Attraverso una scelta degli episodi più significativi della parabola politica di Mussolini, attuata grazie a una ricerca fra testimonianze raccolte negli archivi pubblici e privati - fra cui spicca quella della figlia Edda - Petacco ripercorre gli anni della giovinezza, il sogno rivoluzionario, l'attività di giornalista e di scrittore. Rievoca poi i principali avvenimenti di cui, una volta conquistato il potere, fu indiscutibile protagonista: dall'omicidio Matteotti al Concordato con la Chiesa, dalle riforme economiche alle imprese militari, per giungere nel 1938 alla Conferenza internazionale di Monaco, al patto d'Acciaio con la Germania e alle leggi razziali. L'inizio della sua inarrestabile caduta e della rovina dell'Italia.
Un giornalista che ha seguito passo passo il settennato di presidenza di Ciampi ne racconta le esternazioni, gli interventi politici, i retroscena delle decisioni più delicate e i viaggi in Italia e all'estero. La lunga vita del Presidente emerge da ricordi e aneddoti riferiti dallo stesso Ciampi: l'infanzia a Livorno, gli studi alla Normale, lo choc dell'8 Settembre, la carriera di Governatore della Banca d'Italia, e poi di presidente del Consiglio "traghettatore" e di super ministro dell'Economia risanatore dei conti pubblici e "padre dell'Euro".
Con l'arresto nelle campagne di Corleone si è conclusa la lunga latitanza del boss più pericoloso e ricercato di tutti i tempi. Ma chi è Bernardo Provenzano? È stato davvero u tratturi, ovvero il braccio violento al servizio della spietatezza di Riina o, come recenti indagini hanno poi dimostrato, si è trattato del vero regista della politica palermitana, l'amministratore di una mafia trasversale a quella ufficiale di cui sinora si è potuto appurare ben poco?
Questo testo si basa sui nuovi documenti resi pubblici dopo l'apertura degli archivi segreti, avvenuta in seguito al collasso dell'Unione sovietica. Si tratta di documenti che sciolgono in maniera definitiva alcune delle questioni controverse che da sempre sono associate al regime staliniano: le ragioni dell'accordo Molotov-Ribbentrop, per esempio, o il sospetto relativo a un presunto complotto per assassinare Stalin culminato nella sua morte nel 1953, la presunta designazione di un erede "segreto", il XX Congresso e la denuncia del "culto della personalità", la paventata esistenza di un archivio personale del dittatore.
Gli amori, le letture, le passioni, gli incontri sono i momenti su cui si focalizza la ricostruzione della vita di Emily Dickinson, la poetessa statunitense vissuta tra il 1830 e il 1886. È una biografia che vuole lanciare una sfida: rendere il senso di un'esistenza apparentemente priva di avvenimenti, riempita da pochi rapporti umani e che ha lasciato traccia di sé solo nelle poesie e in alcune lettere private. Una vita quindi analizzata attraverso strumenti diversi: l'epistolario, le pagine dei diari delle sue amiche più intime, le testimonianze di chi la incontrò di persona, la cronaca dei suoi rapporti con le figure maschili cui si rivolse quali "maestri".
Indro Montanelli rappresenta un caso unico nella storia del giornalismo italiano. Sarà per l'impareggiabile facilità di scrittura o per il temperamento sulfureo e anarco-conservatore, o anche per l'inusuale longevità professionale. Fatto sta che a cinque anni dalla scomparsa, la sua fama di testimone del Novecento rimane intatta. La grande firma del "Corriere della Sera" è tuttora oggetto di animate discussioni, i suoi lavori sono costantemente ristampati e opinionisti di ogni tendenza ricorrono alle sue sferzanti battute. Questo libro affronta Montanelli attraverso la sua sterminata produzione giornalistica, le sue opere a stampa e una miriade di fonti archivistiche finora inesplorate.
"Queste pagine sulla figlia del Re morta nel campo di sterminio ove s'ergeva la Goethe Eiche la Ouercia di Goethe, costituiscono un invito a riflettere sulla storia italiana del Novecento con passione, perché si tratta di pagine dolenti, ma finalmente senza pregiudizi né paraocchi. Casa Savoia ne emerge con chiarezza, fu tutt'uno con ogni altra famiglia dell'"itala gente da le molte vite". Il martirio di Mafalda ne è appunto il suggello." (Aldo A. Mola)
La vita di Teresio Olivelli (1916-1945).
La presidenza Ciampi rappresenta una svolta per il sistema politico e istituzionale italiano. È la prima elezione presidenziale in un sistema maggioritario ed è una scelta "bipartisan" nel contesto di un bipolarismo fortemente antagonista. Ciampi riflette questo mandato con una strategia di esternazioni equidistanti, rompendo una tradizione di presidenti "militanti" come Cossiga o Scalfaro. Questo, che sembra il limite tipico del tecnocrate, definisce la sua politicità: pungola il centrosinistra e le sue involuzioni identitarie, puntella il centrodestra e le sue derive plebiscitarie. Se Berlusconi scavalca il Parlamento rivolgendosi direttamente all'opinione pubblica, Ciampi vive la difficile coabitazione, regolando il conflitto.
"Quelli che si usa chiamare 'gli intellettuali' hanno facce, abitudini, ossessioni, languori come qualunque altro cittadino? È possibile raccontarne senza sussiego gli atti e i pensieri? Rubargli aneddoti, indiscrezioni, malignità, affetti, sorrisi? Gli 'Illustrissimi' che si muovono in questo album di articoli, interviste e profili critici, sono stati scelti all'interno di una folla che ha popolato e spesso rallegrato la mia vita professionale. Un giornale è per definizione quanto di più pragmatico e di meno protocollare esista anche quando ospita temi culturali. Incenso e gloria: ecco due ingredienti che mi piacerebbe non figurassero in queste pagine. 'Illustrissimi', dunque.
Non c'è per Arlecchino un testo letterario che certifichi la sua nascita. A inventarlo fu un attore del XVI secolo, Tristano Martinelli, vissuto a Mantova tra il 7 aprile 1557 e il 1630. Acrobata e funambolo, Martinelli simulava in scena viaggi all'Inferno e ritorno, scatenava il riso giocando con il sesso e gli escrementi, improvvisava monologhi demenziali. Circondato da un alone di magia, era amato dai Valois, dai Savoia, dai Medici e dai Gonzaga, che videro in lui l'amuleto capace persino di rendere fertili dinastie minacciate dalla sterilità. Grazie ad Arlecchino, Tristano Martinelli divenne ricco e famoso, portando sulla scena il suo personaggio dalle Fiandre a Londra, da Parigi a Madrid, da Venezia a Firenze.