«Il racconto di una giovane siriana in cerca di pace e salvezza è il libro del nostro tempo. A ogni pagina, speranza e perdita si susseguono, a ogni pagina il tributo umano di una immensa crisi umanitaria risuona doloroso e commovente, e così vicino a noi. Questa è una lettura che suscita emozioni, ma è soprattutto un toccante inno alla speranza, alla resilienza e alla capacità di generosità e grazia che risiede nel cuore umano. » Khaled Hosseini L'esile salvagente intorno alla vita tiene a galla Doaa e due bambine, una di pochi mesi, l'altra di nemmeno due anni, a lei affidate dai genitori prima di scomparire per sempre nelle acque, come altre centinaia di persone. Doaa ha paura, lei ha sempre odiato l'acqua, sin da piccola, e solo la guerra e la disperazione che l'accompagna l'hanno convinta a lasciare la sua famiglia e la sua casa in Siria e mettersi su quel barcone. Aveva tanti ricordi felici e tanti sogni da realizzare, che ora galleggiano intorno a lei insieme ai relitti dell'imbarcazione e ai pochi superstiti dei 500 che si erano messi in viaggio. Erano quasi arrivati, solo poche ore di mare li separavano dall'Italia, risate liberatorie cominciavano a levarsi dal ponte, quando un peschereccio si dirige contro di loro, una, due volte. Per farli affondare. Il barcone non regge e tutti si gettano in acqua. Molti annegano subito. Anche Doaa non sa nuotare e solo il salvagente che le porta il marito la tiene a galla. E lo farà per i successivi quattro giorni, in cui le voci e i lamenti intorno si spengono uno dopo l'altro. La tentazione è di lasciarsi andare, ma le due bambine che si aggrappano a lei reclamano la vita. Per loro deve lottare e resistere un'ora di più, poi un'altra, e cantare, e pregare, fino a quando qualcuno arriva. Solo undici vengono tratti in salvo. Doaa ha diciannove anni, ma la sua vita comincia da quei quattro giorni alla deriva. Perché la prima volta nasci al mondo, ma è quando capisci quanta forza si cela in te, e quanto la speranza può
Quando incontra Jason Powell, Angela non immagina che il loro flirt possa diventare qualcosa di serio: gli uomini li conosce, e non si aspetta molto da questo professore di Economia della New York University, corteggiatissimo e con una brillante carriera davanti a sé. Eppure, pochi anni dopo, eccoli sposati, con un figlio da crescere. Quando però Jason viene accusato da una studentessa di averla molestata, e poco dopo un'altra donna avanza accuse simili, tutto sembra sul punto di spezzarsi e Angela è costretta a guardare da vicino la persona che ha accanto, divisa tra l'istinto di proteggere la sua famiglia, e la sensazione di essere vittima di un terribile tradimento. Divisa tra la giovane poliziotta idealista che vuole aprirle gli occhi nei confronti del marito, e l'avvocatessa di Jason determinata a portare a casa una vittoria. Eppure chi è lei per giudicare? Perché anche Angela, la moglie perfetta, ha un segreto. Un segreto che nessuna donna sposata dovrebbe nascondere al proprio marito. Un segreto che potrebbe rovinare per sempre la sua vita, e quella della sua famiglia. E che a maggior ragione non deve venir fuori adesso. Con lo stesso ritmo irresistibile de "La ragazza nel parco", Alafair Burke costruisce intorno alla sua protagonista, e ai suoi lettori, una realtà che non è mai quella che appare. Lasciando a chi legge una sola certezza: non c'è nulla di più pericoloso di una bugia detta bene.
