Tre pontefici in settantuno giorni raccontati da una cronaca mozza ato che conserva ancora intatto tutto il suo interesse: eventi sacri e profani, gioie e dolori, sorprese, interrogativi, personaggi noti e meno noti dei giorni che gettarono le basi del traghettamento della Chiesa verso il terzo millennio.
Un libro per rivivere un momento epocale per la cattolicità e per il mondo intero, un lungo racconto giornalistico, quasi quotidiano, dalla scomparsa di Paolo VI, la sera del 6 agosto, no alla sorprendente elezione di Giovanni Paolo II il successivo 16 ottobre, arricchito da episodi inediti attraverso i racconti di alcuni testimoni d’eccezione: i segretari personali di Karol Wojtyla e Albino Luciani, il teologo Gianni Gennari, amico personale di Albino Luciani, o Joseph Ratzinger, futuro Benedetto XVI, uno dei grandi elettori dei due Conclavi del 1978.
Inevitabile, quindi, ricordare nel suo quarantennale il 1978 come l’anno choc della moderna cristianità, quando la Chiesa universale all’improvviso venne scossa dal repentino alternarsi al suo vertice di tre uomini, no a scoprire
nel polacco Wojtyla la svolta storica che diede forma al cammino della Chiesa fino a oggi.
Le spedizioni che tra Cinque e Seicento presero via in Ungheria contro i Turchi costarono la vita a Giovan Francesco Aldobrandini, nipote di papa Clemente VIII. Tre campagne militari a sostegno dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo porteranno gli eserciti pontifici dalla gloria alla ritirata tra la neve.
L’attenzione dell’autore, che ha riconsiderato l’intera vicenda alla luce di nuovi dati emersi tra le fonti vaticane, si ferma alle poche operazioni condotte sul campo: la vittoriosa presa di Strigonia nel 1595; l’inconcludente assedio di Giavarino del 1597; la durissima campagna sotto Canisa nel 1601. Per il Papa e la sua segreteria prendeva forma l’antico sogno crociato ma con nuovi obiettivi: non piú quello, irraggiungibile, di riconquistare Gerusalemme, ma quello di fermare l’avanzata turca e contrattaccare puntando direttamente a Costantinopoli, capitale dell’impero del Sultano dal 1453.
Il nome e la persona di Paolo VI sono fortemente legati al Concilio Vaticano II: per condurlo a termine e introdurre la Chiesa nei primi passi di attuazione di quel magistero era necessaria una personalità come papa Montini. Era lui, in quel momento, la persona che più di ogni altra avrebbe potuto attuare un disegno così impegnativo e determinante per il rinnovamento della Chiesa. Queste pagine non sono una biografia di Paolo VI: nei decenni passati la sua personalità, il suo insegnamento e il suo pontificato sono stati ampiamente studiati dagli specialisti. Ciò che queste pagine descrivono è, piuttosto, il risultato della sua causa di beatificazione, di cui l'Autore è stato ponente. Questo testo, breve e ricco, è insieme testimonianza personale e frutto dei numerosi documenti che costituiscono la positio della causa di beatificazione.
Questo libro vi invita a visitare Sotto il Monte Giovanni XXIII, paese natale del Papa che ha voluto il Concilio, oggi santuario a cielo aperto. Testi e immagini aiutano a scoprire o a riscoprire non solo le sue radici e i luoghi a lui familiari, ma anche la sua vita e la sua spiritualità, e vi accompagnano mentre vi affacciate con lui alla sua prima “finestra sul mondo”. Guardando attraverso di essa con i suoi occhi e il suo cuore, attingendo a quella fede che qui ha imparato a respirare. E l’ha reso grande - un santo - davanti a Dio e al mondo.
Il 21 giugno 1963 viene eletto papa Giovanni Battista Montini, Paolo VI. Il timone della barca di Pietro, come egli amava de nire la Chiesa, passa nelle sue mani. Come è noto, negli anni del suo Ponti cato (1963-1978) la barca della Chiesa, ora “la barca di Paolo”, ha dovuto navigare contro vento e in un mare agitato da contrasti e contestazioni.
In questo libro per la prima volta in assoluto vengono pubblicati i documenti inediti che fanno riferimento a tutti questi momenti dif cili del suo Ponti cato, con una nota di commento di papa Francesco.
Un volume che non vuole essere una biografia, né un saggio ma solo una raccolta di preghiere per aiutare il lettore ad avvicinarsi a questa figura conosciuta certamente nei suoi cinque anni di pontificato ma che va scoperta integralmente (Emanuele Roncalli). Dal “Giornale dell’Anima” all’enciclica “Pacem in Terris”, gli scritti di papa Giovanni XXIII custodiscono tesori di inestimabile valore. Le preghiere ne fanno parte a pieno titolo. Accanto a quelle accolte dalla grande tradizione della Chiesa, possiamo qui leggere – e soprattutto – recitare le “sue” preghiere (Gianni Maritati).
Il seguente testo si basa sulla trascrizione di una trasmissione della RAI-Radiotelevisione Italiana / RAI Cultura / RAI Storia, “Paolo VI un Papa audace”, arricchito con altri testi di Paolo VI.
