Pane Quotidiano accompagnerà i tuoi momenti di preghiera e i commenti alla Parola tratti dagli scritti e dalle meditazioni di don Oreste ti offriranno spunti per la riflessione e per la meditazione.
Udo Ulfkotte (1960 - 2017) giornalista tedesco. Ha lavorato per il quotidiano la Frankfurter Allgemeine Zeitung. È diventato celebre nel 2014 con il libro Gekaufte Journalisten, «Giornalisti comprati» in cui ha rivelato di essere stato per 17 anni al soldo della CIA e quindi degli USA e come la CIA stessa ed altre agenzie di servizi segreti (tra cui quelli tedeschi) paghino soldi ai giornalisti occidentali per porre certe notizie a loro favorevole e apertamente a favore della NATO.
La produzione letteraria filoniana nasce all'incrocio di Alessandria, Roma e Gerusalemme, dove quest'ultima rappresenta la "patria ideale" in cui non è possibile stabilire con certezza se Filone andò mai e che appare nei suoi scritti soprattutto sotto forma allegorica. All'incrocio tra mondi distinti, Filone compie un'opera di mediazione ed integrazione culturale senza precedenti, al cui interno la politica gioca un ruolo fondamentale. Giuseppe, la cui azione è ispirata da Dio, rappresenta la figura del politico ideale, in cui teologia e filosofia convergono. Con la sua presentazione di Giuseppe come "uomo politico", indirizzata a un pubblico greco-romano, Filone "attualizza" un personaggio biblico, presentandolo in modo tale che un cittadino dell'Impero, potenziale destinatario dell'opera, potesse facilmente metterlo in relazione con gli esempi politici del tempo. La strategia di Filone sollecita una nuova attenzione verso Giuseppe, stimolando anche chi non aveva familiarità con la tradizione ebraica e lanciando un messaggio che tutt'oggi - a ventuno secoli di distanza - resta straordinariamente attuale.
Es una publicación mensual. Contiene los textos de la misa diaria, meditaciones de grandes autores espirituales de todos los tiempos y la oración de la mañana y de la tarde inspirada en la liturgia de las horas.
I «simboli» sono i grandi unificatori del creato. Anche per capire meglio Maria, la Madre di Dio, dobbiamo creare contatti, instaurare richiami tra parole etra immagini. Esiste allora un termine che esprima tutto di Maria? Che ce l'avvicina e ce la faccia conoscere a fondo? Finora l'attività simbolica si è giocata sull'emergenza di simboli per "rappresentare" Maria, la monografia, invece, parla della stessa Madre di Dio quale "simbolo" della creazione, quale "rappresentanza" piena della creazione. Come Gesù Cristo riassume nella sua natura umana tutta l'umanità e tutta la creazione (uomo universale,l'Adam incorrotto) restaurandone immagine e realtà, così Maria, la madre, rappresenta tutta l'umanità, la creazione intera (la chiesa) che mentre accoglie l'incarnazione del Verbo è la prima, colei che, come Cristo suo figlio, ricapitola in sé tutte le persone e tutte le creature. È un evento così radicale che da allora anche ciascuno di noi è, in realtà, chiamato a diventare come lei (cioè come il figlio): persone che, per mezzo della grazia e per il proprio impegno, vivono aperti su tutti e tutto, non più separati da nessuno e da niente. Così della creazione nei suoi momenti fondamentali: il nascere, crescere, morire, risorgere, ecc. tutto è "rappresentato" in Maria, il simbolo della creazione che tende a Dio.
Messa Meditazione è un messalino quotidiano pubblicato mensilmente, all’interno del quale, oltre ai testi liturgici puoi trovare una meditazione sul Vangelo di ogni giorno. Si distingue nel panorama editoriale cattolico, per il formato tascabile e per la veste grafica allo stesso tempo elegante e funzionale. Caratteristica peculiare è la meditazione sul vangelo del giorno, sempre nuova ed originale, proposta da autori sempre diversi ed affermati, secondo il metodo della lectio divina, con riflessioni brevi ed essenziali che ti consentono di trarre un pensiero spirituale per caratterizzare la giornata nel segno della fede.
