Nella torrida estate del 1890, a Auvers-sur-Oise, un uomo si presenta a casa del dottor Gachet: dall'aspetto, Marguerite, figlia del medico, lo scambia per uno dei tanti braccianti agricoli che lavorano nella zona. L'uomo è Vincent van Gogh, e per Marguerite, che ama dipingere ma si dibatte tra l'insoddisfazione di non riuscire a creare nulla di apprezzabile e una condizione di figlia predestinata a un matrimonio borghese, egli assume, giorno dopo giorno, le fattezze del maestro, del genio, dell'amore. Guardandolo dipingere, la giovane vede ora i paesaggi in cui è cresciuta - le case dai tetti di paglia, le acque del fiume, i fiori, gli alberi, il cielo - con nuovi occhi: la potenza della vera arte si dispiega davanti a lei, mentre la relazione con Vincent si fa sempre più stretta, più pericolosa e infine fatale. Quando assistiamo insieme a Marguerite alla nascita dei capolavori di van Gogh, Guenassia fa rivivere l'epoca d'oro degli impressionisti e getta una nuova luce sulla tragica fine dell'artista e sui misteri che circondano alcune delle sue opere.
Caravaggio, o più precisamente Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610), è sempre stato un nome con cui fare i conti. Celebre enfant terrible della pittura italiana, è stato un artista al contempo apprezzato e controverso: di temperamento violento, di grande precisione tecnica, un maestro di creatività e un uomo sempre in fuga. Questo volume della collana Bibliotheca Universalis offre un'ampia analisi dell'intera opera di Caravaggio con un catalogo ragionato delle sue opere. Ogni dipinto è riprodotto in grande formato, con recenti fotografie di estrema precisione che offrono suggestivi close-up dei geniali dettagli di gesti e sguardi, realizzati da Caravaggio. Cinque capitoli introduttivi analizzano la carriera artistica di Caravaggio dai suoi primi tentativi di guadagnarsi da vivere ai suoi primi incarichi pubblici a Roma e alla sua fama crescente. Affrontano la sua crescente audacia nel riprodurre l'illuminazione e nel mettere in atto un realismo rivoluzionario che permetteva di mostrare agli occhi dell'osservatore anche gli eventi biblici con un'immediatezza senza precedenti. Una cronologia della vita dell'artista ne segue le tumultuose vicende personali.
«Così, per i tuoi pochi anni, e per i miei che sono cento, cercherò di dirti la verità; non una verità tecnica, che annoierebbe te così come qualunque altro lettore, ma una verità un po' più ricca, la realtà dell'arte moderna nella vita del nostro tempo: la vita vera, intendo, bellezza e guano equamente miscelati come accade nella vita vera.» E con queste parole che Flavio Caroli apre "Storia di artisti e di bastardi", rivolgendosi alla sua giovane nipote, aspirante storica dell'arte: quasi un breve programma, una premessa che detta il tono, le intenzioni e il passo. Da qui il racconto si muoverà rapido, ripercorrendo gli anni sessanta, settanta e ottanta, in cui per un giovane e appassionato storico dell'arte non era sufficiente lo studio rigoroso e libero degli antichi maestri; bisognava partecipare, e attivamente, alla scena dell'arte contemporanea, quella brillante società mondana fatta di artisti e mecenati, geni e farabutti, attrici, stilisti, Biennali e viaggi. Di pagina in pagina, Caroli alterna ricordi personali e aneddoti, considerazioni sul nostro presente e piccole fulminanti lezioni di critica d'arte. Che ci parli del suo primo incontro con Michelangelo Antonioni, bello e lontano, sul set di Deserto rosso, o della sofferta, consapevole depressione di Van Gogh, che ci racconti i ritrovati e poi perduti dipinti del Guercino o i suoi incontri notturni con Lucio Dalla, che ci riveli le pulsioni di morte di un pasoliniano Andy Warhol o la furia di Marina Abramovic, la sua voce ci arriva sincera e palpitante, immersa nelle storie che narra con la naturalezza del grande storico e divulgatore. "Storia di artisti e di bastardi" si rivela così forse il suo libro più personale: una divertente controstoria dell'arte contemporanea, un album di ricordi e uno spregiudicato memoir epistolare, ma anche un testamento spirituale che contiene, condensata, l'eredità artistica di un'epoca intera, perché solo chi era presente e l'ha vissuta in prima persona può preservare il fuoco di quella esperienza e tramandarlo intatto e ardente alle nuove generazioni.
