Sono passati esattamente 800 anni da quando, nel 1221, vedeva la luce una prima redazione della Regola di san Francesco, in cui il santo cercava di tradurre in scelte e comportamenti concreti il modo di vivere che il Signore gli aveva rivelato. Questa «Regola e vita», come la definisce Francesco, costituisce il filo conduttore che ci accompagnerà lungo quest'anno. Ogni mese troveremo una frase di quel testo. Sarà come entrare in un cantiere sempre all'opera, nato dal genio di Francesco che ha voluto condividere il dono ricevuto. Un cantiere nel quale si costruisce una dimora accogliente per tutti, anzitutto per Dio, e poi per ciascuno di noi, così che ognuno possa trovare il suo posto, sentirsi accolto e condividere a sua volta i doni ricevuti. Ci aiuterà anche quest'anno la fantasia di sr. Chiara Amata, le sue tavole coloratissime e sempre attraenti, che ci parlano di un mondo possibile, in cui la scoperta del vangelo si trasforma in sorriso e in pace del cuore. Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno, di sorrisi e di pace: affidiamo a lui questo nostro desiderio e tutto quel che ci sta a cuore, mentre accogliamo questo nuovo anno che il Signore affida alle nostre mani.
San Francesco e l’arte dell’incontro
Quest’anno ci facciamo accompagnare dagli incantevoli e vivacissimi disegni della clarissa sr. Chiara Amata pensando ai tanti incontri che hanno segnato la vita di Francesco e attraverso i quali il Signore lo ha guidato ad una sempre maggiore somiglianza con lui.
Messaggi e attualità
“Diventa più vasta la diffusione del culto satanico”
di Cristina Mantero
inchieste
Il Garbuglio di Piazza San Pietro. Wojtyla vittima di tre congiure
di Anna Maria Turi
l’intervista
San Charbel presentato da mons. Gemayel
di Henri Berger
apparizioni
Apparizioni della Madonna e di san Giuseppe a Cotignac
di don Marcello Stanzione
uomini e donne di fede
La venerabile Consolata Betrone, mistica e anima vittima
mistici
Maria Teresa Carloni, apostola della Chiesa del silenzio
di Lucienne Bussy
fatti soprannaturali
La devozione a san Giuseppe nel quartiere di Kapellen ad Anversa
di don Marcello Stanzione
santi e soprannaturale
Il soprannaturale in san Pio da Pietrelcina
di Giuseppe Portale
MESSAGGI
Quelli che sono del Signore saranno protetti / L’impossibile diventa possibile / Il Rosario per la provvidenza sarà di grande aiuto / Io sono il Consolatore perfetto / Rimanete vigili in preghiera / Svegliatevi figli miei / Correte dalla vostra Santa Madre Benedetta / Dio è amore, è misericordia / Amate il Cuore Divino di Gesù / La salvezza dei vostri cari / Come esiste il bene, esiste il male / Ascoltate la mia voce che vi chiama
angeli
L’angelo custode di san Domenico Savio
di Michele Pio Cardone
rivelazioni
La guerra di Satana al sacerdozio e cosa significa per te
del reverendo Joseph M. Esper
riflessioni di un laico
Sta nascendo la Nuova Religione Umanitaria… ma la Storia ci dice che non durerà a lungo
di Giancarlo Baldini
testimonianze
Messaggio d’amore di Gesù ricevuto da Julia Kim di Naju
santuario dello scoglio
“Nessuno è profeta in patria”. Evangelizzazione di Fratel Cosimo Fragomeni
di Teresa Peronace
devozioni
Lo pseudo Dionigi, i cori degli angeli e la corona angelica
di Carmine Alvino
ghiaie di bonate
Quei giorni di maggio – quarta parte
a cura di Alberto Lombardoni
rimedi naturali
L’uva benedetta che unisce San Damiano e Luz de María
Introduzione
Editoriale
La nuova traduzione del Messale tra ironia e parodia (pag. 2)
Manuel Belli
Spigolature
Uno sguardo alla realtà… con un sorriso (pag. 5)
Studi
«Basta il libro!» (pag. 7)
Paolo Tomatis
Purché sia «valido»! (pag. 12)
Andrea Grillo
«Si fa quel che c’è scritto!». Equilibrio tra rubriche e «ars celebrandi» (pag. 17)
Valeria Trapani
«L’importante è leggere!» (pag. 22)
Domenico Messina
«Basta un tavolo e un leggìo!» (pag. 27)
Alberto Giardina
«Signore e Signori...» (pag. 32)
Pierangelo Chiaramello
«Faccio io, no tu no!» Straordinari ministeri per fare insieme eucaristia (pag. 37)
Serena Noceti
«Adesso vi spiego tutto» (pag. 44)
Vittorio Gatti, Gian Paolo Orsini
«Con questo Messale non si prega più!» (pag. 49)
Matteo Ferrari
Formazione
Ritualità della casa, ritualità della famiglia
1. Famiglia e chiesa (pag. 54)
Anna Morena Baldacci, Michele Roselli
L’espandersi disinteressato della vita
1. Camminare (pag. 61)
Giuliva Di Berardino
Corpo, spazio, rito
1. Abitare (pag. 67)
Luca Palazzi, Federico Manicardi
Asterischi
Messe e orazioni per varie necessità (pag. 73)
Silvano Sirboni
Inserto on line
Preghiere dei fedeli per il Tempo Pasquale
Riccardo Barile
Video Presentazione
Questa nuova edizione, aggiornata con tutte le ultime novità normative ed in particolare con le nuove norme in materia riordino della disciplina della difesa d'ufficio, è accompagnata da un ampio apparato di annotazioni e si conferma quale fondamentale strumento pratico per lo studio e il lavoro degli operatori del settore. La vasta selezione delle norme complementari comprende materie fra le quali: Amnistia e indulto; Equa riparazione; Giusto processo; Minorenni; Misure di prevenzione e antimafia; Patrocinio a spese dello Stato; Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche; Violazioni finanziarie.
