Breve biografia e antologia di testi significativi per conoscere Romano Guardini, filosofo, sacerdote, teologo e grande maestro del Novecento.
Più volte papa Francesco ha parlato della rinuncia al pontificato come di qualcosa che potrebbe verificarsi ancora in futuro (non necessariamente nel "suo" futuro), fino a divenire usuale. Ora, a quasi dieci anni dal gesto di Benedetto XVI, autorevoli storici, giuristi e osservatori si confrontano su un tema delicatissimo che continua ad attirare l'attenzione del mondo intero, soprattutto perché tuttora privo di qualunque regolamentazione giuridica. L'esame dei precedenti storici e dell'elaborazione canonistica sviluppatasi prima e dopo Celestino V, offre qui lo spunto per una riflessione che vale anche come proposta da consegnare a chi, nella Chiesa, dovrà decidere e legiferare.
Un giovane prete della provincia di Catanzaro ha iniziato durante il lockdown a trasmettere su Youtube e Instagram le sue messe e alcune preghiere e riflessioni, per accompagnare i fedeli durante un periodo buio. Con una rapidità impressionante don Francesco Cristofaro ha costruito attorno a sé una comunità di fedeli ispirati dal suo modo limpido di parlare di temi religiosi e di raccontare le storie esemplari di molte persone che non hanno voce. In questo libro don Francesco traccia un percorso per aiutarci a comprendere la ricchezza che la speranza è in grado di portare nelle nostre vite e come cercare di alimentarla e nutrirla coltivando la preghiera e la gratitudine, e scegliendo il sorriso e l'amore come fiaccole sulla strada. Accanto alle vicende celebri e illuminanti dei santi Padre Pio, Giuseppina Bakhita, Gabriele dell'Addolorata e del beato Carlo Acutis scopriamo così alcune storie di persone comuni mai raccontate prima: le vite coraggiose, drammatiche e piene di speranza della piccola Silvia Tassone, di Angela Trevisan, di Maria Assunta Frustagli, e di Giuseppe Armeli Moccia sono grandi esempi di resilienza e fede, capaci di portare nei nostri cuori gioia autentica per la vita e di accendere quella scintilla della speranza che stiamo cercando. Un viaggio nel potere della preghiera, della gratitudine, del sorriso e dell'amore.
Non è disgrazia per un chicco di grano cadere a terra e spappolarsi nelle viscere più nascoste nel freddo dell'inverno. È tanta grazia. Di ciò parla questo libro. Chi si prende il tempo per leggerlo, ad ogni riga perde se stesso in un viaggio senza ritorno. La Parola di Dio gli smonterà passo dopo passo ogni sicurezza e merito, e si troverà tra le braccia di Dio nudo di tutto a rispondere a un'unica domanda: «Mi ami tu?». Mi ami più di te stesso? Più del caos che hai combinato vivendo? Ogni grammatica imparata risulterà corta e sporca. Per te parlerà solo il silenzio più impacciato. E, una dopo l'altra, ti fioriranno sulle labbra le parole di Pietro: «Signore, tu conosci tutto, tu sai che ti voglio bene» (Gv 21,17).
Il testo trae la sua origine nell'invito rivolto da Papa Giovanni Paolo II a tutti i cristiani a trovare le forme in cui il ministero del Vescovo di Roma "possa realizzare un servizio dell'amore riconosciuto da tutti gli interessati" (Ut unum sint 95). Numerose risposte a questo invito sono state offerte da diverse comunioni cristiane, così come riflessioni pertinenti da vari dialoghi teologici ecumenici. Il Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani ha visto nel 25° anniversario dell'Enciclica Ut unum sint, così come nella convocazione da parte di Papa Francesco di un Sinodo sulla sinodalità, l'opportunità di offrire una sintesi di questi recenti sviluppi ecumenici. Il libro, che riassume una trentina di risposte alla Lettera Enciclica di Giovanni Paolo II e cinquanta documenti di dialogo ecumenico sul tema, è il frutto di un'ampia consultazione ecumenica e sinodale.
