Questa è la storia di un ragazzo che tutti chiamano Demon Copperhead, un eroe dei nostri tempi. Un ragazzo che può contare solo sulla bella faccia ereditata da suo padre, una criniera di capelli color rame, lo spirito aguzzo e il vizio di sopravvivere. Il suo esordio nell'universo - mamma di diciott'anni che partorisce sola con una bottiglia di gin, anfetamine e oppioidi -, in una casa mobile sperduta negli Appalachi meridionali, dà il la a ciò che verrà dopo. Demon inizia la sua corsa a perdifiato attraverso la vita, sfreccia per le selve oscure dell'affido, del lavoro minorile, delle scuole fatiscenti, fino al sogno, e poi all'ebbrezza del successo atletico, con la conseguente caduta nella dipendenza. Nel mentre, si ossessiona con gli eroi della Marvel, si disegna i suoi fumetti riempiendoli di cattivi veri, si inerpica per le vette vertiginose del grande amore e sprofonda nel dolo - re straziante della perdita. Attraverso tutto questo, Demon deve combattere, armato del suo caustico umorismo e poco altro, contro la propria invisibilità in un mondo dove persino i suoi amati supereroi hanno abbandonato le terre selvagge per la città. La sua voce è quella di una generazione di ragazzi perduti, nati in posti splendidi e maledetti che neanche per un istante concepiscono di abbandonare. Ma Demon è un combattente, un sopravvissuto, come era un sopravvissuto David Copperfield nella sua disgraziata Londra. Barbara Kingsolver si ispira all'opera iconica di Dickens con questo romanzo vincitore del Pulitzer, ambientato nel Sud degli Stati Uniti, per gettare luce sulle vite marginali di oggi, con la stessa rabbia, la stessa profonda compassione. La stessa fiducia nel potere di trasformazione di una bella storia.
Lena, l’agane responsabile del presidio di Gjai, proprio di fronte al paese, abitava da tempo immemorabile, assieme alle sorelle, la grotta naturale sul versante della montagna. Le agane della rupe non erano creature malvagie, non avevano mai usato infatti i loro arcani poteri in danno alle persone; anzi il più delle volte partecipavano in modo compassionevole ai drammi e alle vicende del popolo, adoperandosi nell’ombra per facilitare buoni esiti. Lena in questo primeggiava, con la sua straordinaria capacità di intuire e risolvere tanti travagli. Aveva un sistema tutto suo per informarsi su quanto accadeva nell’abitato. A volte inviava in ricognizione una compiacente gazza; in seguito anche la nuova campana grande della torre, che scandiva il vivere quotidiano, incominciò a recapitarle messaggi racchiusi nelle risonanze, e che solo lei sapeva decifrare.
Note sull'autore
Eddo Della Pietra vive a Cercivento (UD), dove è nato nel 1953. Perito industriale, è stato impiegato tecnico comunale per oltre un quarantennio nella propria comunità. Interessato fin da giovane alle attività culturali in zona, è tra i soci fondatori del Circolo culturale “La Dalbide” (1980). Scrive per riviste e periodici locali e ha già pubblicato la monografia Cercivento 76-96 (1996), il romanzo Il sogno di Andrei (2016) e Tra il profumo degli abeti (Edizioni Segno, 2020).
Un utile strumento che illustra come l'omeopatia e le medicine alternative affondino le loro radici nel mondo dell'esoterismo, del magico, dell'occulto. Mimetizzata sotto un'apparenza innocua e addirittura benefica, l'omeopatia fa parte a tutti gli effetti del mondo della medicina alternativa, insieme alle altre tecniche orientali di guarigione e rilassamento (reiki, agopuntura, shiatsu, ecc.), alla pranoterapia, alla riflessologia e all'iridologia, che affondano profondamente le loro radici nel mondo del magico e dell'occulto. La teoria omeopatica è caratterizzata da una marcata ostilità verso la medicina ortodossa, dall'enfasi sulle caratteristiche spirituali" del paziente e dall'uso di "rimedi" ad alta diluizione per curare le disarmonie energetiche: per queste ragioni è divenuta uno dei capisaldi del movimento New Age, che intende sradicare il cristianesimo per sostituirlo con vaghi concetti di "energia cosmica" e di relativismo morale e ontologico... "
Per la prima volta in oltre trent'anni, grazie a una fonte istituzionale mai ascoltata in precedenza, è possibile indicare il luogo dove sarebbe stata portata la famosa agenda rossa di Paolo Borsellino. Non solo: abbiamo delle indicazioni su cosa vi fosse scritto. Ma i dubbi e le ombre affrontati in questo libro non si fermano qui. L'attentato in via D'Amelio fu davvero condotto solo con un'autobomba? Perché la borsa del giudice ucciso è stata restituita ai familiari con mesi di ritardo, senza verbale di riconsegna e, soprattutto, stranamente vuota? E quali carte conteneva il giorno dell'attentato, che sembrano scomparse agli albori delle indagini? Servendosi di nuovi documenti e testimonianze, l'autore delinea il contesto di isolamento e delegittimazione vissuto da Borsellino nelle settimane precedenti la sua morte, e individua una concreta pista d'indagine sulla scomparsa dei documenti in possesso del giudice. Dopo questo libro, sarà possibile svelare finalmente quella che Fiammetta, la figlia del magistrato, ha definito "la verità della menzogna" su una delle stragi più spaventose dell'Italia repubblicana. Chi è il traditore nel nido di vipere? Quante bombe sono esplose il 19 luglio? Cosa aveva scoperto Paolo Borsellino indagando sul movente dell'attentato di Capaci? Un'inchiesta destabilizzante riscrive la storia della strage del 19 luglio 1992 attraverso documenti inediti, nuovi testimoni mai ascoltati in un'aula di tribunale e una rilettura delle fonti processuali.
