Più di tante altre città italiane, Napoli è forse quella in cui le tradizioni e il culto religioso sono più radicati nel popolo. Tra gli aspetti più suggestivi e diffusi di quest'ultimo, il più sentito è indubbiamente quello per la Madonna, con i suoi molteplici appellativi talora anche locali e pittoreschi. Questo libro passa in rassegna, con taglio spigliato e volutamente privo di sociologismi, il culto praticato a Napoli a 14 Madonne in altrettanti luoghi sacri quali santuari, basiliche, chiese, riferendo di tradizioni locali, di usanze, di consuetudini e di iconografie, di leggende e di credenze, di suggestiva coesistenza fra antico e moderno, il testo tocca anche il quesito della "necessità" di un culto tanto diffuso, della devozione, del "bisogno del sacro": una realtà che ha radici remote e popolari, spesso intrecciata anche a quella storia minore che rende la città di Napoli ancor più suggestiva.
C’è un Cammino, nel Nord della Spagna, che continua a essere percorso a piedi da migliaia di persone, soprattutto d’estate ma non solo. 800 chilometri dai Pirenei fino alla Galizia e poi oltre, a Finis terrae.
È il Cammino di Santiago de Compostela tracciato nel corso dei secoli da quanti si recavano alla tomba dell’apostolo Giacomo, il primo annunciatore del Cristo in Spagna, ritrovata miracolosamente all’inizio del IX secolo.
Oggi tutto il percorso è perfettamente segnato con le famose frecce gialle e l’antica via è costellata di rifugi dove torna ad avere significato il diritto d’ospitalità.
Ci si può mettere in cammino per fede o per sport: ma, qualunque sia la ragione che ti spinge a partire, il Cammino finisce col coinvolgere tutto il tuo essere - i desideri, i sensi, la fame e la sete - nello sforzo quotidiano dell’avanzare, negli incontri, nella bellezza dell’arte e dei paesaggi, negli infiniti chilometri percorsi in solitudine.
È il fascino di Santiago: per un istante, o per i lunghi giorni che dura l’andare, torni a essere solo un pellegrino.
Dio disse ad Abram: “Vattene dalla tua terra”.
Nel post-concilio il monastero di Camaldoli si è reso protagonista di uno dei più interessanti e riusciti tentativi di rinnovamento della preghiera liturgica comunitaria, per l’attenzione alle intuizioni ricchissime della tradizione gregoriana e la sensibilità alle attese di una orazione calma, comunitaria e profonda, in lingua italiana.
Il Salterio di Camaldoli si propone come sussidio per comunità e gruppi che intendano celebrare con il canto i momenti principali della Liturgia delle ore.
Il ciclo completo si compone di cinque uscite: Avvento (settembre 2005), Natale (settembre 2005), Quaresima (febbraio 2006), Pasqua (febbraio 2006), Tempo ordinario.
Il quinto CD propone un esempio di primi vespri, lodi e secondi vespri del tempo ordinario cantati dai monaci di Camaldoli.
Il libretto contiene i testi dei canti e alcune notizie sull’eremo di Camaldoli, nonché sull’organo utilizzato.
Sommario
I VESPRI. 1. Campane. 2. Offerta dell’incenso n. 13. 3. Inno n. 107: O luce gioiosa. 4. Antifona n. 555 e Salmo n. 556: Come incenso nel tempio del Signore. 5. Antifona n. 560 e Salmo n 561: Il tuo regno, Signore, è regno di tutti i secoli. 6. Antifona e Cantico Fil 2,6-11 n. 563: Gesù è il Signore; Gesù è il Signore. 7. Lettura breve dal Deuteronomio. 8. Brano d’organo - Zipoli, Verso in re minore. 9. Antifona n. 761 e Magnificat n. 762: Nel suo grande amore. 10. Intercessioni n. 251: Fa’ che ascoltiamo. 11. Padre Nostro n. 920. 12. Orazione. 13. Canto finale n. 616: Ave, Maria. 14. Brano d’organo - Zipoli, Canzona in re minore.
LODI. 1. Campane. 2. Preghiera iniziale n. 11: O Dio, vieni a salvarmi. 3. Inno n. 86: Gerusalemme è piena di canti. 4. Antifona e Salmo n. 447: Gesù risorto, sacerdote in eterno. 5. Antifona e Cantico Daniele 3,52-56 n. 452: Degno di lode e di gloria nei secoli. 6. Antifona n. 457 e Salmo n. 460: Tutta la terra canti. 7. Lettura breve dal Vangelo secondo Marco. 8. Brano d’organo - Zipoli, Verso in do maggiore. 9. Antifona n. 695 e Benedictus n. 696: Il nostro Dio. 10. Invocazioni n. 967: Alleluia. 11. Padre Nostro n. 921. 12. Orazione. 13. Canto finale n. 931: A te, Cristo, salvezza del mondo. 14. Brano d’organo - Zipoli, Canzona in do maggiore.