The document The Bishop of Rome finds its origin in in the invitation addressed by Pope John Paul II to all Christians to find, "together, of course", the forms in which the ministry of the Bishop of Rome "may accomplish a service of love recognized by all concerned" (Ut unum sint 95). Numerous responses to this invitation have been offered from different Christian communions, as well as relevant reflections from various ecumenical theological dialogues.
The Dicastery for Promoting Christian Unity saw in the 25th anniversary of the encyclical Ut unum sint, as well as in the convocation by Pope Francis of a Synod on synodality, an opportunity to offer synthesis of these recent ecumenical developments. The Bishop of Rome, summarising some thirty responses to Ut unum sint and fifty ecumenical dialogue documents on the subject, is the fruit of a large ecumenical and synodal consultation.
It concludes with a brief proposal of the Dicastery, identifying the most significant suggestions put forward by the various responses and dialogues.
This document is published in the hope that it will stimulate further theological investigation and practical recommendations for an exercise of the ministry of unity of the Bishop of Rome "recognised by all concerned".
Gesù è stato un rivoluzionario, un capo politico sfortunato nella sua iniziativa di ribellione antiromana, oppure un difensore dell'ordine stabilito? Oscar Cullmann, di fronte alle teorie scientifiche contrastanti del suo tempo, ha voluto in questo libro - edito per la prima volta nel 1970 e più volte ristampato - esaminare sul piano puramente storico ed esegetico l'atteggiamento di Gesù sulle questioni fondamentali del culto ebraico, del problema sociale e di quello politico. Gesù attende un Regno che non è di questo mondo ponendosi oltre l'alternativa tra ordine stabilito e rivoluzione. Sebbene non risparmi le critiche più aspre alle istituzioni esistenti, altrettanto nettamente respinge le tendenze politiche rivoluzionarie del suo tempo: nel loro ideale, che mescola il messianismo religioso alle aspirazioni politiche, vede una, se non la tentazione diabolica per eccellenza e proclama la necessità prioritaria assoluta della conversione personale del cuore. Una pietra miliare nel dibattito sul Gesù storico.
Celso Costantini (1876-1958) è una figura geniale oggi riscoperta. Integrò profili diversi e di assoluto rilievo. Fu pastore esemplare, scultore rinomato, scrittore fecondo, protagonista nell'arte sacra del secolo XX. Durante le due guerre mondiali fu insigne operatore di carità e pace riuscendo a salvare molte vite, dai "figli della guerra" a personaggi come Alcide De Gasperi. Amministratore apostolico di Fiume, fronteggiò Gabriele D'Annunzio evitando un bagno di sangue alla città martoriata. Primo delegato apostolico in Cina, vi compì gesta indelebili. Convocò e presiedette il Primo - finora unico - Concilio Cinese a Shanghai nel 1924. Accompagnò a Roma i primi sei vescovi autoctoni per essere consacrati dal Papa e da lui stesso nel 1926. Fondò il primo istituto religioso clericale indigeno nel 1927. Inaugurò L'Azione Cattolica Cinese nel 1928. Diede vita all'Università cattolica di Pechino. Sviluppò un intenso dialogo con le autorità politiche, sfociato nelle piene relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Cina. Nel 1946 rinunciò a ricevere la porpora a favore del primo Cardinale cinese. Da segretario del dicastero missionario della Curia romana dal 1935 al 1952, incentivò la decolonizzazione religiosa, promosse il clero indigeno e favorì l'inculturazione cristiana nei paesi di recente evangelizzazione. Divenuto Cardinale Cancelliere di Santa Romana Chiesa, fu tra i più stretti collaboratori di Papa Pio XII nell'ideare una casa comune europea, nel sostenere un ordine mondiale giusto e benefico e nel costruire un "ponte" stabile tra l'Oriente e l'Occidente del pianeta.
«Spes non confundit», «la speranza non delude» (Rm 5,5). Nel segno della speranza l'apostolo Paolo infonde coraggio alla comunità cristiana di Roma. La speranza è anche il messaggio centrale del prossimo Giubileo, che secondo antica tradizione il Papa indice ogni venticinque anni. Il prossimo Giubileo, dunque, sarà un Anno Santo caratterizzato dalla speranza che non tramonta, quella in Dio. Un Anno Santo durante il quale ritrovare la fiducia necessaria, nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato. Lasciamoci fin d'ora attrarre dalla speranza e permettiamo che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano.
