Questo volume, dedicato a Maria, parte dall'assunto che Maria è madre di Dio e madre dei credenti. Questo è il filo conduttore del capitolo che la "Lumen Gentium" dedica alla Vergine. Lei è madre degli uomini nell'ordine della grazia, essendo madre del Redentore, Gesù Cristo. «Presentando Maria nel mistero di Cristo, il Concilio Vaticano II trova anche la via per approfondire la conoscenza del mistero della Chiesa». L'intenzione del Concilio è mostrare l'intima relazione fra la Vergine e la Chiesa, perché entrambe hanno «accolto nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio». Maria è quella «che nella Chiesa santa occupa, dopo Cristo, il posto più alto e il più vicino a noi». È madre della Chiesa, madre del Popolo nuovo, ma, allo stesso tempo, è sorella di ognuno di noi. Completa il volume l'appendice che contiene il capitolo della "Lumen Gentium" dedicato a Maria e le parole di san Paolo VI, san Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e papa Francesco sulla Vergine Maria.
Questa è la prima biografia di Giovanni Paolo I elaborata sulla base di una approfondita ricognizione archivistica delle fonti. Comprovato dalle fonti e dai documenti originali e con obiettività espositiva riguardante anche snodi a volte critici e complessi, lo scandaglio dell'intero iter lucianeo schiude pertanto un ampio orizzonte conoscitivo sul periodo storico in cui egli ha vissuto, sulle problematiche sociali e le tensioni ecclesiali da lui affrontate e sulla sua vita spirituale. Considerata l'importanza che ciò riveste da un punto di vista storico e storiografico, il volume rappresenta un fondamentale lavoro di ricerca e di elaborazione critica. Un lavoro mai prima effettuato per Papa Luciani, che si è reso possibile grazie all'avvio della causa di canonizzazione e che oggi è portato avanti dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I. Il Conclave radunato per eleggere il successore di Paolo VI era il primo dopo la conclusione del Concilio Vaticano II. Il 26 agosto 1978 Albino Luciani, di origini bellunesi, sale al Soglio di Pietro dopo un Conclave durato appena ventisei ore e un consenso quasi plebiscitario che aveva «il sapore dell'acclamazione», secondo l'espressione attribuita al cardinale belga Léon-Joseph Suenens. Un'elezione che voleva significare la volontà di progredire nell'attuazione degli orientamenti. I cardinali avevano mirato pertanto alla qualità dirimente per un vescovo: la pastoralità. E avevano scelto Albino Luciani. Non fu dunque senza significato quella convergenza massiccia e spontanea degli elettori, per la maggior parte dei quali si trattava della prima esperienza di Conclave. Quanto basta per dire che quella scelta era stata espressione di una più lontana e attenta riflessione. I cardinali di tutto il mondo avevano così voluto il vescovo animato dal vivo sensus Ecclesiae, e con l'inedita scelta del binomio 'Giovanni Paolo', Albino Luciani aveva eretto, naturaliter et simpliciter, l'arco di congiunzione di coloro che erano stati le colonne portanti del Concilio. Luciani aveva vissuto l'infanzia, maturato la formazione, svolto il suo servizio presbiterale e di vicario generale della diocesi di Belluno fino all'età di quarantasei anni. Neppure i suoi successivi impegni da vescovo di Vittorio Veneto e di Patriarca di Venezia lo avevano mai allontanato, fino all'elezione, dalla natia terra veneta. Da Belluno al Vaticano viene qui ripercorsa una vita che si è dispiegata nella storia e che, per larghi tratti, è ancora poco conosciuta.
Il volume raccoglie i versi di Stefania Falasca. Questa raccolta di poesie abbraccia tre decenni: dal 1990 al 2021. Nel suo momento creativo e nel suo processo espressivo, l'Autrice fa storia e fa geografia umana; descrive i luoghi e li ordina nella successione temporale e, come recita il titolo del suo libro poetico, stabilisce le tappe del suo cammino di osservatrice del mondo e degli esseri umani e, dalle innumerevoli testimonianze, presceglie le situazioni estreme, le più apparentemente irredimibili, come le più lievi, le più lontane, come le più vicine, le più orizzontali, come le più verticali, nel cammino dell'animo, del suo animo. Con la Prefazione di Edith Bruck e l'Introduzione di Rino Caputo.
La visita di papa Francesco in Iraq (5-8 marzo 2021) è stata un momento altamente significativo nel cammino del dialogo interreligioso, un evento che in tanti hanno definito “storico”.
Il volume raccoglie gli articoli e gli editoriali pubblicati a firma di Stefania Falasca e Luca Geronico sul quotidiano «Avvenire», offrendo ai lettori la possibilità di conoscere l’Iraq e la sua gente, senza perdere di vista il messaggio che ha voluto portare il Papa: «Siete tutti fratelli».
