La contemporaneità ha riscoperto il valore della cura, come pratica fondamentale per la costruzione di un mondo umano. Questo volume è il primo in Italia ad affrontare il tema con uno studio analitico della letteratura internazionale che, nel secolo scorso, ha portato all'attenzione e formalizzato la riflessione sull'etica della cura. Il testo ricostruisce lo sviluppo del dibattito sulla cura, mettendo in evidenza punti di forza e punti critici. In seguito, partendo dalla constatazione che le argomentazioni teoriche prodotte spesso mancano di riferimenti concreti all'esperienza, la parte centrale presenta una diversa interpretazione dell'etica della cura, definita "etica melaretica", che viene costruita tenendo insieme la ricerca sull'esperienza (ricerca empirica) e l'analisi dei testi della filosofia antica (ricerca teoretica), dove già il concetto di cura era essenziale e dove si trova formulata un'idea esperienziale, situata, dell'etica. Questa sintesi permette di riprendere criticamente temi come la relazione con l'etica delle virtù, l'opposizione con l'etica sistematica o etica delle regole, il ruolo delle emozioni e il valore dell'etica della cura per la politica.
La lettura dei Diari - una miniera di intuizioni folgoranti, pensieri, preghiere, polemiche e spunti argomentativi - restituisce la complessità non sistematica ma edificante del pensiero filosofico e teologico di Søren Kierkegaard. Quest'ultima edizione, di molto ampliata e rivista, riprende la versione del suo maggiore studioso italiano, Cornelio Fabro, svolta sull'integrale danese (20 voll., 1909-1948), pubblicata da Morcelliana nel 1948 e più volte ristampata. Ma l'attento spoglio compiuto dai curatori sulle carte postume, le lettere, i documenti e le opere complete, nel confronto fra la prima e la nuova edizione critica danese, rende quest'opera del tutto originale nella traduzione e nelle note. Un classico, queste pagine dei Diari parlando del mondo si mettono in dialogo con Dio, la morte, l'amore, e toccano tonalità affettive come la noia, l'inquietudine, la pazienza e l'impazienza, l'angoscia... In questo volume - anno 1849 - emergono in particolare i temi dell'immortalità, del Paradiso, dell'Eucaristia, introdotti da un lungo saggio dei curatori, Anna Giannatiempo Quinzio e Gianni Garrera, sulla cristologia kierkegaardiana. Un esercizio di pensiero quotidiano in cui traluce, sotto vari registri, la teoria dei tre stadi dell'esistenza, estetico, etico e religioso.
Come è possibile insegnare religione cattolica nella scuola di oggi, promuovendo la logica di sviluppo delle competenze raccomandata dalle indicazioni ministeriali del 2012, nel rispetto e nello sviluppo della libertà di coscienza degli alunni? E come è possibile farlo nella nostra società multiculturale, in cui gli studenti appartengono a tradizioni culturali e religiose diverse da quella cristiano cattolica? Il testo prova a cimentarsi con questi interrogativi, suggerendo alcune riflessioni di ordine pedagogico-didattico, emergenti dal confronto fra la concreta pratica di insegnamento in aula ed una selezionata letteratura accademica in merito. L'esito complessivo è la proposta di una metodica di insegnamento della religione cattolica (IRC) fondata sul dialogo, inteso come ambiente comunicativo in cui l'apprendimento si costruisce attraverso processi di negoziazione di senso fra gli interlocutori. Si tratta quindi di un testo prevalentemente orientato alla formazione di insegnanti di religione cattolica e degli studenti degli Istituti Superiori di Scienze Religiose (ISSR).