L'Anno Santo 2025 "orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù". Lo scrive il Papa, nella Bolla di indizione Spes non confundit. Il Papa aggiunge inoltre: "stabilisco che la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano sia aperta il 24 dicembre del presente anno 2024, dando così inizio al Giubileo Ordinario." Il Giubileo Ordinario terminerà con la chiusura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore.
Questo libro tratta di due diverse immagini di Cristo, entrate entrambe nella storia come acheropite, ovvero come non fatte da mano di uomo, ma da Dio stesso. Si tratta dunque di due capolavori divini nel vero senso del termine. Potremmo addirittura parlare di autoritratti che Dio ci ha lasciato in due momenti diversi della sua opera di redenzione. Sono per così dire due istantanee: il sudario della Veronica ci mostra il suo volto sofferente della via crucis, mentre il Volto Santo mostra quello radioso e glorioso della risurrezione.
Benedetto XVI, il Papa emerito. Ma soprattutto l'uomo del Monastero: l'ex convento di clausura incastonato in una radura appartata dei Giardini vaticani, dove si è trasferito nel maggio del 2013 dopo l'epocale rinuncia al pontificato. Da allora, la percezione della sua personalità è cambiata. Con quel gesto di Joseph Ratzinger si sono prodotte anomalie a cascata che, dopo nove anni di papato di Francesco, perdurano e condizionano gli equilibri della Chiesa. La prima è proprio la scelta di Benedetto di stabilirsi nel Monastero Mater Ecclesiae: uno dei luoghi più misteriosi e inaccessibili all'ombra della cupola di san Pietro. L'emerito ha avuto la «sfrontatezza» di sopravvivere alle proprie dimissioni, alimentando i dubbi sui veri motivi della decisione. Nessuno, forse nemmeno lui, avrebbe detto che il suo «papato parallelo» sarebbe durato più di quello effettivo, accompagnando fino a oggi il pontefice argentino; né che lo avrebbe affiancato, aiutato e poi, senza volerlo e senza cercarlo, arginato e quasi sfidato, per volontà altrui più che propria. In questi anni l'eremo di Ratzinger si è trasformato da stanza di compensazione delle tensioni nei confronti della «rivoluzione bergogliana» in simbolo di resistenza, stile diverso di papato, perfino opzione dottrinale. È diventato il sensore di ogni vibrazione, di ogni scossa prodottasi a Casa Santa Marta, l'albergo che ospita Francesco e che rappresenta un'anomalia simmetrica. Il nuovo libro di Massimo Franco ci accompagna tra i segreti del Monastero. Racconta l'evoluzione e poi l'involuzione dell'equilibrio miracoloso tra i «due papi», segnato dalle tensioni e dagli scontri di potere. Sullo sfondo rimane il tema, irrisolto e traumatico, della rinuncia di un papa. Col Monastero che diventa cruciale per decifrare i destini non di uno ma di due pontificati. E dell'intera Chiesa.
I saggi qui raccolti esplorano l'atteggiamento dei cristiani nei confronti del potere, tanto nel suo esercizio quanto nella sua elaborazione teorica. In ascolto di testimonianze raccolte lungo i secoli, gli autori riflettono su autorevoli posizioni di pastori della chiesa antica, d'Oriente e d'Occidente, sul sistema teologico di Tommaso d'Aquino, su dibattiti che si sono imposti in epoca moderna e che ancora perdurano. Esperti di patrologia, storia del diritto e teologia discutono in tal modo sulla cosiddetta «laicità» e in merito alla posizione dei cristiani dinanzi al potere. Emerge così come le comunità di coloro che si professano discepoli di Gesù di Nazareth cerchino nelle sacre Scritture un indirizzo e un'interpretazione della realtà in cui sono immersi. Giungendo, a seconda della prospettiva teologica adottata e della concretezza delle vicende da cui sono provocati, a esiti più o meno divergenti.