Perché "A tavola nel convento del santo"? Perché è lì che ci porta il manoscritto n. 9, compilato da un umile e quasi ignoto cuoco al servizio della comunità. Poco sappiamo di lui: proveniente da un piccolo borgo del Trentino, con qualche difficoltà di scrittura, egli annota nel suo quaderno cibi e vivande che prepara a pranzo e cena per i frati del convento, e per le altre numerose persone spesso ospiti presso la comunità francescana di Padova. Il cuoco tuttavia non scrive solo di gastronomia, ma anche di eventi e personaggi che attirano la sua attenzione, lasciando così testimonianze di grande interesse per la storia sociale e religiosa di quegli anni, i primi decenni dell'Ottocento. Riguardo alla descrizione dei menu quotidiani si può dire che il documento è fino ad oggi l'unico riguardante la storia della cucina padovana del periodo. Il manoscritto ci consegna dunque una cucina fortemente legata al territorio e ai prodotti stagionali, spesso provenienti da proprietà del convento; abbonda il riso, usato quotidianamente insieme alla pasta per le minestre, mentre pesci, uova, formaggi e verdure sono consumati nei giorni di magro. Non mancano eventi più o meno lieti: celebrazioni legate al culto del Santo, presenza di celebri predicatori, ma anche la paura dell'incipiente epidemia di colera, o i danni che la città subisce per temporali e grandinate eccezionali. Il tutto descritto con garbo e umiltà, e ravvivato da velate "riflessioni" personali che danno al testo gradevole vivacità.
L’eredità di Benedetto XVI Il cuore pulsante del ricco magistero di Benedetto XVI è stato il tema della fede. La collana “I fondamenti della fede” intende raccogliere, organizzare e diffondere il più possibile questa eredità. Costituita da dieci volumi, che attingono al suo ricco patrimonio di omelie, catechesi e discorsi, vuole proporre, attraverso le parole dirette di Benedetto XVI, una sintesi autorevole e completa della dottrina e della vita cristiana, per guidare i credenti a riscoprire la propria identità e aiutare quanti non credono a conoscere i contenuti fondamentali della fede.
• Epoca Patristica • Epoca medievale • Epoca moderna e contemporanea
È la storia di un incontro, questo libro intimo e provocatorio: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realtà e una donna intelligente e volitiva a cui la parola è stata negata. Non potrebbero essere più diverse, Dacia Maraini e Chiara di Assisi, la santa che nella grande Storia scritta dagli uomini ha sempre vissuto all'ombra di Francesco. Eppure sono indissolubilmente legate dal bisogno di esprimere sempre la propria voce. Chiara ha dodici anni appena quando vede "il matto" di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguirà lo scandaloso trentenne dalle orecchie a sventola e si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un'esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un'epoca declinata al maschile. Perché, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. In questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, Dacia Maraini traccia per noi il ritratto vivido di una Chiara che prima è donna, poi santa dal corpo tormentato ma felice: una creatura che ha saputo dare vita a un linguaggio rivoluzionario e superare le regole del suo tempo...
Leonardo da Porto Maurizio (al secolo Paolo Girolamo Casanova, 1676-1751), francescano, fece della pratica della Via Crucis e della devozione all'Immacolata due aspetti caratterizzanti della sua azione pastorale e della sua fervente predicazione.
Storia del profeta biblico chiamato da Dio a essere il suo portavoce presso il popolo che da tempo ha perso il fervore religioso e si è allontanato dal cammino della verità e della giustizia.
Presentazione della figura di Giuda Taddeo, destinata ad accrescere la conoscenza di un apostolo non molto noto e a diffonderne la devozione.
La "Legenda aurea" è l'opera che meglio ha espresso in tutta la sua ricchezza e complessità l'originalità di una componente insostituibile della storia di una società umana, vale a dire il tempo. Dopo il trionfale successo riportato per oltre tre secoli, la "Legenda" è andata incontro a una sorta di eclissi, soprattutto tra XVII secolo e inizio del XX. È stata a lungo - ed è ancora oggi - classificata dagli specialisti come letteratura agiografica. Ma ai miei occhi l'opera è in realtà una summa sul tempo. La grande originalità di Jacopo da Varazze non è solo nel considerare e nell'abbracciare il tempo nella sua totalità, ma nel giungere alla totalità del tempo combinandone tre dimensioni: "temporale", vale a dire il tempo ciclico della liturgia cristiana; "santorale", il tempo lineare scandito dalla successione delle vite dei santi; "escatologica", ovvero il cammino dell'umanità cristiana nel tempo fino al giudizio finale. Originale è la combinazione di questi tre tempi, così come il ruolo essenziale di indicatori del tempo attribuito ai santi. Il nostro domenicano vuole mostrare come solo il cristianesimo abbia saputo strutturare e sacralizzare il tempo della vita umana e accompagnare l'umanità verso la salvezza; in effetti, il tempo della "Legenda" non è un tempo astratto, bensì un tempo umano, voluto da Dio e santificato dal cristianesimo.
