Questo volume, nato nel pieno del dibattito che investe la coscienza moderna, conclude una lunga meditazione morale che costituisce uno dei più suggestivi nuclei della produzione di Maritain. Viene ripreso il discorso già abbozzato nel Breve trattato dell'esistenza e dell'esistente, inteso a penetrare il mistero della presenza del male nel mondo e il rapporto tra la non-entità del male e l'Assoluto. L'analisi si svolge mediante la verifica di due assiomi, dai quali si deduce, da un lato, la totale innocenza di Dio nei confronti di tutte le miserie e le brutture di cui l'uomo porta il peso e l'angoscia e, da un altro lato, la conoscibilità del male da parte di Dio senza peraltro che ve ne sia in lui traccia intellegibile. Viene elaborata una teoria della causazione del male che tematizza il ruolo nientificante dell'uomo nei confronti della mozione divina, mentre viene superato l'impasse che coinvolgeva Dio nella causazione del male. Una delle più acute interpretazioni che la teoria tomistica del male abbia ricevuto.
Oggi non siamo molto abituati a pregare con le immagini sacre, che non potranno mai essere strumentali a una semplice catechesi, in quanto la loro visione è innanzitutto partecipazione al mistero, che deve parlare a me, ora, in questo momento della vita. Vedere è sperimentare un momento di grazia, che ci apre all’annuncio, al desiderio di riconoscere il senso più profondo della propria vita.
Con questi intenti, sono proposte sedici “contemplazioni” di opere d’arte, scelte sul tema della vocazione biblica, attingendo all’Antico e al Nuovo Testamento. In questo senso, le contemplazioni sono un invito a percorrere un cammino spirituale, perché sappiamo discernere la nostra vocazione personale, riconoscendo la presenza di Dio nella nostra storia. Al testo biblico, è dunque affiancata un’interpretazione orante dell’immagine. Si tratta soprattutto di spunti, di suggestioni. Infine, alcune riflessioni e domande invitano a interrogarsi personalmente sul proprio cammino di vita e a cercare di mettere a fuoco i punti nodali della nostra esistenza. In breve, si tratta di un piccolo libro che vuole aiutare ad approfondire la propria fede, perché sappiamo operare scelte concrete e sensate.
Attraverso la contemplazione di alcuni capolavori del presente e del passato, un invito a percorrere un itinerario di fede, per riconoscere i nostri desideri più profondi, affinché diventino scelte concrete di vita. Un libro per vivere un’esperienza di Dio.
Lo Spirito Santo è presente laddove il nome di Cristo viene proclamato. Egli è in mezzo a noi ogni volta che eleviamo i cuori e le menti a Dio nella preghiera. Egli vi darà la luce e la forza di cui avete bisogno! Il messaggio che portate si radicherà tanto più profondamente nei cuori delle persone quanto più voi sarete non solo dei maestri, ma anche dei testimoni.
Papa Francesco
Il testo, che ha un incipit del card. Cantalamessa, oltre a presentare una sezione biblico-dogmatico ha una seconda sezione che pone in rilievo i frutti e i doni dello Spirito Santo con relative citazioni bibliche, utili anche per l’approfondimento personale e comunitario (lectio e scrutatio).
Maurizio BUIONI, è presbitero della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, fondata da S. Paolo della Croce nel XVII secolo, (comunemente conosciuti come “Passionisti”). ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia università Gregoriana e la Laurea in Filosofia all’università Statale di Perugia. Ha insegnato presso gli istituti Teologici di Fermo e di assisi, nella università Pontificia Antonianum, nella Pontificia università Lateranense e nel Seminario Diocesano Missionario Redemptoris Mater di Galilea, dove ha ricoperto il servizio di Prefetto degli Studi.
Vari gli articoli pubblicati per le riviste teologiche La Sapienza della Croce; Firmana; Convivium Assisiense e Theotokos. Per la Chirico: Chiamati a libertà nell’amore; L’irradiazione della bellezza di Dio, una lettura estetica della Rivelazione; Teologia della croce, lineamenti; La gioia del credere, la fede nel magistero di Paolo VI; AV.VV., Maria, agnella senza macchia, temi mariani per celebrazioni comunitarie.
Il terzo libretto della Collana Fede Legittimata, si propone di dimostrare che parlare oggi della Madonna è un obbligo. Maria non è una dea! Maria è un capolavoro di umanità. Per contrastare l'attuale deriva umana è da saggi proporre la terapia mariana. Quando Dio volle umanizzare il mondo provò con l'Uomo, ma non sempre con successo. Per umanizzare l'uomo provò con una Donna. E non tutto è andato come sperava. Sono pagine allettanti e di piacevole lettura. Premono perché il lettore introduca nella sua vita almeno un frammento dello stile mariano, per ringraziare di essere nata donna e nato uomo.