Per non dimenticare e per non far dimenticare, Edith Bruck, a sessant'anni dal suo primo libro, sorvola sulle ali della memoria eterna i propri passi, scalza e felice con poco come durante l'infanzia, con zoccoli di legno per le quattro stagioni, sul suolo della Polonia di Auschwitz e nella Germania seminata di campi di concentramento. Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l'odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive. Il mondo le appare estraneo, l'accoglienza e l'ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove. Che fare con la propria salvezza? Bruck racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l'Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l'approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla "Roma bene" degli anni Cinquanta, infine l'incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant'anni. Fino a giungere all'oggi, a una serie di riflessioni preziosissime sui pericoli dell'attuale ondata xenofoba, e a una spiazzante lettera finale a Dio, in cui Bruck mostra senza reticenze i suoi dubbi, le sue speranze e il suo desiderio ancora intatto di tramandare alle generazioni future un capitolo di storia del Novecento da raccontare ancora e ancora.
Un diario “giocoso” e stimolante, che ogni giorno accompagna i bambini con curiose sfide d’ingegno: giochi, quiz, rebus e indovinelli per allenare la mente e la creatività. Non mancano poi le barzellette adatte ai più piccoli, per ridere e giocare con le parole. Un diario “dalla parte dei bambini”, che coinvolge all’insegna dell’intrattenimento intelligente.
A quante parti di noi siamo disposti a rinunciare per continuare a essere noi stessi? E soprattutto: dove abbiamo lasciato ciò che non ci siamo portati dietro? Quali case custodiscono in segreto o tengono in ostaggio i pezzi mancanti di noi? Per raccontare la vita di un uomo, l'unica possibilità è setacciare le sue case, cercare gli indizi di quel piccolo inevitabile crimine che è dire "io" sapendo che dietro c'è sempre qualche menzogna. Il libro delle case è la storia di un uomo - "che per convenzione chiameremo Io" -, le amicizie, il matrimonio nel suo riparo e nelle sue ferite, la scoperta del sesso e della poesia, il distacco da una famiglia esperta in autodistruzione, e la liberazione dal mobilio che per vent'anni si è trascinato dietro a ogni trasloco. Le case di Io sono tante. La prima è la Casa del sottosuolo a Roma, è sotto il livello della strada ma vi si sente ogni giorno il cannone che dal Gianicolo spara a salve contro la città. È lì che Io muove i primi passi a fine anni settanta, lì che si spartisce lo spazio con il resto della sua famiglia, lì che si rovesciano, dalla tv, le immagini di Aldo Moro sequestrato, del corpo di Pasolini rinvenuto all'Idroscalo. La storia di Io salta di casa in casa, su e giù per gli anni, tessere ciascuna di un puzzle che si costruisce tra l'ultimo quarto del millennio e il primo degli anni zero: è giovane amante di una donna sposata in una casa di provincia, infante che insegue una tartaruga a quattro zampe; è marito in una casa borghese di Torino, e bohémien in una mansarda parigina; adolescente preso a pugni dal padre in una casa di vacanza, e giovane universitario buttato sopra un materasso; e poi semplicemente un uomo, che si tira dietro la porta di una casa vuota. In questo romanzo costruito come una partita di Cluedo o un poliziesco esistenziale, Andrea Bajani scrive una prosa che si leva in poesia, sa di cielo e di angeli ma anche di terra e bruciato. È un viaggio, Il libro delle case, attraverso i cambiamenti degli ultimi cinquant'anni, nelle sue architetture reali così come in quelle interiori, i luoghi da cui veniamo e quelli in cui stiamo vivendo, le palazzine di periferia degli anni sessanta, lo sparo che cambia il corso della storia, e il bacio rubato dietro una tenda.
Ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po' di più. Proprio come la figlia, che rifiuta di parlarle e si è trasferita lontano. Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma la coglie Federica, la più cara amica del liceo, quando dopo trent'anni torna a cercarla. E riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia - dea di bellezza sovrannaturale, modello irraggiungibile ai loro occhi di sedicenni sgraziate -, che in seguito a un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un'eterna ragazza. Come accadeva da adolescenti, i pensieri tornano a specchiarsi, a respingersi e mescolarsi. La protagonista perlustra il passato alla ricerca di una verità, su se stessa e su Livia, e intanto cerca di riafferrare il bandolo della propria esistenza ammaccata: il lavoro, gli amori. Livia era e resta un mistero insondabile: miracolo di bellezza preservata nell'inconsapevolezza? O fenomeno da baraccone? Avvolti nelle spire di un'affabulazione ammaliante, seguiamo la protagonista in un viaggio che è insieme privato e generazionale, interiore e concreto. E mentre lei aspira a fermare l'attimo per non perdere la gloria, la sorte di Livia è lì a ricordare cosa può succedere se la giovinezza si cristallizza in un presente immobile: una diciottenne nel corpo di una cinquantenne, una farfalla incastrata nell'ambra. "Sembrava bellezza" è un romanzo sull'impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso se stessi. Un romanzo di madri e di figlie, di amiche, in cui l'autrice mette in scena le relazioni, tra donne e non solo. Un romanzo animato da uno sguardo che innesca la miccia del reale e, senza risparmiare nessun veleno, comprende ogni umana debolezza.