Come l’essere umano è intrinsecamente legato al corpo che abita, così anche la grazia di Dio ha bisogno di situarsi nel tempo e nello spazio per “accadere”.
E anche se nel cristianesimo gli spazi rituali sono ormai relativi, ovvero non costituiscono più la sostanza della liturgia, ne defi niscono comunque la qualità. Per questo meritano ancora che gli si riservi una certa cura. È ciò che cerca di fare Giuliano Zanchi con questo libro in cui ci offre una rassegna di quelli che lui stesso defi nisce “luoghi della grazia”. Perché, per usare le stesse parole dell’Autore, «predisporre la consistenza di un altare, di un ambone, dare forma a un’assemblea, disegnare luoghi di passaggio, illuminare lo spazio non sono esercizi puramente ornamentali [...]. Non si tratta semplicemente di arredi. Ma di luoghi della presenza».
Attraverso un’analisi storico-artistica delle forme si cercherà quindi di comprendere l’importanza di questi luoghi anche per il presente, svelando l’evoluzione teologica di cui sono segno.
Il volume ripercorre, in ottica storico-teologica ed ermeneutica, il dibattito sulla «crisi del sacro» in età contemporanea in rapporto al processo di evangelizzazione. Il lavoro di ricerca si propone di verificare l'ipotesi che tra liturgia, crisi del sacro e secolarizzazione esista realmente un rapporto sul piano dei fatti storici, oltre che sul piano dialettico e teologico-pastorale. Il sondaggio non si sofferma solo sull'analisi dei provvedimenti di riforma della Chiesa cattolica in epoca postconciliare, ma scandaglia in modo analitico le fonti a disposizione, soprattutto quelle a stampa e, in particolare, le riviste, autentici cantieri di informazioni capaci di restituire la freschezza del dibattito. Presentazione di Andrea Milano.
Un contributo aggiornato alla definizione di Oriente cristiano e sul rito Siro-Antiocheno sviluppato dalla Chiesa cristiana. Il volume è arricchito da un inserto di tavole a colori sulla geografia delle Chiese siriache.
Questo libro è uno strumento agile che non va letto tutto d''un fiato. È un appuntamento settimanale che completa la lettura del testo evangelico della celebrazione eucaristica. Bisogna prima di tutto affiancare questo testo alla Parola di Dio e non viceversa. Per ogni domenica o solennità è proposto un titolo provocatorio e poi la citazione di un testo evangelico o dei versetti circa i quali verte la riflessione che segue.
Troppo spesso si ritiene che il dibattito liturgico sia questione di competenti in ambiente accademico, ma in realtà la liturgia è vita quotidiana dell’intero popolo di Dio e soprattutto dei fedeli semplici che vi si accostano con stupore di fede e umiltà di cuore. Proprio da loro vengono fatte le domande più impensate, non prive di profondità spirituale, che rivelano l’azione misteriosa dello Spirito Santo nelle membra del Corpo mistico di Cristo. A queste domande la nostra rivista Liturgia: culmen et fons ha sempre riservato una attenzione particolare nella rubrica: Domande del lettore. Un grazie cordiale al maestro prof. Aurelio Porfiri, che ha voluto raccogliere una parte di tali interventi per offrirli ad un pubblico più vasto interessato all’approfondimento della liturgia in vista di una più cosciente e fruttuosa partecipazione. La raccolta rispetta il carattere di occasionalità ed immediatezza delle domande/risposte pubblicate nei vari numeri a tema monografico della rivista Liturgia: culmen et fons. Si dovrà quindi tener presente la loro non organicità tematica e la diversa estensione delle risposte a seconda degli argomenti. Si noterà la spontaneità di interventi che vanno da una semplice informazione funzionale per lo svolgimento decoroso di un qualche servizio liturgico, alla richiesta di sorprendenti chiarificazioni di natura teologica e spirituale espresse dai normali fedeli delle nostre comuni parrocchie. Una maggiore comprensione del senso e del contesto delle singole domande/risposte, qui raccolte, si potrebbe avere leggendole nel contesto del tema monografico trattato nel numero specifico della nostra Rivista in cui furono originariamente pubblicate. Auguro che questo strumento susciti sempre più l’interesse per una vera ed autentica conoscenza della liturgia della Chiesa nell’umile popolo di Dio. Biografia dell’autore Don Enrico Finotti è nato a Rovereto nel 1953 ed è presbitero dell’Arcidiocesi di Trento dal 1978. Dopo la formazione