"Se qualcuno fosse in grado di guardarci dall'alto, vedrebbe che il mondo è pieno di persone che corrono in fretta e furia. sudate e stanche morte nonché dello loro anime in ritardo, smarrite." Età di lettura: da 9 anni.
"Questi sono i miei vestiti. Prima indosso le mutandine e la canottiera. Poi la maglietta e i pantaloni. Infine, le calze e le scarpe. Vedi? Ora sono vestito e posso uscire!". Un libro con tante illustrazioni, facilmente riconoscibili, legate alla vestizione. Età di lettura: da 2 anni.
La storia degli ebrei (diceva un illustre studioso di origini ebraiche) è come la gabbia del canarino in un appartamento signorile: se c'è, aggiunge qualcosa; se non c'è, non se ne avverte la mancanza. In effetti, più che fare storia degli ebrei, si ha l'abitudine di fare storia dell'antisemitismo: cioè la storia delle discriminazioni, delle persecuzioni, delle distruzioni che il Popolo eletto ha subito nei duemila anni della sua diaspora. Più che fare storia di un popolo in carne e ossa, singolare e plurale, coeso e diviso, riconoscibile e inafferrabile come tutti i popoli della terra, si tende a fare storia di un popolo monolitico, granitico nello spazio quanto identico nel tempo: perennemente uguale a se stesso, e immancabilmente bersagliato. Ma rappresentato così, il popolo ebraico corrisponde fin troppo - in una forma rovesciata - allo stereotipo antisemita: il Popolo eletto come sublimazione edificante del Popolo maledetto. Dalla Roma di Tito all'Europa dei pogrom, dal ghetto di Venezia alle leggi razziali, dalla Soluzione finale al complotto contro Israele, il popolo ebraico diventa un metafisico tutt'uno di ashkenaziti e sefarditi, uomini e donne, poveri e ricchi, rabbini e laici, marrani e coloni, contadini e commercianti, banchieri e intellettuali, miracolosamente tenuto insieme dagli altrui vizi, e dalle proprie virtù. Sergio Luzzatto coltiva un'idea diversa degli ebrei nella storia. Più che riconoscerli sempre e comunque buoni, sempre e comunque innocenti, sempre e comunque vittime, si appassiona della varietà di vicende storiche e della molteplicità di profili umani che hanno reso (e che rendono) il Popolo eletto, nel bene o nel male, un popolo come gli altri. In questo libro il lettore incontra non già figurine in panpepato, caricature di storia, ma personaggi naturalmente vivi e vitali, complessi e controversi: siano rabbini taumaturghi del medioevo o soldati israeliani nei Territori occupati, siano cappellai del ghetto o straccivendoli della Rivoluzione.
Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ci che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
(Lc 2,16-19)
Gesù [...] domandò ai suoi discepoli: "La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?"[...] Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente>>. E Gesù gli disse: <<Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa>>.
(Mt 16,13.15-18)
Un alfabeto in cui ad ogni lettera è associato un sentimento. Lettera dopo lettera, autrice e illustratrice ne esplorano ventuno, attraverso parole e immagini di rara intensità. Nei versi lievi e allo stesso tempo arguti di Janna Carioli la vita di ogni giorno e la relazione con l'altro scandiscono il ritmo delle emozioni. Le parole fluiscono in una poesia che sa decifrare, ma anche custodire le sfumature proprie dei sentimenti. Quelle stesse sfumature si ritrovano nelle illustrazioni di Sonia M.L. Possentini che, attraverso la forza delle espressioni e dei gesti, la scelta attenta dei colori, delle luci e delle ombre, rende quasi palpabile ciò che le parole raccontano. Una carta in tavola per imparare a parlare di sé, perché scoprirsi significa crescere. Janna Carioli e Sonia M.L. Possentini ci regalano qui un alfabeto da leggere, guardare, ma soprattutto da ''sentire''... per i piccoli che iniziano a scrivere la propria storia. Età di lettura: da 3 anni.
Mio caro bambino, essere sacerdote dell'Altissimo Iddio, poter tenere fra le proprie mani il Figlio stesso di Dio e poterlo offrire ogni giorno sull'altare, come vittima sacrificata per la salute del mondo: è questa una nobiltà, una gioia così grande, che non se ne trova l'uguale sulla terra.
Perciò, se tu sentissi nel tuo cuore la voce di Dio, che ti chiama ad essere suo sacerdote, rispondi subito a una così bella chiamata. Grazia più grande di questa il Signore non potrebbe concederti!
Io te l'auguro di tutto cuore.
Los educadores son los principales líderes emocionales de sus alumnos. La capacidad del profesor para captar, comprender y regular las emociones de sus alumnos es el mejor índice del equilibrio emocional de su clase. ¿Se está preparando a los docentes de hoy para tal fin? Un maestro que conoce la importancia de educar emocionalmente es capaz de crear un clima de seguridad en el aula que permitirá a sus alumnos disfrutar de su proceso de aprendizaje.
La educación necesita a docentes ilusionados que consigan ilusionar, con felicidad y bienestar suficientes para poderlo contagiar. Pero ¿tiene el docente las herramientas necesarias para mantener en equilibrio esa actitud pese a las tempestades? ¿Se está asegurando el sistema de cuidar el estado emocional de quienes pretende que lo transmitan a las futuras generaciones? A lo largo de este libro, se argumentará cómo la actitud ilusionada e ilusionante de los docentes repercute en su labor como profesionales. La experiencia de un “maestro ilusionado”, contada en primera persona, puede servir de inspiración a otros docentes.
¿Qué es la eutanasia? ¿Cuáles son sus consecuencias? ¿Cómo saber si un tratamiento es proporcionado? ¿Qué significa “estado vegetativo”? ¿Para qué sufrir? Desde su contacto diario con el dolor, el autor trata sobre la muerte, los trasplantes de órganos, la sedación, el coma y el estado vegetativo, los sentimientos del enfermo terminal y de su familia, los deseos del paciente, el ensañamiento terapéutico, el suicidio asistido y los cuidados paliativos: se adentra así en el actual debate acerca de la dignidad y la libertad de elección, la calidad de vida y el sentido del sufrimiento. Manuel Martínez-Sellés es catedrático de Medicina y jefe de Cardiología del Hospital Gregorio Marañón (Madrid). Ha sido presidente de la Sección de Cardiología Geriátrica de la Sociedad Española de Cardiología, y ha recibido 18 premios nacionales e internacionales de bioética y cardiología.
Sobre la antigua disciplina de la retórica recayeron sucesivas condenas capitales durante los siglos XIX y XX. Con su actual resurgimiento triunfal y con la estable dignidad científica e institucional que ha conquistado, convive, inmutable, el sentido peyorativo que arrastra la palabra: "retórica" como decla­mación, frialdad, exceso, ostentación, dege­neración del estilo. Este manual intenta proporcionar un instrumento a quien desee informarse sobre los temas principales de la retórica clásica y de sus huellas actuales: cómo fue la retórica y cómo se presenta ahora. La multitud de ejemplos que se ofrece documenta sobre todo la lengua escrita. Cogidos al vuelo en una conversación cotidiana, en mensajes publicitarios, la radio o la televisión, recu­perados de la memoria o extraídos del campo lingüístico-literario pretenden demostrar que los hechos retórico-lingüísticos se encuentran indistintamente en todos los registros de la lengua común y no son objetos suntuosos que pertenecen exclusivamente a la literatura.