Un tenero libro della buonanotte da guardare e da toccare: i musetti degli animali del bosco fanno capolino dalla copertina e accompagnano il bambino verso la nanna. Un libro con le pagine sagomate e illustrazioni moderne. Età di lettura: da 1 anno.
In principio fu la Diaspora degli ebrei, cacciati dalla loro terra dai romani dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. E dispersi nel mondo per 17 secoli. Poi una serie infinita di dominazioni e di persecuzioni, fino alla fine dell'Ottocento e ai primi del Novecento, quando il Sionismo teorizza e organizza il ritorno a casa. Il resto lo fa la Shoah, lo sterminio di 6 milioni di ebrei per mano del nazismo. Nel 1947 l'Onu spartisce la Palestina transgiordana (più piccola del Piemonte sommato alla Valle d'Aosta) in due Stati: uno ebraico e uno arabo-palestinese. Ma nasce solo il primo. Le classi dirigenti arabe si giocano i palestinesi, vittime dei "fratelli" oltreché dei nemici israeliani, alla roulette russa delle guerre (quattro) e del terrorismo. E perdono sia le guerre sia i territori. Israele restituisce quelli occupati all'unico Paese arabo che nel 1978 accetta di riconoscerlo e fare la pace: l'Egitto. Poi nel 1993 lo fa anche l'Olp di Arafat col premier israeliano Rabin e si riaccende la speranza, subito frustrata dall'assassinio di Rabin da parte di un ebreo fanatico. Fra alti e bassi, violenze e attentati, massacri incrociati, torti e ragioni intrecciati, si arriva al ritiro israeliano da Gaza a opera del falco Sharon. Che però un ictus mette subito fuori gioco, inaugurando la lunga e buia era Netanyahu. Questi sabota il processo di pace con sempre nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania, appoggia addirittura Hamas per indebolire il moderato Abu Mazen e fa passare definitivamente Israele dalla parte del torto. In questo libro alla portata di tutti, che si legge d'un fiato come un romanzo, Marco Travaglio racconta con sintesi e chiarezza, lontano dalle opposte tifoseria da curva sud, la Guerra dei Cent'Anni israelo-palestinese. E risponde a tutte le domande e a tutti i dubbi suscitati dagli ultimi bagni di sangue.
In questo libro che fu già un best seller alla sua prima uscita nel 1989 (e fu poi genialmente ritoccato) Enzo Mandruzzato ci offre una «grammatica» da leggere e per leggere e che finisce con l'appassionare. Così il latino trova il suo spazio, lingua tra le lingue, e ci propone una sfida allettante: forse lo si può imparare senza sforzo, anzi con piacere.