La rivista Script, fondata nel 1992, era nata da un gruppo di sceneggiatori con l'ambizione di innovare e modernizzare il cinema italiano. Un cinema la cui presunta parte migliore - autori, critica, università - era ancora immersa nelle acque della Nouvelle Vague. Quella Nuova Onda, su cui avevano surfato i ragazzi degli anni Sessanta, spentasi nel resto del mondo, dopo trent'anni si era trasformata nel nostro paese in una palude. Quello che presentiamo è il primo di tre volumetti che antologizzano un'esperienza - durata quasi vent'anni - che ha influenzato una generazione non solo di scrittori ma, più in generale, di giovani professionisti del cinema. E ci piace pensare abbia fatto venire dubbi e ripensamenti a chi ha gestito la fallimentare politica culturale e industriale del nostro comparto audiovisivo. Scrive Andrea Minuz nella sua Introduzione: «Sfogliando la raccolta di articoli, saggi, interventi che avete tra le mani vi renderete subito conto, sin dalle prime pagine, perché Script è "una rivista che viene dal futuro". Se il primo volume si intitola Per una diversa idea di cinema è perché le idee che circolavano dentro Script erano davvero diverse rispetto a tutto quello che si leggeva e diceva nel mondo del cinema italiano di quegli anni. [...] Ci trovo dentro cose mai lette prima: l'idea che la regia è un iceberg e la parte importante sta sotto, la convinzione che gli sceneggiatori sono i veri creatori del film [...] che il cinema è uno sport di squadra e il film un prodotto pensato in funzione di un investimento e di un mercato, non il trastullo narcisistico di registi presuntuosi che giocano a fare Cassavetes con i fondi pubblici e così via. Sarebbe però riduttivo pensare a Script come a una rivista di critica cinematografica. In quelle pagine prendeva forma una precisa idea di politica culturale. C'erano diverse proposte concrete che ahimè all'epoca restarono lettera morta, salvo vederle messe in pratica poi un po' ovunque, e ora inseguite anche qui, tra mille difficoltà e vecchie resistenze ancora fortissime, col solito, tipico ritardo italiano, che non di rado diventa poi fatale».
Ammettiamolo, ognuno di noi deve affrontare delle paure: la paura della malattia, la paura del futuro, la paura del giudizio degli altri, le paure che creiamo nella nostra testa, a volte del tutto irrazionali.
Condividendo storie e battaglie vere, l'autrice ha realizzato uno strumento edificante ed estremamente utile per superare le nostre più grandi paure, portandoci per mano verso il posto dove la paura svanisce e regna la vita abbondante.
Scritto con la sensibilità che può avere solo chi ha affrontato battaglie e paure, questo libro aiuta i lettori ad affrontare la paura a testa alta e ad attingere alle infinite risorse che troviamo in Cristo per giungere alla pace interiore.
In questa lunga intervista di Günther Anders, rilasciata nel 1979 al giornalista Mathias Greffrath, il filosofo passa in rassegna alcuni dei punti salienti del proprio pensiero. Un flusso spontaneo di riflessioni filosofico-politiche e di aneddoti personali: l'infanzia trascorsa in un ambiente familiare stimolante e lontano da ogni dogmatismo; l'incontro con Heidegger; l'amicizia con Bloch e Brecht; Husserl, suo maestro nel periodo universitario; il matrimonio con Hannah Arendt. Le continue peregrinazioni di Anders - dalla Germania alle migrazioni in Francia e negli Stati Uniti a causa della guerra, sino al ritorno in Europa, a Vienna, da dove condusse le sue battaglie antinucleari e pacifiste - tracciano l'itinerario esistenziale di un grande uomo che non si è limitato alla speculazione intellettuale, dedicandosi all'applicazione del proprio pensiero all'attivismo. La presente edizione di Opinioni di un eretico è arricchita da una preziosa intervista di Fritz Raddatz del 1985, in cui Anders difende il diritto alla critica e rievoca il proprio rapporto con Brecht e gli anni di esilio americano.
