«Le quattordici liberazioni, raccontate in questo mio libro, appartengono a quei segni di cui parla il Signore Gesù, che avrebbero accompagnato i credenti. Io ho accolto volentieri tale raccomandazione. Essa mi ha portato a scrivere questo mio libro. L’ho costatato con i miei occhi e, per conseguenza sento di gridarlo con profonda convinzione: le misericordie del Signore non sono finite. Queste pagine ne sono una testimonianza. Avendole lette, non possiamo non concludere che il Signore è veramente grande, che Egli è degno di ogni lode e che la Sua grandezza non la si può misurare». (dalla Conclusione di Fra Benigno)
L’AUTORE
Fra Benigno, al secolo Calogero Palilla, è frate francescano dal 1957, sacerdote dal 1966 ed esorcista dal 2000. Appartiene alla famiglia religiosa dei Frati Minori Rinnovati. Licenziato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e laureato in Filosofi a presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, ha ricoperto nel suo Istituto Religioso diversi incarichi ed è stato per vent’anni maestro dei novizi. Attualmente è esorcista dell’Arcidiocesi di Palermo. Dal 2004 è incaricato dalla Conferenza Episcopale Siciliana di organizzare e coordinare incontri di formazione per gli esorcisti di Sicilia e per i sacerdoti che si preparano a svolgere questo ministero. È Consigliere dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti riconosciuta dalla Santa Sede. Ha pubblicato vari testi tradotti in varie lingue: «Cammino di amore» (1982); «Vivere in grazia, voglia e gioia» (2004); «Dalla filosofia all’esorcismo» (2005); «Il diavolo esiste, io l’ho incontrato» (2008); «La nostra battaglia è spirituale» con Massimo Introvigne (2010); «Con Francesco sulle orme di Gesù» (2012); «Cercate le cose di lassù» (2016); «Il vostro nemico il diavolo» (2017); «L’omicida sconfitto» (2017).
Lo sviluppo di una terapia psicologica è un processo lungo e di elevato livello tecnico, implica una sequenza di passi che vanno dall'analisi della patologia del paziente, all'elaborazione dei principi generali della terapia fino alle linee guida per l'indagine empirica dell'efficacia del trattamento in diverse condizioni. Il Personality Disorders Institute (PDI) del New York Presbyterian Hospital/Weill Cornell Medical Center è impegnato nella diagnosi e nella terapia di gravi disturbi di personalità fin dal 1980, e il primo manuale di terapia per pazienti con organizzazione borderline di personalità è apparso nel 1999. L'approccio terapeutico descritto in questo volume, la terapia focalizzata sul transfert (Transference Focused Psychotherapy, TFP), non è un approccio statico. Infatti, le migliorate conoscenze su tale patologia, supportate da sviluppi teorici e dai risultati di studi in area evolutiva e neurocognitiva, hanno permesso di ampliare e meglio definire la terapia stessa. L'obiettivo continua a essere quello di elaborare un intervento terapeutico per il disturbo di personalità in sé, non soltanto per i sintomi che derivano dalla struttura patologica di personalità. Un obiettivo a lungo termine, più ambizioso, è quello di modificare l'organizzazione e la struttura di base della personalità del paziente in terapia. Gli sviluppi e i progressi nel trattamento dei disturbi borderline di personalità nel corso degli ultimi venti cinque anni sono stati a dir poco sensazionali e questo volume istruisce il lettore sulle strategie, le tattiche e le tecniche della TFP per come si applicano al trattamento di pazienti con disturbo di personalità borderline e organizzazione di personalità borderline. Il libro si rivolge a tutti i professionisti della salute mentale che lavorano con individui affetti da forme, da moderate a gravi, di disturbi di personalità.
Pope Benedict made history by being the first Pope in over 700 years to resign from office. The Catholic Church the world over was stunned. Worn out by corruption in the Church and by an endless series of clerical sex scandals, he decided that the resolution of all these problems was outside his power for a man of his age.