Spade e sortilegi sono sempre armi a doppio taglio. E conoscerne i segreti può significare la salvezza. O la dannazione. Ecco il filo sottile che percorre questa ricca e variegata antologia di "Sword and Sorcery" che comprende le firme più celebri e le nuove promesse del fantasy, tutte capaci di spingere il genere ai suoi estremi confini e mescolarlo al western, alla commedia nera, all'odissea picaresca. Da Robin Hobb a Scott Lynch, da Garth Nix a Ken Liu, ci addentriamo in palazzi sfarzosi e galeoni corsari, sudice taverne e tane di draghi sputafuoco, custodi di tesori inimmaginabili. A incontrare spadaccini e guerriere, ladri e regine, cavalieri impazziti e stregoni, demoni e divinità. Una raccolta che farà la gioia di tutti gli appassionati, un omaggio a J.R.R. Tolkien e Michael Moorcock, Fritz Leiber e Stephen King, da chi, grazie a loro, ha imparato a sognare e scrivere. Sedici gemme del fantastico contemporaneo, che comprendono anche una splendida e fosca narrazione di George R.R. Martin, ambientata nel mondo complesso e imprevedibile de "Il Trono di Spade". Molti secoli prima di Daenerys Targaryen, Tyrion Lannister e Jon Snow, il Trono di Spade infatti incombeva già sui Sette Regni, suscitando rivalità e bramosie. I Targaryen cavalcatori di draghi hanno imposto il loro dominio con fuoco e sangue, ma non tutti sono disposti ad accettare i loro usi, che sembrano sfidare al tempo stesso uomini e dèi. Corvi recano messaggi imperiosi. Le ombre sussurrano parole rivoltose. In segreto si affilano le spade. E anche tra i figli del Conquistatore c'è chi tragicamente vorrebbe solo essere amato, e chi invece è pronto a essere odiato e temuto, pur di ottenere ciò che vuole. La guerra incombe, ed è il momento che i draghi si alzino ancora in volo.
Edgar Allan Poe, grande maestro del terrore, è uno degli autori più amati dal pubblico di ogni età. Tensione, mistero, arguzia sono solo alcuni degli elementi che lo rendono tuttora attuale e coinvolgente. In questo volume si trovano alcuni tra i suoi lavori più conosciuti, raccontati da due autori di sopraffina qualità e accomunati dalla presenza risolutrice del personaggio di Auguste Dupin.
Il primo romanzo, ''I delitti della Rue Morgue'', è stato riscritto da Roberto Piumini, mentre ''Il misterioso caso di Maria Roget'' e ''La lettera rubata'' sono raccontati da Guido Sgardoli.
Le indagini sono condotte da Auguste Dupin, eccentrico e geniale detective che, grazie alle sue doti deduttive e alla sua capacità di osservazione, riesce a destreggiarsi negli intrichi più fitti. Sempre con una lieve malinconia e un sottile umorismo, che gli permettono di guardare con umanità i casi in cui viene coinvolto.
Una giovane donna mette nero su bianco frammenti della sua anima: parole che ripercorrono le tappe di un percorso di crescita, accettazione e scoperta - di sé, del proprio valore e della propria forza. Un viaggio in versi attraverso l'esperienza dell'amore e del dolore, della perdita e della rinascita. Si ricorda bambina, quando credeva nelle favole e aspettava un principe che arrivasse a salvarla. Si rivede prigioniera in una torre inespugnabile, vittima di sguardi, giudizi e false promesse, intrappolata in un corpo che lei stessa non aveva ancora imparato ad amare, fragile custode di un cuore di cristallo. Fino a quando, costretta dal destino ad attraversare il fuoco, capisce di non esserne stata annientata, di poter rimettere insieme tutti i pezzi, uno dopo l'altro, parola dopo parola. Scoprendo proprio in quelle parole, che sempre le hanno dato conforto, l'arma più potente per difendersi e salvarsi da sé, unica regina della propria vita.
Il mondo come lo conosciamo sta finendo. L’evoluzione ha invertito marcia e ne risentono tutti gli esseri viventi sulla Terra. La scienza non riesce a opporsi e i nuovi nati sembrano appartenere a specie umane arcaiche. Cedar, la giovane narratrice e protagonista, di origine ojibwe ma adottata alla nascita da una coppia di bianchi “liberal”, non è solo turbata e confusa come il resto degli americani, ma è ancora più preoccupata e inquieta perché porta il mutamento dentro di sé: infatti è incinta, al quarto mese. L’atmosfera che si respira è pesante: presa dal panico la società inizia a disgregarsi. Si comincia a parlare di leggi marziali, del Congresso che sequestra le donne gravide e di ricompense per chi le consegna. Cambiano anche i nomi delle strade in versetti della Bibbia e Cedar capisce che è arrivato il momento di fuggire e nascondersi.