classica, ha frequentato gli studi teologici presso il Seminario Diocesano. Ha svolto il ministero di parroco in diverse parrocchie della diocesi di Trento. Ha ottenuto la licenza in Teologia liturgica presso la Pontificia Università della Santa Croce. Collabora con l’Ufficio Liturgico Diocesano di Trento nei percorsi di formazione liturgica ed è curatore della rivista Liturgia:culmen et fons. Ha tra l’altro pubblicato: La centralità della Liturgia nella storia della salvezza (Fede & Cultura, Verona, 2010); La liturgia romana nella sua continuità (Sugarco, Milano, 2011); Vaticano II 50 anni dopo (Fede & Cultura, Verona, 2012). Sommario Prefazione Un vero Natale La nascita di Cristo a mezzanotte L'albero di Natale I fiori in Quaresima Il suono delle campane nella notte di Pasqua L’altare nei riti di ‘offertorio’ Gli altari laterali La balaustra I candelabri classici ll gruppo liturgico? L’ omelia ai laici? L’omelia in mezzo ai fedeli ‘Andate’ o ‘Andiamo in pace’? La lampada perenne Il conopeo Dove deporre la pisside Vasetto delle abluzioni Il velo omerale Comunione in ginocchio Questa è la parola di Dio? Formula dopo il Vangelo L'ambone Liturgia della parola drammatizzata? Cartelloni e manifesti in chiesa Avvisi parrocchiali Commenti I doni offertoriali Etichetta per concerti Azione liturgica in assenza del presbitero Leggio davanti alla sede La sede Ancora sulla sede Sul battesimo Sul microfono La riforma nella continuità Confusione nella liturgia Cosa ha detto il Concilio? Riti catecumenali Catecumenato e Anno liturgico Iniziazione cristiana dei fanciulli Catechesi sulla Pentecoste Novena dello Spirito Santo Veglia di Pentecoste Celebrazione della Confermazione
È la riedizione del testo omonimo pubblicato nel 2012 nella collana LabMedia. Partendo dai concetti di sacro e di mistero che hanno la loro sintesi nel rito, l'Autore ripercorre i fondamenti teologici della liturgia, come sono insegnati dal magistero della Chiesa, di cui la Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium è l'espressione più autorevole. Viene poi affrontata la dimensione comunicativa della liturgia: il popolo di Dio è parte viva della celebrazione e per comunicare ha bisogno di un linguaggio simbolico, di codici comunicativi, quali: i gesti e gli atteggiamenti del corpo, la musica e il canto, il silenzio, l'abito, il luogo, l'architettura, il colore, le immagini, la luce, i movimenti, i profumi... L'ultimo capitolo del libro tratta l'importanza della preparazione di una celebrazione nello stile della comunione.
La cornice liturgica, il culto della verità e la cultura materna sono le tre dimensioni dell'omelia prese in considerazione in questo libro. Esse sono collegate da un filo rosso - la storia della salvezza - che riconduce la predica durante la messa a un'esperienza pasquale analoga a quella del Risorto con i discepoli di Emmaus. L'omelia, infatti, ha lo scopo di far sì che la proclamazione della Parola di Dio diventi, insieme con la Liturgia eucaristica, «quasi un annunzio delle mirabili opere di Dio nella storia della salvezza, ossia nel mistero di Cristo».
Nella nostra epoca definita post-moderna, il linguaggio sembra aver perso il suo riferimento alla realtà, le emozioni predominano e il mondo ci appare frammentato. La musica e il canto nella liturgia possono ancora giocare un ruolo nell'avvicinare i fedeli al mistero di Dio? Quando si canta, si suona e si ascolta si vive un'esperienza concreta, reale, totalizzante, ricca di emozioni, sentimenti, suoni e immagini; la potremmo chiamare «immersiva»: è l'esperienza del rito. Un breve saggio che si propone di andare al cuore del problema per individuare quale apporto musica e canto possono offrire al celebrare.
Il presente lavoro è parte integrante dei primi due pubblicati sotto il titolo “Culto cristiano, arte e architettura sacra in Occidente” della stessa casa editrice. Questo III volume tratta la liturgia sotto l’aspetto teologico. Tale aspetto, del tutto fondamentale nella Chiesa primitiva, quando vigeva la lex orandi, in epoche posteriori non è stato più considerato in modo sufficiente dai teologi di professione; restava, invece, ancora vivo nella coscienza implicita della cristianità, che, pur ignorando una lingua liturgica, divenuta ormai arcaica, tuttavia continuava a sentire l’essenzialità della celebrazione quale punto focale del proprio approccio umano con Dio.
