L'immagine di Maria di Nazaret, veicola inevitabilmente una immagine della donna, che può condizionare tanto l'accoglienza quanto il rifiuto della fede e della sua dimensione mariana. Proprio per questo Paolo VI, già negli anni '70, invitava a un deciso rinnovamento dell'immagine di Maria. Il volume presenta i frutti di una ricerca interdisciplinare, realizzata presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell'Educazione Auxilium di Roma a partire da tre film italiani che hanno come protagonista la Madre di Dio: Io sono con te; Troppa grazia; Bar Giuseppe. Lo scopo è duplice: dal lato della ricerca, è un invito a riflettere sull'immagine di Maria da essi veicolata e sulla sua attualità; dal punto di vista pastorale, può aiutare insegnanti e operatori pastorali a sfruttare maggiormente il cinema come strumento per la formazione e l'evangelizzazione. Autori coinvolti nell'opera: Giulio Base, Renato Butera, Katia Malatesta, Nicoletta Micheli, Michele Pellegrini, Stefano Pepe, Linda Pocher FMA, Nicolas Steeves SJ, Milena Stevani FMA.
Francesco Saverio Toppi (1925-2007), cappuccino della Provincia di Napoli, è nominato Arcivescovo-Prelato di Pompei il 13 ottobre 1990. Questo volume esamina la mariologia dell'episcopato toppiano attraverso la lettura contestuale degli scritti pubblicati: le "Lettere pastorali", le meditazioni e gli appunti spirituali, consegnati al "Diario" di Mons. Toppi.
La Vergine Maria esercita, subordinatamente al Figlio di Dio, una regalità universale in qualità di madre del Redentore e, in Lui, madre di tutti gli uomini. Questo libro spiega le ragioni dell'eminente venerazione che dobbiamo alla nostra buona Madre Celeste mediante l'esposizione delle grandi dottrine della mariologia nel loro rapporto con la nostra vita interiore: si mette in luce la predestinazione della Vergine Maria alla maternità divina, il tocco unico che la grazia opera in lei, fino allo sviluppo teologico del suo ruolo di corredentrice e mediatrice di tutte le grazie. La sottomissione di Maria alla volontà di Dio è infatti una fonte inesauribile di virtù quali la fede, la speranza e l'umiltà. Impreziosisce il volume un'analisi della figura di San Giuseppe, il cui compito nei confronti del Verbo Incarnato è il più alto dopo quello della Madonna. Prefazione di Serafino Tognetti.
Nel panorama della monumentale opera teologica di Leo Scheffczyk, l'autore di questo libro mette in luce gli aspetti storici e sistematici dell'ecclesiologia del teologo slesiano, sottolineando la ricezione del Concilio Vaticano II da parte di uno specialista della storia dei dogmi per eccellenza. Nell'ottica della cattolicità presentata in questo volume sono interessanti alcuni temi tipici della Tradizione della Chiesa che, oltre a contribuire alla rivitalizzazione della fede, reagiscono alla tendenza relativistica e al razionalismo che offuscano la realtà del mistero. Sull'asserzione della cattolicità è fondamentale la ricerca del "fenomeno generale". Questa esigenza del fenomeno generale non autorizza la tendenza all'adattamento allo spirito del tempo (Rm 12,2). Nell'esigenza della ricerca del denominatore comune non c'è posto per la paura e per la diffidenza. Con uno stile limpido, Scheffczyk ha saputo focalizzare l'attenzione sul grande insieme, approvando l'affermazione della realtà dell'incarnazione: l'accesso al mistero dell'uomo-Dio porta alla Trinità e alla realtà della ricapitolazione, vivacizzando il necessario rapporto della Chiesa con il mondo, l'indispensabile sfida dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso. Nell'uomo-Dio si comprende l'argomento sul futuro della Chiesa, perché il tutto deve sempre riportare al fondamento che è Gesù Cristo, il Pastore eterno che ha affidato la conduzione della sua Chiesa a Pietro e ai suoi successori affinché badassero alla sua unità, senza snaturarne il contenuto. Nel contesto dell'ecclesiologia, la figura di Maria emerge come tipo e "Madre" della Chiesa, come "esponente della fede cattolica" e portatrice del "principio mariano" distinto in una maniera speciale dal "principio petrino". La distinzione tra "petrino" e "mariano" si ispira al pensiero di Hans Urs von Balthasar, ma viene esposta in una maniera propria.
