Il libro di Giobbe racconta il dramma di un uomo giusto che, dopo essere stato colpito dalla disgrazia, è cosciente di non meritarla. L'ignoto autore del Libro non offre altra risposta se non l'invito ad accettare umilmente ciò che Dio decide, anche quando le ragioni del suo comportamento appaiono incomprensibili. A partire dalla fine del IV secolo si assiste ad un improvviso incremento dell'interesse verso Giobbe. Il volume raccoglie i commenti di Origene, Didimo il Cieco, Giuliano Ariano, Giovanni Crisostomo, Esichio di Gerusalemme, Olimpiodoro, per la parte greca; di Giuliano di Eclano, Filippo Prete, Gregorio Magno per la parte latina; per la letteratura siriaca: Efrem il Siro, Isho'dad di Merv.
Cecilio Cipriano Tascio (inizio III sec. - 14 settembre 258) si convertì al cristianesimo in età matura e ben presto divenne vescovo di Cartagine. Ricoprì la carica episcopale per circa un decennio, guidando con fermezza e autorevolezza la Chiesa africana in un periodo di grave crisi, segnato da persecuzioni, pestilenze e scismi, e rivelando oltre ad una personalità determinata ed energica, anche doti di pastore benevolo, sollecito e premuroso nei confronti dei suoi fedeli. La sua produzione letteraria risente profondamente del clima difficile e confuso degli anni a cavallo della metà del III secolo e deriva direttamente dall’attività pastorale, rispondendo a problemi e situazioni che erano sorte in seno alla comunità cristiana africana. Non scrisse pertanto opere teologiche, speculative o polemiche, ma prevalentemente opere pastorali in cui predomina l’aspetto parenetico; esse ne rivelano lo spirito pratico, le doti umane e la profonda conoscenza dell’animo e delle debolezze degli uomini. La sua missione fu coronata dalla palma del martirio, circostanza che contribuì ad accrescerne la fama anche oltre i confini africani e che consegnò ai secoli successivi una figura ideale di vescovo e martire.
Solo nel XIX secolo si è risvegliato un nuovo interesse per Gregorio di Nissa, il più giovane dei Padri Cappadoci (335-395 ca.): un proliferare di studi che valicano i confini isolati dei soli cultori di patristica. Un serio interesse scientifico verso uno dei più grandi autori dell'epoca tardo-antica che in queste pagine prende corpo seguendone l'opera e il pensiero e dando una analitica interpretazione dei punti più problematici - ma anche più significativi per la posterità - attraverso una minuziosa indagine esegetica, sempre compiuta facendo riferimento ai testi originali. Un tentativo di ricostruzione storico-critica del Cappadoce, come figura poliedrica: "ricercatore" appassionato, letterato versatile, profondo conoscitore della cultura antica e autentico mistico. Il lavoro è diviso in quattro sezioni: alla parte introduttiva ne segue una dedicata al pensiero su Dio e una alla dottrina antropologica, mentre l'ultima è dedicata alla cristologia, ecclesiologia ed escatologia. È una sintesi che tenta di armonizzare in un quadro organico la complessa produzione di Gregorio. Sintesi auspicata da Jean Daniélou, uno dei suoi più grandi interpreti novecenteschi, cui si deve la definizione di fondatore della "teologia mistica" attribuita al nisseno per la sua profonda indole teoretico-speculativa.
Un testo sul pensiero filosofico e teologico di Giovanni Duns Scoto. Giovanni Duns Scoto (1265-1308), noto con l'appellativo di Dottore Sottile e Dottore Mariano, è uno dei massimi pensatori del Medioevo. Un maestro che ha saputo unire la profonda riflessione intellettuale ai problemi più concreti dell'esistenza. La sua dottrina filosofico-teologica riguardante la persona e il corpo umano, l'infinito di Dio e la cristologia, la figura di Maria e la morale, è ancora oggi di grande attualità.
