Un testo su San Basilio Il Grande (330 ca-379), che si staglia all'orizzonte della santità cristiana come una stella di incomparabile grandezza.
Caterina Labouré (1806-1876), proclamata santa nel 1947 da papa Pio XII, ebbe varie apparizioni della Vergine nella casa madre delle Figlie della Carità in rue du Bac a Parigi. Una voce interiore chiese a Caterina di far coniare una medaglia che riproducesse la visione della Madonna, ritta su un globo avvolto dalle spire di un serpente. Nel 1832 furono coniati i primi millecinquecento esemplari della medaglia e la sua diffusione fu rapidissima. Fu presto detta "miracolosa" ed il miracolo che fece più scalpore fu la conversione dell'ebreo agnostico Alfonso Ratisbonne (1842).
Una biografia del fondatore dell'Ordine dei Passionisti, formidabile asceta, mistico ed evangelizzatore. San Paolo della Croce (1694-1775) nell'epoca del Illuminismo avanzante e trionfante propose una spiritualità autenticamente cristiana fondata su un rapporto diretto con Dio e i fratelli. Se con la caduta l'uomo e la donna sono diventati schiavi del mondo, in virtù del sacrificio di Cristo e la mediazione della Chiesa è possibile tornare nella Patria Celeste. Ma questo può avvenire solo se tutti i componenti della Chiesa ardono di amor di Dio. Per questo san Paolo predicò la conversione e l'ascesi a religiosi e laici, comuni cittadini e perfino ai banditi.
Il tesoro di San Gennaro è senza dubbio una delle meraviglie di Napoli, forse una delle più importanti raccolte di questo genere al mondo sia per la preziosità delle gemme, sia per la raffinatezza delle lavorazioni che per il valore storico dei pezzi. Una esposizione di oggetti preziosi, così ricca e completa come in questa mostra, mette a disposizione del visitatore un panorama ricchissimo di opere che non sempre sono normalmente visibili. Lo scopo di questa esposizione è di mostrare assieme alle meraviglie del Tesoro le meraviglie dei monumenti del centro di Napoli ed in questa ottica la mostra si snoda in varie sedi: il Museo del Tesoro (cuore della mostra che espone le opere più preziose e delicate), la Real Cappella del Tesoro, il Museo Diocesano, il Complesso Monumentale dei Gerolamini, l'Archivio Storico del Banco di Napoli, in un percorso che permette al visitatore di percorrere strade ricche di storia e di conoscere un nucleo fondamentale dei monumenti del centro storico di Napoli. Questa mostra è un'occasione per una riscoperta che comprende non solo i monumenti ma anche le strade e la vita della città che, unica al mondo, conserva un centro storico ricco di vita popolare.
Le storie del libro raccontano i diversi modi in cui la lebbra, forma estrema della malattia e dunque paradigma esemplare della fragilità umana, è stata messa in rapporto con la santità, offrendo uno spaccato di oltre mille anni di spiritualità cristiana. Tutti conoscono l'episodio dell'incontro di Francesco con il lebbroso; ma non tutti sanno che sullo sfondo di quella scena ce ne sono molte altre simili, ben presenti all'uomo del Duecento, tutte originate dal testo evangelico. I protagonisti sono personaggi diversissimi: dall'imperatore Costantino al monaco Iosafat, figura occidentale del Buddha; dall'ex soldato Martino, vescovo di Tours, alla principessa d'Ungheria Elisabetta, fondatrice di un ospedale; e ancora il leggendario saint Ladre" (ovvero "San Lebbroso") e Aleydis di Schaerbeek, monaca lebbrosa dalle folgoranti esperienze mistiche."
Pancrazio nasce verso la fine del 289 a Synnada (Frigia - Turchia), da una ricca famiglia romana. Rimasto orfano e adottato dallo zio Dionigi, giunge con lui a Roma dove diventa cristiano. Giudicato durante la terribile persecuzione di Diocleziano, dopo aver professato coraggiosamente la sua fede in Gesù, viene condannato e messo a morte nel 304. Pancrazio è modello di santità soprattutto per i giovani di ogni tempo.