Tutto il viaggio in Iraq è stato significativo. Ogni momento è stato segnato da gesti e parole che lasciano il segno. La visita di Francesco, assieme al Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, siglato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi dal Papa e dall’imam al-Tayyeb, e qui pubblicato integralmente, sono delle pietre miliari nel hiavi .
«Guardiamo il cielo: esso ci dona un messaggio di unità: l’Altissimo sopra di noi ci invita a non separarci mai dal fratello che sta accanto a noi. Se vogliamo custodire la fraternità, non possiamo perdere di vista il cielo. Noi, discendenza di Abramo e rappresentanti di diverse religioni, sentiamo di avere anzitutto questo ruolo: aiutare i nostri fratelli e sorelle a elevare lo sguardo e la preghiera al cielo. Ecco la vera religiosità: adorare Dio e amare il prossimo. Nel mondo d’oggi, che spesso dimentica l’Altissimo o ne offre un’immagine distorta, i credenti sono chiamati a testimoniare la sua bontà, a mostrare la sua paternità mediante la loro fraternità. Da questo luogo sorgivo di fede, dalla terra del nostro padre Abramo, affermiamo che Dio è misericordioso e che l’offesa più blasfema è profanare il suo nome odiando il fratello. Noi credenti non possiamo tacere quando il terrorismo abusa della religione. La via che il cielo indica al nostro cammino è la via della pace. Non ci sarà pace senza popoli che tendono la mano ad altri popoli. Non ci sarà pace finché gli altri saranno un loro e non un noi.»
Papa Francesco
Il volume ripercorre la scomparsa improvvisa di Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I, avvenuta dopo appena trentaquattro giorni dal ministero petrino. La notizia della sua morte ha dato vita per quarant'anni ad un filone giallistico. Attraverso un lavoro sistematico sulle fonti archivistiche mai prima effettuato - avviato grazie al processo canonico di canonizzazione di Giovanni Paolo I - è stato possibile ricostruire le ultime ore di vita del pontefice veneto grazie alla documentazione e alle testimonianze disponibili. La ricerca è stata condotta secondo criteri storico-critici e attraverso il riscontro documentale e il confronto asciutto e puntuale delle prove testimoniali. Il volume è arricchito da una vasta appendice documentaria con fonti in originale e da una introduzione, chiara e accessibile a tutti, sulla figura e sulla vita di Albino Luciani. Prefazione di Pietro Parolin.
L’Amazzonia non è un mondo altro, lontano ed esotico. È lo specchio del nostro. Ed è una questione di vita o di morte. Nostra, loro, di tutti.
Oro, petrolio, rame, legname, coltivazioni intensive. Le sfavillanti ricchezze dell’Amazzonia oggi sembrano assumere i colori tetri della sua rovina. Lo sfruttamento dei beni naturali in quell’area del pianeta causa una spoliazione drammatica delle sue risorse che interessa – letteralmente – tutto il mondo: ogni cinque bicchieri d’acqua che beviamo, uno viene dall’Amazzonia. Ma questa non è solo una questione ecologica: i drammi sociali generati da tale abuso selvaggio stanno sconvolgendo popolazioni indifese, lasciate in balia della legge del più forte. Lucia Capuzzi e Stefania Falasca, giornaliste che non si rassegnano al sentito dire, hanno seguito il corso del Rio delle Amazzoni. E qui raccontano la terra amazzonica e i popoli che vi abitano tramite un prisma di situazioni-limite, ad esempio lo sfruttamento selvaggio delle miniere di rame nella Cordillera ecuadoriana e i traffici di legname che grondano sangue sulla Triple frontera tra Colombia, Brasile e Perù. Danno voce a chi resiste alla forza dell’agrobusiness in Brasile e prestano ascolto agli indios che rifiutano di abiurare al proprio stile di vita. Il racconto delle ferite dell’Amazzonia odierna, che troviamo in queste pagine, è illuminato dalle storie delle tante persone che ogni giorno lottano perché la bellezza di quella terra e la dignità di quelle genti restino vive e continuino a parlarci.