Last Testament is nearest to an autobiography from the shy and private man who has remained “hidden to the world” in a former convent in the Vatican gardens. He breaks his silence on issues such as:
- The “Vatileaks” case in which his butler leaked some of his personal letters that alleged corruption and scandal in the Vatican
- The presence of a “gay lobby” within the Vatican and how he dismantled it
- His alleged Nazi upbringing
- His attempts at cleaning up the “dirt in the church” (clerical sexual abuse)
- The mysterious private secretary “Gorgeous George”
On a more personal level he writes with great warmth of his successor Pope Francis, who he admits has a popular touch, a star quality which he has lacked. Much controversy still surrounds Pope Benedict`s Papacy--in this book he addresses these controversies and reveals how at his late age, governing and reforming the Papacy and particularly the Vatican, was beyond him. - See more at: http://bloomsbury.com/us/last-testament-9781472944672/#sthash.EhXhPmG9.dpuf
Uno dei meriti di sant’Alfonso è quello di aver avuto la “pretesa” pastorale di portare tutti, laici e non (ed è questa la rivoluzione, in anticipo di quasi 200 anni sul Concilio Vaticano II) alla perfezione della vita. Egli rivolgeva a tutti, ma proprio a tutti, l’invito a farsi santi! Probabilmente questo è il più bel libro di sant’Alfonso: tutto incentrato sull’arte di amare Gesù Cristo e di amare con Gesù Cristo. Composto da 17 capitoli, nei primi 4 il Santo mostra come Gesù meriti il nostro amore per l’amore che ci ha dimostrato con la sua morte, l’importanza dell’Eucaristia, soffermandosi sulla confidenza e sulla fiducia che ogni cristiano dovrebbe avere con lui. Nei restanti capitoli, utilizzando le parole di san Paolo dirette alla comunità di Corinto (1Cor 13), ossia del grande cantico dell’amore, sant’Alfonso mostra le principali virtù da praticare e i difetti da evitare: la pazienza, la dolcezza, l’umiltà, la fede, la speranza, ecc…. Se ti stai domandando se anche tu hai bisogno di leggere questo libro, dovresti riflettere e chiederti se ami veramente Gesù e se hai il coraggio di credere davvero che la santità sia alla portata di tutti, quindi anche alla tua!
El papa Francisco ha anunciado ?con alegría?, que ?en el mes de octubre de 2018 se celebrará el Sínodo de los Obispos sobre el tema Los jóvenes, la fe y el discernimiento vocacional?. El Papa, dirigiéndose a los jóvenes, dice: ?he querido que vosotros ocupéis el centro de atención porque os llevo en el corazón?. Desde la editorial, comprometidos con las vocaciones en general y especialmente con las vocaciones a la vida consagrada, hemos querido poner en manos del pueblo de Dios este documento para que la participación sea grande y se pueda hacer un buen estudio y una gran aportación a la refl exión común sinodal.
Ciò che in quest'opera viene preso in esame, nonostante le difficoltà tematiche dei testi raccolti, costituisce un oggetto unico considerato da punti di vista diversi.
All'inizio di ottobre 2016 papa Francesco ha annunciato il tema della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà a ottobre 2018: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». In vista di quell'appuntamento, è avviata la fase di consultazione di tutto il popolo di Dio mediante il Documento preparatorio, articolato in tre parti: I. I giovani nel mondo di oggi: descrizione di alcune dinamiche sociali e culturali del mondo in cui i giovani crescono e fanno le loro scelte, per una lettura di fede. II. Fede, discernimento, vocazione: «i passaggi fondamentali del processo di discernimento, che è lo strumento principale che la Chiesa sente di offrire ai giovani per scoprire, alla luce della fede, la propria vocazione». III. L'azione pastorale: tematizzazione degli elementi fondamentali per una adeguata pastorale giovanile vocazionale. Completa il documento il Questionario, le cui risposte costituiranno la base per l'Instrumentum laboris, punto di partenza del lavoro dei Padri sinodali. Il testo è «una sorta di mappa che intende favorire una ricerca i cui frutti saranno disponibili solo al termine del cammino sinodale». Precede il documento una lettera di papa Francesco indirizzata ai giovani.
La fede - e la teologia che interpreta la fede - hanno ancora un futuro? A quali condizioni possono uscire dalla marginalità o dall'irrilevanza? Oggi la riflessione teologica, se vuole frequentare lo spazio pubblico come presenza significativa, all'altezza della situazione, è chiamata a ricalibrare la sua capacità di ascoltare i diversi saperi, di abitarli e di interagire con loro, accettandone le regole del gioco. Lo esige il suo compito, lo esige la condizione di postcristianesimo. Dotolo invita allora alla riscoperta di uno stile teologico in dialogo con le altre scienze (in particolare le neuroscienze), con il pluralismo religioso e con la ricerca di nuove spiritualità. Esercitare un'epistemologia interdisciplinare è la scelta più congrua a una riflessione sulla condizione umana, sulla nostra instancabile ricerca di senso, sulla fatica di individuare un orientamento negli scenari socioculturali contemporanei. Con una consapevolezza: che il magistero della realtà chiede continue sensibilità interpretative e un pensare che non sia ammaliato ideologicamente da letture univoche. Comunicare l'esperienza della fede è infatti un processo che instaura una tensione con la cultura e con la storia. Comunicare l'esperienza della fede vuol dire sviluppare una dimensione teoretica ed etica, ma anche elaborare linguaggi e pratiche capaci di provocare i vissuti degli uomini e di indurli a interpretarli entro una prospettiva differente: sollecitando in loro una risposta, un percorso di crescita.
