Giovanna di Chantal (1572-1641), sposa e madre, rimasta vedova, a seguito dell'incontro con Francesco di Sales consacrò: la sua vita a Dio, e fondò: l'ordine delle Visitandine e numerosi monasteri. Questo volume ne racconta brevemente la vita, evidenziando il cammino spirituale sotto la guida di Francesco di Sales. Quindi presenta le lettere da lei scritte ai figli, ai familiari, agli amici, passando poi alle lettere scritte in quanto Madre di una comunità: e punto di riferimento dell'Ordine della Visitazione, fino al 1622, anno della morte di Francesco.
Il mondo moderno sarebbe infinitamente più povero senza le intuizioni e le invenzioni che hanno visto protagonisti i cattolici. L’intera civiltà contemporanea sarebbe irriconoscibile senza l’apporto sostanziale dato non solo dai cristiani in generale, ma specificamente dai cattolici. Dal cinema alle macchine per il volo, dallo stetoscopio alle meraviglie dell’architettura, dall’economia di mercato agli ospedali, non è affatto vero che il cattolicesimo sia nemico della scienza, del sapere, della tecnica e del progresso. Tutto, ma proprio tutto viene dal cattolicesimo. Anche il mondo laico, dunque, persino quello laicista e ateo, hanno nei confronti della Chiesa un debito enorme. Democrazia, libertà di pensiero, persino le e-mail che scriviamo ogni giorno: in questa piccola enciclopedia pronta all’uso ce n’è per ogni ambito e gusto.
Il testo Dostoevskij, abitare il mistero, raccoglie i contenuti e il vissuto del VII Convegno Internazionale di «Poetica & Cristianesimo», che ha costituito una riflessione e un approfondimento del rapporto tra il Cristianesimo del grande scrittore russo e il senso di vuoto dell’uomo contemporaneo. Si è voluto analizzare la sua opera in una prospettiva interdisciplinare (dalla teologia all’antropologia, alla cinematografia) onde mettere in risalto, nella poliedricità dei suoi scritti e del suo pensiero, il modo in cui ci fa entrare nel mistero di Dio e dell’uomo e che cosa ci dice oggi. Il Convegno si è chiesto se abitare la narrativa cristiana e anti-moralista di Dostoevskij possa contribuire a capovolgere la prospettiva dell’anti-moralismo post-moderno di matrice nichilista e rendere più vivibile il mondo del XXI secolo.
Federica Bergamino ha conseguito il dottorato in Filosofia presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma 2002), attualmente è professore associato di Antropologia e Letteratura nella Facoltà di Comunicazione Sociale della stessa Università; membro della Société Internationale pour l’Étude de la Philosophie Medievale (SIEPM), e del Seminario Interdisciplinare Poetica & Cristianesimo. È coach professionista ACC (Associate Certified Coach) in ICF (International Coach Federation) dal 2011. Nel 2017 è diventata professionista certificata di intelligenza emotiva con Six Seconds, una organizzazione non profit che nasce a partire da una metodologia ideata nel 1967 da insegnanti, pedagogisti e formatori di San Mateo in California che ha come obiettivo lo sviluppo emozionale della persona. Ha pubblicato principalmente su Tommaso d’Aquino, sul rapporto tra filosofia, letteratura e vita umana, le relazioni interpersonali, il perdono. Le sue attuali aree di ricerca riguardano il rapporto tra psicologia, antropologia e letteratura, le emozioni e il dramma come elementi essenziali intrinseci alla comunicazione, i fondamenti antropologici e psicologici del coaching e le neuroscienze.
Questo è il momento opportuno. Occorre vincere la paura per entrare in relazione con le persone, con il mondo, con Dio; occorre farlo corpo e anima. Ma devi decidere come vivere il tuo tempo nel mondo. Dura, ma piena di senso e di bellezza, sarà la vita di tutti i ragazzi che vorranno smettere di essere «turisti della vita, per diventare uomini e donne, giovani che amano con impegno»; una vita sospesa tra l'orizzonte e il coraggio di «essere testardi nella speranza», come dice papa Francesco.
La famiglia è il filo conduttore di questo singolare viaggio nella storia dell’arte cristiana occidentale alla scoperta delle rappresentazioni più interessanti, nella pittura e nella scultura. Le famiglie bibliche, quella di Gesù di Nàzaret, fino alle famiglie religiose della Chiesa cattolica sono state fissate sulla tela o negli affreschi dai principali artisti di ogni tempo, mettendo in luce le sue varie dimensioni, come “ponte” fra terra e cielo.
Un Discorso che affonda le radici nella figura di Ambrogio e nella storia della Chiesa e della società ambrosiane per proporre «il nostro impegno per questo patto di buon vicinato», ispirato al magistero di papa Francesco.
«L’alleanza di tutti coloro che apprezzano la grazia di vivere nello stesso territorio è una convocazione generale che non prepara un evento, ma che impara e pratica un’arte quotidiana, uno stile abituale, una intraprendenza semplice – sottolinea Delpini -. L’alleanza è stipulata non con un documento formale, ma con la coltivazione di una buona intenzione, con la riflessione condivisa sulle buone ragioni, con la vigilanza paziente che contrasta i fattori di disgregazione, di isolamento, di conflittualità».