Il messaggio di santa Giovanna de Chantal (1572-1641) va contro corrente: parla di umiltà, di raccoglimento, di adesione alla volontà di Dio, di preghiera, di silenzio... Leggendo i suoi scritti si sente l'eco genuina e fedele dell'insegnamento di san Francesco di Sales, sua guida spirituale. Questo libro raccoglie 365 pensieri tratti dalle lettere che la Santa inviò alle consorelle, ai propri familiari e ad altre persone. Non sono opere di teologia o di spiritualità, ma hanno la capacità di toccarci nella nostra vita quotidiana, spesso agitata e frenetica, per offrirci una boccata di ossigeno, di pace, di serenità.
In queste pagine Angela Tagliafico si sofferma sull'itinerario spirituale di due santi e fondatori del XVI secolo, sant'Ignazio di Loyola e Teresa, dedicando in modo particolare attenzione alla loro esperienza di contemplazione ed apostolato.
Un’antologia che cerca di raccogliere il “cuore” delle sedicimila pagine redatte e messe in forma corrente dal poeta del Romanticismo tedesco Clemens Brentano (1778-1842) circa le numerose visioni bibliche e le contemplazioni mistiche della beata estatica Anna Katharina Emmerick (1774-1824). Il curatore ha cercato di scegliere i più toccanti episodi biblici (narrati dalla Emmerick al Brentano,mentre era rapita in estasi) dando ad essi una certa continuità storica secondo la tradizione ecclesiale,al fine di rendere la lettura gustosa e istruttiva,allo stesso tempo interessante come la trama di un romanzo spirituale.Ne risulta un condensato di “Storia Sacra”,che inizia con i racconti della creazione, il peccato originale di Adamo ed Eva, e si conclude con l’assunzione di Maria,dopo la passione,la risurrezione e l’ascensione di Gesù.Concludono il volume alcuni capitoli fondamentali sulle contemplazioni mistiche della beata:la potenza della preghiera, il rapporto dei viventi con le anime dei morti, il santissimo sacramento,la benedizione della santa Messa e altri.Sono stati inseriti alcuni racconti, complementari agli episodi evangelici, che non si riscontrano nella sacra Scrittura e, alcuni di essi, nemmeno nella letteratura apocrifa, ma che l’Estatica vede interiormente e racconta al Brentano con l’enfasi di una fanciulla assorta nella vicenda narrata:la Grotta del presepe;la visita dei re magi;Maria la silenziosa;come pregare nella ricorrenza della nascita della Vergine Maria e altri suggestivi episodi. L’antologia introduce piacevolmente alla conoscenza degli eccezionali doni divini di una delle più grandi mistiche estatiche dei tempi moderni,la quale ha vissuto gli episodi biblici straordinariamente, incarnandoli non solo con le visioni ma perfino con le sante stimmate. Il suo forte carisma spirituale ha riportato alla fede ed edificato migliaia di persone. Vincenzo Noja
AUTORE Vincenzo Nojaè un laico consacrato alla ricerca della Verità ultima. Da molti anni si dedica allo studio e alla meditazione dei testi mistici e di spiritualità. È autore e curatore di circa trenta opere, antologie e traduzioni (Ildegarda di Bingen, Anna Katharina Emmerick, Meister Eckhart, Giovanni Taulero, ecc.). Recentemente ha curato e pubblicato: Testi mistici delle donne di Dio.Dall’antico Islam ai giorni nostri (Borla 2008). Per Paoline ha curato nella stessa collana Esperienze mistiche negli scritti dei grandi maestri (2008).