Le neuroscienze, studiando il cervello e il suo funzionamento, finiscono per invadere ambiti di pertinenza di altri saperi. Attraverso scoperte straordinarie, applicazioni tecniche innovative e proposte teoriche talvolta ardite, è fatale che turbino vecchi equilibri, mentre al contempo agevolano nuovi paradigmi di comprensione. Le neuroscienze pongono una sfida anche alla teologia. La invitano a guardare in modo audacemente nuovo l'essere umano: la sua mente, la sua coscienza e la sua libertà, la sua anima, la sua relazione con il divino. La teologia non può ignorare tale sfida: deve mettersi in gioco e affrontarla. Si tratterà di dimostrarsi teoreticamente all'altezza (provando, magari, a rilanciare). Si tratterà di valutare bene che cosa, nella proposta delle neuroscienze, offra un'affascinante possibilità di pensare più a fondo alcuni nodi centrali della proposta cristiana, e che cosa invece sia da rigettare. Se il Cristo e la Trinità rivelano il mistero del mondo, le scoperte scientifiche sul cervello non potranno che spingere ad approfondire il senso intimo e quotidiano di questo stesso mistero.
I classici temi della bioetica contemporanea sono qui trattati da un filosofo e da un teologo. Ciascuno dei due offre contributi distinti: questo viene incontro alle esigenze di didattica e fruibilità del testo, e salvaguarda la scientificità del lavoro. La domanda critico-filosofica e quella critico-teologica «procedono l'una dall'esperienza antropologica universale, a partire dalla propria particolare condizione, e l'altra da quella forma singolare dell'esperienza antropologica, che si riconosce interpellata dall'evento di Gesù, attestato nelle Scritture e custodito nella chiesa». I due autori evitano, dunque, di giustapporre i rispettivi punti di vista e, anzi, articolano gli interventi all'interno di un ambizioso progetto comune, attivando una feconda circolarità fra le due prospettive. Superando il divorzio tra fede (teologia) e ragione (filosofia),difetto frequentissimo nel dibattito bioetico, si realizza insomma una sorta di "apprendimento reciproco". Il volume è diviso in due grandi parti: la prima è articolata secondo una prospettiva storico-culturale e teorica; la seconda si concentra più analiticamente sui singoli e più fondamentali temi bioetici. Nella prima parte si prendono le mosse dal presente (cultura), si risale alla memoria (tradizione filosofica e teologica), si accetta la sfida a pensare la questione radicale, sia nella "morale della vita" sia nella bioetica. La seconda parte si articola in tre capitoli, che considerano le grandi forme dell'esperienza della vita: il nascere, il morire, il soffrire. Ogni singolo capitolo prevede una prima istruzione antropologico-teologica fondamentale, una presentazione delle questioni tecnico-scientifiche, e infine una ripresa tanto del dibattito bioetico-filosofico quanto del dibattito bioetico-teologico sull'argomento in questione.
La sequenza "Veni Sancte Spiritus", pregata in genere sotto forma di canto, affiora da circa nove secoli dalle labbra e dal cuore dei credenti. Nella sua sobria delicatezza mette in campo tutti i doni dello Spirito, il Dono per eccellenza, l'origine stessa dei doni celesti. L'orante li chiede, non li pretende, e chiedendoli svela i bisogni e le miserie umane: domanda la rugiada, svela l'aridità, implorando la luce confessa la tenebra, invocando il calore ammette il freddo. Il tono dell'inno è dolce e deciso insieme, intarsiato di immagini bibliche e ricco di metafore, segnato da confidenza e rispetto: come si addice a chiunque solleciti il dono dell'amore di Dio.
Paolo ha fatto la sconvolgente esperienza di essere accolto e amato senza riserve da quel Gesù che perseguitava: nei suoi scritti egli ci conduce a superare tutte le ?immagini? di Dio acquisite, per accedere alla dirompente novità del vangelo. L?autore guida alla scoperta della testimonianza paolina e mostra quanto Paolo, sconvolto dall?incontro con Gesù e dal Dio che Gesù ha narrato, sia stato coraggioso e creativo.