«I reportage di Lucia Capuzzi e Stefania Falasca con coraggio ci fanno entrare dentro ai progetti di colonizzazione dell’Amazzonia animati dallo spirito di dominio e di rapina: venire a sfruttare, per poi andarsene con le valigie piene» card. Cláudio Hummes
Fondata sui documenti e gli atti del processo canonico, questa avvincente e rigorosa ricostruzione porta alla luce particolari inediti e svela come andarono i fatti. Fu il papa dei 33 giorni. La sua morte misteriosa fece gridare al complotto e molte domande restarono in sospeso. Fin dalla sua prima apparizione dopo l'elezione, con un'inedita comunicativa, papa Luciani aveva improvvisamente spalancato un'era nuova nel rapporto con la contemporaneità. La repentina scomparsa, che ben presto si trasformò in una pièce teatrale, finì per fagocitare l'intera esistenza e la consistenza magisteriale di Giovanni Paolo I, dando vita a un filone giallistico che esaltava le circostanze poco chiare. La ricerca storica avviata dalla Causa di canonizzazione è oggi giunta a un punto decisivo. In un'indagine archivistica che ha coinvolto per un decennio Stefania Falasca - firma di «Avvenire» e vicepostulatrice del processo canonico -, l'accesso alle fonti documentali ha permesso di ricostruire, minuto per minuto, ora dopo ora, sulla base dei referti medici, delle indagini e delle testimonianze fino a ieri secretate della Positio, quel che accadde in Vaticano e negli appartamenti papali i giorni prima del decesso, la notte del trapasso e i giorni successivi. Una ricostruzione storico-scientifica che, nel rispetto totale delle fonti, ha scelto la forma avvincente del racconto, così da essere chiara e accessibile a tutti, aprendo squarci impensabili e sciogliendo le inesauribili trame che fiorirono intorno a questa vicenda.
Descrizione dell'opera
«A me piace pensare che l’Onnipotente ha una cattiva memoria. Una volta che ti perdona, si dimentica. Perché è felice di perdonare».
In questa intervista rilasciata a Stefania Falasca, che affronta i temi della misericordia e dell’ecumenismo alla luce del Vaticano II e del Vangelo, le parole di papa Francesco sono uno spiraglio che lascia trasparire il suo sguardo su una Chiesa che è «a metà» del percorso scaturito dal concilio.
In questo contesto, dottrina e carità, teologia e preghiera non vanno contrapposte. È inoltre necessario rifuggire la tentazione dell’autoreferenzialità e i rigorismi che nascono «dal voler nascondere dentro un’armatura la propria triste insoddisfazione», come accade ai personaggi del film Il pranzo di Babette.
"Dopo tre lunghi viaggi attraverso Grecia e Asia Minore, peripezie e fughe rocambolesche, (...) Paolo entra nella Città Eterna. È la primavera dell'anno 61". Leggendo questo libro, anche noi entreremo con Paolo, Pietro, Giovanni e i primi martiri nella terra che li ha visti nell'ultima tappa della vita terrena. Roma conserva qua e là i loro resti: alcuni sono stati portati alla luce dagli archeologi; altri sono ancora avvolti da un alone di mistero e vi crediamo per le tradizioni giunte fino a noi. Apprendendone la storia, infatti, constateremo che nel tempo la fede della gente non si è preoccupata tanto di indagare il come, il perché, il dove riposino certe reliquie. Questa è stata piuttosto una preoccupazione degli studiosi. Le madonnelle che incontriamo agli incroci delle vie, anche se oggi sono un po' nascoste, dicono che la memoria popolare resiste qui da due millenni e con fede spontanea testimonia il passaggio di tanti santi. Un testo che può essere letto come una guida se passando per la capitale si ha voglia di scoprirne il suo volto più prezioso, come un saggio per conoscere i tesori che Roma conserva, come un romanzo se ci si fa affascinare dalle loro storie.
"Papa Giovanni ha vissuto una purificazione che gli ha permesso di distaccarsi completamente da se stesso e di aderire a Cristo, lasciando così emergere quella santità che la Chiesa ha poi ufficialmente riconosciuto." Così Papa Francesco ha commemorato il cinquantesimo anniversario della morte di Angelo Giuseppe Roncalli, l'uomo che il mondo ha imparato a conoscere e amare con il nome di Papa buono. Eppure la sua santità, avvertita nel cuore di tutti i fedeli fin dalle prime ore della sua morte, ha dovuto attendere ben cinquant'anni per ottenere l'approvazione della Chiesa. Giovanni XXIII è infatti il primo pontefice canonizzato pro gratia, non in presenza di un miracolo riconosciuto. Un evento eccezionale che Stefania Falasca racconta in questo libro, ripercorrendo la storia della sua causa e le motivazioni che hanno portato alla proclamazione della sua santità. Queste pagine dimostrano come la spiritualità e il messaggio di Papa Roncalli siano di grande attualità e rappresentino uno spartiacque del Novecento, una pietra miliare nel cammino della fede. L'esemplarità della sua vita e la fecondità del suo pontificato hanno arricchito i popoli di insegnamenti e gesti che oggi rappresentano le priorità della Chiesa. Un uomo che viene dal passato, eppure talmente contemporaneo da ispirare Papa Francesco, che dell'opera di Roncalli è custode e continuatore. Con un saggio di Ezio Bolis.