Due testi poco noti del primo cristianesimo,diversi tra loro per collocazione geografica,datazione,identità degli avversari,cultura degli autori e tuttavia accomunati dal tema principale,la salvezza della carne.Essi ci descrivono una polemica; ci parlano di posizioni dottrinali che convergono pienamente nella negazione della “risurrezione della carne”, che i due autori dimostrano invece essere verità di fede. La Terza lettera ai Corinzi, è composta da due brevi testi in forma di scambio epistolare. La prima lettera si presenta come inviata dai cristiani di Corinto a Paolo,per chiedergli di confutare alcune dottrine da loro giudicate molto perniciose.La seconda costituisce la risposta che Paolo avrebbe inviato ai Corinzi, per esaudire la loro richiesta.La corrispondenza fu sul punto di entrare stabilmente nel corpus degli scritti paolini. La risurrezione, dello Pseudo-Giustino è un discorso apologetico, finalizzato a difendere la fede nella risurrezione della carne; ci offre una preziosa testimonianza sull’inizio della riflessione del cristianesimo colto occidentale circa le aspettative escatologiche individuali, e sul contesto storico e ideologico nel quale essa si sviluppò. Terza lettera ai Corinzi: «Dio,l’Onnipotente,è giusto e non vuole vanificare la propria opera plasmata». La risurrezione: Ma se la carne non risorge, perché viene custodita e non le consentiamo piuttosto di abbandonarsi ai desideri? Se invece il nostro medico,Gesù il Cristo,che ci ha strappato dai nostri desideri,mette a regime la nostra carne con la sua regola di temperanza e continenza, è chiaro che la custodisce dai peccati, poiché essa ha una speranza di salvezza.
AUTORISi tratta di opere pseudepigrafe, cioè attribuite la prima a Paolo,la seconda a un famoso apologista,Giustino,appunto.
Alberto D’Anna insegna Letteratura delle origini cristiane all’Università “Roma Tre”,. Studia la storia e la letteratura del cristianesimo dei primi secoli, l’eresiologia, le tradizioni letterarie su Pietro e Paolo. Ha pubblicato l’edizione critica del discorso su La risurrezione dello Pseudo-Giustino (Brescia, 2001). Recentemente ha curato la sezione monografica Tradizioni apocrife e tradizioni agiografiche. Fonti e ricerche a confronto in Sanctorum 4(2007) e,insieme con C.Zamagni, il volume collettivo Cristianesimi nell'antichità: fonti,istituzioni,ideologie a confronto,Hildesheim 2007.
Attribuito per lungo tempo a Gregorio Magno, questo Commento al Primo Libro dei Re è in realtà opera di un monaco del XII secolo, Pietro Divinacellus, che nell'esegesi del testo biblico si sarebbe ispirato agli scritti di Gregorio Magno. Si tratta di un'acquisizione recente, degli anni Novanta. Del testo, la prima traduzione in lingua moderna è quella curata da A. De Vogué per le Sources Chrétiennes e terminata nel 2004. La presente, prima traduzione italiana, è dunque la seconda in assoluto e si riferisce ai sei libri che coprono un commento ai primi sedici capitoli circa del Primo Libro dei Re che vengono identificati con il Primo Libro di Samuele. Consapevole della polisemia del testo biblico, Pietro Divinacellus, partendo dalla comprensione del senso letterale, accede al senso tipico - con il quale fatti e personaggi dell'Antico Testamento vengono letti come profezie e prefigurazioni del Nuovo - che diventa a sua volta fondamento del senso morale. Con il terzo tomo si completa la pubblicazione.
L'OPERA OMNIA DI SAN GREGORIO MAGNO, edizione integrale latino-italiana, presenta i testi di morale e di esegesi del grande papa, riformatore della liturgia e del canto sacro (canto gregoriano) che avevano avuto finora solo traduzioni parziali e in collane disperse. Il pregio dei volumi è aumentato dalla ricca Bibliografia di complemento a cura di Robert Godding. Il magistero di papa Gregorio si rivela tanto attuale da indurre a dire che le posizioni più moderne del C. Vaticano II hanno come principale supporto il suo pensiero e la sua opera. I volumi curati da un'équipe di specialisti con il coordinamento di Paolo Siniscalco, sono corredati di indici scritturistico, dei nomi, delle fonti e analitico.
