Si può ancora parlare di "metodo" dopo il Novecento? La società italiana di studi lonerganiani (sislon) si è posta la domanda, avviando una ricerca sui plurimi aspetti storici, antropologici, epistemologici del metodo, per esplorarne possibilità e validità. Il libro presenta saggi che si addentrano in tematiche forse complesse, ma non meno affascinanti per chi si lasci incuriosire dal termine "trascendentale" e dal suo pluriverso filosofico e teologico. Dopo una prima investigazione sul "trascendentale" nel pensiero di J. Maréchal, K. Rahner, J.B. Lotz, l'attenzione degli autori si focalizza sul pensiero di B. Lonergan e il suo metodo trascendentale, affrontato da diverse prospettive.
Può la giustizia rappresentare ancora la via verso la pace? Di fronte agli sconvolgimenti politici che hanno seguito la caduta della cortina di ferro, il costituzionalista e filosofo tedesco Hasso Hofmann ripropone con forza tale interrogativo alla luce della questione della giustizia sociale, che si impone nel presente come ineludibile. In questo saggio, capace di intrecciare sapientemente comprensione storico-concettuale della politica e iconologia, Hofmann mira a rendere visibile nello specchio dell'arte perché, nella concezione moderna della politica, la questione della giustizia sia stata dimenticata in virtù dell'imporsi di un concetto autoreferenziale di libertà e dell'idea di progresso. L'Allegoria del Buon Governo del Lorenzetti, l'incisione sul frontespizio del Leviatano di Hobbes e le allegorie dei continenti del Tiepolo scandiscono icasticamente le tappe che rammemorano questa via smarrita verso la pace.
Il 12 febbraio 1924 usciva il primo numero de l'Unità - Quotidiano degli operai e dei contadini. Poi dichiaratamente "organo del Partito comunista italiano" e poi ancora "giornale fondato da Antonio Gramsci". Questo volume ricostruisce la storia del giornale, il più amato dal popolo di sinistra, nascita e declino di una forza, attraverso le testimonianze dei suoi molti direttori da Pastore a Sergio Staino passando per Ingrao, Tortorella, Macaluso, D'Alema Veltroni e così via. La ricostruzione storica è affidata non solo alle testimonianze e alle interviste dei suoi direttori ma anche all'apparato iconografico di pagine del giornale che meglio di tutte raccontano la sua trasformazione da giornale di partito, in giornale popolare di massa.
La globalizzazione, tra eccessi e contraddizioni, limiti e fragilità, ha generato benessere, progresso scientifico, calo dei conflitti, creando la convinzione – rivelatasi illusoria – di essere inarrestabile e irreversibile. È invece in crisi profonda. Il legame virtuoso tra Stati Uniti e Cina, che l'ha favorita, è diventato rivalità strategica e potrebbe degenerare in conflitto. Nel "grande scollamento" in atto, Magnani identifica quattro forze che trasformano le relazioni internazionali: quelle di natura economica e tecnologica ridisegnano le catene globali del valore; dinamiche di politica interna favoriscono chiusure nel vano tentativo di proteggere interessi nazionali; gli shock esterni (pandemia, guerre, crisi finanziarie) mettono a nudo la vulnerabilità del sistema globale; obiettivi geopolitici alimentano le alleanze con paesi amici. In tale scenario la politica prevale sull'economia, cresce la regionalizzazione e aumenta l'instabilità delle alleanze internazionali, anche per il moltiplicarsi di paesi "battitori liberi” che aspirano a un'autonomia strategica. Oltre ai costi economici, la frammentazione favorisce il caos geopolitico e accresce il rischio di conflitti. Ma può anche innescare una globalizzazione secondo criteri economici e geopolitici diversi. Artico, Subacqueo, Spazio e Digitale possono essere fronti di scontro o, con le loro enormi opportunità, rappresentare le nuove frontiere della globalizzazione. Il mondo che verrà dipenderà molto dalle democrazie liberali e dalla loro capacità di promuovere i propri valori. La speranza è che il rilancio nella circolazione di merci, servizi, capitali, persone e conoscenza possa consolidare i diritti e diffondere le libertà.
