Dalla Comunità di Caresto, esperta in dinamiche della coppia, corsi e incontri, un libro per riflettere - e lavorare - sul significato del tempo all'interno della famiglia. Uno strumento pratico, con schede pronte all'uso e testimonianze di famiglie per aiutarci a comprendere: il tempo della crisi, il tempo del gioco e l'utilità della vacanza, le stagioni della famiglia, il tempo da usare, non da perdere. Un libro destinato agli sposi, ai gruppi familiari o di coppie, ai sacerdoti e agli operatori che organizzano incontri e ritiri spirituali, per imparare a vivere il tempo e non, come purtroppo più spesso accade, a subirlo.
Don Pezzini sollecita una radicale revisione degli atteggiamenti negativi che ancora oggi scattano quasi in modo automatico davanti alla scoperta di sapere che un conoscente o, peggio, un figlio è omosessuale. Lo sforzo dell’autore è quello di rompere con i pregiudizi e di indicare sul piano educativo, soprattutto a genitori e educatori, come aiutare la persona omosessuale a giungere all’accettazione di sé, ma soprattutto comporre con le esigenze evangeliche la propria vita affettiva, in una parola il proprio mondo relazionale, costruendosi un’autentica capacità di amare. Il libro ruota attorno a tre parole chiave: accogliere, comprendere, aiutare, aggiungendo in chiusura alcune preziose testimonianze dirette di ragazzi e genitori.
È una delle tappe della vita. Figli, poi padri, nonni, e infine… anche suoceri. Ogni passaggio – si sa – implica inevitabili e definitivi cambiamenti. E il libro parte proprio da qui: non si diventa suoceri automaticamente, ma si sceglie di diventarlo, decidendo di affrontare quest’altro cambiamento nella nostra vita con spirito d’avventura, desiderosi di esplorare un nuovo (l’ennesimo) territorio sconosciuto. Allora servono gli attrezzi; per orientarsi, per sapersi muovere, per riparare agli inevitabili “fuori pista” sull’asse nuora-genero-nipoti. Un manuale di risposte, trucchi del mestiere, suggerimenti e piccole storielle per imparare l’arte di essere suoceri e… perché nuore e generi intendano.
Il volume si presenta come un'antologia di pensieri, decaloghi, preghiere, massime e aforismi sul mestiere più avventuroso della terra: quello di genitori. Al termine di ogni capitolo, una serie di domande sollecitano i genitori a un sereno confronto sul loro modo di educare.
Il volume nasce dall'esperienza dei molti incontri e colloqui avuti dall'autore con i genitori in materia di educazione religiosa dei figli. Perché per i bambini è importante sperimentare che sono abbracciati da Colui che li ha creati e che Lui parla loro, che alla fine la loro vita si concluderà bene nonostante tutte le paure.
Descrizione dell'opera
L’amore costituisce il primo comandamento dell’essere cristiani, ma poter amare in pienezza è tanto desiderato quanto difficile. Saper amare è infatti il frutto di un cammino di maturazione lungo tutta la vita e l’esperienza quotidiana insegna che ben difficilmente si diviene capaci di amare senza un adeguato cammino di crescita.
L’autore propone un itinerario già sperimentato fruttuosamente in più contesti, che vuole essere strumento utile per un laboratorio di crescita personale e comunitaria nella capacità di amare, di incarnare il dono della carità nella persona e nel gruppo. Il percorso è suddiviso in cinque tappe, a ciascuna delle quali viene riservato un fascicolo autonomo: 1. Chiamati; 2. Le relazioni; 3. Gli alleati; 4. I freni; 5. La crescita.
Ogni tappa è costituita da un’introduzione, vari esercizi da fare personalmente e in gruppo, un apporto di chiarificazione teorica. Il lavoro è orientato a coinvolgere non solo il livello del capire e del fare, ma piuttosto del sentire e dell’essere. Il primo tratto del percorso è dedicato all’identità di sé, alla maturità e immaturità della persona.
Sommario
Prefazione. Introduzione: la chiamata ad amare, una necessità e un problema. 1. L’identità di sé e l’apprendistato dell’amore. 2. La mia maturità e immaturità. 3. Il territorio personale e l’identità di sé.
Note sull'autore
Giuseppe Sovernigo, psicologo e psicoterapeuta, ha approfondito in particolare lo studio delle acquisizioni psicologiche nei settori liturgico, pastorale, educativo e vocazionale. Docente di psicologia e celebrazione liturgica presso l’Istituto di liturgia pastorale S. Giustina di Padova, di psicologia e azione pastorale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, sezione di Padova, e altri istituti teologici, è collaboratore di varie riviste e autore di varie pubblicazioni, tra cui ricordiamo: Progetto di vita (1980), Eccomi, manda me (21985), Rito e persona. Simbolismo e celebrazione liturgica: aspetti psicologici (1998), e, per i tipi delle EDB: Vivere la carità (32003), Religione e persona (42003), Poter amare (32003), Senso di colpa, peccato e confessione (22001), Educare alla fede (32002), L’umano in confessione (2003).
Il volume, comprendente tre capitoli, è strutturato a intervista: domande della giornalista e madre di famiglia, Marie-Claude Fragnièr, a cui X. Thévenot risponde con serenità, con competenza di studioso di antropologia, teologia ed etica e soprattutto con tanta umanità. Attraverso questo procedere dialogico percorriamo un cammino "piano" ma scientificamente serio, sulla omosessualità maschile. L'Autore, intenzionalmente ha limitato il campo di interesse alla omosessualità maschile perché è in questa direzione che ha orientato il suo grande lavoro di ricerca. Le riflessioni, però, possono chiarire anche la situazione delle donne omosessuali e di tutte quelle persone che trovano difficoltà nel campo della sessualità. Ciò che sta a cuore a Thévenot è l'approccio con quei genitori che a un certo punto devono affrontare una realtà che li turba: il loro figlio è omosessuale. Dopo un periodo che l'autore chiama di "folgorazione" arriva la crisi, lo sgomento e le domande sul perché, sulle responsabilità, sul come affrontare e accompagnare il figlio. Ai genitori disorientati il volume fornisce non solo informazioni utili sull'argomento, ma offre indicazioni concrete per aiutarli a reagire sempre positivamente e con amore, in modo da poter aiutare il figlio nel processo della sua maturazione sessuale e affettiva.