Agile volumetto nato con l'intento di proporre con semplicità un percorso liturgico quaresimale e pasquale attraverso i pensieri e le riflessioni dei Padri della Chiesa. Questo libretto si propone di far conoscere con semplicità i pensieri e le riflessioni di alcuni Padri della Chiesa in relazione ai tempi forti dell'anno liturgico. Ogni brano è corredato da un'introduzione in corsivo scritta dall'Autore per avere una chiave di lettura del testo attuale.
Apparso nel 1690, nel clima storico appena successivo alla liberazione di Vienna dall'assedio dei Turchi, il poema "Iesus Puer" del gesuita Tommaso Ceva fu accolto con entusiasmo in Italia come in Europa, dove fu tradotto in tedesco e in francese. Muratori, nel trattato "Della perfetta poesia italiana", lo considerò esemplare per la capacità dell'autore di far vedere le cose per mezzo di vivissime immagini. Ceva costruisce la trama partendo dalla tesi, illustrata dal gesuita portoghese Sebastiào Barradas, secondo cui Gesù, ancora bambino, manifestò agli abitanti di Nazareth la sua divinità; i meccanismi che ne determinano lo sviluppo sono ricavati dai Vangeli apocrifi, dalla letteratura agiografica, nonché dall'opera di Ireneo di Lione contro le eresie. Ma ben più significativa risulta la presenza di modelli rintracciabili negli autori latini (soprattutto, Virgilio, Ovidio, Stazio, Claudiano), neolatini (Battista Mantovano, Sannazaro, Vida, Mascardi) e italiani (come Tasso e Marino). Questa edizione indaga e ricostruisce, nel documentato commento di Felice Milani, la tradizione letteraria che sta alla base del poema. L'autore afferma che il poema, dai personaggi in parte illustri in parte umili che conducono l'azione, assume la natura di comico-eroico. I personaggi umili sono i contadini, le donne, le ragazze e i bambini di Nazareth e di Engaddi: ma dietro di loro noi intravediamo in realtà la gente della campagna milanese.
Sulle vie dell’Angelico, ossia un insieme di saggi nati percorrendo in compagnia di san Tommaso e dietro la sua guida alcuni suoi temi fondamentali, come la «contemplazione» e la «vita contemplativa», la conoscenza che sorge dalla «connaturalità» e dalla «inclinazione» affettiva, la «legge nuova», il significato dei lemmi «theologia» e «metaphysica», la relazione tra «scienza» ed «economia » nel progetto della Summa Theologiae.
Il metodo di questi percorsi: una rigorosa indagine testuale, con lo sforzo di trovare, di là dall’espressione, l’«intenzione profonda» del testo stesso e la sua «attualità» e «permanenza ».
Ma il denso volume contiene altro: il profilo di Marie-Dominique Chenu, l’avvincente maestro di storia della teologia medievale e il geniale iniziatore alla conoscenza di san Tommaso, il Tommaso concreto della storia, situato e compreso nelle vicissitudini e nella cultura del suo tempo. Ed ancora una serie di analitiche presentazioni e discussioni di opere di specialisti sempre attinenti al Dottore Angelico.
Chiude il volume un’ampia raccolta di recensioni di testi e di ricerche d’argomento tomistico o di scolastica medievale: recensioni che non raramente oltrepassano la forma di semplici descrizioni o informazioni, per diventare, a loro volta, delle piccole ma vere e proprie monografie.
<È facile avvertire la preziosa funzione rappresentata da questi lavori di accurata e assidua attenzione bibliografica e dall’elevata competenza scientifica dell’autore in ambito di teologia scolastica medievale e di teologia tomistica in particolare.
Né va trascurato il sottotitolo del volume: «Teologia, storia, contemplazione». Dalla sua paziente lettura, infatti, ci si ritroverà iniziati alla figura della teologia secondo san Tommaso, alla sua sensibilità storica e alla dimensione contemplativa della «sacra dottrina».