Questo testo è pensato come manuale di Teologia trinitaria destinato a studentesse e studenti di Istituti Superiori di Scienze Religiose e di primo ciclo di Teologia. Esso nasce dall'esperienza didattica ed è frutto degli anni di collaborazione tra gli autori nella docenza all'interno dell'ISSR Toscano «S. Caterina da Siena». Intento del volume è la proposta di una introduzione alla Teologia trinitaria cercando di coniugare il più possibile le istanze accademiche con quelle della chiarezza didattica e di accessibilità del linguaggio. Dopo la parte di fondazione biblica, il testo presenta gli sviluppi della Tradizione, i principali dibattiti trinitari, l'apporto della teologia simbolica, apofatica e mistica, fino a giungere alle grandi sintesi medievali, all'epoca moderna e a quella contemporanea.
Questo libro parla del canto e della musica come via privilegiata alla lode di Dio, espressione della fede in Lui e della bellezza dell'incontro con il Suo amore. Coloro che sono resi nuovi dal dono della vita nuova ricevuta in Cristo, restano mendicanti del cielo in cammino verso la Città celeste e come tali sono chiamati a cantare con la voce e con la carità vissuta la nostalgia, l'esperienza e l'attesa di Dio... «Questo testo ci spinge a riflettere e meditare sulla musica, dono stupendo di Dio, che ci rende capaci di esprimere ciò che le parole non possono dire per raccontare la nostra anima. Bruno Forte descrive il potere straordinario della musica, indagando sul suo valore non solo spirituale, ma anche teologico. Sono pagine che potranno aiutare tanti ad amare la musica e ad accostarsi ad essa per riceverne luce, forza, consolazione, anche sul piano spirituale» (Marco Frisina). «Queste pagine vorrebbero invitare a fare esperienza del modo in cui la musica bella, quella sacra e quella che hanno saputo esprimere i geni assoluti della forma musicale, aiuta a camminare sulle vie del Mistero, accedendo il desiderio dell'amore che da Dio viene e a lui conduce» (Bruno Forte).
Credere o non credere in Dio? La fede dell'uomo si scontra con numerose e angoscianti "ragioni per non credere": lo scandalo del male, la schiacciante trascendenza di Dio, la natura illusoria di ogni verità, gli sviluppi della scienza, la storia della Chiesa. In Silenzio di Dio, pubblicato per la prima volta nel 1982, Sergio Quinzio cerca risposte al terribile enigma. E gli stessi dubbi che intaccano la fede diventano altrettante ragioni per credere. Paradossale profeta - troppo laico per i cattolici e troppo cattolico per i laici -, Quinzio rifugge le analisi lunghe e tortuose procedendo per intuizioni, sintesi, frammenti. Coinvolge il lettore in una singolare e attualissima apologia del cristianesimo travestita da antiapologia, che è stata oggetto delle feroci critiche dei teologi più istituzionali, e insiste in un dialogo sempre diretto e serrato con Dio; mai nega la sua esistenza, e rileva piuttosto la miseria dell'uomo nei suoi confronti. In queste pagine il lettore non scoprirà un autore, ma un uomo: un novecentesco Pascal, in cui le riflessioni teologiche si intrecciano inevitabilmente ai motivi di un disagio autobiografico. Dal dubbio trarrà una consapevolezza: il nostro travaglio contemporaneo deriva dal fallimento di quella speranza di perfetta redenzione dal male e dal dolore promessa da Gesù Cristo. Per questo "la disperazione del mondo è pensabile solo all'interno della fede". E se per il cristiano c'è ancora una speranza, questa non può che risiedere in Dio.
La kénosi che Paolo attribuisce al Figlio è anche iniziativa del Padre e l’opera principale dello Spirito. Ora, se la fede è un’esperienza storica che si evolve, le nostre immagini di Dio sono chiamate a una costante revisione, sia personale sia comunitaria, alla luce dell’avventura umana eternamente nomade.
Descrizione
In quest’opera potente e audace Arnold ci invita a rinunciare radicalmente alle nostre immagini di Dio. Passando ciascuno dei nostri slanci di fede attraverso il setaccio della Kénosi, il monaco benedettino di stanza sulle Ande apre un percorso che conduce a una fede più matura, più danzante, più coerente con l’amore di Dio. Un Dio infinitamente più semplice di quello che i nostri cuori complicati tendono ad adorare.
«Nel corso della storia, questo Dio del dialogo tenta l’impossibile, integrando nel suo progetto l’ipotesi necessaria del fallimento. La creazione e la storia della salvezza mi sembrano solo una serie infinita di fallimenti e di errori corretti in continuazione, o riconvertiti in una creatività sconfinata, a misura dell’amore ostinato di un Dio affascinato dall’umano».
È Dio che assolutamente si denuda, certo. Ma è anche la nostra fede che viene spogliata – e che si risveglia gradatamente a immagini del divino più essenziali di prima, a una semplificazione progressiva di Dio stesso.