Nell'anno della fede siamo stati invitati a riscoprire, rafforzare e approfondire la bellezza e la centralità del credere cristiano. Ponendoci alla scuola dei santi che insegnano dalla "cattedra della vita", ascolteremo la voce di Veronica Giuliani. La Santa tifernate mette in luce le strutture fondamentali della vita cristiana e ne delinea un ritratto profondo e suadente. La sua esperienza traccia, infatti, nitidamente la mappa di una fede testimoniata come contemplazione di un mistero avvolgente e bello, contribuendo così in modo speciale a cogliere tutta la bellezza della fede cristiana. Questo avviene anche sciogliendo i vincoli di una interpretazione talvolta fin troppo sbilanciata sul fronte intellettualistico e nozionale, per riportare in piena evidenza il "buio di una fede oscura" con i suoi vividi sussulti e sullo sfondo di un vissuto contemplativo che lambisce e sonda l'infinito silenzio.
"Nella storia della Chiesa cattolica, i veri rinnovatori - spiega il Papa sono i santi. Sono loro i veri riformatori, quelli che cambiano, quelli che trasformano, che sviluppano e risuscitano il cammino spirituale". Ma allora quali sono i santi cari a papa Francesco? Alcuni li conosciamo: sant'Agostino, san Francesco, don Bosco, don Orione, don Cafasso. Non dimenticando Madre Teresa di Calcutta. Altri ci sono meno noti (o sconosciuti), perché appartengono alla storia della Chiesa latinoamericana di cui Jorge Mario Bergoglio è figlio. Ecco allora la figura di Pietro Favre, compagno di sant'Ignazio; di Bartolomé de Las Casas, domenicano difensore degli indios; di padre Roque Gonzales, missionario gesuita del Seicento e di padre Pietro Claver, apostolo degli schiavi africani. Per arrivare ai grandi santi sociali, come padre Alberto Hurtado, e ai martiri per la giustizia (Rutilio Grande e Carlos de Dios Murias). Esempi di vita spesa per il Vangelo e a servizio dell'uomo. Testimoni la cui esperienza ci aiuta a comprendere meglio il dono che lo Spirito Santo ha fatto alla Chiesa con l'elezione di papa Francesco.
18 maggio 1920. In un tempo lontano c'era qualcuno che credeva che, durante l'eclissi di sole, gli angeli scendessero sulla terra e si trasformassero in uomini. Durante una di queste eclissi, in un piccolo e sconosciuto paese della Polonia, nacque un bambino a cui venne dato il nome di Karol! "Un papa per amico" racconta l'esperienza di Giovanni Paolo II da una prospettiva nuova e originale: la sua storia è focalizzata più sul privato e meno sulla sua funzione ecclesiastica, che resta tuttavia al centro del racconto. Questo testo avvicina i più piccoli alla figura di un uomo che ha lasciato il segno e ha fatto la storia! Età di lettura: da 6 anni.
In occasione della canonizzazione di Papa Wojtyla e di Papa Roncalli riscopriamo le loro storie, dall'infanzia fino al Soglio Pontificio, passando per i miracoli che li hanno resi beati e santi. Giovanni XXIII, noto al mondo intero come il Papa buono, in appena cinque anni di pontificato ha cambiato la storia: il Concilio ha dato nuova vita alla Chiesa e il suo impegno per la pace ha scongiurato una nuovo guerra mondiale. Giovanni Paolo II è stato un grande Papa e un grande uomo, testimone coraggioso e instancabile della bellezza della fede per ogni uomo. Il miracolo, avvenuto per sua intercessione sette ore dopo la sua beatificazione, ha fatto sentire la sua vicinanza al popolo che lo ha amato, che lo voleva "Santo subito". La Chiesa si prepara a farli santi insieme il 27 aprile 2014. Entrambi, durante anni di profondi cambiamenti, con mitezza e fermezza hanno rinnovato la Chiesa. Hanno dialogato con tutto il mondo cristiano e con le persone lontane da Dio. Un libretto adatto ai bambini accompagna i lettori nella conoscenza di questi uomini, giganti di una fede umile e coraggiosa. Età di lettura: da 6 anni.