Lo studio, prendendo in esame la corrente del Nuovo Ateismo, ne evidenzia gli aspetti salienti che, rivelandosi pretenziosi e lacunosi, finiscono per affermare ciò che intendono demolire. Sviluppato in un'ottica di Misericordia, esso apre ad una prospettiva di dialogo, che sa cogliere ogni realtà come opportunità di riflessione su sé stessi e come via privilegiata per testimoniare, nella Verità, l'Amore incarnato.
Fedor Dostoevskij nel suo celebre romanzo, "L'idiota", fa chiedere al protagonista se sia stato lui a proferire la frase: "La bellezza salverà il mondo" ed egli, infine, risponderà che la bellezza è un'enigma. E la Bellezza è tale perché ha la sua origine in Dio che è Mistero: "È un'emanazione della potenza di Dio, un riflesso della Sua Luce perenne, uno specchio senza macchia della Sua attività" (Sap 7,25-26). Egli l'ha diffusa in tutte le sue opere lasciando in esse profusa la Sua immagine e impronta.
Da un trentennio la Vergine dell’Eucaristia parla nella terra di Manduria confidando a Debora quanto occorre al suo popolo per superare prove e afflizioni di questo tempo in cui l’uomo si è allontanato da Cristo Salvatore.
In questo libro, oltre ad analizzare diffusamente le apparizioni, l’autore ne propone una chiave di lettura basata sul filo che lega le tre M di Maria, Montfort e Manduria e che rivela prospettive meravigliose e verità universali che hanno attraversato il tempo per proteggere l’umanità dalle continue e subdole insidie dal maligno.
Walter Salin è un artista italiano che opera nel campo della musica, del teatro e della comunicazione mediatica. Ricercatore e studioso, ha pubblicato vari studi, saggi e romanzi a testimonianza di un personale percorso di ricerca interiore, fondato sul principio di non contraddizione e orientato alla ricerca di quell’unica Verità che la cultura contemporanea sta adombrando o surrogando in nome di interessi elitari esplicitamente contrari agli insegnamenti evangelici trasmessi dagli Apostoli e dai testimoni della Fede in Cristo.
Il Rinnovamento Carismatico Cattolico è un movimento di “risveglio” che, a partire dal 1967, ha avuto un’ampia diffusione all’interno della Chiesa Cattolica. Si stima che nel mondo in circa 205 paesi ci siano più di 120 milioni di persone che hanno vissuto un’esperienza trasformante della loro vita attraverso il Battesimo nello Spirito Santo.
Secondo il Cardinale Léon-Joseph Suenens:
“È una corrente di grazia, un soffio ravvivante dello Spirito Santo destinato a tutti i membri della Chiesa – laici, religiosi, preti e vescovi. È una sfida per tutti noi”.
Matteo Nesci (2000) è originario di Roccella Jonica (Reggio Calabria). Fin dall’età di dieci anni inizia un cammino nel Rinnovamento Carismatico Cattolico avvicinandosi al “Rinnovamento nello Spirito” della Diocesi di Locri-Gerace e, successivamente, nella Diocesi di Milano.
Nel 2022 si laurea in scienze dell’educazione presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca con una tesi sul Rinnovamento Carismatico Cattolico. Negli stessi anni frequenta il corso introduttivo ai fondamenti dell’insegnamento della danza classico-accademica ottenendo il diploma di insegnante AIDA (Associazione Insegnanti Danza Accademica Diplomati presso il Teatro alla Scala). È attualmente iscritto al Programma di Formazione Integrale di Charis. È membro della comunità carismatica Opera della Nuova Evangelizzazione.
La Scala del divino amore è un breve trattato spirituale anonimo scritto in occitano nel XIV secolo nel Sud della Francia. È articolato intorno alla dottrina dei cinque sensi spirituali, che viene ripensata a partire dall’incontro con la tradizione della poesia trobadorica.
