Se l'esperienza della Fede è incontro, nel qui e ora, con la Persona di Cristo vivo, la Liturgia rappresenta il luogo privilegiato in cui questo può avvenire. Eppure quante celebrazioni trascurate, quanta sciatteria e noncuranza, quanta fretta... La Chiesa ortodossa ha forse saputo custodire con maggiore attenzione la bellezza liturgica: è tempo che anche l'Occidente la ritrovi, magari proprio riscoprendo uno dei tesori della spiritualità cristiana medievale, il Commento alla Divina liturgia del grande mistico bizantino Nicola Cabasilas.
L'Autore
Nicola Cabasilas, nobile ambasciatore bizantino, visse intorno alla metà del 1300 e fu figura di spicco nel panorama politico ed ecclesiale della Chiesa d'Oriente. Ebbe un forte legame con Gregorio Palamas, di cui seguì le vicende personali e l'esperienza spirituale. Dopo una vita spesa a servizio dell'Impero d'Oriente, si ritirò dalla politica terminando con ogni probabilità i suoi anni in un monastero sul Monte Athos, rifugio desiderato per tutta la vita.
L'autrice propone un metodo integrato per la cura dei disturbi gravi di personalità e dei disturbi narcisistici, ponendo l'accento sulla disregolazione affettiva che è alla base dei vari tratti disfunzionali e dei sintomi corporei di queste patologie. Ogni capitolo presenta un caso particolare illustrato dall'inizio alla fine del trattamento e mostra in dettaglio come lavorare con gli specifici problemi e sintomi che sorgono in questi pazienti e che attaccano il corpo, dalla bulimia all'autolesionismo, dalla diffusione di identità sessuale alla reazione psicosomatica. Si propone innanzitutto una revisione dell'eziopatogenesi dei disturbi di personalità, illustrando come alla base delle dinamiche patologiche vi siano traumi interpersonali a partire dai primi anni di vita. Il corpo riceve ampia attenzione nel trattamento, nelle sue complesse interazioni di corpo-mente-cervello, ed è visto come il principale tramite dello sviluppo relazionale disfunzionale.
Dalla cura dell'anima alla psicoanalisi, dall'ipnosi alle terapie cognitivo-comportamentali: in nove capitoli gli autori ricostruiscono la storia delle diverse forme di psicoterapia, fino alle odierne versioni basate sulle evidenze empiriche. Il libro descrive l'evoluzione delle teorie ma anche il contesto storico nel quale terapeuti e pazienti hanno vissuto: la maggiore o minore fortuna delle diverse psicoterapie è dipesa anche dalla loro capacità di rispondere alle esigenze poste dai cambiamenti epocali che si sono verificati, in particolare tra la fine dello scorso millennio e l'inizio del nuovo. Gli autori offrono dunque un quadro storico complessivo e illustrano le differenti psicoterapie anche nelle loro reciproche relazioni e non solo come teorie isolate le une dalle altre. Ne emerge una visione affascinante, che chiarisce le radici più profonde di una disciplina complessa come la psicoterapia. Prefazione di Vittorio Lingiardi.
Questa guida clinica raccoglie gli interventi basati su solide basi scientifiche rivelatisi efficaci nel promuovere un attaccamento sicuro. Il manuale si concentra sul lavoro con genitori, neonati e bambini vulnerabili, ma descrive anche interventi rivolti a ragazzi in età scolare, adolescenti a rischio e coppie, con particolare attenzione al coinvolgimento dei padri nelle cure genitoriali. Il trattamento del trauma è un tema comune a molti capitoli. Le strategie di intervento clinico includono programmi di home visiting, il lavoro sulla relazione genitore-bambino, terapie di gruppo e familiari. Gli autori descrivono come hanno sviluppato i rispettivi interventi e a quale popolazione clinica si rivolgono. In ogni capitolo vengono presentati le basi concettuali ed empiriche di ogni approccio, in che modo sono strutturate e condotte le sessioni, le procedure di valutazione, le particolari tecniche utilizzate e gli obiettivi del training.
È raro incontrare i termini "religiosa", "sacra" o "devozionale" tra i diversi aggettivi che accompagnano il sostantivo "fotografia". Si tratta di una tipologia non rilevata, a dispetto di un fenomeno che si presenta fin dalle origini di dimensioni rimarchevoli. Questo volume si prefigge di porre l'accento non tanto sulla fotografia come fonte per la storia religiosa, quanto sul suo utilizzo nei processi di promozione del culto dei santi e nella prassi devozionale: l'introduzione della macchina fotografica nella sfera del sacro e la sua evoluzione in una pratica di "massa" determinano l'inserimento dell'immaginario agiografico nell'universo mediatico in un processo di contaminazione tra sacro e profano. Il volume si caratterizza per un approccio marcatamente interdisciplinare in cui la prospettiva storico-religiosa e agiografica si confronta con la storia della fotografia, l'antropologia, la sociologia, la storia dell'arte.