II VESPRI. 1. Campane. 2. Preghiera iniziale n. 11: O Dio, vieni a salvarmi. 3. Inno n. 83: Luce splenda nella notte. 4. Antifona e Salmo n. 611: Tu sei sacerdote in eterno. 5. Antifona e Salmo n. 612: Il popolo beveva acqua dalla roccia. 6. Antifona e Cantico Ap 19 n. 613: Alleluia, alleluia!. 7. Lettura breve Dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Romani. 8. Brano d’organo - Zipoli, Verso in sol minore. 9. Antifona n. 693 e Magnificat n. 694: La grandezza del Signore canterò. 10. Intercessioni n. 251: Kyrie. 11. Padre Nostro n. 920. 12. Orazione. 13. Canto finale n. 617: Sub tuum praesidium. 14. Brano d’organo - Zipoli, Canzona in sol minore.
Con questo mezzo scudo si descrivono i criteri che regolavano la dieta e i digiuni in periodo quaresimale con esempi di diversi conventi, le disposizioni del diritto canonico sui giorni penitenziali, alcune proposte di ricette e le indicazioni per una cura depurativa da praticare nel periodo di Quaresima.
Questo libro raccoglie alcuni schemi di Via Crucis scritti per la celebrazione del Venerdì Santo al Colosseo durante il pontificato di Giovanni Paolo II: alcuni sono opera dello stesso Pontefice, altri da eminenti maestri dello spirito. Da queste pagine traspare l'amore per il Cristo e per l'uomo sofferente. Da quella morte è scaturita una nuova speranza per l'umanità.
Perché non immaginare un pellegrinaggio a piedi, per giovani appassionati di montagna e alla ricerca del gusto di Dio nella vita? Rosanna e Francesco apprendono da alcuni amici di una particolare esperienza di cammino, la cosiddetta Route de Jérusalem, école de paix (= Strada di Gerusalemme, scuola di pace), un tragitto che dalla propria casa arriva a Gerusalemme. Si parte a piedi, senza soldi, con un carretto arancione contenente il necessario per il tempo di un anno. Si percorrono tappe di 20-30 km al giorno, chiedendo ospitalità per il mangiare e il dormire.
Guidati dall’icona dei discepoli di Emmaus, Rosanna e Francesco non vivono quindi la strada come il tracciato asettico di una marcia di trasferimento: per loro essa diviene «una vera contemplazione dell’Incarnazione, un viaggio dentro l’umanità, alla scoperta dell’uomo e della sua bellezza».
Attraverso il racconto consegnano al lettore non un diario turistico ameno, ma un lembo di vita vissuta gioiosamente nella fede e nella speranza, narrata con l’immediatezza e la semplicità di chi ha fermamente creduto nel sogno di una strada di pace e fratellanza, che nasce dall’incontro quotidiano con il volto dell’altro.
Sommario
Prefazione (p. Eugenio osb, monaco benedettino olivetano). Presentazione (p. A. Zanotelli, missionario comboniano). Introduzione. I due pellegrini. La vigilia. Il cammino. L’incontro. Le frontiere. L’ospitalità. La preghiera. Lettere dalla strada. Il ritorno. Libri che hanno ispirato il nostro cammino.
Note sugli autori
Francesco Balbo, nato a Torino e Rosanna Bertoglio, nata a Brescia, dopo gli studi universitari si sono dedicati all’insegnamento nella scuola e all’educazione dei giovani in varie città d’Italia. Da diversi anni accompagnano insieme gruppi di giovani in esperienze di formazione umana e di spiritualità. Tra le attività più significative la passione per l’iniziazione al cammino: il pellegrinaggio sull’Alta Via dell’Adamello, da cui è nato il libro Due pellegrini per noi (Elledici, 2003); il testo Vette d’infinito per il pellegrinaggio alla Croce delle diocesi d’Italia (CEI, settore pastorale giovanile, 2005).
Sermons des dimanches et des fêtes - II. Du premier dimanche après la Pentecôte au seizième dimanche après la Pentecôte.
Autore
Introduction, traduction et notes par Valentin Strapazzon, ofm conv
Rivista bimestrale per la formazione liturgica, n. 1/gennaio - febbraio 2006.