Andrea Aziani nasce ad Abbiategrasso il 16 gennaio 1953. Fin dall'adolescenza rivela una indole appassionata a tutto, segno di quella tensione alla totalità che lo porterà a entrare nei Memores Domini e a dare tutta la vita perché Cristo fosse conosciuto, abbracciato e amato fino ai confini del mondo: a Siena nel tempo della giovinezza, in Perù negli anni della maturità, dove si dedicherà all'insegnamento, aderendo in seguito al progetto di monsignor Lino Panizza, vescovo di Lima-Carabayllo, di aprire l'Università Cattolica Sedes Sapientiae. Attraverso le lettere agli amici e il racconto di quanti lo hanno conosciuto, il libro fa emergere, come in una polifonia, la sua «febbre di vita» che scaturiva dall'immedesimazione con Cristo e dalla commozione per il destino e la felicità degli uomini. Tanti bambini, giovani e famiglie, specie negli anni vissuti in Perù, hanno sperimentato la sua paternità. Dopo aver letto una sua lettera, in un ritiro, don Giussani commentò: «Ditemi chi parla così dell'amore a Cristo». Ad appena otto anni dalla sua morte improvvisa, avvenuta a Lima il 30 luglio 2008, monsignor Panizza ha aperto la causa di beatificazione.
Consapevole della forza comunicativa dell'arte, la Chiesa ha sempre mostrato grande interesse per tutta la produzione artistica, in particolare per quella figurativa, tanto da considerarla Biblia pauperum, la Bibbia dei poveri. A partire da tali presupposti, nelle pagine di questo libro l'Autore focalizza l'attenzione sulla Santa Famiglia di Nazaret attraverso alcune delle più straordinarie opere d'arte pittoriche, alcune celeberrime, altre meno note. Ogni opera è spiegata nei particolari e letta anche alla luce dei riferimenti alla Santa Famiglia contenuti nei discorsi e nei documenti di papa Francesco. In tal modo l'Autore ci presenta tutta la vicenda di Giuseppe, Maria e Gesù, in cui umano e divino sono indissolubilmente legati.
Questo libro è una raccolta di storie della Bibbia: dal racconto della Creazione all’Apocalisse, la narrazione è accompagnata da numerose illustrazioni. Leggendole i bambini impareranno a conoscere il grande amore che Dio
Padre ha per noi. Ogni storia propone una piccola lezione di vita che i ragazzi – e non solo loro – possono mettere in pratica per diventare ogni giorno migliori e fare felice non solo Dio ma anche le persone che gli sono vicine.
Destiantari
Dagli 8 anni
Dio ha scelto non solo di parlare la lingua degli uomini, ma anche di farsi uno di loro. Per rivolgersi all'umanità, ha fatto sua la carne umana, inclusa l'affettività. Il Dio biblico è soggetto di emozioni. Eppure, se un Dio incorporeo risulta inidoneo alle emozioni, un Dio emotivo non potrebbe essere semplicemente una (criticabilissima) proiezione umana? Affrontando il dilemma, quest'opera delinea un itinerario in tre tappe - antropologica, letteraria e teologica - per interpretare le emozioni di Dio. Durand indaga anzitutto il significato delle emozioni e delle passioni umane. Esplora poi gli scenari biblici, cioè il contesto narrativoletterario in cui compaiono le emozioni di Dio. Infine passa in rassegna amore, gioia, speranza, piacere, ira, gelosia, tristezza - interpretandone il senso - non solo come nozioni da delucidare, ma anche come tratti di un Dio-in-azione. Tratti che si svelano in definitiva come indicatori di un suo coinvolgimento totale.
L'analisi antropologica espressa in questo denso saggio affronta un tema complesso e delicatissimo: una "teologia del corpo" che considera l'essere umano nella sua integralità, ontologicamente teso a una divinizzazione della quale la Risurrezione di Cristo costituisce la chiave. L'unicità del singolo attraversa il paradosso della universale mortalità della carne, che solleva interrogativi estremamente intricati riguardo all'individualità di fronte all'eternità. L'interpretazione del tema si dipana attraverso una visuale antropologico-teologica calata nella storia del pensiero cristiano: abbondano i riferimenti ai grandi ermeneuti della civiltà occidentale e non solo, ma il valore di questo scritto risiede soprattutto nel lavoro interpretativo indipendente condotto sull'idea della perfettibilità dell'umano nel divino: un percorso che è di purificazione ma anche di conservazione del Sé. L'autrice si propone quindi di sviscerare la multipla tensione, la "incessante conversione" e ricerca dell'uomo, nella sua direzione di un'ascesi che passa dall'accettazione dell'offerta divina attraverso la natura terrena di ciascun soggetto. Prefazione di Jean Paul Lieggi.