Infatti, si è conservata per secoli la stessa liturgia eucaristica, più intuita che sentita o capita; ciò nonostante, il popolo di Dio non errava nel considerarla sempre come elemento essenziale della propria vita cristiana, anche quando la stessa comunione eucaristica era tanto diradata da diventare eccezionale. Ma il movimento del cervo assetato verso la sorgente d’acqua viva non si è mai arrestato: alle timide manifestazioni della pietà medievale, successivamente sconvolte dalla Riforma protestante e con urgenza represse dal Concilio di Trento, ha fatto seguito il Movimento liturgico ad opera di alcuni pionieri, tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, ufficializzato prima dall’enciclica Mediator Dei (1947) e infine realizzato nel Concilio Vaticano II (1962-65). Tuttavia, dobbiamo riconoscere che questa realizzazione non è ancora arrivata alla sua perfezione, allo stesso modo della Chiesa che di essa si nutre nel suo perpetuo pellegrinare verso la patria celeste, dove finalmente Gesù Cristo, sommo sacerdote dell’Onnipotente, porta tutto alla perfezione.
Molto saggiamente l’Autore, nel considerare il divenire liturgico dei tempi presenti, lascia aperta la porta del futuro della liturgia, includendolo in un “già” e “non ancora”.
(M. Arranz, Presentazione)
Uno strumento pratico ed agile ad uso dei ministri di culto, dei sacristi e di quanti si occupano della cura dei luoghi di culto e del decoro delle azioni liturgiche. Il testo, che nasce più da una pratica pastorale che da elevate disquisizioni teologiche, è a servizio della Liturgia Latina di Rito Romano.
Il ministero del lettore, tanto importante quanto delicato, è un dono immenso e una grande responsabilità. Non è pensabile, quindi, lasciarlo unicamente alla buona volontà e all’improvvisazione degli incaricati.
Il sussidio, oltre all’aspetto storico e magisteriale, approfondisce la formazione biblica, teologica, liturgica, spirituale e tecnica di quanti compiono questo ministero non per motivi di gratificazione personale, ma per un vero e proprio servizio alla comunità ecclesiale, assetata della parola di Dio.
Obbiettivo è far sì che la Parola, che sempre nutre i credenti, continui la sua corsa fino agli estremi confini della terra, attraverso la profetica voce dei lettori, uomini e donne unti dallo Spirito Santo, che la proclamano con amore e dignità nell’assemblea liturgica e la testimoniano nel mondo.
La Madre di Dio è colei che contiene tutto il ministero di Cristo così da essere considerata il principio e la fine, “l’alfa e l’omega”, della stessa celebrazione liturgica. Questo riconduce al ruolo fondamentale che Maria occupa nella storia della salvezza e che continua a protrarsi nella liturgia della Chiesa, come vuole il tradizionale “Lex orandi, lex credendi”.
Questo volume può essere annoverato tra gli studi moderni finalizzati al progresso del dialogo ecumenico. Essa, infatti ci permette di conoscere maggiormente quel culto della Chiesa d’Oriente che si trova alle origini della nostra stessa liturgia occidentale. L’amore e la celebrazione della Madre di Dio permane come parte imperitura del patrimonio comune che unisce la Chiesa d’Oriente e Occidente.
Un altro motivo che caratterizza l’importanza di quest’opera è l’autorevolezza dell’autore in quanto voce viva della Chiesa cattolica di rito bizantino in Italia. Si tratta di una presenza millenaria qualche volta dimenticata dai più. Le preghiere che qui si potranno leggere e pregare sono quelle che vengono cantate nelle chiese bizantine italiane, patrimonio nazionale che dovrebbe essere riscoperto e rivalutato.
Rinaldo Iacopino, sacerdote marianista di rito greco-bizantino. Ha compiuto gli studi al Pontificio Istituto Orientale conseguendo il dottorato in Scienze Ecclesiastiche Orientali con specializzazione in Liturgia. Attualmente è docente presso lo stesso Istituto e le Pontificie Università Urbaniana e Marianum. Dal 2015 è Consultore della Congregazione per le Chiese Orientali e nel 2017 è stato nominato Archimandrita.