Quello di Cedar è il ritratto di una donna che lotta per la propria vita e per quella del suo bambino ancora non nato contro le forze oppressive che si manifestano alla vigilia di un cataclisma. La casa futura del Dio vivente è un romanzo avvincente e importante sulla condizione femminile, l’autodeterminazione, la biologia e i diritti naturali.
Il mondo come lo conosciamo sta finendo. L’evoluzione ha invertito marcia e ne risentono tutti gli esseri viventi sulla Terra. La scienza non riesce a opporsi e i nuovi nati sembrano appartenere a specie umane arcaiche. Cedar, la giovane narratrice e protagonista, di origine ojibwe ma adottata alla nascita da una coppia di bianchi “liberal”, non è solo turbata e confusa come il resto degli americani, ma è ancora più preoccupata e inquieta perché porta il mutamento dentro di sé: infatti è incinta, al quarto mese. L’atmosfera che si respira è pesante: presa dal panico la società inizia a disgregarsi. Si comincia a parlare di leggi marziali, del Congresso che sequestra le donne gravide e di ricompense per chi le consegna. Cambiano anche i nomi delle strade in versetti della Bibbia e Cedar capisce che è arrivato il momento di fuggire e nascondersi.
Quello di Cedar è il ritratto di una donna che lotta per la propria vita e per quella del suo bambino ancora non nato contro le forze oppressive che si manifestano alla vigilia di un cataclisma. La casa futura del Dio vivente è un romanzo avvincente e importante sulla condizione femminile, l’autodeterminazione, la biologia e i diritti naturali.
Dall’autrice già due volte vincitrice del National Book Award, con Medicina d’amore e La casa tonda, un nuovo e inatteso romanzo dove il collasso biologico e civile della società americana si intreccia alla storia di una giovane madre.
Aviva Grossman ha ventun anni e un’unica colpa: essersi innamorata di un importante uomo politico. Ma, quando quella relazione diventa di dominio pubblico, i media non hanno pietà: travolta da una valanga di accuse, illazioni e (falsi) moralismi, Aviva non trova comprensione neppure nella famiglia ed è costretta ad allontanarsi dalla Florida e a cambiare nome, nella speranza che il tempo cancelli le tracce del suo errore. Se non il perdono, almeno l’oblio… Tredici anni dopo, Jane Young abita in un paesino del Maine con la figlia Ruby. Ha una bella casa, un buon lavoro, una vita tranquilla. Ma tutto cambia quando Ruby inizia a fare ricerche sul padre, che lei non ha mai conosciuto. Nell’era di Internet, nulla si cancella e, ben presto, Ruby si trova di fronte a una verità sconcertante. Possibile che sua madre abbia mentito a tutti sulla propria identità e sul proprio passato? Ruby deve sapere. Perciò scappa a Miami, alla scoperta delle sue origini. E così anche Jane sarà costretta ad affrontare il fantasma di Aviva… Col suo stile delicato, ironico e sorprendente, Gabrielle Zevin ci racconta cosa significa essere donna nel mondo di oggi, un mondo in cui agli uomini è concesso tutto, mentre le donne sono ancora giudicate a ogni passo. Un mondo in cui basta un istante per stravolgere una vita. Ma anche un mondo che si può – che si deve – affrontare a testa alta, con coraggio e determinazione, per affermare il proprio diritto alla felicità.
Nilu è solo una bambina quando è costretta a lasciare la sua casa, in Iran, e partire per l'America. L'Oklahoma. Un posto sconosciuto dove, con la madre e il fratello, deve già imparare, così piccola, a ricominciare da capo. Per questo, da quando è arrivata in America, conserva sempre uno zainetto pieno delle sue cose: non si sa mai quando bisognerà scappare di nuovo, né quando, finalmente, comincerà il lungo viaggio per tornare a casa. A casa, dov'è rimasto suo padre: Nilu è convinta che presto li raggiungerà, e non vede l'ora. Ma Nilu non sa che Bahman è rimasto in Iran perché per lui le radici sono una cosa potente, e che negli anni a seguire, in tutta la sua lunga vita di figlia, vedrà suo padre solo una manciata di volte, nei posti diversi dove la vita la porterà. Dall'America all'Europa, ad Amsterdam, dove incontrerà rifugiati provenienti da ogni Paese, in un mondo cambiato dall'undici settembre, Nilu cercherà sempre di riavvicinarsi a quel padre rimasto "a casa". Forse perché, nonostante tutto ciò che è riuscita a ottenere nella vita - lo studio, l'amore, un lavoro che la appassiona -, quello è l'unico modo per tornarci un po' anche lei, a casa, e trovare finalmente il rifugio che non ha mai avuto.
