Come fu letto il Vangelo di Matteo dagli "hoi exo" - "quelli di fuori", come li chiamavano le comunità cristiane -, greci per nascita e per cultura, che lo scoprirono nella loro lingua comune, la koiné, così chiara e naturale, nonostante il sostrato aramaico ipotizzato dagli studiosi? Ce ne fornisce un'idea la traduzione di Enzo Mandruzzato, che aderendo con assoluta fedeltà al testo greco di Matteo ne fa risaltare la purezza remota, la ruvidezza e arcaicità. Per la sua notevole diversità rispetto alle versioni canoniche, essa può sconcertare e suscitare anche obiezioni di carattere filologico, ma ha indubbiamente il merito di consentire al lettore di avvicinarsi, come per la prima volta, all'archetipo testuale del "buon messaggio" - nel quale Cristo è ancora "l'Unto", la Chiesa "comunità", il battesimo "immersione" -, di riscoprire il senso e la sonorità originari delle parole che una millenaria stratificazione di traduzioni ha arricchito di profondi significati teologici, ma ha privato nel contempo della loro freschezza sorgiva. Nell'apparato di note che completa il volume, il curatore chiarisce le scelte linguistiche del suo lavoro e fornisce, insieme a informazioni sul contesto storico-geografico, i riferimenti veterotestamentari necessari alla comprensione di quella che può essere considerata come la prima grande sistemazione narrativa, operata da Matteo sulla scorta di Marco, delle sparse testimonianze orali e scritte della vita di Gesù.
Queste pagine, stralciate dal settimanale Toscana oggi e completate, nascono da un appuntamento settimanale con una pagina di Vangelo. Occasione che ci viene presentata per un proficuo riposo e un alleggerimento da ciò che appesantisce, intristisce e istupidisce, e che viene offerta dalla presenza di un Tu che ci guarda con fiducia, speranza e amore, rivolgendoci parole di sapienza. Perciò l'esortazione a porre attenzione (Matteo 6, 1) alla proclamazione di "cose nascoste sin dalla fondazione del mondo" (Matteo 13, 35), "cose ora rivelate ai piccoli" (Matteo 11, 25).
Autore: Matteo, giudeo-cristiano della seconda generazione
Data: 80 d.C. circa
Destinatari: ebrei che riconoscono in Gesù il Cristo
Area geografica: Antiochia di Siria
Struttura:
- La venuta dell'Emanuele (1,1-4,11)
- L'attività in Galilea (4,12-13,58)
- Verso Gerusalemme (14,1-20,34)
- Gli ultimi eventi a Gerusalemme (21,1-28,20)
Mons. Simone e Luciano Giusti sono gli autori del volume “Famiglia in ascolto della Parola di Dio con il Vangelo di Matteo“: riflessioni bibliche sulle Letture festive per l’Anno A, commentate con poesia prosa e immagini.
Il libro suggerisce alle famiglie come vivere e pregare insieme con la Parola di Dio una volta alla settimana, la Domenica possibilmente.
La Parola ascoltata, meditata pregata è Luce per i coniugi ed per i figli, la Parola incarnandosi nella famiglia la farà essere una piccola chiesa, una chiesa domestica.
«L’unità dei cristiani può essere concepita in molti modi. Normalmente si pensa che si consegua uniformando gli altri alla nostra ragione, ma questa non è unità, è il suo contrario, è il dominio sull’altro. La vera unità suppone invece l’amore nel rispetto della differenza, l’accettazione delle diversità, intese non più come oggetto di invidia o di appiattimento, ma come ricchezza. Come la mano sinistra non si lamenta perché c’è anche la destra, e le due mani non si lamentano perché ci sono i piedi e gli occhi, ma tutti insieme formano nella diversità un unico corpo, così noi forniamo nella diversità l’unico corpo di Cristo. Chi non accetta la diversità non accetta il corpo di Cristo, non accetta Dio che è altro, la Trinità che sono tre distinti in uno e l’amore che unisce i distinti, quindi nega l’essenza stessa della fede».
Il Vangelo di Matteo, secondo il mirabile commento di Silvano Fausti, porta a scoprire questa verità, che costituisce l'identità dei cristiani.
Il testo integrale del Vangelo secondo Matteo, tradotto e commentato da Rosalba Manes. Versione dal testo originale in una lingua italiana fluente e suggestiva, per rendere la sorprendente ricchezza del linguaggio evangelico; commento fondato su un'accurata analisi del testo, arricchita da sensibilità e intuizione femminili; particolare attenzione alla presenza decisiva delle donne nel racconto evangelico.
