La liturgia è come un pozzo al quale attingere, come da una sorgente, l’acqua viva della salvezza. Ma come poter abbeverarci, senza nulla con cui attingere? La convinzione che anima le pagine di questo saggio è che la coppa attraverso cui abbeverarci dello Spirito sia nient’altro che la nostra umanità, fatta di sensi e di sentimenti. Portando noi stessi al pozzo della liturgia, noi facciamo del nostro corpo il luogo dell’incontro: un incontro sensibile allo Spirito, che accende di luce i sensi del corpo e di amore i sentimenti del cuore. Il breve viaggio alla scoperta dell’importanza dei sensi e dei sentimenti nella liturgia ci conferma di quanto il modello liturgico scaturito dalla riforma del Concilio Vaticano II sia ancora tutto da scoprire e valorizzare, nelle sue ricchezze e nelle sue potenzialità.
Un libretto su parole, atteggiamenti e gesti, cose e luoghi che caratterizzano la messa. Uno strumento per comprendere l'apparato liturgico nel suo rapporto con la quotidianità della vita e il suo essere finestra spalancata sul Mistero di Dio.
La divina liturgia è il "cuore pulsante" del corpo mistico di Gesù Cristo. Il rito bizantino-greco fa dell'incenso un simbolo ricco di significati che comprende e richiama ogni ambito dell'esistenza umana; da qui il titolo del libro: "un simbolo 'in-vita'. L'incenso". Di fronte alle tremende sfide che il mondo oggi presenta: società liquida, globalizzazione, dominio del "mercato" con la riduzione a esso di ogni antropologica istanza di "homo oeconomicus", i cristiani devono ritrovare il coraggio della testimonianza unitaria al Vangelo della vita. La forte, a volte disperata, richiesta di "salvezza" dell'umanità attuale, non può trovare risposta valida nel riproporre l'adesione stantia a un'etica normativa e a una ritualità precettistica. I Padri ci hanno lasciato una tradizione da riscoprire la cui radice è la forza del "Kerigma" apostolico: l'annuncio di salvezza integrale di uomo e cosmo in Gesù Cristo nella sua Chiesa. La fede per essere nutrita va ricondotta sul binario della mistagogia e del simbolo.
Il canto è un ministero liturgico: questo opuscolo - con uno stile talvolta ironico o provocatorio - vuole essere un invito a lodare degnamente Dio attraverso il canto, nella liturgia della Chiesa. Spesso si rischia di dimenticare le cose essenziali di questo servizio: la preparazione tecnica è certamente importante ed indispensabile, ma ricordando sempre che l'attenzione principale spetta sempre e solo al Signore. Questa sorta di vademecum - che cerca di mettere insieme ricerche e considerazioni maturate dall'autore nel corso degli anni - desidera quindi esaltare l'importanza del canto liturgico aiutando, sacerdoti e musicisti, a viverlo con responsabilità, gioia e bellezza.
Sebbene sia stato adoperato per secoli come canto funebre, il Dies irae è piuttosto riflessione spirituale e commossa preghiera, uno splendido poema liturgico che offre ai credenti di ogni tempo una dolcissima preghiera, ricca di poetiche e intelligenti immagini positive ed esprime in modo drammatico il contrasto fra desiderio e paura che segna la tensione cristiana verso il compimento della storia e della vita di ciascuno. Il volume, proponendone un sapiente commento, permette di apprezzare questo esempio di poesia medievale, risvegliando anche nel lettore l'anelito verso l'incontro definitivo con il Redentore, che "ultimo" si ergerà sulla polvere per ristabilire la giustizia e realizzare finalmente il suo progetto di salvezza.
Cosa c’è in queste pagine della Sacra Scrittura, che continuano ad ispirare pensieri, emozioni, decisioni, stupore e consolazione?
Che cos’è un’omelia? E che cos’è mai questa vita?
Da secoli, giorno per giorno, tornano le stesse domande, le stesse lacrime e gli stessi sorrisi, eppure nessuno è uguale all’altro e nessuna parola provoca lo stesso effetto.
Forse si può descrivere l’omelia come il servizio che un prete o un diacono offre per far incontrare lo sgorgare sempre fresco dell’acqua viva con il sorgere sempre inquieto del desiderio.
Il desiderio è sempre inquieto perché nella profondità della sua essenza è desiderio di infinito, di felicità perfetta, di vita eterna e niente di ciò che il mondo offre può bastare a saziarlo.
