«Questo libro ha una sola ragion d'essere: spingerti a leggere la Bibbia! Nella mia esperienza di sacerdote arrivo a dire che il 95 per cento dei cattolici non la legge. La maggior parte non la trova né utile né interessante, per molti è noiosa e complicata, per alcuni è solo una sorta di riparo dove trovare di tanto in tanto parole di conforto. E non se la passano bene nemmeno preti, frati e suore, che leggono la Bibbia "a pezzettoni", seguendo la liturgia, e non provano quasi mai a leggere per intero i libri dell'Antico Testamento». Parola di don Federico Tartaglia. Eppure, lo si ripete da molti secoli, «ignorare le Scritture è ignorare Cristo». Come fare, allora? Si può provare con questo manuale di "auto-aiuto biblico", in cui l'autore presenta uno per uno i 73 libri della Bibbia, mostrando - con linguaggio informale e brillante - perché non possiamo non leggere la Bibbia, e tutta la Bibbia, se vogliamo dirci cristiani.
Giona, ovvero il Disertore, che fugge dalla chiamata di Dio ad annunciare il castigo di Ninive, la grande città del Nemico, il regno del Male. Ma perché Giona fugge? Perché sa che il suo Dio ha un grave difetto: è capace di un amore senza misura, che sa perdonare a tutti, ma proprio a tutti. Ma se Giona è il Disertore, Dio è il Persecutore che insegue Giona fin nel ventre del pesce in cui è finito e lo obbliga a compiere la missione per cui è stato scelto. Con le conseguenze che Giona temeva sin dal principio... Una storia biblica, ironica e paradossale, che ci parla di vocazione e misericordia, riletta a due voci con profondità e brillantezza da un prete e da una consacrata.«Questa è una vera lectio divina! Non consente al lettore di leggere e basta, ma lo costringe a "essere letto"!» (Fabio Rosini).
Lasciarsi toccare da Dio per essere «ri-creati», lasciarsi incontrare da Lui nelle «vie del cuore» fino a diventare le sue mani è l'augurio di questo libro che racconta cammini interiori, fatti anche di «Vangelo scritto dalle storie di fratelli e sorelle cronologicamente più vicini a noi. Cammino che fa della vita un'esistenza in cui è necessario «tornare al cuore».
Le ultime Sette Parole, la cui tradizione è più antica di quella della Via Crucis, sono il Testamento di Gesù; nelle versioni di Marco/Matteo, Luca e Giovanni costituiscono tre diversi tentativi di riassumere in parole-chiave il progetto che guidò la sua esistenza. Alla sua scuola, facciamo nostri i suoi «sentimenti» (cf Fil 2,5), imparando a trasformare la «prova» fatta di sofferenza e ingiustizia in un cammino di «accoglienza», segnato dal perdono, dalla compassione, e da una radicata fiducia in Dio, da conquistare nella preghiera.
Il giorno della Prima Comunione è: il momento dell’:incontro con Gesù:. I bambini potranno conoscerlo al meglio e scoprire i suoi insegnamenti a partire dai Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni, per passare poi, crescendo, agli altri scritti del Nuovo Testamento. Un'idea per un dono importante in occasione della Prima Eucaristia.
Per i ragazzi è arrivato il momento di confermare la fede. Potranno affidarsi a Gesù in questa scelta, trovando le giuste parole nei Vangeli e, via via, negli altri scritti del Nuovo Testamento. Età di lettura: da 12 anni.
Un agile libretto, una rapida introduzione alla Bibbia: in brevi capitoli, corredati da foto simboliche, vengono analizzati con linguaggio chiaro il messaggio centrale dei grandi libri della Bibbia e il “:filo rosso”: che ne attraversa la ":narrazione":. Inoltre, i suggerimenti per una lettura “:ben fatta”: e per una “:applicazione alla vita”:della Parola di Dio .
La preparazione adeguata e seria al matrimonio si può effettuare solo coinvolgendo attivamente tutti i soggetti responsabili. Spesso però si è testimoni di situazioni in cui non si sa precisamente chi debba fare cosa o si trascurano le proprie responsabilità. La preparazione stessa deve essere intesa come interesse, impegno e responsabilità dell'intera comunità ecclesiale, guidata dai Pastori, affinché lo stato matrimoniale perseveri nello spirito cristiano, e i giovani possano cogliere l'attrattiva di un'unione fedele e indissolubile.
In questo volume è riportata, tradotta, introdotta e commentata la riflessione sui "peccati di lingua", scritta in latino da Guilielmus Peraldus, frate dell'ordine dei Predicatori, vissuto nel XIII secolo in Gallia. Nell'introduzione viene presentata dal curatore la questione sui "peccati di lingua", nell'attualità e con alcuni importanti riferimenti storici; vengono poi proposti i tratti essenziali della vita e delle opere di fra Guglielmo Peraldo. Quindi il testo del trattato de peccato linguae (ultimo capitolo della Summa vitiorum, pubblicata nel 1236) è riprodotto nell'originale in lingua latina e in traduzione italiana. La prima parte del trattato offre i motivi per dover custodire la lingua. Nella seconda lunga parte vengono passati in rassegna ventiquattro peccati di lingua: per ogni peccato sono presentati i motivi per cui esso va detestato, evitato, represso; sta qui la struttura portante dell'opera. Infine, nella breve terza parte, si presentano alcuni rimedi contro i peccati di lingua.
Questo percorso di riflessione ha lo scopo di rispondere ad alcune domande del nostro vissuto quotidiano. Il primo momento concerne la fondamentale questione del "senso" e le conseguenze del vuoto esistenziale che l'uomo oggi sperimenta: depressione, suicidio, anoressia, bulimia. Si affronta poi la grande domanda sulla sofferenza con la risposta cristiana su questo tema, in un mondo che sembra sempre più esorcizzare il dolore ed esaltare l'efficienza fisica. Infine, si esamina il tema della libertà umana deformata, spesso, da un erroneo esercizio nelle scelte attraverso cui, piuttosto che possedere se stessi, si diventa dipendenti: droga, alcol, fumo, gioco, sesso. Il testo, oltre alle analisi delle varie problematiche, offre una proposta sia di tipo terapeutico che di riscoperta della propria identità filiale nella relazione con Cristo.