La Chiesa ha riservato una particolare attenzione alla dimensione umana della formazione dei presbiteri. Essa è il necessario fondamento delle altre dimensioni formative (spirituale, intellettuale, pastorale) e dell'intera formazione presbiterale. L'umanità del prete non può non essere un'umanità riuscita. Per i presbiteri, come per ogni uomo, dovrebbe valere quanto don Primo Mazzolari affermava dei santi: uomini promossi a uomini. Il volume intende offrire delle «istruzioni per l'uso» per promuovere l'umanità del presbitero. Prefazione di Francesco Savino.
Il presente volume di Nuovi studi fa seguito agli Studi pubblicati in questa stessa collana nel 2005. L'autore, ordinario em. nella Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce e convinto assertore del realismo giuridico, trasmette l'esperienza acquisita in oltre 20 anni come relatore della Congregazione delle Cause dei Santi. Dopo un'analisi della chiamata alla santità nello statuto giuridico di tutti i fedeli, nonché sulla natura e la normativa vigente per le cause di canonizzazione, l'opera descrive il compito di coloro che prendono parte al relativo processo e si conclude con gli appunti per due possibili lavori di ricerca sul soggetto del martirio e sulle virtù in grado eroico.
Un libro sui “fallimenti” di Gesù? Già la semplice enunciazione del tema potrebbe suscitare in qualcuno un po’ di imbarazzo e suonare come una provocazione. Eppure, per chi legge senza prevenzione i Vangeli, la prima sorpresa sarà la costatazione che questi fallimenti sembrano essere numerosi: solo per citare gli episodi più clamorosi, Gesù delude la gente che si aspetta un Messia diverso, come ben documentato nell’episodio della fredda accoglienza dei suoi concittadini quando ritorna a Nazaret; il giovane ricco è il simbolo dell’insuccesso della chiamata al discepolato; il Maestro non è capito dai suoi discepoli, litigiosi per stabilire chi sia il più importante, irriverenti come Pietro che gli intima di non compiere la volontà del Padre e lo rinnega, estremisti come Giuda che lo tradisce; la croce è infine il punto più alto dell’apparente fallimento di Gesù. Rileggendo questi “scomodi” episodi evangelici, don Orsatti concentra l’attenzione sul comportamento di Gesù, vero Maestro capace di insegnarci come affrontare le difficoltà a volte insuperabili, frutto del nostro errore o delle circostanze avverse, che intersecano la vita di ogni giorno.
Biografia dell'autore
Mauro Orsatti, nato a Brescia nel 1949, prete diocesano, è dottore in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico di Roma, con soggiorni di studio a Gerusalemme e Monaco di Baviera. È professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà di Teologia di Lugano (Svizzera) e allo Studio Teologico Paolo VI di Brescia. Autore di oltre una trentina di libri, cerca sempre di coniugare rigore scientifico e chiara comunicazione.
El papa Francisco, teniendo en cuenta los retos pastorales de nuestros días, pidió a la Pontificia Comisión Bíblica que estudiara la concepción del hombre en la Sagrada Escritura, para ofrecer a los cristianos y al mundo entero un mensaje de luz y de esperanza, fruto de una exégesis actualizada de la Palabra revelada. Siguiendo el mandato del Papa, la Comisión Bíblica no se limita en este documento a dar respuesta a ciertas cuestiones antropológicas específicas, sino que ofrece una visión integral de la persona humana, de su dignidad, de sus relaciones y de su destino, de modo que en ese marco global los desafíos de nuestra cultura puedan encontrar su lugar adecuado.
Traductores: José Alberto Garijo Serrano, Jesús Girón Izquierdo, Ricardo Lázaro Barceló, Fernando Enrique Ramón Casas
Coordinadores de la traducción: Nuria Calduch-Benages y Juan Miguel Díaz Rodelas (†)
Título original: «Che cosa è l’uomo?» (Sal 8,5). Un itinerario di antropologia biblica
Il vangelo è buona notizia e buona notizia da condividere. Come essere noi irradiatori della bellezza di questa parola? Come ridare il gusto di questa fonte di acqua viva? Ovvero, come evangelizzare oggi? Nel più antico documento del cristianesimo, la Prima lettera ai Tessalonicesi, abbiamo una preziosa risorsa per discernere alcuni elementi dell'efficace predicazione dell'apostolo Paolo nella vita delle prime comunità cristiane: la vicinanza fraterna, un atteggiamento di umiltà e un pizzico di fierezza per il vangelo. Non solo questi atteggiamenti non hanno perso nulla della loro pertinenza, ma ancora oggi, che la trasmissione della fede "è in panne", noi possiamo trarre da essi ispirazione per proporre un annuncio credibile del vangelo.