La teologia biblica del Nuovo Testamento offre una visione unitaria, critica e progressiva della rivelazione storica dei libri ispirati. Il principio guida della ricerca è rappresentato dall’invito di Paolo a Timoteo: «Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato» (2Tm 1,14). La custodia del «bene prezioso» consiste nel preservare integra la tradizione orale e scritta delle verità credute e evangelizzate dalla Chiesa. Seguendo l’articolazione canonica delle sezioni (Vangeli, Scritti Paolini e Apostolici, Scritti giovannei) si offre un itinerario fondato sulla fede cristologica, che apre a una visione nuova della vita e della storia. Il volume si sviluppa in sei capitoli: I. Itinerario storico; II. Natura e compiti; III. Teologia dei Vangeli Sinottici; IV. Teologia degli Scritti Paolini; V. Teologia degli Scritti Apostolici; VI. Teologia degli Scritti Giovannei.
Gestire un’emergenza non è come correre su una sottile lastra di ghiaccio, dove l’unica salvezza è andare il più veloce possibile... ma è ragionare, riflettere e, quindi, agire.
Una passeggiata ideale con fratel Arturo, lungo i suoi 103 anni di vita. Un’occasione per liberarsi, grazie ai suoi consigli, dei pesi che rendono pesante e faticoso il nostro cammino quotidiano. In una conferenza sulla leggerezza del vivere e poi in un lungo dialogo a cuore aperto con Massimo Orlandi, tenutosi nel 2006, fratel Arturo ci trasmette il frutto più prezioso: la gioia di stare al mondo. Una gioia da rinnovare ogni giorno: “Ogni mattina – dice Arturo – quando vedo il cielo che da nero, impenetrabile, si trasforma in azzurro, mi pare che una grande coperta di tenerezza avvolga l’umanità”.
Vivere secondo lo Spirito, di Salvatore Li Bassi è la phrónesis (saggezza) tragica, come dice Eschilo nell’Agamennone, di un “sapere attraverso il patire”, attraverso la passione della vita che è amore di bellezza. È questo amore che spinge l’uomo nella sua lunga peregrinazione nel mondo, dall’esilio nella caverna verso la luce che, uguale a se stessa, mai muta: immenso mare in cui le differenze, che increspano la superficie della terra e la frastagliano di ombre ed ostacoli, di allettamenti e di errori, si placano nella identità che è vera sophia. ”
Dalla fede di Maria ha avuto inizio la nostra salvezza. La storia e il presente del nostro popolo documentano in tantissime donne,uomini, famiglie, cosa significhi il "mite coraggio del sì", che esprime la fede e l'umanità compiuta del credente.
Pellegrina della fede fu Maria. Pellegrini della fede siamo noi cristiani. E in quanto pellegrini non abbiamo bastioni da difendere, ma solo vie da percorrere per andare incontro agli uomini e alle donne, nostri contemporanei.
Nella tradizione della pastorale giovanile diocesana «La sera di Emmaus» nasce come la proposta di un tempo e di un luogo in cui sostare in preghiera davanti alla persona di Gesù presente nell’Eucaristia.
Il sussidio come di consueto distribuisce la preghiera personale in sette momenti che, nel suggerire i contenuti, propongono una via possibile per entrare in preghiera alla presenza dell’Eucaristia e nell’ascolto della Parola.
Quest’anno le pagine evangeliche che accompagnano i sei appuntamenti di adorazione eucaristica narrano di incontri straordinari con Gesù, che in modi diversi ma con la stessa forza salvifica è entrato nella vita dell’uomo, restituendogli piena dignità.
Lasciamoci allora guidare dalla sua Parola, perché da lui viene la grazia che rinnova e la chiamata che dà pienezza alla vita. Così anche noi potremo dire: «Oggi è venuta la salvezza».
La storia appassionante di un’amicizia sincera tra persone provenienti da mondi e culture completamente diversi, nata nel contesto della conquista di una delle vette più difficili da scalare, il K2: 8611 metri fatti di pareti ripide, passaggi estremamente difficili, un clima imprevedibile e tempeste che durano giorni.
Un magnifico libro di narrativa per ragazzi che offre ai giovanissimi lettori il fascino dell’avventura e, insieme, spunti importanti sui temi dell’amicizia, della collaborazione, della diversità e della solidarietà.
«Forse», rifletté Karim lungo la faticosissima discesa dalla vetta, «Diventare uomo consiste in quello: diventare responsabile anche di altri, in montagna come in famiglia.»
Presepe in legno cm 7
Presepe in legno cm 7,5
Presepe in resina cm 4 x 6
L’uomo contemporaneo, forse più che in altri tempi, è attanagliato da una crisi profonda. Un travaglio epocale che investe ogni sfera dell’esistenza. Sia a livello di vita associata, sia sul piano individuale l’uomo d’oggi rischia di perdere la propria identità e, con essa, la propria anima. Al fine di ritrovare se stesso l’uomo ha bisogno di operare uno sforzo colossale. Tenendo in mano la lanterna di Diogene necessita di riandare alla scoperta della sua essenza, riconoscendosi nella sua dimensione di frammento atipico dell’universo. Ha bisogno di percepirsi nella sua grandezza e miseria, nei suoi aneliti di salvezza e nelle sue paure inespresse. Ha bisogno soprattutto di cogliere l’insufficienza della pretesa di farsi redentore di sé. In un mondo senza Dio la lanterna di Diogene si è trasformata nella lampada del folle del villaggio che grida la propria certezza che l’Assoluto è morto. Morto perché l’uomo l’ha ucciso. Morto, perché l’umanità ha espulso il divino dal proprio mondo e si è data a mercanteggiare le parvenze di una libertà senza limiti a prezzo della svendita della propria interiorità. Nelle tenebre del nichilismo come nella caligine di un’esistenza appiattita la lanterna del folle deve trasformarsi in nuova sorgente di luce: la fiaccola di chi ha capito che, per redimersi, l’uomo ha bisogno di decentrarsi, poiché solo aprendosi al totalmente Altro può ritrovare le proprie origini più vere e, nel ritrovamento della propria identità, rinvenire la propria salvezza. È la fiaccola dell’«homo viator», pellegrino dell’Assoluto: fiaccola che è, in pari tempo, frutto di grazia e conquista dell’umana intelligenza che, postasi sui sentieri dell’uomo, si ritrova alla fine sui sentieri di Dio. L’itinerarium hominis in hominem si conclude dunque nell’itinerarium hominis in Deum: un percorso arduo ed esaltante da intraprendere con slancio e costanza; un sentiero che costituisce l’unica via lungo la quale l’uomo può connaturalmente dirigersi verso l’Assoluto o, meglio, attraverso la quale l’Assoluto lo attira a sé. Adriano Alessi, salesiano, è professore ordinario emerito di filosofia teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. È autore di diversi saggi tra cui L’ateismo di Feuerbach. Fondamenti metafisici (LAS, Roma 1975); Ludovico Feuerbach. Filosofia e cristianesimo. L’essenza della fede secondo Lutero (LAS, Roma 1981); Sui sentieri della verità. Introduzione alla filosofia della conoscenza (LAS, Roma 2003, 2a ed.); Sui sentieri dell’essere. Introduzione alla metafisica (LAS, Roma 2004, 2a ed.); Sui sentieri dell’uomo. Introduzione all’antropologia filosofica (LAS, Roma 2006); Sui sentieri della materia. Introduzione alla cosmologia filosofica (LAS, Roma 2014); Sui sentieri del sacro. Introduzione alla filosofia della religione (LAS, Roma 2016, 3a ed.).