"La Bibbia, mi sembra, non è mai stata pensata per funzionare come un manuale di istruzioni punto per punto. Piuttosto, si propone a noi come un invito ad esplorare. O meglio, la Bibbia, semplicemente per il suo essere antica, ambigua ed eterogenea, ci distoglie dal semplice percorso di aspettarci da essa risposte chiare e ci guida verso una ricerca più sottile, interessante e soprattutto sacra. Questa ricerca si riassume in un'idea biblica bella, profonda, troppo spesso non considerata, ma assolutamente centrale e liberatoria, che dà forma a tutto ciò che intendo dire in questo libro: la saggezza. Guidarci verso la saggezza, scalciando e urlando se necessario: questo è lo scopo della Bibbia. Peter Enns Con uno stile leggero, al limite dell'impertinente, Peter Enns ci accompagna in questo viaggio avventuroso alla riscoperta della Bibbia. La domanda di fondo che lo muove è: si può immaginare Dio in un modo diverso da come ce lo hanno presentato queste pagine sacre? La risposta è che non solo si può, ma si deve, perché questo è esattamente ciò che hanno fatto gli scrittori biblici rispetto a quelli che li avevano preceduti. Ogni epoca richiede una faticosa ridefinizione di chi sia Dio e di cosa dice alle nostre vite. [...] La comprensione del volto di Dio è l'oggetto di una sfida interminabile che coinvolge ogni nuova generazione che si affaccia a questo mondo. Non si tratta, certo, di archiviare le visioni precedenti considerandole irrimediabilmente superate, ma di saper cogliere quali aspetti della rivelazione hanno un valore permanente e quali possono (e devono) essere ricompresi alla luce della crescita umana. Il cantiere entro cui siamo invitati a entrare potrebbe non avere mai fine, ma è il prezzo da pagare quando si sceglie di costruire una cattedrale e non limitarsi a una cappellina." (Dalla Prefazione di Gian Luca Carrega)
Per oltre trent'anni Jayber Crow è stato il barbiere di Port William, un piccolo centro agricolo del Kentucky. Tutti sono passati dal suo negozio, affidandogli, insieme ai capelli e alla barba, pensieri e speranze, sogni e delusioni. Ormai anziano, ci racconta le loro vicende, e attraverso di esse la propria stessa vita. Mentre sullo sfondo scorrono gli avvenimenti della Storia - dalla crisi del '29 alla seconda guerra mondiale, al Vietnam, agli anni '80 - le piccole storie degli abitanti di Port William si intrecciano costruendo una trama di forte verità umana. Evocando persone e fatti con il suo tono piano ed equilibrato, Jayber Crow ci parla di amicizia e amore, di gioia e dolore, della fede in Dio e delle trasformazioni che hanno profondamente modificato il rapporto dell'uomo con se stesso e con il mondo. In una realtà scandita dall'avvicendarsi delle stagioni e dal lento scorrere del fiume, la comunità di Port William ha infatti visto minacciati da guerre, avidità e consumo dissennato i suoi delicati equilibri ecologici, economici e umani. Lo sguardo di Jayber è sempre penetrante e sensibile, è quello di chi vuole comprendere più che giudicare e partecipa intimamente a ciò che le persone intorno a lui vivono e soffrono...
"Caro Gesù" è una tavolozza di colori che aiutano i piccoli a sentire il Vangelo più vicino alla vita di tutti i giorni. Per gli adulti - genitori, nonni, educatori - è uno strumento per leggere il Vangelo insieme ai piccoli usando la categoria della lettera scritta all'amico Gesù per dare voce a situazioni, legami, emozioni.
Nel Messico coloniale - epoca contraddistinta dall'emergere di un complesso processo di razzializzazione sociale - gli afromessicani furono una componente essenziale della società novoispana. Dopo l'indipendenza furono cancellati dalla costruzione del discorso identitario nazionale, che basava l'idea di "messicanità" sull'unione tra conquistatori e indigeni. Il presente volume si basa sulle ricerche condotte presso l'archivio dell'Inquisizione di Città del Messico: un rilevante corpus di fonti giuridiche utile a rintracciare gli aspetti dell'influenza che gli afromessicani ebbero nella costruzione della società coloniale messicana.
Di fronte all'indifferenza religiosa sempre più dilagante e di fronte all'emorragia di presenze dalla Chiesa, in alcuni nasce l'inquietante domanda: "Il cristianesimo avrà un futuro?". Don Battista Borsato, autore molto apprezzato e seguito, ritiene che il cristianesimo avrà certamente un futuro, ma sarà un cristianesimo diverso da quello di oggi: vivremo un cristianesimo meno di massa e più di convinzione. Essere cristiani sarà una decisione libera senza il condizionamento di fattori esterni. Terminerà il regime di cristianità in cui tutto era cristiano. Questa situazione può spaventare e creare nella Chiesa delle reazioni negative. Se assunta invece nella linea del vangelo, essa apre la strada verso il volto di un cristianesimo nuovo. Non più la coincidenza tra società civile e religiosa, non più un'adesione scontata e dovuta al cristianesimo. All'interno di una proposta libera e gratuita si apre il tempo di un cristianesimo di grazia: è il grande travaglio che esso è chiamato a vivere. Prefazione di Raniero La Valle.
L'ispirazione "scrivi delle preghiere" arriva dopo una malattia, che colpisce imprevista e quasi beffarda e che, insieme con un radicale cambiamento di vita, porta anche una crisi fatta di paure, dubbi, insicurezze. Ed è proprio quell'ispirazione ad aprire la strada che porta fuori dal buio, verso la luce. Se il il percorso non è concluso, la direzione è tracciata e indica una possibile via d'uscita per chiunque si trovi a vivere un momento di difficoltà: il dialogo profondo e sincero con se stessi può essere l'inizio della rinascita.
Sposata in giovane età e vissuta per quarant'anni nel matrimonio, Francesca fu moglie e madre di grande virtù. Di famiglia benestante, distribuì i suoi beni ai poveri e servì i malati. Alla morte del marito si ritirò tra le oblate che ella stessa aveva riunito a Roma sotto la regola di san Benedetto. Santa Francesca Romana ebbe il privilegio della visione; il testo contiene le 109 rivelazioni che la Santa ebbe lungo un arco di dieci anni e che si articolano in visioni liturgiche e sacramentali, visioni sulla vita di Gesù e della Vergine Maria e visioni delle realtà ultraterrene.
Se si crede ai testi sacri il regno dell'Anticristo è inevitabile. Nessun uomo può allontanarlo da noi, ma dipende da ciascuno di noi portare o no la sua pietra al mostruoso edificio. Vi sono sin d'ora coloro i quali con il pensiero, la parola e gli atti, inconsciamente edificano il trono dell'Anticristo; ma Vi sono anche coloro che con l'amore, l'esempio e la preghiera, ne contrastano la venuta e la potenza. Presto saremo chiamati a scegliere tra l'Agnello e la Bestia. Ma già coloro che leggono questo testo hanno fatto la loro scelta. La seconda parte del libro contiene uno studio interessantissimo sulla teologia del Ritorno.