco. Il suo nome è Miracolo.
Era il 13 marzo 2013: l'inverno era alla fine.
Rinasce la speranza.
Il volume raccoglie i 45 articoli che l'Autore ha pubblicato sul Giornale dell'Umbria, dall'11 febbraio 2013 (giorno in cui Benedetto XVI annunciò il suo ritiro dal pontificato) fino al 21 settembre 2014. L'Autore vede in questo straordinario evento un vero inizio nella storia della Chiesa e del papato.
"Come è bravo questo Papa! Voi che ne pensate, Vescovo?: così mi ha apostrofato un bambino di scuola elementare durante la Visita Pastorale in una scuola. La domanda ha avuto il sapore di una sfida perché mi ha spinto a sapere di più di Papa Francesco, che in questi mesi ho incontrato più volte in S. Marta e con cui ho avuto occasione di scambiare piacevoli battute. Dall'insieme è nato questo racconto, in cui ho voluto accostare, con animo devo dire affascinato, le vicende umane pregresse oltre che il magistero di Papa Bergoglio, 'venuto - come lui stesso ha detto - dalla fine del mondo'. E bisogna riconoscere che una vera 'fine del mondo', un profondo scombussolamento di forme ha portato coraggiosamente nei ritmi, nello stile, nelle logiche protocollari del Vaticano e della Chiesa. Anche la scelta del nome Francesco, la lapidaria frase: 'Voglio una Chiesa povera e per i poveri' e le preferenze delle periferie stanno facendo il resto. Il ripercorrere i fatti in stile di racconto, a me ha fatto tanto bene. Lo auguro di cuore anche ai buoni lettori." (Mons. Luigi Renzo)
Un viaggio nell'anno liturgico insieme a Papa Francesco in coedizione Libreria Editrice Vaticana e Catholic News Service. L'opera attinge dalle omelie del Papa nelle celebrazioni eucaristiche nella Basilica di San Pietro e nella piccola chiesa della Domus Sanctae Marthae, dagli Angelus, dai Regina Coeli, dai messaggi e dai discorsi, permettendo al lettore di accompagnare il Pontefice, con parole e foto, nell'anno liturgico della Chiesa cattolica. Le parole di Papa Francesco vengono rinforzate dalle immagini che le completano: "Il nostro viaggio con il Papa - notano gli autori - si estende dal tempo liturgico dell'Avvento e del Natale alle settimane del Tempo Ordinario. Si muove dalla Quaresima e i giorni del Triduo Pasquale al Tempo di Pasqua e poi di nuovo al Tempo ordinario". Come l'anno liturgico accompagna le persone passo dopo passo nel ministero, nella passione, nella morte e nella resurrezione di Gesù così Papa Francesco, in questo libro, riflette sugli eventi della vita del Signore e ciò che essi rivelano circa il grande amore di Dio per l'uomo e la misericordia verso coloro che si smarriscono. Ma il Papa include anche consigli pratici per i cristiani su come seguire Gesù, estendendo a tutti l'amore e la misericordia concretamente, soprattutto ai poveri e a coloro che vivono ai margini della società.