In uscita, uno dei libri più richiesti della letteratura cristiana: i tre Manoscritti autobiografici di Teresa di Gesù Bambino, estrapolati direttamente dalle prestigiose Opere complete di Teresa di Gesù Bambino (LEV-OCD) e inquadrati da una corposa Prefazione di taglio teologico-spirituale ad opera del grande teologo p. François-Marie Léthel ocd.
"Il merito di Roberto Marchesini è di mostrare come la conoscenza dell'antropologia tomista aiuti il professionista a comprendere più chiaramente ciò che incontra e ad individuare una modalità d'intervento pratico che sia conforme alla ragione e alla Rivelazione. La trilogia di Marchesini sul rapporto tra psicologia e cattolicesimo, iniziata con 'Psicologia e cattolicesimo' e proseguita con 'La psicologia e san Tommaso d'Aquino' giunge ora a compimento con il presente scritto. Egli prosegue l'opera di numerosi autori ignorati dalla psicologia ufficiale che hanno tentato di comprendere il disagio, la sofferenza, il disturbo psichico con i principi della filosofia tomista. Benché i passi mancanti siano molti di più di quelli fatti, l'approccio tomista ha il merito di fare chiarezza su numerosi punti oscuri che il riduzionismo delle psicologie e la varietà quasi antinomica della selva delle psicoterapie impediscono di chiarire." (Dalla Presentazione di Stefano Parenti)
Personalità unica e attraente, genio letterario di incredibile fecondità e maestra della vita spirituale contemplativa, Teresa d'Avila appartiene al 'siglo de oro', il periodo che vede l'immensa estensione della potenza spagnola in America centrale e meridionale. Sesta di undici tra fratelli e sorelle, Teresa dà un contributo fondamentale al rinnovamento della Chiesa a partire dalla preghiera, un principio che ispira la fondazione di monasteri in Spagna, Italia, Francia, Polonia, Fiandre e Germania e orienta i suoi scritti. La prima grande opera è l'Autobiografia, seguita dal Cammino di perfezione e dalle Fondazioni, anche se il testo principale resta il Castello interiore, immagine dell'anima che ospita Dio.
L'esperienza di Dio che il mistico è portato a trasmettere non è esibizionismo, ma uscita da sé per "essere-con". Teresa di Gesù e Giovanni della Croce mistagoghi, attraverso l'attestazione e il discernimento della loro esperienza, aiutano il lettore di queste pagine ad ascoltare la propria personale esperienza per trasformarla in fonte e progetto di vita.
Una vivace ragazza castigliana stretta nel dilemma tra matrimonio e convento; una borghese di origine ebraica alla ricerca di una nuova e diversa identità nella Spagna da cui gli ebrei erano stati espulsi nel 1492 e dove gli ebrei convertiti al cristianesimo erano strettamente controllati dall'Inquisizione; una monaca che sceglie la via della perfezione; una mistica che fonda nuove comunità monastiche femminili (e maschili) nel clima controriformistico del Concilio di Trento, tra difficoltà e resistenze di ogni tipo; e infine un'accanita lettrice che si fa scrittrice, che si dedica per tutta la vita a dare voce, parola, forma e durata alle proprie esperienze. Intorno alla figura di questa donna si snoda una straordinaria galleria di luoghi e personaggi, una trama di eventi minimi e grandiosi. Il racconto, fittamente intessuto di documenti d'epoca e di brani delle opere e delle lettere di Teresa, procede come se si guardasse quel mondo con gli occhi della Carmelitana e lo si leggesse con il conforto - per quanto possibile - della sua parola sempre viva e diretta.
Sotto il nome di Quaestiones de virtutibus rientra un gruppo di cinque quaestiones disputatele, nelle quali Tommaso affronta in maniera diretta e analitica il tema delle virtù, sia dal punto di vista filosofico sia da quello teologico. Composte nel periodo del secondo soggiorno parigino dell'Aquinate, tali questioni costituiscono un'opera matura, redatta parallelamente alla stesura delle sue grandi opere etiche, ovvero la Sententia Libri Ethicorum e la seconda parte della Summa Theologica, interamente dedicata allo studio della morale. Non particolarmente note né frequentate dalla critica, le Quaestiones de virtutibus rappresentano, pertanto, una delle chiavi per addentrarsi nell'affascinante e complesso impianto dell'etica tommasiana. Il particolare taglio prodotto dalla natura della quaestio, "monografica" di necessità, consente un affondo approfondito, ricco e dettagliato sul tema delle virtù isolato nella sua specificità. La presente traduzione di due di tali questioni, che riporta alla luce un testo così fondamentale e poco conosciuto, si inserisce nel contesto della riscoperta di Tommaso d'Aquino come uno degli autori di riferimento per la contemporanea etica delle virtù.