I saggi qui pubblicati intendono proporre una nuova riflessione, anche di carattere storiografico, sulla funzione etica attribuita all'attività ludica tra Medioevo ed età moderna, sulle sue molteplici forme di espressione e di rappresentazione, e sulle modalità con le quali il gioco viene interpretato e utilizzato in chiave morale. Il volume ragiona dunque sulle dinamiche di relazione tra donne, uomini e prassi ludica, per analizzare gli spazi, i tempi e le modalità di accesso al gioco nel lungo periodo che va dalla teorizzazione medievale dell'eutrapelia alle riflessioni gesuitiche sull'educazione dei fanciulli. L'analisi di fenomeni di grande interesse antropologico, come quello ludico, merita infatti di essere condotta in un'ottica ampia, tesa a indagare prospettive generali, e capace quindi di individuare elementi strutturali che si ripercuotono sul lungo periodo e possono così rivelarsi indicatori di cambiamenti significativi negli assetti sociali, istituzionali e culturali delle società medievali e moderne. Il lettore è così condotto a seguire le fila della storia di un'esperienza culturale straordinaria, tra morale e religione, tra morale e politica.
L'unità del Reale, la ricerca dell'Uno, è probabilmente l'unico, definitivo tema di tutto l'immenso lavoro filosofico, teologico e scientifico - 70 anni di pubblicazioni in 7 lingue - di Raimon Panikkar, senza dubbio uno tra i più significativi 'monumenti dello spirito umano' del nostro tempo. Sempre sul confine, sulla soglia, forse è questa l'immagine che meglio di tutte racchiude l'uomo e il pensatore, che, più di altri, ha problematizzato il tradizionale concetto religioso di "Dio", animato però da quella che chiamava "fiducia cosmica", la quale poggiava, nonostante tutto e tutti, sul suo profondo amore per Gesù, il Cristo. Il volume si pone quale introduzione alla vasta opera panikkariana e alla sua ricchezza interpretativa così che il lettore possa conoscere e contribuire al dialogo tra fedi ed interdisciplinare con spirito costruttivo e di apertura.
Fu il destino a trasformare il marinaio spezzino Giovanni Battista Caviciòli in uno dei più temuti pirati del Tirreno: dalla Spezia a Trafalgar e dall'Atlantico alla Costa Azzurra, corre veloce la vita del Bacicio tra navi e guerre, furti e amori, ricchezze e miserie. Alla ricerca del suo tesoro, uno strampalato biografo cerca di ricalcare le impronte lasciate sulla sabbia dal marinaio divenuto corsaro per necessità sempre che un'onda non le cancelli prima. Il romanzo è stato pubblicato nella prima stesura nel 2003. Le nuove ricerche del biografo infaticabile hanno portato a questa revisione.
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Sul fianco scosceso di Kujira-yama, la Montagna della Balena, si spalanca un immenso giardino chiamato Bell Gardia. In mezzo è installata una cabina, al cui interno riposa un telefono non collegato, che trasporta le voci nel vento. Da tutto il Giappone vi convogliano ogni anno migliaia di persone che hanno perduto qualcuno, che alzano la cornetta per parlare con chi è nell'aldilà. Quando su quella zona si abbatte un uragano di immane violenza, da lontano accorre una donna, pronta a proteggere il giardino a costo della sua vita. Si chiama Yui, ha trent'anni e una data separa quella che era da quella che è: 11 marzo 2011. Quel giorno lo tsunami spazzò via il paese in cui abitava, inghiottì la madre e la figlia, le sottrasse la gioia di essere al mondo. Venuta per caso a conoscenza di quel luogo surreale, Yui va a visitarlo e a Bell Gardia incontra Takeshi, un medico che vive a Tokyo e ha una bimba di quattro anni, muta dal giorno in cui è morta la madre. Per rimarginare la vita serve coraggio, fortuna e un luogo comune in cui dipanare il racconto prudente di sé. E ora che quel luogo prezioso rischia di esserle portato via dall'uragano, Yui decide di affrontare il vento, quello che scuote la terra così come quello che solleva le voci di chi non c'è più. E poi? E poi Yui lo avrebbe presto scoperto. Che è un vero miracolo l'amore. Anche il secondo, anche quello che arriva per sbaglio. Perché quando nessuno si attende il miracolo, il miracolo avviene. Laura Imai Messina ci conduce in un luogo realmente esistente nel nord-est del Giappone, toccando con delicatezza la tragedia dello tsunami del 2011, e consegnandoci un mondo fragile ma denso di speranza, una storia di resilienza la cui più grande magia risiede nella realtà.
Dopo «Le più belle storie dei miti greci», «I più grandi eroi dei miti greci» e «Le più belle storie dell'antica Roma», una ricca raccolta delle storie più celebri sulla civiltà egizia, raccontate come fiabe e magnificamente illustrate. Tra templi colossali, potenti faraoni, divinità mitologiche, sfingi e piramidi misteriose, le appassionanti vicende di personaggi veri e leggendari che da sempre affascinano grandi e piccini. Età di lettura: da 6 anni.