Icona greca in legno e scavata realizzata a mano in serigrafia su tela e ripassata con cera d'api da esperti agiografi.
Il soggetto, copia dell'originale, rappresenta la Sacra Famiglia (San Giuseppe con manto grigio, la Vergine con manto rosso e il Bambino benedicente tra loro); misura circa 19 cm di altezza x 15 cm di larghezza e può essere sia appeso che appoggiato.
Certificato di garanzia sul retro.
Icona greca in legno e scavata realizzata a mano in serigrafia su tela e ripassata con cera d'api da esperti agiografi.
Il soggetto, copia dell'originale, rappresenta la Sacra Famiglia (San Giuseppe con manto grigio, la Vergine con manto rosso e il Bambino benedicente tra loro); misura circa 29 cm di altezza x 23 cm di larghezza e può essere sia appeso che appoggiato.
Certificato di garanzia sul retro.
Icona greca in legno e scavata realizzata a mano in serigrafia su tela e ripassata con cera d'api da esperti agiografi.
Il soggetto, copia dell'originale, presenta la Sacra Famiglia (San Giuseppe con manto verde acqua, la Vergine con manto rosso e il Bambino al centro nell'atto di accarezzare la guancia della madre), misura circa 13 cm di altezza x 10 cm di larghezza e può essere sia appeso che appoggiato.
Certificato di garanzia sul retro.
Con "Il Libro dell'Anno" Treccani, diretto da Riccardo Chiaberge, torna l'informazione di qualità. Politica, economia, cronaca, cultura, spettacolo, sport, tecnologia, scienza: tutto quello che è accaduto nel 2019 ripercorso giorno per giorno, fissato in 650 immagini, sintetizzato in dati comparativi, numeri, statistiche.
I temi di maggiore interesse analizzati dai più importanti specialisti di ogni settore, i personaggi dell'anno raccontati in dieci appassionanti ritratti, i momenti da non dimenticare presentati nelle gallerie fotografiche che aprono i dodici mesi.
La guerra civile che sconvolse l'impero romano d'Occidente tra il 350 e il 353 d.C. aveva lasciato le frontiere indebolite, consentendo alle confederazioni dei germani, schierate lungo il Reno, di approfittare della situazione per occupare parti della Gallia romana. Nel 355 l'imperatore Costanzo nominò suo cugino Giuliano, di soli ventitré anni, nuovo Cesare di quelle province, e gli affidò il comando di tutte le truppe della regione. Nonostante la sua giovane età, Giuliano riconquistò la città di Colonia e provò a forzare la tenuta degli alemanni con una manovra a tenaglia, che si rivelò solo parzialmente riuscita: parte dell'esercito fu costretto alla ritirata e lui si ritrovò di fronte all'intera armata dei Germani, fuori dalle mura della città di Strasburgo, con un numero di uomini straordinariamente inferiore a quello nemico. In questo appassionante saggio viene raccontata l'incredibile storia di una delle battaglie più epiche dell'antichità. Di fronte al numero schiacciante dei nemici, infatti, l'esperienza e l'addestramento dei romani permisero loro di portare a termine una missione impossibile.
Il volume rappresenta un tentativo di lettura del percorso biografico della fondatrice del Movimento dei Focolari, a cento anni dalla nascita e a dodici dalla scomparsa. Nasce con un intento e un taglio divulgativo, ma intende anche favorire l’approfondimento di singoli aspetti e grandi tematiche legate alla figura di Chiara e dei Focolari (i laici nella Chiesa, il Vaticano II, la mondialità, l’ecumenismo, la pace …). Vuole offrire una lettura del personaggio calato nei contesti storici che ha attraversato nel corso della sua lunga e complessa esistenza, contribuendo ad arricchire un’offerta editoriale già ampia, ma forse un po’ carente di contributi composti con queste caratteristiche. Una impostazione che trova conferma anche nel profilo dell’autore, che ama definirsi “battezzato semplice” e cerca di leggere le vicende che prova a narrare con un costante riferimento alle fonti, con l’applicazione del metodo storico-critico e con la propria sensibilità di credente, nonché con la chiave ermeneutica che trova la sua sintesi nel rapporto tra spiritualità e azione, tra storia e profezia.
Le polene – le statue che decoravano la prua delle navi – in queste pagine emergono dal mito per diventare figure reali, che popolano una galleria di indimenticabili ritratti femminili: sono sirene, dee, donne comuni o veggenti come Cassandra, seduttrici, madri, sono donne perverse, terribili, visionarie. Attraverso le loro forme sensuali, davanti agli occhi del lettore si svolge una storia colta e stravagante, documentata e luminosa: un racconto illustrato di eroine, avventurieri, cimiteri di navi, che riemergono immortali dagli abissi della memoria. Il mare, reale o fantasioso che sia, diventa occasione per riflettere sulla vita, sulle sue zone di luce e ombra, sull'infanzia e la sua spericolatezza, sulla necessità di un approdo e sul potere della letteratura – da Karen Blixen e Nathaniel Hawthorne a Juan Octavio Prenz e Giuseppe Sgarbi – capace di condurci in ogni tempo, verso un altrove irraggiungibile.