Maria Goretti è conosciuta in modo particolare per la sua fine tragica e gloriosa ' fu uccisa, a poco meno di 12 anni, dal giovane Alessandro Serenelli, nel corso di un tentativo di stupro ' ma diede prova di qualità eccezionali durante tutta la sua brevissima esistenza. La sua fu una vita di duro lavoro, di serena obbedienza filiale e di costante preghiera ' in un contesto sociale non diverso da quello di quasi tutte le ragazze nell'Italia povera e rurale della fine del XIX secolo ', che culminò nel 1902 con il drammatico martirio che l'avrebbe portata, nel 1950, alla santificazione ad opera di papa Pio XII. Proprio gli ultimi giorni della sua vita sono rievocati in questo sorprendente volume, fondato sugli atti ufficiali del processo penale e delle cause di beatificazione e canonizzazione, ma privo di alcun intento agiografico e anzi avvincente nella sua ricostruzione storica e d'ambiente e nella chiave di lettura proposta. Scrive Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina, già responsabile nazionale della Pastorale Giovanile e assistente generale dell'Azione Cattolica Italiana, nella prefazione: «Un'appassionata lettura del martirio di santa Maria Goretti, continuamente collocato in parallelo rispettoso con lo stesso sacrificio di Cristo, con la sua stessa risonanza umana nei pensieri, nei sentimenti, nelle angosce di Gesù. Un'interpretazione profonda dei sentimenti di questa giovane ragazza, non stimati, non capiti, resi incomprensibili da certa stampa laicista, superficiale e ideologica».
Giuseppe De Veuster (poi padre Damiano di Molokai, 1840-1889), belga, operò come missionario nelle Isole Hawaii, al servizio dei lebbrosi. Contrasse la malattia divenendo così un servitore sofferente, lebbroso con i lebbrosi, durante gli ultimi quattro anni della sua vita.
Contemporanea di Caterina da Siena, Ruysbroeck e Suso, Santa Brigida di Svezia ebbe un impatto considerevole sulla vita spirituale, la letteratura e l’arte del Medioevo. “Una donna di grande coraggio – come disse Giovanni Paolo II – poiché possedeva una fede libera, un amore offerto con tutto il cuore”.
Questo libro propone una meditazione al giorno – tratta dagli scritti di questa mistica, tra cui le sue Rivelazioni – per penetrare l’essenziale del messaggio della Santa, che non smise d’invitare i cristiani del suo tempo alla conversione e alla penitenza, richiamando l’urgenza di ritornare al Vangelo.
L'autobiografia di S. Ignazio di Loyola, nota anche come "Il racconto del pellegrino", è un testo fondamentale della spiritualità ignaziana, e una risorsa indispensabile per conoscere la personalità del fondatore della Compagnia di Gesù. S. Ignazio era un uomo umile e riservato, che non amava parlare di se stesso. Se raccontò la storia della sua esperienza personale, fu solo perché la richiesta insistente di alcuni giovani confratelli gli fece comprendere che gli ascoltatori e i futuri lettori, intuendo il significato universale di quanto era a lui accaduto, avrebbero potuto trovare aiuto e orientamento per il loro cammino umano e spirituale.
Questo volumetto ospita gli interventi di studiosi e artisti di san Giuseppe che attestano l'attualità del Santo per diversi aspetti, con l'aiuto di pagine evangeliche, delle arti figurative e di tradizioni devozionali o folcloriche tuttora vive. Sono lavori che evidenziano nelle opere letterarie e artistiche prese in esame la non marginalità della figura di san Giuseppe all'interno della Sacra Famiglia e nella Chiesa, bensì il suo ruolo primario di padre e custode.
Bresciana (1813-1855), svolse un fecondo apostolato con le giovani e le fanciulle, e si dedicò con generosità all'assistenza dei malati.