Con san Tommaso il pensiero medievale ha toccato veramente una profonda sintesi fra Filosofia e Teologia, scrivono H. Fiers e G. Kretschmar e può continuare ad esercitare grande fascino, sempre nuovo, anche oggi. Queste parole motivano il presente lavoro, tra l’altro molto limitato, su una questione di non poco rilievo all’interno degli scritti del dottore d’Aquino: il concetto di persona. Tale concetto, all’interno della tradizione cristiana, è stato, per così dire, prodotto dal “dogma”. Essa ha definito il valore della persona umana, basandosi sul fatto che egli, l’uomo, è il destinatario della Rivelazione di Dio.
Il dottore angelico presuppone tutto ciò, anzi la sua definizione è ricavata — come ho cercato di evidenziare —, alla luce della teologia, gli scritti di San Tommaso rilevano però una grande armonia tra fede e ragione, Teologia e Filosofia. In base all’Index Thomisticus, è stata fatta una selezione che — pur nella brevità — permette di chiarire il pensiero di Tommaso, e allo stesso tempo di collocare le sue affermazioni nel presente, grazie all’ausilio di ricercatori contemporanei di studi tomistici, come R. Pasnau, J.F. Wippel, G. Basti, C. Fabro, F. Russo, J.A. Lombo, V. Possenti, S.L. Brock ecc.
Infine, dove risiede l’attualità dell’Aquinate? A ciò risponde lo stesso San Tommaso, il quale colloca l’uomo davvero al centro del mondo: solo la persona umana è voluta per se stessa nell’universo, mentre tutte le altre sono volute da Dio per l’uomo. Solo l’uomo si distingue dagli altri esseri viventi per l’intelligenza, che non si esaurisce solo alla comprensione della realtà finita, ma si allarga anche alle cose che trascendono l’essere dell’uomo “e quanto di più nobile c’è in tutto l’universo”.
Dal libro della Vita alle Fondazioni, dal Cammino di perfezione al Castello interiore, in un unico volume tutta la dottrina di Teresa di Gesù: una grande lezione di mistica priva di impalcature e intenti letterari. Un ampio repertorio di consigli e avvertimenti al bene agire, oggi patrimonio della cultura mondiale.
Considerato uno dei pensatori più autorevoli non solo della storia del cristianesimo ma del pensiero occidentale tout court, Tommaso d'Aquino influenza tuttora sotto molti aspetti il pensiero moderno.
Thérèse Françoise Marie Martin entrò nella clausura del Carmelo di Lisieux nel 1888 e morì nel 1897 a soli ventiquattro anni. Conosciuta anche come santa Teresina, fu autrice di una vasta opera letteraria e sviluppò una nuova forma di spiritualità, quella della "piccola via", che nel suo intenso rapporto con il quotidiano ha profondamente influenzato la fede della nostra epoca e continua ad affascinare anche i non credenti. Il primo racconto partecipato della sua vita si deve a Henri Ghéon, scrittore dal singolare percorso esistenziale. Fondendo le ragioni della fede con quelle della poesia, Ghéon segue l'avventura spirituale di Teresina dai primi passi nella casa paterna di Alençon fino ai giorni trascorsi nel Carmelo di Lisieux, e riesce a restituire la ricchezza e la profondità del suo mondo interiore: un'esperienza religiosa che avrebbe illuminato la via di migliaia di fedeli e di Papi come Giovanni Paolo II e Francesco.
In un unico volume tutti gli scritti di Teresa di Gesù Bambino per assaporare genuinamente il pensiero teresiano nella sua sostanza e nelle sue sfumature. Da Storia di un'anima ai Novissima verba, dalle Lettere alle Poesie e Preghiere, ovunque promana la fragranza di quel "piccolo fiore primaverile" che ha voluto dare gioia a Gesù, diventando mezzo e strumento della missione che Teresa in vita sente di dover compiere in cielo, quella di "additare alle anime la sua piccola via" dell'infanzia spirituale.
Del 'Liber divinorum operum', ultima opera della trilogia profetica di Ildegarda di Bingen e sintesi definitiva del suo pensiero, si presenta qui la prima traduzione italiana. Essa è la prima traduzione integrale condotta sul testo dell'edizione critica, pubblicata nel 1996 a cura di Albert Derolez e Peter Dronke (vol. XCII del 'Corpus Christianorum, Continuatio Mediaevalis'), e riprodotto a fronte per gentile concessione dell'editore Brepols. Nel tradurre si sono tenuti presenti due aspetti: la stratificazione compositiva e il carattere profetico del Liber divinorum operum. Il ms. di Gent permette di ricostruire tutti i passaggi della composizione, dalle tavolette su cui Ildegarda scriveva, fino all'ultima revisione e alla suddivisione in capitula.