Noi siamo convinti che questa novità sempre sorprendente e spesso sconcertante del quotidiano sia un riflesso della gloria di Dio, sia dovuta al fatto che ogni uomo e ogni donna è creato ad immagine di Dio e perciò libero di una creatività irripetibile (dalla Prefazione di Mons. Mario Delpini).
Papa Benedetto XVI ha approntato il «motu proprio» col quale «ripristina» la messa in latino. La «novità» è che il «motu proprio» rende possibile celebrare la messa col Messale in uso prima del Vaticano II e riformato secondo il concilio di Trento (1570) e solamente «aggiornato» nell’edizione promulgata da papa Giovanni XXIII (1962). Non tutti hanno chiari i termini della questione. Il noto direttore di «Rivista Liturgica», don Manlio Sodi, ci aiuta con la sua riconosciuta chiarezza e competenza a entrare nella problematica storica e teologica e ci fa capire – nel rispetto delle opinioni di tutti e al di là di ogni scontata polemica – la portata dell’evento.
Destinatari
Tutti.
Autore
MANLIO SODI, salesiano, è specializzato in liturgia presso l'Istituto Sant'Anselmo in Roma. Decano emerito della Facoltà di Teologia dell'Università Pontificia Salesiana e professore ordinario nella stessa Facoltà. È membro della Pontificia Accademia di Teologia, e socio della Pontificia Academia Mariana Internationalis. Dirige la collana «Monumenta Studia Instrumenta Liturgica» della Libreria editrice vaticana ed è direttore di «Rivista Liturgica».
La Costituzione Sacrosanctum Concilio del Concilio Vaticano II definisce la liturgia come il culmine a cui tende tutta l’azione della Chiesa e, allo stesso tempo, la fonte da cui essa trae le proprie energie. Oggigiorno si fa strada la necessità di una rinnovata riforma liturgica che faccia della tradizione la sua fonte di energia. Gli autori del volume intendono offrire stimoli teologici e pastorali in vista di una comprensione del senso più profondo della liturgia della Chiesa.
Come l’essere umano è intrinsecamente legato al corpo che abita, così anche la grazia di Dio ha bisogno di situarsi nel tempo e nello spazio per “accadere”.
E anche se nel cristianesimo gli spazi rituali sono ormai relativi, ovvero non costituiscono più la sostanza della liturgia, ne defi niscono comunque la qualità. Per questo meritano ancora che gli si riservi una certa cura. È ciò che cerca di fare Giuliano Zanchi con questo libro in cui ci offre una rassegna di quelli che lui stesso defi nisce “luoghi della grazia”. Perché, per usare le stesse parole dell’Autore, «predisporre la consistenza di un altare, di un ambone, dare forma a un’assemblea, disegnare luoghi di passaggio, illuminare lo spazio non sono esercizi puramente ornamentali [...]. Non si tratta semplicemente di arredi. Ma di luoghi della presenza».
Attraverso un’analisi storico-artistica delle forme si cercherà quindi di comprendere l’importanza di questi luoghi anche per il presente, svelando l’evoluzione teologica di cui sono segno.
Il volume ripercorre, in ottica storico-teologica ed ermeneutica, il dibattito sulla «crisi del sacro» in età contemporanea in rapporto al processo di evangelizzazione. Il lavoro di ricerca si propone di verificare l'ipotesi che tra liturgia, crisi del sacro e secolarizzazione esista realmente un rapporto sul piano dei fatti storici, oltre che sul piano dialettico e teologico-pastorale. Il sondaggio non si sofferma solo sull'analisi dei provvedimenti di riforma della Chiesa cattolica in epoca postconciliare, ma scandaglia in modo analitico le fonti a disposizione, soprattutto quelle a stampa e, in particolare, le riviste, autentici cantieri di informazioni capaci di restituire la freschezza del dibattito. Presentazione di Andrea Milano.
Un contributo aggiornato alla definizione di Oriente cristiano e sul rito Siro-Antiocheno sviluppato dalla Chiesa cristiana. Il volume è arricchito da un inserto di tavole a colori sulla geografia delle Chiese siriache.
Questo libro è uno strumento agile che non va letto tutto d''un fiato. È un appuntamento settimanale che completa la lettura del testo evangelico della celebrazione eucaristica. Bisogna prima di tutto affiancare questo testo alla Parola di Dio e non viceversa. Per ogni domenica o solennità è proposto un titolo provocatorio e poi la citazione di un testo evangelico o dei versetti circa i quali verte la riflessione che segue.