Una lettera inattesa cambia radicalmente il destino di Carson Alden. Trentenne, newyorkese, abituato alla confusione della metropoli, si ritrova di colpo proprietario di una casa in un paesino di campagna, Turner Junction. Quasi controvoglia, decide di andare a controllare di persona ed è un colpo di fulmine: per il luogo, per la casa, ma soprattutto per la bellissima Lauren, proprietaria della agenzia immobiliare locale. Ma la leggenda vuole che Turner Junction non sia un luogo propizio per gli amori, troppi sono finiti in maniera tragica, compreso quello tra i suoi genitori, morti entrambi quando lui era bambino. Carson, quindi, decide di scavare nel passato per capire quanto ci sia di vero nella maledizione che sembra incombere sul luogo.
David, orfano di padre, vive una infanzia felice con la madre, ma questa poi si risposa con il signor Murdstone, un uomo crudele che la porta alla tomba. Privo di affetti, David sperimenta la dura scuola del maestro Creakle. Il patrigno gli impone un lavoro avvilente in un negozio di Londra. Disperato fugge a piedi a Dover, dove una zia, Betsey, accetta di occuparsi di lui. Lo manda a Canterbury, per educarlo, in casa del suo avvocato, padre di Agnes, una dolce fanciulla. Divenuto cronista parlamentare e conquistata anche fama letteraria, David sposa Dora che pochi anni dopo muore. Il giovane allora si accorge della dolce Agnes che sposa, dopo aver salvato il futuro suocero dalle trame del suo amministratore.
Il primo dei due volumi dedicati all'opera di Raymond Chandler riunisce gli scritti risalenti agli anni 1933-42, ossia le pulp stories, il racconto fantastico "La porta di bronzo" e i primi tre romanzi "Il grande sonno", "Addio mia amata" e "La finestra nel vuoto", tutti con Marlowe come protagonista). I testi sono presentati in una nuova traduzione firmata da Laura Grimaldi per i romanzi, da Sergio Altieri per i racconti. Il volume si arricchisce di un saggio introduttivo, di una cronologia e di un apparato di note a cura di Stefano Tani, americanista dell'Università di Verona.
Un soldato trentaduenne inglese, decorato per atti eroici, porta con sé gli orrori della guerra e la tristezza di un divorzio. Dopo due anni trascorsi a scrivere un libro in Cina, nella primavera del 1947 si sposta nel Giappone occupato per compiere dei rilievi topografici che documentino gli effetti della bomba atomica. A Kure, un remoto avamposto vicino ad Hiroshima, si innamora di Helen, figlia di un tirannico funzionario australiano. La ragazza, diciassettenne, vive in simbiosi con il fratello, affetto da un'incurabile malattia degenerativa.
Nel 1935 la diciottenne Rose Meadows, orfana, brillante, colta, distrutta, "essenzialmente una persona che si limita a guardare e ascoltare" e appena buttata fuori dalla casa di suo cugino Bertram dall'odiosa fidanzata comunista, risponde a un annuncio di un giornale di Albany che richiede un'assistente per una famiglia recentemente arrivata da Berlino che deve, da lì a poco, trasferirsi a New York. Sebbene non sia chiaro se Rose debba fare da segretaria a Rudolf Mitwisser (uno studioso ossessionato dall'antica eresia ebraica del kartismo), da infermiera a sua moglie Elsa (ex ricercatrice nel più importante istituto scientifico tedesco, espulsa perché ebrea) o da tata ai loro cinque difficili figli, Rose è l'unica ad aver risposto all'annuncio.
Approdato a una tarda, linguacciuta, rissosa età, Barney Panofsky impugna la penna per difendersi dall'accusa di omicidio, e da altre calunnie non meno incresciose, diffuse dal suo arcinemico Terry McIver. Così, fra quattro dita di whisky e una boccata di Montecristo, Barney ripercorre la vita allegramente dissipata e profondamente scorretta che dal quartiere ebraico di Montreal lo ha portato nella Parigi dei primi anni Cinquanta e poi di nuovo in Canada, a trasformare le idee rastrellate nella giovinezza in "sitcom" decisamente popolari e altrettanto redditizie.
Un tempo simboli di forza e grandezza, temuti e venerati come divinità, leoni e tigri, orsi e coccodrilli (i "predatori alfa") sono ormai specie "terminali". Nel giro di centocinquant'anni si prevede che debbano definitivamente uscire di scena. E un altro capitolo della storia evolutiva si sarà chiuso. Ma al di là delle implicazioni strettamente ecologiche vi è una ragione più profonda per osservare con inquietudine il grande invalido, spogliato della sua regalità e ridotto all'impotenza. Da loro, per centinaia di migliaia di anni, gli uomini furono divorati, finché non si trasformarono essi stessi in animali divoranti. Quammen, autore di reportages per National Geographic, conduce la sua analisi tra scienza, letteratura e mito.
1954, settembre. L'agente federale Teddy Daniels viene inviato sull'isola di Shutter, al largo di Boston, dove si trova l'Ashecliffe Hospital, destinato alla detenzione e alla cura dei criminali psicopatici. Deve trovare una detenuta scomparsa, Rachel Salando, condannata per omicidio, ma un uragano si abbatte sull'isola, impedendo qualsiasi collegamento con il resto del mondo. Ma sull'isola, niente è davvero quello che sembra, e gli interrogativi si accavallano: come ha fatto la Salando a sparire nel nulla? Chi semina strani indizi in codice? E cosa sta cercando Teddy Daniels? Una detenuta scomparsa, oppure le prove che all'Ashecliffe Hospital si fanno esperimenti sugli esseri umani, o ancora qualcosa di più profondo, che lo tocca personalmente?
Nel Messico del 1519, Montezuma, imperatore atzeco, è ansioso di scoprire il significato degli avvistamenti che sempre più frequenti turbano il suo popolo. Dalla costa giungono allarmanti resoconti di montagne fluttuanti brulicanti di strane creature, alte, pallide, maleodoranti e pelose. Sono gli spagnoli di Hernán Cortés, araldi di un futuro devastante e inarrestabile quanto il più letale dei virus. Pitoque, mercante girovago, accetta suo malgrado il mandato di spia. Deve indagare tra i nuovi arrivati, dai più ritenuti emissari di Quetzalcoatl, il divino Serpente Piumato del quale da tempo si attende il ritorno.