Il pontificato di Paolo VI ha attraversato un periodo nuovo nella storia dell’umanità, caratterizzato da profonde trasformazioni, da rapidi mutamenti, e proiettato verso nuove conquiste della scienza e della tecnica.
Paolo VI sapeva di dire cose grandi e cose gravi. Forse per questo non ha ispirato grandi simpatie. Come è stato fatto notare: dotato di grande intelligenza e finezza di spirito, non ha infiammato gli
animi della gente; forse il suo pontificato ha parlato di più alle menti che ai cuori.
L’audacia vera si misura più nelle piccole cose, nella fedeltà a un serio impegno quotidiano, che non nel clamore di un atto ostentato, quasi per sollecitare l’applauso.
Il valore dell’animo di una persona si misura nella discrezione e non nel clamore esterno.
Tutte queste qualità hanno fatto di lui «un ardimentoso pazientissimo», come si può evincere rileggendo alcuni importanti discorsi riportati in questo volume, a partire da quello programmatico del giorno di inizio del suo pontificato.
Paolo VI amò profondamente l'uomo del suo tempo e la Chiesa, per questo i suoi insegnamenti sono pregni di una preziosità che è propria di un certo "sapore antico" che mette a proprio agio e incute il rispetto prezioso della verità di cui l'amore è foriero. Questa pubblicazione vuole sottolineare che tutto ciò che il Concilio ci ha donato ha alla base una grande passione, quella di Paolo VI per la Chiesa di Cristo e per l'umanità. La Chiesa, quella Chiesa che Lui ha amato e pensato siamo noi. Leggiamo, riflettiamo su ciò che fu pensato per educarci a essere, noi cristiani, quella madia dove Dio pone il suo pane (Cristo) per i suoi figli (l'umanità) che indistintamente ci sono tutti fratelli e amici per realizzare quella civiltà dell'amore di cui necessita l'intera famiglia umana.
Preghiere tratte prevalentemente dalle Omelie di Paolo VI quando Egli parlava soprat-tutto ai giovani, indicando ad essi Cristo come il loro Messia. Preghiere dunque per i giovani, ma che bene interpretano anche le esigenze degli adulti. Preparate per l'anno centenario della morte di S. Giovanni Bosco, Apostolo della gioventù, sono affidate anche a tutti coloro che oggi nella Chiesa hanno la grande missione di condurre le giovani generazioni alla scoperta di Cristo. Quel Cristo che Paolo VI, grande credente e grande poeta, ha cantato innumerevoli volte, nelle forme più entusiaste ed elevate. In un meraviglioso discorso-preghiera tenu-to a Manila il 29 novembre 1970, Paolo VI con-fessava: "Io non finirei mai di parlare di Lui". Ma Paolo VI ci insegna soprattutto a "parlare a Lui": di noi, della Chiesa, del mondo. E a Paolo VI, amico dei giovani, maestro di preghiera e di vita, la nostra riconoscente memoria.
Con la canonizzazione di Paolo VI la sua figura - a volte così osteggiata, travisata e per lungo tempo dimenticata - non solo viene innalzata alla gloria degli altari, ma anche restituita alla sua dimensione autentica di sacerdote, vescovo e pontefice. Questo volume ripercorre le tappe dell'itinerario sacerdotale di Giovanni Battista Montini, dai primi anni di formazione al pontificato. Emergono così chiaramente i tratti del suo cammino spirituale, ma insieme anche tutta la sua statura umana ed ecclesiale: la finezza e la sensibilità della sua persona, la tempra della sua fede, la sua apertura al mondo, la sua carità intellettuale, il suo impegno apostolico.
Questo libretto illustrato si offre come una prima, semplice presentazione di Paolo VI attraverso alcuni episodi fondamentali della sua vita.
Gregorio VII è stato tra le figure più rilevanti e influenti del Medioevo. Fu Papa dal 1073 al 1085: un decennio noto come età gregoriana, età di guerre, scomuniche e riforme. Il suo pontificato mutò profondamente i rapporti tra Papato e Impero, attraverso il Dictatus papae. Gregorio rivendicò la necessità, da parte degli imperatori di sottomettersi al Soglio pontificio. Fu un riformatore, secondo alcuni un eversivo, sicuramente in lui e attraverso di lui presero corpo processi che avrebbero condotto la cristianità o l'Europa alle origini della modernità, e soprat- tutto pose le basi per l'edificazione della Chiesa Cattolica così come la conosciamo noi. Fu in lotta con il cosiddetto Sacro Romano Impero per le investiture, con i vescovi per debellare la piaga della simonia dalla Chiesa, con il proprio tempo per affermare l'egemonia di un potere che discendeva dal principato di san Pietro sugli altri apostoli, di cui il papa era ed è il vicario. Il suo rivale fu Enrico IV, Imperatore germanico, che da lui fu scomunicato, gli si ribellò e lo assediò. Fu testimone del terribile sacco di Roma fatto dai Normanni nel 1084, dopo il quale fuggì in esilio a Salerno. Sulla sua tomba, nella Cattedrale di Salerno, sono state riportate le sue ultime parole: "Ho amato la giustizia e ho odiato l'iniquità: perciò muoio in esilio".