La saggezza autentica non ha età, è vivente e fresca in ogni momento, in ogni tempo e in ogni luogo si manifesti. Confrontando i testi evangelici e buddhisti, gli insegnamenti di Gesù e di Buddha vibrano all'unisono rispecchiandosi reciprocamente. Le loro parole emergono con cristallina semplicità mostrando la via d'uscita dai conflitti e dalla sofferenza individuale e collettiva. La via d'uscita - la buona novella- consiste nella scoperta dell'immenso potenziale di gioia, amore, compassione, equanimità, coraggio, che pulsa al fondo di ogni essere umano. Portare alla luce e realizzare questo potenziale significa diventare pienamente umani. Non sono insegnamenti antichi, nati in un tempo lontano, al contrario essi dialogano con la nostra esistenza proprio adesso, proprio qui. "Lasciamo che a parlarci sia l'essenza viva e palpitante che emerge dalle parole dei due Maestri, i quali innanzitutto con la loro stessa esistenza hanno mostrato la Via, lasciando indicazioni per tutti noi. Ritrovare e riscoprire le loro indicazioni liberandone la voce che ancora e sempre ci interpella - al di là delle sovrastrutture millenarie che inevitabilmente si sono frapposte - alla possibilità di un salto evolutivo verso una dimensione di vita e di coscienza che è quella che essi stessi sperimentarono: saggezza, amore, libertà dalle catene della sofferenza che caratterizza la modalità 'normale' delle nostre esistenze" (dal Prologo). Prefazione di Paolo Scquizzato.
La Roma più conosciuta e che fa parlare nel mondo è la città degli imperatori, col Pantheon, il Colosseo, le terme di Caracalla e quella rinascimentale e barocca di piazza Navona, della fontana di Trevi e delle straordinarie chiese del centro. La trimillenaria storia della città cela, però, alcune sorprese, anche in periferia. Il quartiere Primavalle è noto soprattutto per le sue vicende urbanistiche e politiche a partire dagli anni Venti del Novecento. E tuttavia il territorio su cui è sorto in epoca recente vanta un passato antico almeno quanto Roma. È delimitato a nord e sud da due importanti direttrici cioè la Trionfale e la Boccea (antica via Cornelia), strade fondamentali per la viabilità etrusca e, quindi, romana. In questo libro vengono proposte sei passeggiate storiche nel territorio che cercano di farne emergere il volto millenario. La lettura, cammino ideale e fattivo, si aprirà su vicende di pontefici, magistrati romani, leggende medioevali, condottieri barbari e sullo sviluppo del quartiere attuale, con aneddoti e racconti di gente comune, di cui è testimonianza una ricchissima scelta iconografica.
La voce è insieme fonazione e relazione, misura del Sé ma anche dell'Altro, medium del linguaggio e sua messa in discussione, contemporaneamente dentro e fuori dalla parola e dal corpo. Muovendo da un approccio che pensa il cinema come una mise-en-scène di corpi, e ponendo particolare enfasi sulla materialità e la mobilità della ????, il volume esplora lo statuto della voce filmata e i suoi usi nelle pratiche artistiche cinematiche. Come ripensare il rapporto, simbolico e materiale, tra le pratiche dell'ascolto e quelle della visione alla luce delle recenti trasformazioni del cinema? È possibile riconoscere un valore euristico alla voce indipendentemente dalla parola? Tracciando le coordinate di un dibattito ancora frammentario e in larga parte da costruire, l'autrice analizza la voce come oggetto tecno-culturale e istanza performativa, gesto estetico e politico al centro dei processi di soggettivazione e di (dis)identificazione che hanno luogo sullo schermo o a partire da esso.
Dalla fondazione agli attentati del 7 ottobre. Cosa si nasconde dietro il mistero Hamas? Perché ha guadagnato tanto consenso nella società palestinese? Nei suoi quarant'anni di esistenza, Hamas è passata attraverso il terrorismo e gli attentati suicidi, ha sfidato l'autorità di Yasser Arafat, è sopravvissuta all'eliminazione fisica di gran parte dei suoi dirigenti. Nel 2006 è arrivata al governo dell'Anp, democraticamente eletta dalla maggioranza dei palestinesi, ed è ritornata subito dopo in clandestinità, a seguito dell'embargo deciso da Israele e da una parte della comunità internazionale, Unione Europea e Stati Uniti in testa. Da allora, dal 2007, si tende a identificare Hamas con Gaza, lo spazio sul quale il movimento islamista esercita il monopolio del potere, dimenticandone la storia complessa che va oltre la Striscia. Cosa si nasconde dietro il mistero Hamas? Perché un movimento islamista ha guadagnato così tanto consenso all'interno di una società ritenuta tendenzialmente laica come quella palestinese? Paola Caridi scrive la storia di Hamas usando fonti a metà tra la cronaca e l'archivio. Fa vedere i luoghi e fa parlare i protagonisti, i militanti, uomini e donne. Ora la sua ricerca storico-politica esce in versione aggiornata, a 14 anni dalla prima edizione, per raccontare cosa è successo da quando Gaza è stata chiusa da tutti i lati da Israele e dall'Egitto. Dalla radicalizzazione della leadership di Hamas ai cambiamenti nella linea politica interna fino all'attacco sanguinoso del 7 ottobre 2023.