Reduce da un divorzio, senza un soldo in tasca, vicino alla pensione, trasandato e sovrappeso nonostante i tentativi di stare a dieta, il detective della Squadra Omicidi di Miami Hoke Moseley è pieno di casini. Il capo gli ha sbolognato una valanga di casi irrisolti sulla scrivania. Dovrebbe istruire la sua nuova collega di origine cubana, Ellita Sanchez, giovane e voluttuosa, che però attraversa un momento esistenziale ancora più complicato del suo. L’ex moglie gli rispedisce le due figlie con una lettera accompagnatoria che non prevede replica. E, problema per niente irrilevante a Miami, deve trovare casa. Poi viene chiamato a indagare sulla morte per overdose di un ragazzo e quello che sembrava un caso di routine rischia di trasformarsi in qualcosa di diverso: l’avvenente matrigna della vittima è infatti ansiosa di portarsi a letto Hoke e lui si chiede se questa non sia la soluzione a tutti i suoi problemi. O forse è solo l’inizio di una catena di eventi ancora più imprevedibili e sfortunati?
"Ali spezzate" (1912) è il primo e l'unico romanzo breve in prosa scritto dal poeta libanese e rappresenta un contenuto germinale del suo pensiero sul ruolo maschile e femminile nella società araba, sul peso e sulla consistenza del legame matrimoniale e sul vincolo delle ricchezze e del patrimonio nella scelta del coniuge, nel perpetuarsi di relazioni di classe e di differenze di ceto. Scritto con una forte impronta autobiografica, è una storia d'amore tra due giovani che hanno da poco varcato la soglia dell'adolescenza per inoltrarsi nella fase matura dell'età adulta, strappati dal sogno, ideale e adolescenziale, del puro amore per confrontarsi con una realtà spietata e crudele che ne infrange e ne incrina il futuro.
"Gli ultimi fuochi" è il lascito di un romanzo incompiuto che Francis Scott Fitzgerald non terminò a causa di un attacco cardiaco, e che possiede tutte le caratteristiche del capolavoro letterario. L'autore vi lavorò quando la sua stella era declinata e aveva cercato, senza successo, di far carriera nel mondo hollywoodiano come sceneggiatore. La sua esperienze trova eco nell'opera che solleva il sipario sul retroscena del mondo della produzione cinematografica: Fitzgerald coglie la cupidigia degli azionisti e dei direttori amministrativi, il servilismo dei dipendenti, l'esibizionismo delle star e la facilità con cui si entra e si esce dalla scena, per essere abbandonati lontani dai riflettori. Si contano innumerevoli appunti e commenti dell'autore, intenzionato dunque a scrivere un romanzo curato nei minimi dettagli e quanto più fedele al mondo reale. Nulla, invece, è stato ritrovato sull'epilogo e l'incompiuto lascia sempre spazio all'immaginazione del lettore e a tutte le possibili alternative.
«Erano le quattro del pomeriggio: la cucina quadrata, sepolta nel buio, era quieta. Frankie, seduta al tavolo con gli occhi semichiusi, pensava a un matrimonio e fantasticava».
Frankie Addams, a dodici anni, è già vicina al metro e settanta d'altezza, e immagina che i freak del circo itinerante - il gigante, la donna cannone, l'ermafrodito - le strizzino l'occhio con intenzione. Legge della guerra sui giornali e sogna di arruolarsi, ma piú di tutto sogna di scappare dalla cittadina di provincia dove ha come soli amici il cuginetto di otto anni e la domestica nera del padre. Quando viene invitata a Winter Hill per il matrimonio del fratello, Frankie prepara la valigia e si augura di non tornare mai piú. È la premessa di un viaggio dalla penombra di una casa natale dove «tutto rimaneva immobile» alle insidie di un mondo che, mai come quell'estate, pareva «lanciato a una velocità di millesettecento chilometri all'ora».
«Con l'accumulo di immagini e la musicalità della prosa, Carson McCullers riesce a evocare la singolarità dell'esperienza senza mai giudicarla».