Joy Snell era un’infermiera inglese che dedicò la sua vita alla cura dei malati terminali. Assistette perciò inevitabilmente a decine di morti e ogni volta vedeva l’anima lasciare il corpo del defunto. Grazie agli straordinari doni che possedeva, e che le si manifestarono fin da bambina, riusciva a vedere chiaramente anche gli spiriti celesti che venivano ad assistere l’anima nel momento del trapasso e ciò che le accadeva dopo la morte. Raccontò le sue esperienze e le sue visioni in un libro intitolato “Il ministero degli angeli”, qui riproposto e commentato dall’angelologo don Marcello Stanzione.
Note sull'autore
Marcello Stanzione, nato a Salerno il 20 marzo 1963, sacerdote, è parroco di Santa Maria La Nova nel comune di Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo (www.miliziadisanmichelearcangelo.org) per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli. Ha scritto oltre 200 libri di spiritualità per 30 diverse case editrici europee sia cattoliche che laiche tradotti in polacco, sloveno, portoghese, francese, spagnolo e inglese.
Storia di un mafioso convertito a Medjugorje. Una realtà incredibile, sconvolgente, tenebrosa, diabolica, ma affascinante perché diventa luminosa per l’eternità, con l’intercessione della Madonna, tanto da sembrare un miracolo!
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Giuseppe Cionchi è nato nel 1929 a Stacciola di San Costanzo (PU). Ordinato sacerdote nel 1951, ha insegnato in seminario ed è stato direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, dell’Ufficio Scuola e del settimanale diocesano “La Voce Misena”. È laureato in teologia pastorale presso l’Università Lateranense e è diplomato in pedagogia catechistica presso la Pontificia Università Salesiana di Roma. Ha insegnato per oltre trent’anni in vari istituti d’istruzione superiore, all’Università di Urbino e in altre università. Ha trasmesso su Radio Maria per dieci anni e ha pubblicato diverse opere per la catechesi e per la scuola. Attualmente esercita il ministero liturgico presso la chiesa della Croce di Senigallia.
Focalizzando la sua attenzione su alcuni scritti di don Giuseppe Tomaselli, l’autrice presenta una panoramica di Sacerdoti santi, la cui santità è fatta di doni straordinari e ordinari. E si pone come cassa di risonanza alla voce di san Giovanni Bosco, san Pio da Pietrelcina e don Giuseppe Tomaselli, che hanno trascorso la maggior parte della loro vita a diffondere la “ricetta giusta” per santificarsi e per santificare a prezzo di sacrificio e abnegazione. Nella ricetta è compreso, senza ombra di dubbio, il requisito del celibato per il Sacerdote, a coronamento di tutte le altre virtù che lo rivestono e gli permettono di esplicare il proprio servizio come agnello in mezzo ai lupi. Giova ricordare un pensiero che don Giuseppe Tomaselli soleva ripetere spesso: “L’uomo cerca Dio, ma se non lo trova finisce tra le grinfie di Satana”.
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Elena Golia nasce ad Aversa (Caserta) nel 1945. Presso la “Casa Sollievo della Sofferenza” nel giugno 1968 consegue il diploma di infermiera professionale, firmato da Padre Pio, e nel 1969 il diploma di abilitazione a funzioni direttive nell’assistenza infermieristica. Terminati gli studi a San Giovanni Rotondo, lavora presso vari presidi ospedalieri e sanitari, svolgendo le funzioni di caposala, infermiera professionale e direttrice di scuola infermieristica. Dal 1981 e fino al pensionamento nel 2007 è stata insegnante di scuola primaria.
In una società costruita a immagine e somiglianza degli uomini, metà della popolazione, quella femminile, viene sistematicamente ignorata. A testimoniarlo, la sconvolgente assenza di dati disponibili sui corpi, le abitudini e i bisogni femminili. Come nel caso degli smartphone, sviluppati in base alla misura delle mani degli uomini; o della temperatura media degli uffici, tarata sul metabolismo maschile; o della ricerca medica, che esclude le donne dai test «per amor di semplificazione». Partendo da questi casi sorprendenti ed esaminandone moltissimi altri, Caroline Criado Perez dà vita a un'indagine che ci mostra come il vuoto di dati di genere abbia creato un pregiudizio pervasivo e latente che ha un riverbero profondo, a volte perfino fatale, sulla vita delle donne.
Il consolidamento del potere del mercato specie nella finanza e nell'industria tecnologica ha portato a un'esplosione della disuguaglianza. La situazione è drammatica: poche corporations dominano interi settori dell'economia, facendo impennare la disuguaglianza e rallentando la crescita. La finanza ha scritto da sola le proprie regole; le compagnie high-tech hanno accumulato dati personali senza controllo e il governo americano ha negoziato accordi commerciali che non rappresentano gli interessi dei lavoratori. Troppe persone si sono arricchite sfruttando gli altri invece che creando ricchezza. Le vere fonti della ricchezza e della crescita, per Stiglitz, sono gli standard di vita, basati su apprendimento, progresso della scienza e tecnologia e le regole del diritto. Gli attacchi al sistema giudiziario, universitario e delle comunicazioni danneggiano le medesime istituzioni che da sempre fondano il potere economico e la democrazia. Tuttavia, per quanto ci si possa sentire indifesi oggi, non siamo, tutti noi, senza potere. In effetti, le soluzioni economiche sono spesso chiare. Dobbiamo sfruttare i benefici del mercato ma nello stesso tempo domare i suoi eccessi, assicurandoci che lavorino per noi cittadini - e non contro di noi. Se un numero sufficiente di persone sosterrà l'agenda per il cambiamento delineata in questo libro, può non essere troppo tardi per creare un capitalismo progressista che realizzi una prosperità condivisa.
