Nella Spagna del Secolo d'Oro, tempo di grande ambiguità segnato dai furori religiosi di Filippo II e dell'Inquisizione, Giovanni della Croce percorre le strade della Spagna testimoniando l'amore di Dio. Questo volume di E. Reynaud, racconta il destino di un uomo che giovanissimo si dedica allo studio, cura i malati, segue gli Esercizi di Ignazio di Loyola e, fatto bersaglio della collera dei potenti, scrive nella sua prigione di Toledo i meravigliosi versi della Notte oscura e del Cantico Spirituale. Con Teresa d'Avila è protagonista della grande Riforma dell'Ordine Carmelitano (1515-1582).
Autore del noto "Elogio della follia", Erasmo considerava come sua opera principe questi "Adagia", una raccolta di motti in lingua latina, in gran parte risalenti al mondo classico, dei quali s'impegnò a ricostruire l'origine fornendo note esplicative che andavano anche al di là della mera illustrazione filologica. Erasmo si dedicò per tutta la vita a più riprese alla creazione di questa sorta di "enciclopedia" di adagi classici: in alcuni casi le sue note sviluppano poche righe, mentre a volte l'autore si cimenta in spiegazioni più ampie.
Teresa di Gesù è una delle figure più interessanti e singolari della storia, capace di attirare l’attenzione sia dei credenti sia degli scettici. José Luis Olaizola si avvicina alla santa come narratore, tracciandone una biografia che va dagli amori giovanili all’inesausto coinvolgimento nella riforma dell’ordine, nell’azione di rinnovamento della Chiesa, nell’esaltazione della Spagna del Siglo de Oro. A tale scopo ha ricostruito la vita della fondatrice mediante le figure che ne hanno incrociato le vicende terrene, dal re Filippo II a san Giovanni della Croce, attraverso molteplici personaggi secondari e per il tramite delle numerose testimonianze scritte, prima tra tutti quella del vice postulatore della causa Juan Betanzos. Ne risulta, oltre che un ritratto a tutto tondo della grande santa, un vivido quadro della società spagnola del XVI secolo.
José Luis Olaizola (San Sebastián 1927) ha all’attivo un’intensa produzione letteraria: nel 1976 ha vinto il premio letterario Ateneo di Siviglia con Planicio; del 1982 è Cucho, il suo racconto per l’infanzia più noto (trad. it. Vita e Pensiero); nel 1983 ha vinto il premio Planeta con il romanzo storico La guerra del general Escobar; del 1991 è La porta della speranza, scritto in collaborazione con il chirurgo Juan Antonio Vallejo-Nágera (trad. it. Vita e Pensiero), che è divenuto un bestseller internazionale; nel 1982, insieme a Giuseppe Romano, ha pubblicato per San Paolo Il Vangelo nel lavoro. Josemaría Escrivá.
Il testo classico principale della compatrona d’Europa. Brigida di Svezia (1302/3-1373) unisce meravigliosamente in sé molte esperienze e varie dimensioni umane e religiose. Condusse vita di laica, di sposa, di madre, di monaca, di contemplativa, di pellegrina e di missionaria. Fu personalità forte e dolcissima. La sua spiritualità, come appare dalle Rivelazioni, è insieme cristologica, trinitaria e mariana. Il linguaggio di questi testi è colorito, mirabilmente chiaro e concreto, conciso e diretto, come le parole del Vangelo.
Santa Brigida, fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore, nacque nel 1302 o 1303 nel castello di Finstad a Uppsala nell’Uppland (Svezia) da una nobile famiglia, legata alla casa regnante di Svezia. Nel 1316 sposò Ulf Gudmarsson. Nacquero quattro figli e quattro figlie. La sua vita fu divisa tra l’amministrazione dei suoi beni, un’alta carica di corte e i suoi doveri di madre e di sposa.
Nel 1344, dopo la morte del marito, lasciò il castello di Ulvasa e prese dimora vicino al monastero di Alvastra, dove ricevette la prima di una lunga serie di rivelazioni e dove nacque l’idea di fondare un ordine religioso. Per ricevere l’approvazione del papa alla sua regola, Brigida nel 1349 partì per Roma e vi giunse nell’anno santo 1350. A Roma si dedicò ad opere pie, a studi ed esercizi spirituali e a dettare le sue Rivelazioni. Nel 1370 ricevette dal papa Urbano V la sanzione della sua regola, che fu confermata da Urbano VI nel 1378.
All’inizio del 1371 si recò in pellegrinaggio in Terra Santa. Tornata a Roma verso la fine del 1372, vi morì il 23 luglio 1373. Fu canonizzata il 7 ottobre 1391 da Bonifacio IX. Le sue spoglie mortali furono trasportate a Vadstena.
L'opera raccoglie 104 sermoni tedeschi di Meister Eckhart, fornendone la traduzione dalla grande edizione critica tedesca. I sermoni sono rivolti a fedeli, a monaci e monache e conservano uno stile orale; presentano tuttavia, ardite e complesse speculazioni teologiche e in modo esauriente il pensiero dell'Autore. In essi si incrociano le grandi correnti teologiche del XIV sec. neoplatoniche e tomiste, riprese attraverso la profonda esperienza spirituale del Meister Eckhart. Richiamandosi all'aristotelismo, Eckhart non esita a paragonare l'intrinseco nesso tra Dio e le sue creature a quello che intercorre tra materia e forma, cosicché, per quanto lontane dalla loro fonte, tutte le creature portano in loro il sigillo del "principio" creatore che permette di vivere la vita divina in perfetta unione spirituale con Dio. La figura di Eckhart nel suo contesto storico, percorre le tappe della sua vita e in modo articolato il suo pensiero.
