Sei schemi di Via Crucis meditando sulle opere di misericordia corporale e spirituale.
Per seguire l’indicazione di Papa Francesco che chiede che “il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale” ecco sei schemi di Via Crucis che guidano nel cammino quaresimale con queste caratteristiche:
Prima settimana: Nel Crocifisso serviamo gli affamati, gli assetati e gli ignudi.
Seconda settimana: Nel Crocifisso accogliamo gli stranieri e i carcerati
Terza settimana: Nel Crocifisso trasfiguriamo la malattia e la morte
Quarta settimana: Con il Crocifisso impariamo a consigliare, insegnare e ammonire
Quinta settimana: Con il Crocifisso riusciamo a consolare e perdonare
Settimana Santa: Con il Crocifisso arriviamo a sopportare e intercedere.
Di fronte a un innocente che muore non c'è che da restare in silenzio. Per ripensare alla propria vita. Ringraziare per il bene fatto e chiedere perdono per il male compiuto. Contando sempre sulla misericordia di un Dio che non si stanca mai di perdonare" con amore e per amore». Una Via Crucis sul grande tema della misericordia, per celebrare e meditare l'anno giubilare.
La Via Crucis è il cammino percorso da Gesù per portare a compimento la redenzione del genere umano. Per noi essa è un cammino di salvezza e di sofferenza da percorrere con grande amore e dedizione vero il prossimo: è un cammino che porta alla morte terrena per far rinascere alla vita eterna. Meditando insieme le stazioni della Via Crucis noi vogliamo farci compagni di viaggio di Gesù.
Le parole di san Paolo tratte dai suoi scritti, davvero autorevoli, di testimone privilegiato della Passione di Gesù, ci accompagnano in questa Via Crucis offrendo spunti interessanti per la nostra vita, perché «la morte di Cristo in croce, che noi predichiamo, sembra una pazzia a quelli che vanno verso la perdizione ma per noi, che veniamo salvati da Dio, è la potenza di Dio» (1Cor 1,18). Classico lo schema di ogni "stazione": brano tratto dalle lettere paoline, breve meditazione, una preghiera responsoriale, un'orazione finale.
Un sussidio che attraversa con grande sensibilità le stazioni della Via crucis. Cammino del Signore Gesù sulla via della croce, raccontato a partire dai quattro Vangeli e non dalle 14 stazioni popolari. Uno strumento per contemplare il volto di Cristo, il Testimone, che ci mostra il volto del Padre di misericordia.
Un sussidio per la celebrazione della Via crucis. Ognuna delle quattordici stazioni segue uno schema fisso consacrato dall'uso comune: l'invito all'adorazione di Cristo e della croce con una breve invocazione corale; la lettura di un passo evangelico; la meditazione e la preghiera. Le riflessioni scaturiscono dai pensieri profetici di uomini dediti a Dio e al servizio dei poveri: papa Francesco, Primo Mazzolari, Oscar Romero, Tonino Bello.
Uno strumento per vivere il tempo della Quaresima pensato per la celebrazione comunitaria ma anche personale.
La meditazione a commento dello schema tradizionale della Via crucis sono attinti quest'anno dalle opere di Silvano Fausti.
La pia pratica della Via Crucis si connota dei toni del Giubileo della misericordia. Per ogni stazione viene offerta una nota del «volto di misericordia» e propone «Sotto la cattedra della croce», un momento di verifica del proprio cammino di discepoli del Crocifisso.
«Perché oggi un Giubileo della misericordia? Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata a offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all'essenziale. È il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre» (Papa Francesco). Nell'anno del Giubileo della misericordia, il sussidio accompagna nel cammino verso il Calvario attraverso alcune brevi riflessioni di Papa Bergoglio.
Una Via Crucis realizzata attraverso la voce dei Martiri del XX secolo. A parlare sono alcuni dei testimoni dei gulag sovietici, a testimonianza che nel buio devastante del male dell'uomo c'è sempre la speranza di accendere il "proprio" piccolo cero pasquale. Questi cristiani ci ricordano che il Signore Gesù è stato trattato come il peggiore degli uomini, pur essendo l'unico innocente della storia dell'umanità e che la croce è la realtà viva e presente attraverso la quale l'amore di Dio entra nella storia dell'umanità, si fa vicino a ciascun uomo e diventa Presenza che risana e salva.
Una testo per guidare meditazione e preghiera durante la Via Crucis scritto da Costanza Miriano, scrittrice e giornalista molto nota al grande pubblico. Miriano affronta le 14 stazioni della Via Crucis partendo dall'assunto che la vita cristiana è un combattimento ma con la certezza che la risurrezione, quel fatto che duemila anni fa ha cambiato la storia dell'umanità, ha fatto entrare nel mondo la certezza che neanche una goccia del nostro sudore, nessuna lacrima andrà perduta se messa nelle tue mani, Signore. Quindi se è vero che la Via della croce è epifania della violenza, è anche vero che è testimonianza di come Gesù ha vissuto questa violenza e dunque è epifania di amore.
Per entrare nelle profondità della via crucis, è indispensabile vestirsi del manto della misericordia. Chi vive nella misericordia e fa proprio il progetto di vita propostoci da Gesù, va incontro allo stesso scenario che il Maestro ha dovuto vivere alla conclusione della sua Passione. Il misericordioso è colui che non si accontenta di portare la propria croce, ma è disponibile anche ad aiutare chi ha un peso più grande da sopportare. La propria croce e quella degli altri diventano un'unica croce! Ogni gesto di misericordia lascia sempre come dono una scia, tiene viva la forza della memoria, ci lega per sempre a chi è stato beneficiato, riesce persino a procurare la chiave per entrare nel banchetto delle nozze.