Scuole, università e centri di formazione in generale rappresentano, per un Paese, luoghi di primaria importanza, non soltanto sotto il profilo economico e culturale, ma anche da un punto di vista squisitamente sociale. La funzione intrinseca di queste organizzazioni, infatti, può esplicarsi solo nel rapporto con la società e con il pubblico cui esse si rivolgono: la comunità studentesca. È quindi necessario che gli istituti guardino con interesse e capacità di ascolto al mercato, inteso come luogo figurato in cui avviene lo scambio tra domanda e offerta formativa. L'Education Marketing, oggetto di questo volume, è la materia che si occupa di elaborare strumenti e strategie per approcciare in modo efficace ed efficiente al mondo dell'istruzione: il fine è dare impulso al miglioramento delle realtà accademiche, partendo dall'osservazione delle dinamiche del mercato, con l'obiettivo di incrementare la soddisfazione degli studenti, dei docenti e di tutte le figure che lavorano o interagiscono all'interno del settore. Il volume - quale testo base di Education Marketing - si rivolge sia agli addetti ai lavori (dirigenti scolastici, Rettori, docenti, imprenditori della formazione), sia a tutti i professionisti e studenti di marketing interessati ad una prospettiva moderna e innovativa sul mondo dell'educazione.
Come nasce un libro; come si forgia un linguaggio che sembra così personale da non essere comunicativo ma che si rivela un mezzo di coinvolgimento irresistibile; come persuadere il lettore a guardare il mondo con gli occhi di un personaggio. Questo libro è un'inchiesta in forma di dialogo su un caso letterario straordinario come quello di Andrea Camilleri. L'intervista che parte dall'analisi del segreto di un successo si articola e si dirama via via nell'universo creativo di Camilleri, senza trascurare aneddoti e ricordi personali.
Sul finire del XVIII secolo una famiglia di commercianti calabresi si insedia a Palermo aprendo una modesta drogheria. Trascorsi alcuni decenni, diventa nel frattempo la protagonista assoluta della vita economica siciliana, costituisce insieme alla sua dirimpettaia genovese, la famiglia Rubattino, la più grande società di navigazione del Paese. Agli inizi del '900 il mito dei Florio raggiunge il suo culmine. L'architetto Basile progetta le loro sontuose dimore, il famoso mobilificio Ducrot arreda le loro navi. Grazie ai Florio Palermo diviene una delle capitali del Liberty: ma più ancora di uno stile di vita. Imparentati con i più bei nomi dell'aristocrazia siciliana, i pronipoti dei droghieri calabresi ricevono a casa re Vittorio Emanuele, il Kaiser, il fior fiore del Gotha internazionale, sono amici di D'Annunzio, Boldini, Leoncavallo, Enrico Caruso, di Robert Montesquiou, testimone immancabile nel tramonto della Belle Époque. È un "tramonto dorato" che vede dissolversi in breve tempo anche le fortune dei Florio: non solo, come vorrebbe una diffusa opinione, per la prodigalità e le minori capacità imprenditoriali degli ultimi discendenti della dinastia, ma soprattutto, se così si può dire, per una "colpa geografica". L'Italia si avvia a divenire un paese industriale, che non può avere due opposti poli di sviluppo. Così finisce l'età dei Florio, mentre alla Sicilia resta la speranza di un futuro post-industriale.
La forza smisurata che le attività umane esercitano oggi sulla natura è in grado di cambiare la composizione delle rocce, il clima, gli ambienti e i paesaggi del pianeta. Tutto questo riguarda direttamente le relazioni tra natura e società umane, l'uso delle risorse naturali, i modi in cui pensiamo e rappresentiamo il sistema Terra e quelli in cui cerchiamo di trasformarne i territori: il cuore dello studio della geografia. Il volume approfondisce tre questioni. La prima è l'introduzione del concetto di Antropocene nel campo degli studi geografici: una SDA che apre per la geografia un affascinante percorso di interazione con altri metodi d'indagine, linguaggi e campi disciplinari. La seconda è la messa alla prova della capacità della geografia di contribuire in modo originale alla comprensione dell'Antropocene. La terza è la riflessione su come l'Antropocene possa a sua volta cambiare la geografia, innovando le idee e i metodi con cui la Terra e le relazioni tra uomo e natura vengono indagate e rappresentate.
Da Puškin a Mandel’štam a Brodskij, la letteratura russa ha continuato a sognare, evocare, scoprire l’Italia. E nessuno meglio di Pavel Muratov – che vi giunge nel 1907, subito avvertendo un «turbamento dello spirito, dolce fino al malessere», e fra il 1911 e il 1912 pubblica, con enorme successo, Immagini del­l’Italia – può svelarci le ragioni di questa «italomania». A Venezia, spiega, «noi beviamo il vino dell’oblio ... Tutto quanto è rimasto alle nostre spalle, tutta la nostra vita precedente diviene un fardello leggero». E gli artefici del Rinascimento gli appaiono «semidei», «eroi del mito», un antidoto al­l’«accidia della vita russa», a Dostoevskij e Tolstoj. Non a caso nel 1923, invitato a Roma per una serie di conferenze, lascerà per sempre la Russia. «Apparteneva a quella schiera di scrittori come Ruskin e Walter Pater,» ricorda l’amico Sciltian «e aveva più sensibilità e talento di Berenson». Ma non è la sconfinata cultura che apprezzavano Savinio e De Chirico, De Pisis e Longhi a rendere, ancor oggi, la lettura di Muratov una rivelazione. Né l’influsso di Pater, Stendhal e Gogol’. Semmai, il suo procedere per folgorazioni lungo un pellegrinaggio che diventa «ricerca delle proprie radici spirituali» (Petrowskaja); la sua capacità di trasmetterci la vita delle opere d’arte; lo sfavillio delle ecfrasi e l’incanto di una lingua in virtù della quale una guida si trasforma in un «libro poema»; l’inclinazione a restituire atmosfere ed epoche attraverso la letteratura: da Casanova alla Divina Commedia, da Gozzi a Webster, miracolosamente prossimo alla «saggezza algida e scettica» del Cinquecento.