Questo lavoro è di grande importanza in un momento in cui è particolarmente forte il bisogno di un testo chiaro, completo e critico nel campo della politica economica. Vasapollo offre allo studente o al lettore interessato i concetti e gli strumenti classici della tradizione dell'economia politica, sviluppandone sistematicamente la critica senza eccessivo formalismo.
Cosa fa il successo di un'azienda? Lo sfruttamento di chi vi lavora o la qualità della vita del suo personale? Ricardo Semler, direttore e proprietario della Semco - una delle più importanti aziende del Sudamerica - racconta in questa sorprendente autobiografia come ha trasformato la sua azienda tradizionale in un luogo quasi ideale, senza regole e senza costrizioni: una democrazia industriale. Niente regole su come vestirsi; niente decisioni calate dall'alto; niente spostamenti immotivati. Al culmine della crisi economica degli anni '80 e sull'orlo dell'esaurimento nervoso, Semler ha sconvolto l'assetto dell'azienda sostituendo alla struttura piramidale una orizzontale, divisa in piccoli gruppi all'interno dei quali le decisioni vanno prese collettivamente. La Semco è la prima azienda dove tutti partecipano alle decisioni, tutti possono contribuire con idee e suggerimenti allo sviluppo del fatturato. Il profitto non è più lo scopo prioritario dell'attività; più importante di qualsiasi cosa è il benessere di coloro che vi partecipano: sarà una garanzia di successo, anche economico. Con un 'introduzione di Corinne Maier.
Il petrolio è la più importante risorsa del nostro tempo. Proprio per questo, abbondano errori di valutazione sulla sua reperibilità e la sua abbondanza. Da tempo ci troviamo in una situazione in cui questo bene veleggia oltre i settanta dollari al barile, con prospettive di crescita ulteriore del prezzo. La questione che sembrerebbe emergere è quindi quella di prezzi condizionati da una difficoltà di approvvigionamento. La realtà invece, a detta di Maugeri, non sta proprio in questi termini. Basti pensare alla situazione irachena dove solo circa il 15 per cento di quanto si troverebbe nel sottosuolo è stato esplorato e quindi estratto. La tesi di Maugeri è che il petrolio c'è, basta sfruttarlo a pieno, migliorare le tecnologie di estrazione e condurre le necessarie ricerche. Il mondo intero galleggia su una quantità in espansione di combustibili liquidi, basta cercarli...
Il libro spazia su molti fronti con una logica interattiva d'analisi e policy: apre finestre inattese su radici lontane, interroga testimoni privilegiati, ricostruisce processi storici poco conosciuti, attinge a disavventure personali in corpore vili. Il risultato di questo "diavolo a quattro" di paragoni, verifiche ed esperienze sulla penuria di libertà amministrativa in Italia intende mettere a fuoco il nostro tallone d'Achille: un vero handicap che risulta oggi insopportabile da un punto di vista economico, sociale e civile. Ed indica la strada di una rigenerazione, che approfondendo le tendenze del nostro tempo all'integrazione, alla federalizzazione, alla democratizzazione ed alla crescita senza sosta del rendimento della P.A., s'ispiri certo alle esperienze più avanzate, ma affondi, in realtà, la sua ragion d'essere nell'ubi consistam più genuino della Penisola.
L'Italia ha avuto economisti che hanno promosso importanti iniziative e delineato paradigmi originali di pensiero e di azione. La raccolta di questi saggi, pubblicati da Alberto Quadrio Curzio a partire dal 1986 e qui presentati con alcune integrazioni e inquadrati in una sequenza coerente, rivisita sia figure di economisti - come Beccaria, Verri, Cattaneo, Einaudi, Vanoni, Saraceno, Vito, Demaria e Fuà -, sia il ruolo di enti (come l'Istituto Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere e la Società Italiana degli Economisti) e di imprese (come la Società Edison, fondata da Giuseppe Colombo) che in diversi periodi hanno svolto un ruolo innovativo. L'autore ritiene che l'analisi di questo passato possa dare un contributo a un paradigma economico-politico di grande attualità, dove istituzioni, società, mercato si bilanciano e si valorizzano avendo sullo sfondo un'Italia con intonazione europeista e con un riconosciuto ruolo della cultura. Così, lungo tre secoli, l'autore arriva selettivamente al presente rivisitando personalità ed enti che ancora tramandano insegnamenti a un'Italia poco incline a capire e a valorizzare la propria identità e i propri meriti storici.