Quando affrontiamo la Passione di Cristo, quando leggiamo le pagine evangeliche che narrano la sofferenza del Messia per la salvezza del mondo, siamo al centro di un dramma che in un modo o nell'altro abbiamo sperimentato e che ci coinvolge: tutti abbiamo perduto qualcuno di caro; tutti abbiamo subito qualche ingiustizia; tutti sappiamo che cosa significhi una croce... Sarà lo stesso nel momento in cui porremo attenzione agli avvenimenti di Kibeho, alle apparizioni mariane e alle visioni accadute nel Rwanda diviso e spezzato da una guerra fratricida. Qui si incrociano, così, come anche si incrocia la possibilità di una redenzione, che passa dalla volontà di un Dio che perdona e dalla disponibilità dell'uomo alla conversione.
Maria che si manifesta nel tempo attraverso le apparizioni è complementare alla presenza di Pietro e della linea apostolica nella Chiesa. Si è parlato, per Maria, di una sorta di "linea materna": di fatto, se la Chiesa istituzione, la tradizione magisteriale si rifà a Pietro e con lui al collegio apostolico, la Chiesa profetica, creativa, nel generarsi e rigenerarsi non può fare a meno di confrontarsi con Maria. La qualità della presenza della Vergine nel consesso dei credenti si esprime nella preghiera, nella condivisione del bene e nello spezzare il pane. Perciò abbiamo pensato di abbinarla alle apparizioni di Fatima, in cui il tema del "bene" da costruire e quello dell'Eucaristia sono centrali.
Al capitolo 12 del libro dell'Apocalisse si descrive la lotta celeste al cui centro vi è precisamente una non meglio definita figura femminile. Chi è questa donna «vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle»? La tradizione l'ha identificata certamente in Maria. La questione è, però, più complessa. Una cosa è certa però: il racconto che vede protagonista questa figura femminile, in lotta con un "drago" e incinta, è un modo per narrare un tema profondo ed eterno: la drammaticità della condizione umana (e cristiana) nella storia. È, questo, il medesimo messaggio che incontriamo nell'apparizione di La Salette: c'è una lotta, nel tempo e nel mondo, che vede l'umanità in gioco; c'è una lotta in cui il male assedia e ferisce; e c'è, però, la possibilità di una vittoria definitiva del bene.
Maria è il più straordinario modello di aderenza alla vita di Gesù. In lei si è formata la carne di Cristo, e con lei nel corso della vita nascosta a Nazaret, è cresciuta la sua mentalità e coscienza vocazionale. Maria è stata la maestra del Maestro insieme a Giuseppe: gli ha insegnato a vivere nel mondo, a rivolgersi al Dio dei padri con i salmi, ad aspettare e riverire il sabato nell'intimità della liturgia familiare. L'umiltà e la mitezza di Gesù sono le caratteristiche che più rivelano in lui la dipendenza dall'educazione ricevuta dai genitori. In questo libro tenteremo di cogliere l'esperienza di Maria anzitutto nel suo profondo legame con lo Spirito e la Chiesa.
Mentre l'esercito di Bonaparte invadeva lo Stato Pontificio, a partire dal 9 luglio 1796, più di cento immagini sacre, la maggior parte mariane, si «animarono». Mossero cioè gli occhi, mutarono colore ed espressione. Il fenomeno ebbe inizio ad Ancona con testimone lo stesso Napoleone, che ne rimase scosso. Ma fu nella capitale che si verificò un fenomeno prodigioso che durò mesi. Al processo testimoniarono gli eventi centinaia di testimoni, anche uomini di scienza. La Festa liturgica dei Prodigi della Vergine ricorda questo speciale intervento di Maria a protezione dell'indipendenza del Papa e della Città Santa.
Nella tradizione devozionale cattolica i mesi di maggio e giugno sono dedicati in maniera particolare alla Madonna e al Sacro Cuore di Gesù. Questo agile volume raccoglie: Misteri del rosario; Litanie alla beata Vergine; Coroncina del mese di maggio; Supplica alla Vergine del Rosario; Visita al santissimo Sacramento; Visita a Maria santissima; Lodi a Maria santissima; Coroncina al sacro Cuore di Gesù; Litanie al sacro Cuore di Gesù.
Durante le apparizioni, Maria lascia dei messaggi che i veggenti riportano - ciascuno nel proprio linguaggio e coerentemente con la propria cultura - e consegnano a noi. I messaggi non vanno a contrastare il valore unico della rivelazione biblica (né a quella rivelazione aggiungono nulla): potremmo dire che si pongono a fianco a essa, per aiutare a comprendere meglio, nel tempo in cui avvengono, quello che è già stato detto definitivamente. Così, anche Lourdes non può essere compresa se non nello specchio del Vangelo. Le visioni mistiche, le comunicazioni interiori, ovunque avvengano portano in sé una prospettiva evangelica. E solo il Vangelo può permettere di comprenderle fino in fondo.