Tre donne - un'innamorata, una giovane madre, una senzatetto - s'incontrano per caso ai piedi di una statua della Vergine. Parlano del più e del meno, si scambiano consigli, si confidano le loro rabbie e le loro follie. Evocano i loro ricordi d'infanzia. La giovane madre aveva giurato a se stessa, da piccola, che da grande sarebbe diventata Maria: ed eccola qui ora, incinta, senza saper come, meravigliata che le sia riuscito così bene. Ma quando la nascita del piccolo la immerge negli affanni della maternità, la giovane donna ritorna di notte per affidare il suo bambino alla statua. Come farle capire che diventerà una madre accettabile solo accettando di essere quella che è? Ai piedi di una Maria silente, le tre donne si districano tra illusioni, sogni infranti e nuda realtà. E se le loro parole senza concessioni finissero per ridare figura umana a quella schiacciante icona? Un testo pieno di humor e di saggezza in cui lucidità e tenerezza, esaltando la solidarietà femminili, ridanno il coraggio di esistere. Sono monologhi e dialoghi quasi romanzeschi che rasentano il surreale, il comico, l'assurdo. Vi affiorano i sapori dell'infanzia, il gusto dell'ideale, il retrogusto della disillusione, la crudeltà della realtà, la tenerezza della vita, ciò che è vano e ciò che è essenziale. Impossibile non riconoscere i tratti del volto di Maria. Una Vergine molto, molto reale.
Don Tonino (1935-1993) si distinse per il coraggio profetico con cui fu capace di indicare le strade per la costruzione della pace alla luce del Vangelo. Rimane famosa la sua definizione della "chiesa del grembiule", di una comunità cristiana che sa chinarsi umilmente sui piedi degli uomini.
Il volume, della collana dedicata all'Epistolario di San Ludovico da Casoria, raccoglie le lettere, ordinate cronologicamente, di San Ludovico relative alla fondazione, ad Assisi nel 1871, dell'Istituto Serafico, dove si fece carico di accogliere ragazzi sordi e ciechi, da lui definiti "creature infelici e abbandonate". Ancora oggi l'Istituto Serafico porta avanti la sua opera. Negli scritti si leggono le attenzioni del Santo, le sue preoccupazioni, le gioie, la fiducia grande nella Provvidenza, la sua capacità organizzativa.
In questo volume, della collana dedicata all'Epistolario di San Ludovico da Casoria, sono raccolte in ordine cronologico tutte le lettere che ha scritto al suo fedele amico, Ignazio Maresca, diventato poi padre Bonaventura di San Francesco dei Frati Bigi di cui si troverà, all'interno, una piccola presentazione e una biografia tratta da "L'Orfanello e La Carità" del 1917.
Olivier e Joséphine sono una giovane coppia che vive la prova dell'infertilità. In questa testimonianza di grande delicatezza, condividono apertamente e senza filtri la terribile sofferenza di "questa assenza che si fa troppo presente-. Raccontano soprattutto la lunga strada che hanno percorso per imparare a passare da una vita vissuta in cui il dolore per la mancanza di un figlio occupa tutto lo spazio, a un consenso alla realtà che, paradossalmente, porta loro gioia. Una grande lezione di speranza. "Siamo lontani dall'aver scelto tutto nella nostra vita. Ma con le carte che abbiamo in mano, ci sono molti più modi di giocare di quanto pensassimo".
La vocazione personale non si trova a livello di un fare né di una "funzione", ma a livello dell'essere. Tante persone interpretano la parola "vocazione" in termini di puro agire o di puro fare. Il livello dell'agire o del fare, prima o poi, è destinato ad entrare in crisi. Se mi trovo in crisi e non possiedo alcuna risorsa "dell'essere" per sostenermi, allora mi troverò in una crisi totale. Se in una crisi del genere posso trovare sostegno nelle mie risorse dell'essere - così unicamente date a me, in dono, con la mia "vocazione personale" - allora non ho da temere: posso non solo superare la crisi ma "integrarla" grazie al "senso" profondamente personale a livello dell'essere che posso trovare nella crisi stessa. Perché tutto l'agire sgorga dall'essere. Faremo bene dunque a ricordarci che la "vocazione personale" è il modo irrepetibilmente unico per un individuo di donarsi e arrendersi - e non di chiudersi in se stesso. In altre parole la "vocazione personale" è precisamente il modo unico e irripetibile di aprirsi alla comunità - aprirsi alle realtà sociali, alle responsabilità sociali, agli impegni sociali.