Lo scoppio violento della bolla della new economy, gli avventurismi politici come la guerra in Iraq, il prezzo raggiunto dal petrolio e da altre materie prime, il difficile avvio dell'euro, le discutibili scelte dei vertici della Federal Reserve americana e della Banca centrale europea, la crisi di produttività del Vecchio continente, l'ascesa dei nuovi giganti asiatici: gravi incognite pesano sul presente e sull'immediato futuro dell'economia mondiale, e l'elenco potrebbe continuare a lungo. Quali sono le cause e quanto durerà questo clamoroso ritorno di instabilità sulla scena mondiale dopo anni di crescita apparentemente illimitata? La penna di Marcello De Cecco non risparmia nessuno. Tantomeno l'Italia.
L'idea di decrescita fa paura. È dunque opportuno proporre una dimensione che renda desiderabile la sua ineluttabilità, intuita da una parte crescente dell'opinione pubblica, cosciente dell'impossibilità di sostenere la chimera di una crescita infinita su un pianeta dalle risorse limitate. Questo piccolo libro si rivolge a coloro che desiderano opporsi al credo della crescita economica illimitata su un pianeta con risorse limitate. Vuole essere un manuale a uso degli "obiettori della crescita". Le pagine qui proposte potrebbero allora servire a non lasciarsi imprigionare nelle arguzie e nei sofismi dell'economismo dominante, liberando così energie e prospettive che, solo a prima vista, possono apparire irrealizzabili.
Dove si trova, nel nostro paese, quel "tesoro nascosto" che è il capitale sociale? Dove risultano più ricche e intense le relazioni, libere e disinteressate, che legano tra loro i cittadini di una comunità? In altre parole che tratti presenta l'attuale geografia delle virtù civiche degli italiani? Le mappe delle 103 province italiane che il libro presenta forniscono un quadro aggiornato, e non privo di sorprese, della distribuzione del capitale sociale. Ne emergono sì una frattura fondamentale lungo i confini meridionali di Toscana, Marche e Umbria, ma anche differenze altrettanto interessanti all'interno delle due grandi ripartizioni. Al Sud sono poverissime di capitale sociale la Campania e la Calabria, mentre in una situazione migliore si trovano alcune zone della Puglia, della Basilicata e della Sicilia, ma soprattutto la Sardegna. Al Nord, d'altra parte, minori riserve di capitale sociale si registrano in numerose aree del Veneto, della Lombardia e del Piemonte. Un mosaico per certi versi inatteso: Sassari supera Belluno, Verona, Padova e Brescia; Oristano fa meglio di Asti, Torino e Novara; Cagliari precede Sondrio, Como, Vicenza, Treviso e Milano; Matera viene prima di Varese; Nuoro e Ragusa "staccano" Roma. Un panorama assai contrastato, che l'autore pone puntualmente a confronto con le differenze di reddito e con la distribuzione degli elettori delle due coalizioni.
Filo conduttore della trattazione è il concetto di sviluppo sostenibile, nella sua accezione più operativa e applicativa finalizzata alla gestione dei territori boscati. L'analisi parte dai principi istituzionali dell'economia delle risorse, affrontati con un taglio moderno anche nei confronti della letteratura internazionale. Successivamente vengono analizzate le caratteristiche dei settori economici maggiormente collegati all'ambiente forestale finalizzate alla realizzazione di piani ed interventi di sviluppo economico nei territori montani. Il testo è completato con una casistica di studio.