El misterio de la fe cristiana, trascendente y razonable, descrito con claridad y altura teológica fruto de una larga experiencia docente. La Revelación es Palabra de Dios, que no solo comunica un contenido de verdades, sino que incide profundamente en la historia, haciendo que esta sea historia de la salvación. Es Palabra de Dios que no solo habla de la vida eterna, sino que lada: es palabra de salvación. Toda esta historia, toda esta verdad, toda esta salvación tiene en Jesucristo, Palabra eterna de Dios encarnada, su plenitud. Para acoger la Revelación es necesario el don sobrenatural de la fe, pero la razón alcanza a mostrar su credibilidad; más aún, el estudio serio de las fuentes muestra que lo más razonable es creer. Afirmaba Juan Pablo II que Dios "revela su misterio de amor, y mientras llena de luz la mente del que lo recibe, lo deslumbra hasta el punto de hacer parcial y necesariamente incompleta su comprensión". De ahí surge la necesidad del estudio y de la profundización. En este manual, ese estudio se divide en dos partes. La primera, Dogmática fundamental, trata de la revelación histórica de Dios, de su transmisión en la Iglesia y por la Iglesia, y de la fe teologal. La segunda, Fundamentos de Apologética, analiza la estructura fundamental de la credibilidad de la Palabra de Dios y los elementos principales que la manifiestan. El texto se dirige principalmente a profesores y estudiantes de Teología, pero será útil también a todos aquellos que deseen profundizar en los fundamentos de la fe cristiana y, así, estar mejor capacitados para dar razón de su esperanza, también ante los desafíos de la actual dictadura del relativismo denunciada por Benedicto XVI. FERNANDO OCÁRIZ es Profesor Ordinario de Teología Fundamental y Dogmática y Vice Gran Canciller de la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, Académico de la Pontificia Academia Teológica y Consultor de la Congregación para la Doctrina de la Fe. Ha dedicado especial atención a la antropología cristiana, a las cuestiones cristológicas y a su incidencia en la espiritualidad. Es autor de numerosas publicaciones, entre las que se pueden mencionar Hijos de Dios en Cristo, Pamplona 1972; Amor a Dios, amor a los hombres, 4ª ed., Madrid 1980;Voltaire: Tratado sobre la tolerancia, Madrid 1979; El marxismo, 5ª ed.,Madrid 1980; El Opus Dei en la Iglesia,5ª ed., Madrid 2001; El misterio de Jesucristo, 3ª ed. Pamplona 2004;Naturaleza, gracia y gloria, 2ª ed.,Pamplona 2001. ARTURO BLANCO es Profesor Extraordinario de Teología Fundamental en la Pontificia Universidad de la Santa Cruz (Roma). La presente obra recoge su experiencia docente e investigadora sobre los temas relacionados con la fe y la credibilidad. También ha dedicado especial atención a la Historia de la Teología. Ha publicado en Ed. Palabra ¿Qué es la teología?(1990); y en Apollinare Studi(Roma) Teologia Fondamentale(1997),también en colaboración con F. Ocáriz.
Il volume raccoglie i contributi presentati al convegno La Sicilia, la DC, la storia della Repubblica che hanno ricostruito, in occasione del cinquantesimo della sua scomparsa, la figura e l'opera di Bernardo Mattarella (1905-1971), padre di Piersanti, presidente della Regione siciliana brutalmente assassinato il giorno dell'Epifania del 1980, e di Sergio, attuale presidente della Repubblica italiana. Nella Prefazione, si sottolinea come ripercorrerne la vicenda politica offra l'occasione per riflettere su buona parte dell'esperienza politica unitaria dei cattolici italiani, sull'innovativa concezione sturziana della democrazia solidale e delle sue forme istituzionali, tradotta nella dottrina del popolarismo, poi nella sua interpretazione degasperiana e infine nella stagione morotea, con una tensione verso il cambiamento, costante del cattolicesimo democratico. Le espressioni dell'impegno civile e politico di Mattarella, da giovanissimo nel Partito popolare e in Azione cattolica, e nel dopoguerra nella Democrazia cristiana e al governo dell'Italia repubblicana, ci restituiscono una figura per molti versi unica nel panorama del cattolicesimo democratico italiano del Novecento.
I giovani d'oggi crescono con la consapevolezza di un mondo in continua distruzione: estinzione o rischio d'estinzione per la maggior parte delle specie, catastrofi naturali, riscaldamento climatico, inquinamento, pandemie, etc. La tristezza, la paura e l'angoscia sono entrate nei nostri corpi, perfino nei bambini. Come agire e pensare in mezzo a questo caos? Come vivere questa epoca tragica ed "eroica" al tempo stesso? Provano a rispondere Miguel Benasayag, filosofo e psicoanalista argentino, «un "veterano" che ha vissuto e sperimentato tanto», e Teodoro Cohen, giovane laureato della Sorbona, membro del Collectif Malgré Tout: «Questa lettera indirizzata ai giovani vuole essere un gesto di amicizia, una mano tesa verso chi vivrà, più di tutti, le conseguenze di un mondo oscuro». Rifiutando le tendenze apocalittiche e quelle depressive che dichiarano lapidariamente che "è tutto finito", gli autori cercano di capire «con umiltà e sforzo, per dove continua la vita». Sviluppare alternative, creare nuovi modi di vivere e di relazionarsi agli altri e al contesto: un libro per tendere la mano a chi, "sentendo" in modo profondo il mondo e l'epoca, "preferisce di no".