«Tutti sono invitati a partecipare: chi abita da sempre in città e chi è arrivato oggi, chi abita in centro e chi abita in periferia, chi parla il dialetto milanese e chi stenta a parlare italiano, chi ha un passaporto granata, chi ha un passaporto blu, verde, rosso».
Un’arte quella del buon vicinato che nasce semplicemente con uno sguardo: «Mi accorgo che hai delle qualità e delle intenzioni buone: anche tu vorresti essere felice e rendere felici quelli che ami. Mi accorgo che hai bisogno, che sei ferito: anche tu soffri di quello che mi fa soffrire. Invito tutti gli uomini e le donne a rivolgere ai vicini di casa, agli abitanti del quartiere uno sguardo “straordinario”, libero dal sospetto e dal pregiudizio, che dichiari disponibilità all’incontro, all’intesa, alla prossimità».
Il filosofo latino Seneca affermava che “:si usa il tempo senza risparmio, quasi non costasse nulla”:. E invece il tempo è: la cosa più: preziosa che un uomo possa spendere. I 10 consigli nei vari capitoli di questo testo non intendono fare il lifting alla nostra vita quotidiana, ma suggerire le tappe di un cambiamento che parte da una profondità: ricca di valori, per “:riplasmare”: la propria esistenza. I suggerimenti di santa Teresa di Calcutta, che aveva posto queste 10 regole sulla Casa dei bambini a Calcutta, concludono e rilanciano l’:impegno di ciascuno per un’:esistenza di felicità:.
Un percorso di lettura e meditazione della Bibbia dedicato a tutti coloro che attraversano la dura esperienza del dolore e desiderano cercare nella Parola di Dio un aiuto e una consolazione, per trovare la forza di superare il tempo della prova. L’autrice commenta pagine scelte del Vangelo in cui Gesù si mostra vicino e apre uno squarcio di luce nel nostro cuore.
La spiritualità attorno alla quale si è costituita l'esperienza dell'Arca, di condivisione di vita con le persone con disabilità mentale, nasce dalla scoperta della fragilità di ciascuno. Dalla fragilità nascono le nostre paure. E dalle paure, la resistenza all'altro. Jean Vanier ci conduce, in queste pagine, alla scoperta della possibilità di amare nonostante le nostre paure, e alla rivelazione che nel Vangelo stesso e nella vita secondo lo Spirito ci sono le tracce per la vittoria su ogni male che rischia di abbattere i nostri giorni: sono le tracce della croce di Gesù, luogo di luce inesauribile, in cui sono vinte le tenebre e ci è data l'occasione di superare la paura di amare. "La lotta genera la lotta, come la paura genera la paura. Invece la pace e l'amore generano la pace e l'amore".
Prepariamoci al Natale guardando con occhi diversi ciò che ci circonda, lasciandoci stupire dal miracolo della nascita di Gesù che si compie sotto lo sguardo pieno di speranza, fiducia e gioia dei suoi primi testimoni. "Attraverso il racconto di Maria, Giuseppe, i pastori e tanti altri personaggi, lasciamoci avvolgere dalla luce di Dio che viene nel mondo per portare salvezza e pace".
"Nubi pesanti spegnevano le stelle": eppure, a bordo del suo aereo postale, Fabien decide di proseguire il viaggio. Sono gli anni eroici dei primi collegamenti internazionali, dei pericolosi voli notturni sulle sconfinate regioni dell'America Latina. L'uragano spinge l'aereo fuori rotta, i contatti radio si interrompono, la scorta di carburante è limitata. In un'oscurità impenetrabile il pilota continua a volare. Dall'aeroporto di Buenos Aires, il responsabile dell'intera rete aerea, Rivière, segue impotente lo sviluppo della tragedia. E di fronte alla moglie di Fabien, giovane e bella, anche la sua intransigenza vacilla. Ma è un'incertezza di breve durata: i voli notturni proseguiranno, perché la vita ha valore solo quando viene vissuta con pienezza e coraggio. Questo romanzo fu pubblicato nel 1931 con la prefazione di André Gide che qui si riproduce.
"Canne al vento" (1913) - il romanzo probabilmente più famoso di Grazia Deledda - rivela appieno una spiccata attitudine dell'autrice per la penetrazione psicologica e l'analisi socio-culturale dei drammi profondi che tormentano e talora sconvolgono le coscienze umane. La vicenda è ambientata nella terra d'origine e narra un'intensa storia d'amore immersa in un mondo quasi primordiale e mitico, ove le passioni umane sono dominate da un forte senso del peccato e da un'inesorabile fatalità. Fra tardo verismo e decadentismo, con un'impronta del tutto originale e straordinariamente suggestiva, la scrittura della Deledda mostra ancor oggi tutta la sua sapiente capacità di evocare i drammi senza tempo della mente umana.