Marco il Monaco, noto anche come Marco l'Asceta o Marco l'Eremita, è vissuto probabilmente in Asia Minore tra IV e V secolo. Rimasto in ombra rispetto ad altri grandi autori del suo tempo, ha rivestito tuttavia un ruolo cruciale nel quadro della tradizione spirituale e monastica antica, di cui è stato un importante anello di trasmissione. In tutta la sua variegata opera, qui raccolta e tradotta integralmente in italiano, traspare quello che per il suo autore è l'unico fine della vita cristiana: riscoprire, custodire e vivere in pienezza la grazia del battesimo, rispondendo al dono di Dio attraverso una fede attiva che manifesti i frutti dello Spirito. Le parole di Marco sono un prezioso invito a ritrovare il cammino dell'interiorità, per abitare le "stanze più interne" del proprio cuore. Allo stesso tempo egli ci invita a riconoscere che siamo parte di una grandiosa realtà, il mondo creato da Dio, in cui, a ogni livello, tutto è connesso con tutto, ben al di là della coscienza che possiamo averne su un piano razionale e visibile. Questa traduzione integrale delle sue opere mira a far apprezzare a un pubblico più vasto un autore fino a poco tempo fa quasi ignoto in occidente, e che pur a distanza di secoli ha ancora molto da dire ai cristiani di oggi.
Per molto tempo, nella cultura teologica italiana, la dimensione liturgica, spirituale e mistica dell'esperienza protestante è stata lasciata sullo sfondo, se non del tutto trascurata, determinando in molti la convinzione di un'assenza di tali dimensioni nel vissuto evangelico. Questo saggio sopperisce a tale vuoto, mettendo in luce il patrimonio spirituale dei protestanti, espresso particolarmente nella tradizione luterana e riformata. Partendo dai principi fondamentali teologici, il testo ripercorre le riforme liturgiche di Lutero e Calvino, e apre un'ampia finestra sul profondo rinnovamento degli ultimi decenni. La ripresa dello spirito vitale dei riformatori rende oggi la celebrazione liturgica, centrata sulla Parola e la Santa Cena, espressione di una spiritualità protestante fortemente dinamica, che sta allargando il ventaglio delle sue manifestazioni sia personali che comunitarie. Lo dimostrano la riscoperta del canto e della musica, della ritualità e della gestualità, del culto familiare e della confessione privata, il ricorso alla preghiera, al silenzio e alla contemplazione personale, l'esperienza monacale, gli Esercizi e ritiri spirituali, la Liturgia delle Ore. Anche la valorizzazione del corpo e delle emozioni, in ambito liturgico e in incontri comunitari, evidenziano lo sforzo di coniugare in modo innovativo interiorizzazione e manifestazioni esterne, recuperando fortemente anche il senso della festa.
Una ampia panoramica della devozione mariana, tutte le similitudini che nell'Antico Testamento richiamano la figura di Maria prefigurandone profeticamente la centralità nell'opera della salvezza. Il libro presenta bene anche lo sviluppo e il consolidarsi del culto a Maria nella Tradizione della Chiesa con una particolare attenzione a controbattere le tesi di origine protestante che tendono a sminuire l'importanza della presenza di Maria e la conseguente devozione verso di lei.
La tenerezza di Dio-Abba e di Gesù
Quando viene battezzato, Gesù per la prima volta fa esperienza personale dell’amore del Padre. È travolto da un affetto sconfinato, dalla parola di un Dio amorevole che proclama: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto». È un evento decisivo che sconvolge il corso della sua vita e della storia. A partire da qui il Gesù storico, «falegname-artigiano e contadino mediterraneo», si rivolge a Dio usando un’espressione senza eguali in tutta la letteratura ebraica, «un’allocuzione infantile che nessuno userebbe in riferimento a Dio»: Abba. “Abba” esprime la tenerezza di un papà buono e caritatevole, rinvia a un’intimità profonda, a una fiducia totale. Così, sulle rive del Giordano, il Figlio prediletto di Dio-papà irrompe nella storia umana inaugurando la sua predicazione d’amore. È la frattura cristiana: dalla solitudine di un unico vero Dio alla comunione trinitaria, al Dio-relazione. Con stile appassionato, Leonardo Boff scrive un inno commovente al Padre Nostro, un inno all’amore che Dio prova nei confronti degli umani e del creato, in quello che allo stesso tempo è un testamento spirituale e un ritorno alle origini della fede.
LEONARDO BOFF
Filosofo e teologo brasiliano, ex francescano, è attivista dei diritti umani e membro della Commissione che ha elaborato la Carta della Terra. Durante la sua battaglia condotta nel segno della scelta preferenziale per i più poveri, è entrato in conflitto con la gerarchia della Chiesa Cattolica di Roma. Oggi è uno dei membri di spicco della Teologia della Liberazione. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Castelvecchi ha pubblicato La diversità che libera (con Boaventura de Sousa Santos, 2018), Il sogno della casa comune. Riflessioni di un vecchio teologo e pensatore (2019), Un’etica della madre terra. Come prendersi cura della casa comune (2019), La nostra croce di ogni giorno. Fonte di vita e di resurrezione (2020), Maschile/femminile. Una nuova coscienza per l’incontro delle differenze, Nostalgia di Dio forza degli umili e Abitare la terra. Quale via per la fraternità universale? (2021).
Avvenire 11/06/24