Un volume che si configura come insieme di contributi di carattere interdisciplinare che declinano, sul versante socioeducativo, il portato significativo della pedagogia freiriana e degli studi critici che ne hanno consentito lo sviluppo, nell'ultimo trentennio, sul piano delle pratiche pedagogiche, educative e sociali. È noto come Freire, nell'articolazione progressiva del suo metodo di alfabetizzazione, si sia ampiamente servito della parola, delle parole generatrici e della creazione di quadri-situazione in grado di stimolare processi di coscientizzazione delle persone nei loro contesti di vita e delle comunità di persone. Così articolata, l'interpellante azione pedagogica di Freire è aperta a una concezione dialogica dell'educazione, necessariamente estesa all'atto dell'apprendere e a quello dell'insegnare. Ai suoi occhi, infatti, non esiste nessuna parola autentica che non sia anche prassi. Per l'autore brasiliano l'atto di pronunciare la parola autentica arriva a coincidere con la trasformazione del mondo, di quello simbolico e finanche di quello reale.
Abstracts Editoriale Emanuele Serrelli A research skill development framework for education professionals? Alessandra Mussi - Maria Benedetta - Gambacorti-Passerini - Massimiliano Tarozzi, Ripensare la prossimità. Competenze di accesso al campo nella ricerca empirica in educazione dopo la pandemia Alessia Tabacchi, Percorsi di accompagnamento pedagogico per la formazione alle competenze di ricerca nel lavoro educativo: intreccio fra gesti e saperi professionali Simone Colli Vignarelli, Lo sguardo intersezionale come competenza euristica in pedagogia Paola Rigoni, Laura Landi, Ricerca qualitativa e quantitativa in dialogo: spunti di riflessione Chiara Bellotti, Expansive learning, dispositivo formativo dell'educatore in ricerca Luca Girotti, Etica della ricerca: da questione da affrontare a competenza da formare Valentina Meneghel, La ricerca come habitus delle professionalità educative e formative. Questioni aperte
«Questo Santorale contiene, oltre alla densa introduzione, saggi davvero di valore, che permettono di entrare nella spiritualità di Angelo Giuseppe Roncalli - San Giovanni XXIII e di conoscerla meglio. Questa raccolta di studi aggiunge un tassello prezioso e senz'altro originale ai numerosi studi dedicati negli ultimi decenni al papa bergamasco. A ben vedere, la sua figura è stata spesso accostata sotto il profilo storico, biografico, psicologico, ecclesiologico e spirituale. Mancava però una riflessione che ponesse in rilievo l'influsso che i santi hanno avuto nella sua formazione e maturazione umana, cristiana e sacerdotale. Da questo studio emerge che nella sua opera di "aggiornamento" della Chiesa, papa Roncalli si è costantemente ispirato ai santi Benedetto da Norcia, Gregorio Magno, Francesco d'Assisi, Ignazio di Loyola, Carlo Borromeo, Francesco di Sales, Gregorio Barbarigo... Sono loro i veri riformatori della Chiesa perché hanno vissuto la fede con originalità, incarnandola in forme diverse che resero possibili anche le riforme allora necessarie per la santità della Chiesa stessa. Questo libro è anche un invito a considerare il valore dell'agiografia: lo studio dei santi offre chiavi insostituibili per comprendere il mistero di Dio e la vita cristiana. Scrivere e parlare di santi non ci porta fuori dal mondo, né ci avvilisce il confronto tra loro e le nostre fragilità. Al contrario, essi ci incoraggiano e arricchiscono la nostra umanità». (dalla Prefazione del cardinale Marcello Semeraro)