Sulla scorta di una ricchissima documentazione archivistica e a stampa, il volume ricostruisce la genesi, i contenuti e gli indirizzi ideologici e culturali di due pubblicazioni periodiche del Ventennio destinate alla gioventù italiana all'estero - «Aquilotti d'Italia. Rivista dei Gruppi giovanili all'Estero» (1928-1930) e «Il Tamburino della gioventù italiana all'estero» (1931-1943) -, fornendo un'originale chiave di lettura in merito alla strategia politica esercitata dal regime fascista nei confronti delle comunità di connazionali emigrati stabilite in varie parti del mondo. Nel novembre del 1928 vedeva la luce il primo fascicolo del quindicinale «Aquilotti d'Italia. Rivista dei Gruppi giovanili all'Estero». Promosso dalla Segreteria Generale dei Fasci Italiani all'Estero, il periodico costituiva uno dei frutti più maturi della vera e propria svolta impressa all'organizzazione dei Fasci all'Estero dal nuovo segretario Piero Parini, nominato da Mussolini nel gennaio di quello stesso anno con il compito di fare di tale organismo il principale strumento di penetrazione fascista all'interno delle comunità italiane, puntando non solamente, come nel passato, sulle popolazioni adulte, ma anche, e soprattutto, sulle giovani generazioni, oggetto, in quegli stessi anni, anche nella penisola, di una crescente attenzione da parte del regime, testimoniata fra l'altro dall'istituzione, nel 1926, dell'Opera Nazionale Balilla (ONB). A distanza di un triennio, nel 1931, sulle ceneri di «Aquilotti d'Italia. Rivista dei Gruppi giovanili all'Estero», sarebbe sorto, sempre per impulso della Segreteria Generale dei Fasci Italiani all'Estero, il nuovo e più longevo quindicinale intitolato «Il Tamburino della giovinezza italiana all'estero», il quale, sull'onda di un crescente successo, uscì fino alla vigilia della caduta del regime fascista, nel luglio del 1943.
Questo piccolo volume raccoglie alcune delle ultime riflessioni di Antonio Livi, filosofo e teologo italiano conosciuto nel mondo accademico (e non) per la sua proposta teoretica di filosofia del senso comune e per il suo impegno costante nella difesa scientifica della fede cattolica.
Le riflessioni che la Casa Editrice Leonardo da Vinci ora pubblica sono in forma di “pensieri sparsi” scritti da Livi, dopo la scoperta della malattia che lo ha costretto a letto e, purtroppo, lo ha portato alla morte. Si tratta di brevi, ma profonde riflessioni sul senso della sofferenza e sulla capacità di affrontare la stessa nella fede in Cristo Gesù. Queste brevi riflessioni sono state redatte seguendo l’ordine della prima bozza pensata da Livi e sono accompagnate, per volontà dello stesso, da alcune lettere e da un saggio filosofico-teologico sul tema del “mistero, dogma ed ermeneutica teologica”.
«Molta della sofferenza che ci infliggiamo è legata al fatto che non vogliamo vivere il momento presente. Preferiamo tormentarci nel passato oppure avere timore per il futuro, ma sfuggiamo in questo modo l’unico momento vero che ci è dato vivere, legato al nostro oggi, al qui ed ora. Recentemente ho vissuto un momento delicato legato a delle ragioni di salute. La grande ansia
che ho provato mi ha fatto riflettere su un qualcosa che ha valenza metafisica: molta della sofferenza che ci infliggiamo è legata al fatto che non vogliamo vivere il momento presente. Ieri non esiste più, è passato e non torna; domani, chi lo può prevedere veramente? Certo dobbiamo fare tesoro del passato ed essere previdenti per il futuro, per quello che è possibile: ma angosciarci
per essi? Il libro del Qoelet ci mette in una giusta prospettiva: “Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo”».