Scritto da due economisti, il volume getta un ponte tra economia teorica ed economia aziendale. I tradizionali e molteplici aspetti dell'organizzazione economica, quali privatizzazione, scalata azionaria ostile, retribuzione dei dirigenti, riorganizzazione societaria interna, alleanze strategiche, proprietà dei dipendenti, sono così analizzati non più isolatamente ma all'interno di una struttura economica coerente. Il testo è ricco di esempi e applicazioni e corredato da una serie di schede in cui vengono presentati gli approfondimenti matematici.
Indice: Scienza economica, sistemi economici, contabilità nazionale. L'economia politica: cosa studia, con quale metodo, come si è evoluta. L'economia di mercato: divisione del lavoro, scambio, prezzo, moneta. Questioni economiche e contabilità nazionale. Economie di mercato perfetto. Formazione dei prezzi di mercati perfettamente concorrenziali. Decisioni di consumo e teoria della domanda individuale. Produzione, costi e ricavi dell'impresa in concorrenza perfetta. Impresa e settore industriale in concorrenza perfetta. Mercati dei fattori e distribuzione del reddito. Equilibrio economico generale e macroeconomia "classica". Economie di mercato imperfetto... Economie aperte, benessere, ciclo, sviluppo... Indice analitico. Indice dei nomi.
Il capitalismo manageriale non si afferma dovunque nella medesima misura e non assume in tutti i paesi le medesime connotazioni. In questo volume l'autore svolge un confronto della dinamica organizzativa sviluppata fino agli anni Trenta dal mondo della grande impresa in tre paesi (Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania), pervenendo alla modellizazione delle differenze di fondo. Mentre in USA l'esistenza di vari mercati permette l'affermarsi di un meccanismo manageriale competitivo, in Germania il capitalismo manageriale si afferma in una versione che vede forti elementi di coesione o di cooperazione. Al contrario, ciò che emerge in Gran Bretagna è una resistenza al capitalismo manageriale al quale si continua a preferire un "capitalismo personale".
Hosea Jaffe, matematico, storico e economista, autore di numerose opere sulla storia africana e sul sistema economico mondiale, in questo volume affronta il tema chiave per la macroeconomia del rapporto fra economia, ambiente e risorse all'interno dell'unico ecosistema.
Sono qui raccolti i principali scritti di Pound "economista" che presentano il corpus articolato di una riflessione condotta nel corso degli anni Trenta da posizioni sì moralistiche, ma non prive di riscontro presso i monetary cranks, quegli economisti eretici rispetto ai quali fu costretto a prendere posizione lo stesso Keynes. Come mostra Giorgio Lunghini, nel suo saggio introduttivo, la premessa etica di Pound, la sua "filosofia sociale", non è molto lontana da quella di Keynes, certo tenuto a un più professionale realismo, in particolare quando si tratta di affrontare il problema della disoccupazione. In appendice due articoli apparsi nella rivista di T. S. Eliot "Criterion" e una selezione dei discorsi di Pound alla radio fascista pronunciati durante la guerra. Con la prefazione di Mary de Rachewiltz e l'introduzione di Giorgio Lunghini.
Nella prima parte del volume, dopo una rassegna della letteratura internazionale, sono analizzati alcuni aspetti concettuali relativi alla definizione di "Welfare State" e dei termini chiave di assistenza, assicurazione e sicurezza sociale. La seconda parte risponde alla domanda "chi è protetto?" e "perché?" e descrive due modelli di solidarietà: quello universalistico che copre indistintamente tutti i cittadini, e quello occupazionale che tocca separatamente una gamma più o meno vasta di categorie. Sono individuate le ragioni della loro genesi storica e analizzate le loro forme miste. Al caso italiano è dedicata la terza parte.