Nell'anno dedicato da papa Francesco al pregare, una collana di testi di autori internazionali per imparare a dialogare con Dio
Da dove ha origine l'universo e le leggi che lo regolano? Come è nato l'uomo e cosa lo distingue dagli animali? Perché avvengono il bene e il male e come distinguerli? Di fronte alle grandi domande sull'esistenza oggi sembra prevalere l'indifferenza, o un pensiero debole che diffonde solo dubbi e scetticismo. E qualora si cerchi una spiegazione razionale, l'unica ipotesi accreditata, anche nei libri scolastici, è che tutto derivi dal caos primordiale. L'autore, laureato in filosofia, lo ha constatato discutendo di questi temi con migliaia di ragazzi che ha incontrato in tanti anni di insegnamento nella scuola superiore. E questa cosa non gli sta per niente bene. Con un linguaggio semplice, a tratti provocatorio e ironico, seguendo il metodo della coerenza logica tipico dell'approccio filosofico, contesta la scientificità di certe tesi che vorrebbero far derivare l'ordine dal caso, e rivendica la solidità di un'altra spiegazione: Dio esiste. Un approccio razionale alla fede che non disdegna di affrontare temi oggi tabù come l'inferno, il paradiso, il purgatorio, i miracoli, offrendo spiegazioni logiche, ma soprattutto una via per costruire un mondo migliore.
Questi versi lasciano trasparire i modi delicati, i gesti misurati, il timbro della voce sottile, gli "occhi illimpiditi" di un uomo, un cristiano, un prete che ad ogni età è stato capace ed è capace di "non avere occhi spenti", perché la meraviglia in lui non è mai venuta meno: "A me è dato / per grazia / carico d'anni / incantarmi". Così, verso dopo verso, emerge quasi un autoritratto del poeta, di un "uomo non arreso", infaticabile nella sua inesausta energia di «accendere racconti» in cui trovano espressione "pezzi di voce e di occhi, / di memoria e di cuore". Prefazione Livia Candiani.
Il digiuno rappresenta una delle opere della maturità di Tertulliano. Tra i manifesti del suo radicalismo religioso, questo breve trattato indirizza con nettezza verso la prassi ascetica tanto la vocazione martirologica della Chiesa tanto le aspettative escatologiche correlate alla professione di fede del credente. Questo scritto rivela anche una forte carica polemica, indirizzata dall'autore verso gli «psichici» - quei cristiani che, sulla scorta di 1Cor 2,14, erano incapaci di comprendere le cose spirituali. Sin dall'esordio dell'opera, Tertulliano richiama l'integralità della fede cristiana. Non vi può essere una professione di fede disincarnata: il rigore della prassi religiosa non si distingue dalla fermezza nel credere; credere è insieme professare la fede e comportarsi di conseguenza. Il testo, è il più antico trattato sul digiuno pervenutoci. L'edizione ha testo originale a fronte e un impianto interpretativo totalmente rinnovato.
Le Parole dei Padri della Chiesa a commento del Vangelo: un testo per riscoprire la saggezza della tradizione cristiana. «Siamo nani sulle spalle di giganti», ripeteva Bernardo di Chartres. In epoche più prossime a noi però ci si è alquanto adoperati per scendere da quelle spalle, nell'illusione che, col nostro ragionare "terra terra-, potessimo vedere più lontano di loro. Certamente abbiamo ottenuto importanti risultati, ma non senza qualche grave perdita, tra cui una pregiudiziale diffidenza verso le dottrine dei Padri, specie nell'ambito dell'esegesi biblica. È invece necessario, da parte di tutto il popolo di Dio, un recupero della tradizione e della sua saggezza. In queste pagine viene quindi proposta una rilettura dei capitoli 4-5 di Luca attraverso le parole dei Padri della Chiesa. Sono qui presentati una doppia serie di testi, una legata alla liturgia, l'altra più direttamente collegata al testo del Vangelo: la vita della Chiesa si nutre infatti nella meditazione orante della Parola di Dio.
Il testo presenta tutti gli interventi di Papa Francesco durante il suo pontificato sul tema della sinodalità, la dimensione di ascolto e partecipazione nella vita ecclesiale che il pontefice considera essenziale per la missione della Chiesa nel tempo attuale. I testi ripercorrono l'intero pontificato di Francesco mostrando come la riflessione e l'argomentazione dell'importanza della sinodalità siano un tratto costitutivo del pensiero e del magistero del pontefice. La prefazione e l'introduzione contestualizzano tale sviluppo magisteriale nel suo svolgersi.