Il Vangelo di Matteo non è destinato a nutrire una curiosità. Esso invita il lettore a lasciarsi sedurre dalla persona che presenta e dalle parole che riporta; vorrebbe questa seduzione così forte da indurre a lasciare tutto per seguire Gesù e trovare in Lui la salvezza e la felicità. Colui che sedotto da Cristo entra nella sua comunità attraverso il battesimo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, trova nel Vangelo di Matteo anche le regole della vita secondo il Regno, «un giogo dolce da portare e un fardello leggero» per chi dimora nella scuola di Gesù.
Le domande della vita, le domande della Parola: 12 tracce alla (ri)scoperta del Primo Vangelo. È finito il tempo in cui la fede ruotava solo attorno alla celebrazione dei Sacramenti, alle tradizioni e ai valori cristiani. È giunto il tempo di andare all’essenziale, di riscoprire la Buona notizia portata da Gesù di Nazaret. Perché è grazie ai racconti evangelici che ognuno può conoscere, fare esperienza del Risorto e diventare suo “contemporaneo”. Questo sussidio agile, semplice e frutto di un lavoro d’équipe, offre oltre al testo del primo Vangelo anche alcune tracce per la riflessione personale e in gruppo. A una Introduzione fa seguito il testo integrale di Matteo, tradotto in lingua corrente. Le tracce per la riflessione, 12 in tutto e precedute dalle note su “Come impostare un incontro”, sono scandite in quattro momenti: “Le domande che la vita ci pone”, “In ascolto di Matteo”, “Le domande che la Parola di Dio ci pone” e infine “Preghiamo”, con la proposta di un salmo.
Troppe volte distinguiamo la storia sacra dalla storia umana. È un po' il vizio di sempre: distinguere in modo manicheo il sacro dal profano, il buono dal cattivo. E invece Dio si è fatto carne, e non in modo poetico. Si è fatto carne e ossa, è entrato nel tempo e ha permesso allo scorrere degli anni, alle esperienze di cambiarlo. Paradossale storia di un Dio che i Vangeli raccontano, che Matteo racconta. Paradossale storia di un Dio che sceglie di entrare a far parte di genealogie umane, connotate dall'umano anche negativamente. È così che Matteo inizia il suo Vangelo. Don Paolo Scquizzato allora attraversa tutto il Vangelo secondo Matteo, commentandone oltre 40 brani, pagine scelte appunto, in modo breve ed efficace, facendo emergere l'umanità di cui le pagine evangeliche sono cariche, le molte conversioni che il Vangelo chiede, la pienezza a cui l'adesione al Vangelo può aprire.
Per una conoscenza dei testi biblici che cerchi di essere intelligente ed appassionata, occorre tentare di stabilire dei solidi "ponti" tra letture, che analizzino ed interpretino i testi, per quanto possibile, nei loro significati originari, e la vita e la cultura di oggi, senza fondamentalismi e superficialità. Nel quadro del progetto culturale "Per una nuova traduzione ecumenica commentata dei vangeli", ideato dall'Associazione Biblica della Svizzera Italiana, questo volume - una nuova traduzione ecumenica commentata del testo secondo Matteo - è la terza di quattro tappe (Marco e Luca sono già stati pubblicati da Edizioni Terra Santa rispettivamente nel 2017 e nel 2018). L'intero progetto è pensato per accompagnare l'attività formativa di tante persone nella Chiesa (nelle parrocchie, nei gruppi, nei movimenti, nelle associazioni di qualsiasi orientamento). Esso intende anche sostenere la volontà di singole persone che vogliano approfondire temi, contenuti e valori, che possono interpellare intensamente il cuore, la mente, la vita di chiunque.
Lettura continua del Vangelo di Matteo: viene letta e meditata la parte che riguarda l'infanzia di Gesù, i fatti inaugurali, il discorso della montagna, i gesti e le parole. Il testo è suddiviso in 12 icone che contengono analisi e approfondimenti dei brani indicati.
Nel Vangelo di Matteo, tra il discorso programmatico del monte (Mt 5-7) e il discorso missionario (Mt 10,1- 42), l'Evangelista inserisce la narrazione di dieci opere di Gesù (Mt 8,1-9,38). Leggendo questi due capitoli, siamo chiamati non solo a scoprire il volto autentico di Gesù, ma anche a interrogarci su come, in quanto suoi discepoli, sappiamo prolungare la sua missione e compiere le stesse opere che egli ha compiuto. Non si tratta quindi di opere prodigiose che dimostrano unicamente la divinità e la potenza di Gesù, ma di gesti di misericordia e di liberazione che dovrebbero continuare nella vita della Chiesa. Seguiamo il racconto di Matteo lasciandoci interrogare come Giovanni Battista sulla figura di Gesù (cf. Mt 11,2-3), ma anche lasciandoci toccare da lui, perché egli possa ancora oggi guarire ogni nostra infermità, dissipare la nostra cecità, farci attraversare il mare in tempesta, vincere tutto ciò che in noi è morte, per essere veramente suoi discepoli capaci di compiere le opere che egli ha compiuto.