I capolavori di Hieronymus Bosch sono illustrati e commentati in ogni dettaglio, alla scoperta di una complessa simbologia, spesso enigmatica, che racconta per immagini la vita dell'uomo, le sue tragedie, le sue speranze, il suo destino ultimo. Scopriamo così come per la prima volta il fascino straordinario e modernissimo di dipinti in cui la Bibbia si incarna nel quotidiano, fra tradizioni popolari, mistica medievale, cultura umanistica, inquietudini di un mondo che cambia radicalmente. Perché Bosch è contemporaneo di Leonardo e Raffaello, di Michelangelo e Dürer, ma anche di Cristoforo Colombo e Machiavelli, di Copernico e Lutero, di Erasmo e Savonarola.
Il ferrarese Giovanni Boldini giunge a Parigi nel 1871 in un clima di energia creativa e fiducia ottimistica che rivoluzionano la storia europea tra Ottocento e Novecento. Celebrato come una star grazie a una pennellata inconfondibile che esprime bellezza e gioia di vivere, Boldini inventa meravigliosi ritratti delle personalità più in voga dell'epoca e trasforma le donne in "Divine", creature sublimi ed eleganti, consapevoli del loro fascino, che alimentano a lungo l'immaginario artistico fino a incidere profondamente anche sulle avanguardie novecentesche. I suoi modi aristocratici, la vocazione per la mondanità, il numero altissimo di liaisons galanti e la frequentazione dei migliori ambienti borghesi ne fanno una personalità magnetica e attraente, di grande modernità e talento geniale. Pubblicata in occasione della mostra romana, la monografia raccoglie quasi 160 opere di Boldini provenienti da circa 30 musei di tutto il mondo e dalle più importanti collezioni private nazionali e internazionali e costituisce un ulteriore arricchimento per la conoscenza del corpus pittorico del maestro ferrarese. L'opera critica presentata in catalogo, frutto di articolate ricerche storiche e di archivio, e le oltre venti lettere inedite di Boldini rappresentano inoltre un contributo fondamentale alla ricostruzione della sua biografia. Accanto ai saggi dei curatori Tiziano Panconi ("Le divine": l'universo femminile nella Parigi di Boldini fra carteggi noti e il ritrovamento di documenti e lettere inediti) e Sergio Gaddi (Boldini e il rinnovamento dei primi anni francesi), il volume presenta i contributi di Loredana Angiolino (Giovanni Boldini e l'Esposizione Universale del 1889. Un inedito carteggio), Leo Lecci (Un consulente da Parigi per la prima Biennale. Giovanni Boldini e l'esposizione internazionale di Venezia del 1895), Marina Mattei (Boldini e Verdi due grandi italiani), oltre al catalogo delle opere suddiviso in quattro sezioni (La luce nuova della macchia 1864-1870; La Maison Goupil fra "chic" e "impressione" 1871-1878; La ricerca dell'attimo fuggente 1879-1891; Il ritratto Belle époque 1892-1924), le schede (a cura di Loredana Angiolino), l'epistolario inedito e la cronologia biografica di Giovanni Boldini (a cura di Tiziano Panconi e Loredana Angiolino).