Se ti dicono che il mondo è sbagliato e non puoi fare nulla per aggiustarlo, hai due possibilità: ti rassegni a vivere una vita che non è la tua, con il dubbio dì sprecare tempo prezioso, o ti rimbocchi le maniche e provi a migliorare le cose, un bambino alla volta. È quello che sceglie Nicolò, vent'anni carichi di domande, di energia e di un'inestinguibile ricerca di senso. A casa, in Italia, mancano le risposte, le prospettive di un futuro che lo riempia, così sceglie di partire. Lo zaino che si porta è leggero: è convinto di trattenersi in India, nell'orfanotrofio di Dayavu Home, per qualche mese. Ma non sa che in quell'angolo remoto di mondo la sua vita è destinata a cambiare. Perché presto scoprirà che una vacanza da "volonturista" non è quello che sta cercando. I venti bambini che incontra sono stati abbandonati dalla società ma nonostante questo, ogni giorno gli insegnano che si può sempre rinascere. E anche se Nicolò sa bene che la battaglia contro il male è persa in partenza, capisce che vale la pena di rischiare tutto per regalare un solo sorriso ai suoi ragazzini. Così decide di restare: Dayavu Home diventa la sua Casa, Joshua, direttore dell'orfanotrofio e suo mentore, un secondo Padre e i bambini la sua Famiglia. "Bianco come Dio" è la loro storia, il racconto che Nicolò ha scritto - prima su un blog e poi su Facebook - per raccogliere fondi destinati alla struttura e agli studi dei ragazzi. È la testimonianza semplice e sincera di una passione contagiosa che vuole cambiare il mondo, sorriso dopo sorriso.
Quest'Opera nasce con l'intento di fornire un fondamentale strumento che consente di comprendere facilmente tutte le problematiche inerenti alla disciplina del diritto penale. In particolare, vengono riportate tutte le norme codicistiche, ogni articolo delle quali è spiegato sia con un agile ed esauriente commento che con la giurisprudenza più recente e rilevante. Ulteriore ausilio al lettore è fornito dagli utilissimi esempi pratici che accompagnano le principali norme e costituiscono una chiarissima esposizione della casistica più frequente in materia.
La strage delle Fosse Ardeatine è l'atto di repressione più cruento compiuto dai nazisti in una capitale europea. Benché tra gli episodi più noti degli anni dell'occupazione, la sua ricostruzione non è stata sinora compiuta in modo puntuale a causa delle gravi lacune documentarie. Il volume ricostruisce uno degli aspetti meno indagati: il lavoro svolto dalla Commissione tecnica medico-legale della Scuola Superiore di Polizia per il riconoscimento e identificazione delle vittime delle Fosse Ardeatine attraverso l'analisi delle sue carte. Si tratta di fonti inedite che rivelano, in chiave storico-documentale, il lavoro svolto da una compagine eterogenea di persone che, nell'estate 1944, ai margini di una Roma martoriata, si impegnarono per attribuire nome e umanità ai 335 corpi ritrovati in una cava di pozzolana. La schedatura analitica, il riordino e la digitalizzazione dei documenti come pure la catalogazione e la digitalizzazione degli oggetti hanno permesso di redigere l'Inventario qui pubblicato. L'insieme di dati emersi è così in grado di restituire, a più di settantacinque anni dalla strage, la giusta complessità allo scenario di quei drammatici fatti e ai suoi protagonisti.
Il volume rappresenta uno strumento completo e mirato per la preparazione alle varie prove concorsuali. Il Manuale risulta aggiornato alle ultimissime novità legislative e contiene una sezione dedicata ai vizi formali dei verbali in materia stradale. Nella appendice online, sono presenti esempi di esercitazioni svolte, utili al superamento della prova pratica richiesta nei bandi. Materie presenti: Elementi di diritto costituzionale Elementi di diritto penale e di procedura penale Elementi di legislazione di pubblica sicurezza Elementi di disciplina degli stranieri Elementi di disciplina degli enti pubblici locali Elementi di circolazione stradale Elementi di ordinamento di polizia giudiziaria Elementi di polizia locale Elementi di polizia commerciale, annonaria e metrica Elementi di polizia ambientale, demaniale ed edilizia.
La "società totale" è quella dei nuovi mercati globali, apparentemente liberale, dei nuovi modelli esistenziali e di consumo. Per fronteggiarla bisognerebbe ricostituire il tessuto sociale partendo dalla ricomposizione dei valori secondo una nuova concezione di democrazia orizzontale, alla cui base si collocherebbero il cittadino bene comune, l'impresa bene comune e l'interesse generale condiviso e alla cui testa troveremmo l'ambiente, la salute, l'istruzione, il lavoro e la conoscenza. Il Coronavirus forse cambierà molte cose, ma dentro e non oltre il perimetro ferreo e invisibile del mercato e del profitto. È quello della "società totale", che ci rumina e ci risputa nel mercato come semplici prodotti, imbottiti d'immagini e di slogan, in versione esistenziale postmoderna. Serve un processo di responsabilizzazione in termini di valori, di partecipazione e di conoscenza, e ciò all'insegna di un antrocapitalismo solidale che ponga al centro dell'esistenza il valore del cittadino e della comunità.