˛ˇ E c c o u n o c h e s a p e n t i r s i ! : c o s Ï e s c l a m Ú l o s t a r e c A m v r o s i j s u b i t o d o p o a v e r d i a l o g a t o c o n D o s t o e v s k i j , c h e a l u i s i i s p i r e r ‡ p e r t r a t t e g g i a r e l a f i g u r a d e l l o s t a r e c Z o s i m a n e i F r a t e l l i K a r a m a z o v . E q u e s t a c a p a c i t ‡ d i l e g g e r e n e l l a n i m a c o m e i n u n l i b r o n a s c e v a d a l l a g r a n d e c a r i t ‡ d i A m v r o s i j : q u a n t i a c c o r r e v a n o a l m o n a s t e r o d i O p t i n a d a l g r a n d e S o l o v e v a l l u m i l e c o n t a d i n a r u s s a t r o v a v a n o u n c u o r e c a p a c e d i a m a r l i f i n o a i d e n t i f i c a r s i c o n l o r o , f i n o a d a m a r e t u t t o c i Ú c h e c o s t i t u i v a l a l o r o v i t a . C o n r i g o r e s t o r i c o e i n e d i t a d o c u m e n t a z i o n e d a l l a c o r r i s p o n d e n z a t r a l o s t a r e c e a l c u n i t e s t i m o n i d e l s u o o p e r a r e , v i e n e r i c o s t r u i t a u n a d e l l e f i g u r e p i ˘ a f f a s c i n a n t i d e l m o n d o s p i r i t u a l e r u s s o d i o g n i t e m p o .
J o h n B . D u n l o p , r i n o m a t o s t u d i o s o d e l l H o o v e r I n s t i t u t i o n d i S t a n f o r d i n C a l i f o r n i a , Ë u n o d e i m a s s i m i e s p e r t i d e l l a v i t a p o l i t i c a , c u l t u r a l e e r e l i g i o s a d e l l a R u s s i a d e l x x s e c o l o : c u r a t o r e d i s a g g i s u S o l ~ e n i c y n e p r o f o n d o c o n o s c i t o r e d e l f e n o m e n o d e l n a z i o n a l i s m o n e i p a e s i d e l l e x U r s s , Ë s e m p r e s t a t o p a r t i c o l a r m e n t e a t t e n t o a l l e g r a n d i f i g u r e d e l l a s p i r i t u a l i t ‡ o r t o d o s s a e a l l a l o r o i n f l u e n z a n e l l a s o c i e t ‡ c i v i l e .
Mentre l’area del Vicino oriente attraversava uno dei passaggi epocali che più hanno inciso sulla sua fisionomia politica e religiosa – il sorgere e l’espandersi dell’Islam –, sul monte Sinai, che da secoli ospitava una delle colonie monastiche più antiche, conduceva la sua lotta spirituale Giovanni il Sinaita, noto anche come “Climaco”. Prima solitario e poi igumeno del famoso monastero, Giovanni raccolse il frutto della sua ricerca spirituale in quello che è certamente il classico per eccellenza dell’ascesi cristiana: la Scala del paradiso, vero e proprio manuale della vita spirituale che i monaci, e non solo, d’oriente e d’occidente hanno letto, copiato, tradotto, commentato. I contributi del Convegno ecumenico internazionale di Bose, dopo aver delineato l’ambiente sinaitico attraverso i secoli e ritracciato la biografia del Climaco e i temi cruciali del suo pensiero, rendono conto dello straordinario irradiamento della sua opera in ogni parte del mondo cristiano.
Al cuore dell’ortodossia russa incontriamo l’esperienza della vita monastica. Il monaco russo è segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, umile intercessore per i fratelli, peccatore con i peccatori, ma anche testimone del perdono e della misericordia di Dio fino agli inferi. Il volume, che raccoglie le relazioni presentate al IX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa, traccia un appassionante itinerario storico e spirituale, attraverso tre dimensioni essenziali del monachesimo russo: la vita interiore e la preghiera, la comunione fraterna, l’attesa del Signore, esperienza radicale di una distanza amorosa dal mondo che è condizione per dire una parola profetica all’uomo contemporaneo. Sono le “Vie del monachesimo russo”, memoria di un cammino millenario, ma soprattutto compagnia nell’oggi alla sofferenza e alla sete di senso del nostro tempo.
Isacco di Ninive, noto anche come Isacco il Siro, è certamente uno degli antichi autori cristiani orientali più apprezzati per il suo insegnamento spirituale, sia in oriente sia in occidente. Intento di questo studio è una presentazione globale della sua persona, dell’opera, del pensiero, degli ispiratori e della fortuna, attestata sia dai suoi lettori, sia dalle numerose e antiche versioni della sua opera il cui inventario, seguito da bibliografia e indici, conclude il volume.