Due filosofi e due storici delle religioni espongono le loro opinioni su un affascinante edificio 'misterioso', che la Sovrintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area Archeologica di Roma ha negli ultimi anni restituito alla città e al mondo della cultura, salvandolo dal degrado e dall'infestazione micotica che ne disgregava i pregevoli stucchi. Si tratta della Basilica sotterranea di Porta Maggiore, a Roma, rinvenuta per caso durante i lavori della linea ferroviaria Roma - Napoli nel 1917. Da allora molti studiosi si sono cimentati per attribuirle un'appartenenza cultuale e religiosa, e per decifrarne il messaggio nei pregevoli stucchi che la adornano. In questo volumetto il mondo degli stucchi dell'ipogeo viene considerato da prospettive diverse, fornendo al lettore un prospetto 'a rilievo' di un monumento che elude conclusioni definitive.
Tra i tanti interessi di d'Annunzio dobbiamo annoverare anche quello di pittore; e, a dimostrare sino a che punto si dedicò a questa attività artistica, vi è questo libro, il quale ci mostra l'entità della sua inclinazione e le opere da lui realizzate. L'autore di questa ricerca è il biografo dannunziano Costanzo Gatta, figlio di Alfredo, che fu giornalista, critico musicale e teatrale del "Giornale di Brescia". Costanzo ha seguito le orme paterne e, ancora oggi, dedica in maniera assidua le sue energie al giornalismo. Nel 1972, inviato a Monaco dal quotidiano "La Notte" per seguire le Olimpiadi, fu uno dei due giornalisti italiani ad annunciare il blitz dei fedayn contro gli atleti israeliani. Per molti anni, infatti, Gatta è stato cronista del famoso quotidiano milanese "La Notte", diretto dal 1952 al 1979 da Nino Nutrizio.
La classica, originalissima opera in cui un grande artista italiano, noto in tutto il mondo per l'estrosità e la leggerezza delle sue creazioni, ha demolito una volta per sempre il mito dell'artista-divo per sostituirlo con la figura del 'designer'. Attraverso un'analisi di opere e di temi, condotta con disegni e immagini chiare e godibili, Munari fornisce una presentazione estremamente esauriente del design e delle sue diverse specializzazioni: visual design - industrial design -graphic design - design di ricerca.
Un tema di grande attualità, quello della separazione sempre maggiore tra l'arte pura e la produzione d'arte legata all'esigenza della grande industria e dei consumi di massa, affrontato con intelligenza e leggerezza nelle pagine vivacissime di Bruno Munari.
Tra i grandi libri di Munari, questo è quello che forse maggiormente rende felici i lettori per la leggerezza incantata con cui li porta a scoprire che saper progettare non è dote esclusiva e innata di pochi. C'è in ognuno di noi una creatività che Munari in queste pagine aiuta a sviluppare e a mettere in luce. Bruno Munari (Milano, 1907-1998), pittore, designer e sperimentatore di nuove forme d'arte, ha segnato una svolta fondamentale nella storia del design in Italia e nel mondo.
Fantasia, invenzione, creatività e immaginazione nelle comunicazioni visive. È possibile capire come funzionano queste facoltà umane? Che relazione hanno con l'intelligenza e la memoria? Munari spiega tutto ciò con argomenti chiari e moltissimi esempi visivi noti e ignoti. E anche come si stimola la creatività e come si può allenare la mente a essere più elastica e più pronta.
L'Italia è un enorme museo: nelle sue città, fra le sue colline, lungo le sue spettacolari coste sono nati - e in qualche caso sono tutt'ora conservati - alcuni dei più grandi capolavori artistici della nostra civiltà. Chi non conosce "L'ultima cena" di Leonardo Da Vinci, il "David" di Michelangelo e la "Primavera" di Botticelli? Ma sono tante le opere create in Italia che hanno vissuto destini travagliati: trasportate per il mondo, rubate in guerra, a volte restituite a volte no, spesso perdute. Non c'è da stupirsi che i più temuti personaggi della storia, da Napoleone fino a Hitler, abbiano preso di mira lo stivale d'Europa con i suoi tesori. Ma in loro difesa si sono battuti eroi sconosciuti che hanno rischiato la vita per riportare in patria parte del bottino, e di cui oggi Alessandro Magno ricostruisce le gesta.