È stato Romano Guardini nei primi Anni Venti del secolo appena scorso ad uscire in quell'espressione, che può essere assunta come diagnostica di uno dei lineamenti della teologia cristiana della prima metà del XX secolo: "Un processo di incalcolabile portata è iniziato: il risveglio della Chiesa nelle anime". Un risveglio, che era connesso, nell'analisi del giovane teologo italo-tedesco, con il risveglio culturale ad un vero senso della realtà vissuta e al senso comunitario. Svaniva, sulle macerie della prima Guerra Mondiale, l'incanto per l'idealismo e per l'io astratto, e la coscienza cristiana iniziava a percepire la Chiesa come via verso la personalità, e insieme, come via verso la comunità. Le "Lezioni sulla Chiesa", tenute da Guardini all'università di Bonn nel 1921 e pubblicate nel 1922 con il titolo Il senso della Chiesa, avevano entusiasmato il suo uditorio e i suoi lettori, che le avvertivano "come un colpo d'ala, un soffio di cristianesimo originario, pentecostale", in quanto additavano "nuove vie verso un rapporto vivo tra Chiesa e personalità, verso una crescita umana autentica fondata sulla libertà interiore, che sfocia in una comunità di grazia" (Rosino Gibellini, La teologia del XX secolo)
Le immagini dei carri armati russi, che hanno invaso l'Ucraìna e che travolgono persone e cose sono così drammatiche da attirare tutta la nostra attenzione. Ma nel conflitto russo ucraino ci sono altri aspetti che vanno considerati tra i quali spicca quello della dimensione religiosa, legata in particolare alla tradizione cristiana maggioritaria, cioè l'ortodossia, con la quale si identifica il 71% dei russi e il 78% degli ucraini. In questo volume l'autore, partendo dalla cooperazione pragmatica tra il Patriarca di Mosca Vladimir Michajlovic Gundjaev (Cirillo I) e il Presidente Vladimir Vladimirovic Putin, entrambi nati a San Pietroburgo, esplora e illustra il modo in cui il "fattore R" (il fattore religione), come lo definisce Paolo Naso nella Prefazione stia condizionando non solo la drammatica evoluzione del conflitto ma anche le dinamiche del panorama geopolitiche di questo frangente storico. Il volume contiene anche una ricca documentazione che testimonia la pluralità delle voci delle confessioni e chiese cristiane che si stanno elevando e che stanno tentando di superare il fragore della guerra.
Don Anas, così veniva chiamato don Antonio Anastasio da tutti coloro che lo conoscevano, è scomparso poco più di un anno fa a causa del Covid. Il suo ricordo è però ancora vivido nella memoria di molti perché in molti gli sono riconoscenti per la sua capacità di toccare il loro cuore e cambiare le loro vite. In questo volume sono raccolte 20 delle sue più belle omelie di matrimonio, durante le quali commentava i passi evangelici più significativi per le coppie riflettendo insieme agli sposi sui valori della loro scelta. Le omelie sono seguite dai commenti di Marina Corradi, giornalista e amica di don Anas, che firma anche l'introduzione.
Come e perché si è passati dallo stile epistolare di Paolo al genere letterario dell'Apocalisse di Giovanni di Patmos? Come si è passati dalla chiesa di Paolo che accoglie l'ellenismo nel cristianesimo alla posizione audace della chiesa di Giovanni di Patmos che vuole restaurare il giudaismo nel cristianesimo ellenizzato? Come spiegare l'impatto enorme che l'Apocalisse ha avuto nell'impero romano e nelle comunità ecclesiali di allora e nella vita della chiesa di tutti i tempi? Quale contributo antropologico ed ecclesiologico ha dato Ignazio di Antiochia nella leadership pastorale della chiesa? Le risposte si possono intravvedere nel presente volume. L'Apocalisse continua oggi la sua vocazione universale di annunciare il vangelo eterno.
All’origine di ogni vocazione umana c’è sempre un ideale. Realtà ambivalente, l’ideale è capace di mobilitare una notevole energia che può aiutare l’affermarsi della vita della persona oppure rivoltarsi contro di essa. Ciò che improvvisamente si impone come un assoluto è simile a un’impalcatura destinata alla costruzione di un edificio, che in seguito dovrà essere smontata perché la casa possa restare in piedi da sola. Essenziale e tuttavia provvisorio, l’ideale deve fare i conti con la concretezza di itinerari umani non esenti da contraddizioni e delusioni.
L’autore rintraccia nelle Scritture il funzionamento caratteristico degli ideali, i rischi e le promesse legati alla loro possibile maturazione e trasformazione, alla ricerca di vie che consentano di rinnovare la fiducia nei giorni della disillusione.
Autore
Jean-François Noel
Jean-François Noel (1956), presbitero della diocesi di Aix-en-Provence, è membro della Fraternité des moines apostoliques diocésains ed esercita la professione di psicanalista.
Vivere, amare con lo spirito libero, illuminare, sentire Gesù vivo... questo è lo spirito dei santi da movida! Il mondo ha bisogno di questi cristiani. Noi cristiani dobbiamo arrivare con e per i nostri amici fino alle porte dell'inferno; non oltre, perché all'inferno non è possibile amare Dio. Il tempio dei cristiani - quel luogo dove incontriamo e portiamo Dio - è la strada; il tempio dei cristiani sono anche i posti di festa. Il mondo ha bisogno di giovani santi... santi in bermuda e infradito; santi sui palcoscenici della musica; santi molto normali; santi con gusto; santi con piercing; santi che godono; santi sognatori; santi impegnati con gli emarginati; santi che amano i loro cani; santi che chiedono la libertà per strada; santi divertenti; santi con tenerezza; santi da Erasmus; sante in bikini; santi da festa; santi che ridono degli stereotipi; santi da studio; santi con tatuaggi; santi con migliaia di seguaci su Facebook; santi sui campi; sante compiaciute; santi molto felici di vivere; ... santi da movida.